My best friend
Michael Valdez suonò al campanello di casa Jackson.
Si sistemò la giacca nera e la cravatta dello stesso colore.
Gli aprì Percy, che lo salutò e lo fece entrare.
-Silena arriva. -disse Percy.
-D'accordo. -rispose Michael nervoso. Certo, conosceva Silena Zoe da quando erano nati, dato che i loro genitori erano amici fin da adolescenti, eppure Percy era sempre il padre della ragazza che gli faceva battere il cuore e... beh, era il classico papà che taglia la testa al primo ragazzo che osa far del male alla sua bambina e il fatto che Silena fosse l'unica femmina tra i figli dei Jackson contribuiva alla cosa.
-Allora, Michy. -iniziò Percy incrociando le braccia. -Primo appuntamento?
-Ehm... già. -era inutile dire di no, dato che Percy lo conosceva fin da quando aveva il pannolino.
-Papà, la diet coke blu è finita. -disse Luke uscendo dalla cucina con il casco della moto sottobraccio. -Ehi, Michy!
-Ciao Luke. -Michael batté il pugno al gemello di Silena.
Luke era nato per primo con cinque minuti di differenza dalla sorella e questo lo rendeva il fratello maggiore. Ergo, se fosse successo qualcosa a Silena Zoe mentre era fuori con Michael, il giovane Valdez avrebbe dovuto scappare da due discendenti di Poseidone.
Anzi, tre, contando anche il piccolo Ocean, il fratellino di otto anni di Silena e Luke, iperprotettivo con la sua sorellona.
-Vado a dire a Silena di sbrigarsi. -disse Luke salendo le scale.
Tra Michael e Percy calò il silenzio.
-Michael, senti. -iniziò il figlio di Poseidone passandosi una mano sugli occhi.
"Oh oh" pensò Michael iniziando a sudare.
-Io mi fido di te, ok? Se Silena ha accettato il tuo invito, beh, io la capisco. -disse Percy.
-Oh, grazie... -rispose Michael sorpreso.
Percy stava per dire qualcos'altro, ma una voce femminile li interruppe.
-Oh dei, scusami! -esclamò Silena Zoe scendendo le scale con Annabeth al seguito. -Luke e Ocean mi hanno nascosto le scarpe e...
-D-Di nulla. -rispose Michael deglutendo, nervoso. Silena era bellissima.
-Bene, allora divertitevi. -disse Percy dando una pacca sulla spalla a Michael. -E fate attenzione.
-Tranquillo, papà. -disse Silena dando un bacio sulla guancia a Percy. -Ciao!
Michael e Silena uscirono di casa.
Ora che erano soli, Michael la guardò meglio: Silena aveva i capelli biondi e mossi (ereditati dalla madre) lasciati sciolti sulle spalle e tirati indietro da due mollette per evitare che le dessero fastidio, gli occhi verde mare presi dal padre erano risaltati da un filo leggero di trucco, le labbra che Michael bramava fin da piccolo erano colorate di rosa e il corpo... dei, era perfetta: un abito blu oltremare le risaltava la pelle abbronzata per via dei pomeriggi passati al Campo Mezzosangue, le arrivava al ginocchio e aveva uno scollo dritto, non aveva le spalline, una fascia del medesimo colore dell'abito era legata sotto al seno con un fiocco sulla schiena, le scarpe con un piccolo tacco erano argento. Al collo aveva la collana che Michael le aveva regalato al suo quindicesimo compleanno l'anno prima, da cui lei non si separava mai, abbinata agli orecchini rotondi con un piccolo diamante.
-Allora, andiamo? -chiese Michael offrendole il braccio, che lei accettò.
Salirono nella macchina rossa, che Leo gli aveva permesso di guidare, e arrivarono al ristorante.
Il loro tavolo era affacciato sulla New York notturna, uno spettacolo magnifico.
