2- il panettiere
Era disoccupato da settimane ormai e andava quasi ogni giorno alla ricerca di un lavoro. Suonava e aveva una voce dolcissima. Non aveva amici, nei lavori precedenti era sempre stato trattato male. Stava pensando di iniziare a fare come i poveri: suonare per strada chiedendo soldi. Un giorno gli arrivó una chiamata.
"Buongiorno,parlo con il signor Meta?"
"Si,lei chi è?"
"Io sono Marco Montanari,l'ho chiamata per offrirle un lavoro. Ho una piccola panetteria e il mio panettiere di fiducia se n'è andato,domattina avrá la prima prova"
"Perfetto a domani"
Era al settimo cielo. Aveva un lavoro. La mattina dopo si alzò esaltato e andò a provare. Il capo era cattivo con lui, come tutti d'altronde e i clienti lo stesso. Gli ordinavano questo e quello. Ma i colleghi erano i peggiori.
Un giorno era al bancone che serviva brioche e pane caldo quando arrivò una persona che non aveva mai visto.
"Buongiorno..."
"Salve. Vorrei una brioche alla Nutella per favore"
"Subito!"
Ermal correva da una parte all'altra della panetteria impaurito e serví subito il dolce al cliente.
"Quant'è?"
"Un euro e cinquanta"
"Ok"
Lo sconosciuto gli passò i soldi tranquillamente.
"Sì tenga pure il resto, arrivederci"
"Ma..."
"Stia tranq-"
"META! SUBITO AL LAVORO!"
"SI! ARRIVO"
Il capo non gli diede il tempo di un respiro che iniziò a prenderlo a colpi sbattendolo in cucina.
"MUOVITI! AL FORNO!"
Il riccio era molto impaurito e si mise a fare subito ciò che gli era stato ordinato senza ribattere. I colleghi ridevano di lui e lo picchiavano. Ogni scusa era buona per alzargli le mani.
Nei giorni successivi sempre lo stesso sconosciuto a cui Ermal non faceva altro che pensare, tornava per vedere il riccio. Un giorno non lo trovò e chiese a Montanari dove fosse.
"È in cucina. Glielo chiamo?"
"Sì grazie. Ah una cosa... Con me non deve essere così cordiale come lo è con il signor Meta"
"La smetta di prendermi in giro. META!"
"Sto facendo i panini che mi aveva chiesto"
"VIENI SUBITO QUI!"
"Arrivo!"
"C'è un tizio che ti vorrebbe parlare"
Ermal si chiese chi mai potesse essere dato che non conosceva nessuno. Forse suo fratello da Bari?
Andò a vedere e... Era il tizio dell'altro giorno. Fabrizio perse un battito quando vide Ermal tutto sudato e ricoperto di farina.
"Ciao...Ermanno..?"
"Ermal"
"Ah ok. Ciao Ermal"
"Ciao..."
"Mi chiamo Fabrizio"
"Piacere..."
"Quando stacchi?"
"Tra mezz'ora"
"Passo a prenderti io. A tra poco"
"Ciao..."
Ermal era incredulo ma anche incerto. Non sapeva se andarci, non lo conosceva quel Fabrizio. Eppure la questione lo incuriosiva. Come stabilito, Fabrizio all'orario andò a prenderlo.
"Ciao Ermal"
"Ciao Fabrizio..."
"Chiamami Fab... Mi sentirei più a mio agio"
"Ok... Dove andiamo?"
"A casa mia, oggi sono stanco"
"Ok"
Si avviarono e appena arrivati si accomodarono sul divano.
"Come fai a sopportare tutto quel casino lì?"
"Non lo so neanche io"
"Licenziati"
"E poi come mi campo?"
"Ehm... A questo non ci ho pensato.. "
"Visto?"
"Comunque non ti ho preso dal lavoro per parlare del lavoro"
"Ma sei tu che hai aperto l'argomento"
"Lo so. Comunque... Ecco... Dal primo giorno che ti ho visto, non ho fatto altro che pensare a te e a come ti trattavano lì, Ermal... Ti ho visto solo una volta e mi hai fatto perdere la testa"
"Anche io non ho fatto altro che pensare a te. Credo di essermi innamorato"
A quelle parole il moro si rallegró, non avrebbe mai pensato che il riccio avrebbe ricambiato il sentimento.
Si guardavano negli occhi. Erano innamorati l'uno dell'altro eppure nessuno osava fare il primo passo.
"Beh... Forse è meglio che vada"
"No ti prego resta"
"No Fab non posso"
"Possiamo almeno essere amici?"
"No..."
Il riccio provava dolore mentre diceva quelle parole. Era sicuro che Fabrizio dopo averlo conosciuto non l'avrebbe più accettato e non voleva sentirsi più schifoso di quanto non si sentisse già.
"Perché Ermal?"
"Perché altrimenti ti farò schifo..."
"Non potresti mai farmi schifo. Seo una persona normale come tutte le altre, perché dovrei pensare una cosa simile? E poi... Se sono innamorato di te ci sarà un motivo?"
"Ne sei sicuro?"
"Mai stato più sicuro di così"
Il riccio voleva esplodere dalla felicità ma non poté quindi si accontentò di baciare il moro come meglio poteva. Quest'ultimo ricambiò inserendo la lingua lingua senza accorgersene in pochi istanti si trovarono nel letto a consumarsi. Si amavano, di questo erano certi ma restava un problema: cercare un lavoro per il riccio.
"Ermal... Vuoi essere il mio fidanzato?"
"Sì Fabrizio, lo voglio! Non desidero altro'
"Licenziati, io faccio il cameriere in un ristorante molto lussuoso, posso chiedere al principale se ti prende"
"Grazie Fab..."
Come promesso, Fabrizio parlò con il principale del locale che accettò Ermal molto volentieri.
Ermal finalmente aveva trovato la felicità, si sentiva amato, protetto e accettato anche nei luoghi pubblici. Finalmente si sentiva una persona normale.
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Scusate se ci metto un po' a pubblicare le OS, è che non è semplice scriverle però spero che vi piacciano lo stesso♥
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