Oggi e la stessa data in cui Jurij Gagarin è morto.

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Guardo le stelle, una coltre infinita che si muove sempre, con diverse tonalità che si mescolano.

Poi guardo la luna, grande e imponente che mi guarda come per chiedermi qualcosa...una frase,  un dubbio...

Sembra di toccarla con un dito e di avvolgerla con la mano.

Penso che siano una cosa unica, i pianeti, le stelle, lo spazio. Un unico centro che da via alla vita dell'universo.

Poi li vedo. Il mio viaggio nella fantasia è finito e vedo chiaramente dei carri armati con la svasticha in lontananza.

Corro verso la fattoria più veloce che posso, ma inciampo.

Grido inutilmente verso la fattoria -Mamma! Papa! Stanno arrivando!-

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Eccomi, sono qua. Pensavo di non farcela, pensavo di essere troppo debole, ma sono qua. Vedo la terra, e da qua è molto più blu.

Le coste e i mari fanno giri, e mi chiedo come faccia ad avere cosi tanta fantasia dio. Sembra quasi di vederlo, oltre lo spazio, oltre l'universo che ci guarda e pensa a noi.

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Lyndon B. Johnson guardava la tv seduto sul suo divano di pelle. Le notizie erano sempre le stesse, parlavano del famoso russo che uscì dalla atmosfera.

La corsa allo spazio stava dalla parte dei russi e lui non era certamente felice. Poi gli venne l'idea.

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-Vladimir cosa facciamo?- Gagarin chiedeva terrorizato.

-Non lo so! K***a se non lo so!- La sua faccia era terrorizata.

Erano a bordo di un caccia e tutto intorno c'era una tormenta enorme. Un fulmine colpì l'aereo e l'allarme di bordo iniziò a gridare come un forsennato.

Vide la terra che si avvicinava a grandi passi da loro, velocissima.

In quel momento gli venne in mente.

Tutta la vita gli passò davanti. Le notti a guardare la luna, la nascita del fratello Boris, l'occupazione dei tedeschi e l'incoraggiamento dei suoi famigliari  ad andare nello spazio. Lo spazio. Pensò alle stelle,  la materia oscura e la terra vista dall'alto. E il ritorno sulla Terra, la sensazione di stare a casa nella sua patria che lo acclamava. E tutto questo stava per sparire; un' esplosione  si stava avvicinando sempre più velocemente. La terra era ormai vicinissima  al loro aereo.

-Crash!-

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Jurij Gagarin 1934-1968

Spero vi sia piaciuta!

***Nota: parolaccia in russo