-Cosa ti ha detto mio padre? -chiese Silena dopo che il cameriere ebbe preso le ordinazioni. -Fin da piccola sono sempre stata la sua "principessa" e...
-Nah, tranquilla. Nulla di che. -rispose Michael. -Anzi, forse dovrei stare attento a tuoi fratelli. Ocean è piccolo, ma è la tua personale guardia del corpo e Luke è iperprotettivo fin da quando eravamo piccoli.
Silena rise: -Esagerato!
-Non scherzo! -esclamò lui. -Quando sono in qualche modo vicino a te o ti parlo o altro, Ocean insiste per rimanere a qualche metro da te. Non lo hai mai notato?
-In realtà non ci ho mai fatto caso. -Silena si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Parlarono del più e del meno, dalle loro avventure ai loro amici.
Quando il cameriere portò il dolce, Michael accarezzava la mano di Silena sul tavolo e i due si sorridevano guardandosi negli occhi.
-Che facciamo? -chiese Michael mentre uscivano dal ristorante.
-Non so... passeggiata in centro? -propose Silena.
-Perché no? -rispose lui sorridendole.
Si incamminarono per le vie di New York. La città che non dorme mai era stupenda, illuminata dalle insegne dei negozi o dai cartelli pubblicitari.
-Papà mi ha detto che zio Nico e zio Will vogliono adottare una bambina. -disse Silena guardando una coppia con un passeggino.
-Davvero? -domandò Michael sorpreso.
-Sì ed io non vedo l'ora di vederla! -esclamò lei.
Arrivarono a Central Park.
-Wow! -esclamò Silena guardandosi attorno sul ponte del fiume. -Che spettacolo!
Michael spostò lo sguardo su di lei e le prese la mano.
-Mai quanto quello che ho davanti ora. -sussurrò.
Silena arrossì di botto e guardò le loro mani.
-Co-Cosa? -chiese.
Michael prese un respiro: -Silena, vedi... io... -balbettò nervoso.
-Tu? -lo incoraggiò sorridendo, dolce.
-Fin da quando eravamo piccoli, ti ho sempre vista sotto una luce diversa. -iniziò Michael. -Ogni volta che ti vedo, mi sento diverso, come se avessi qualcosa nello stomaco, ma allo stesso tempo no. Mi piacerebbe stare ad ascoltarti per ore quando parli di architettura e delle storie che scrivi con il talento ereditato da tua nonna. E quando mi sorridi... dei, amo il tuo sorriso!
Silena diventò ancora più rossa di prima, ma continuò a sorridere.
-Luke mi ha raccontato che i tuoi nomi vengono da Silena Beauregard, figlia di Afrodite che morì per salvare il Campo, e Zoe Nightshade, Cacciatrice di Artemide. Credo che si addicano perfettamente a te: sei bellissima, coraggiosa, dolce e intelligente. -Michael le prese anche l'altra mano e riuscì a sorridere, con il cuore a mille. -Ed io sono fiero di dire che ti amo, Silena Zoe Jackson.
Silena si alzò sulle punte, gli prese il viso e in un attimo Michael si ritrovò a baciarla, tenendole le mani sui fianchi.
Michael non aveva mai baciato una ragazza, baci sulla guancia con mamma Calipso e sorelle Diana ed Esperanza a parte, ma quello fu il suo primo vero bacio. In tutto e per tutto.
Quando Silena si scostò, Michael appoggiò la fronte a quella di lei, che teneva gli occhi chiusi.
-Ti amo anch'io, Michael Valdez. -mormorò aprendo gli occhi verde mare.
Quando Michael fermò la macchina davanti a casa Jackson, Silena decise che quella serata era durata troppo poco.
Michael le strinse la mano.
-Ci vediamo a casa di zio Will e zio Nico, allora? -chiese lui.
-Sì. -rispose lei sorridendo.
Improvvisamente non vedeva l'ora di andare dai suoi zii.
Michael si sporse in avanti e la baciò, un bacio che trasmetteva tutto ciò che provavano l'uno per l'altra.
Si separarono solo perché mancava il respiro ad entrambi.
-Allora buonanotte. -disse Michael.
-Buonanotte. -rispose Silena uscendo dalla macchina e chiudendosi la portiera alle spalle.
La ragazza arrivò alla porta di casa e si voltò verso di lui, che l'aveva seguita con lo sguardo dalla macchina.
Silena sorrise e lo salutò con un cenno della mano. Poi entrò in casa, dove le luci erano ancora accese.
-Mamma? Sei ancora sveglia? -chiese Silena vedendo Annabeth seduta al tavolo della cucina.
-Silena! -esclamò Annabeth alzandosi e abbracciando la figlia.
-Mamma, cosa succede? -domandò la ragazza iniziando a preoccuparsi.
-Tesoro, tu stai bene? -chiese Annabeth sciogliendo l'abbraccio.
-Sì, perché?
-Meglio se ti siedi. -disse la madre.
Silena si sedette.
-Luke ha avuto un incidente con la moto. -disse Annabeth. -Ora è in ospedale.
-Cosa?! -esclamò Silena alzandosi di scatto. -Come sta? Voglio andare da lui!
-Papà è con lui, andrà tutto bene. -la rassicurò la madre. Ma Silena non la ascoltò.
-Mamma, Luke è il mio migliore amico, l'unico con cui posso confidarmi liberamente. -disse la ragazza sentendo gli occhi pizzicare. -Siamo gemelli e, sì, delle volte ci odiamo, ma Luke è pur sempre il mio fratellone.
Annabeth le sorrise, comprensiva: -Prendo Ocean e andiamo.
-Dov'è? -chiese Silena raggiungendo Percy.
-Ora sta dormendo. Ha solo una frattura al braccio, ma sta bene. -rispose il padre abbracciando la ragazza, che scoppiò a piangere, lasciando andare tutta la preoccupazione che le era cresciuta in quei minuti.
-Possiamo entrare? -chiese Annabeth indicando la porta con la testa, dato che aveva Ocean in braccio.
-Si è svegliato poco fa. -rispose Percy prendendo il figlio più piccolo dalle braccia della moglie.
Silena si fiondò nella stanza e si catapultò accanto al gemello, che si era voltato verso di lei non appena la porta si era aperta.
-Ehi! -salutò Luke sorridendo.
-Tu! Testa d'Alghe! -esclamò Silena arrabbiata.
-Ed ora che ho fatto? -chiese lui.
-Mi hai fatto beccare un infarto! -lo rimproverò lei. -Hai idea di come mi sono preoccupata quando la mamma mi ha detto del tuo incidente?
-Ok, ok! Scusami! -la interruppe il ragazzo prima che potesse scoppiare.
Silena sentì la rabbia sbollire. Abbracciò il fratello.
-Sono felice che sei vivo. -mormorò. Luke le accarezzò i boccoli biondi con il braccio sano.
-Silena, sembri tua madre quando mi hanno trasformato in un porcellino d'India. -disse Percy lasciando Ocean a terra.
Annabeth rise, seguita dai figli.
Ocean si arrampicò sul letto.
-Luke! -esclamò il piccolo.
-Ehi, pesciolino! -Luke scompigliò i capelli al suo fratellino. -Avevi paura che non ci fossi più per fare scherzi a Silena, eh?
Ocean sorrise.
-Ma ehi! -fece Silena con una finta arrabbiatura, che si rivelò essere un sorriso.
Dopo un'ora, Percy, Annabeth, Ocean e Silena dovettero tornare a casa.
-Silena, aspetta. -Luke la chiamò prima che Silena potesse uscire. -Come è andata con Michy?
Lei arrossì: -B-Bene, perché?
Luke sorrise, furbo: -Oh, curiosità...
*angolo meh*
Alors, che ne dite se dopo Campo Hogwarts faccio un continuo con i figli dei protagonisti?
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