It's just a matter of time
Quando Jason parcheggiò la macchina nera davanti a casa Zhang, Piper sospirò.
-Pipes, tutto ok? -le chiese il figlio di Giove prendendole la mano.
-Sì, sì... -rispose Piper evitando di incrociare il suo sguardo.
-Pip, ehi... -Jason le strinse la mano. -Non importa quale sarà l'esito, ok? Io ti amo.
-Ma tu volevi avere dei figli, Jason. -le tremava la voce. -E-Ed io non posso darteli.
-Ma io ho te. -rispose il figlio di Giove sorridendo. -E mi basta.
Piper lo guardò negli occhi.
-E poi l'esito deve ancora arrivare. Magari ci vuole solo tempo. -aggiunse lui.
-Sì, hai ragione. -la figlia di Afrodite si asciugò gli occhi e Jason le diede un bacio sulla tempia.
-Dai, andiamo a trovare la piccola Zhang? -chiese.
-Andiamo. -Piper uscì dalla macchina, seguita a ruota dal marito, che chiuse a chiave con il telecomando.
Mentre camminavano sul vialetto, mano della mano, la voce di Annabeth li fece voltare:
-La prossima volta che ho il pancione, Testa d'Alghe, la macchina la parcheggiamo più vicina! -stava dicendo la figlia di Atena.
-Aspetta un attimo, cosa intendi con "la prossima volta"? -fece il suddetto Testa d'Alghe mentre imboccavano il vialetto di casa Zhang.
-Ehi, ragazzi! -li interruppe Jason.
Percy e Annabeth li notarono solo in quel momento.
-Ciao! -salutò Percy, avvicinandosi agli amici. -Come va?
-Bene, grazie. E Annabeth? Ormai ci sei, eh? -rispose Jason.
Annabeth accarezzò il pancione con fare protettivo: -Sperando non nascano con un mese di anticipo.
-Vedrai che nasceranno il giorno giusto. Stiamo parlando dei figli di Annabeth Chase. -disse Piper sorridendo, dolce. Jason la guardò con la coda dell'occhio: sapeva che dentro di sé, Piper era un po' gelosa. Erano mesi che ci provavano, ma Piper non riusciva a rimanere incinta. A lungo andare, la cosa aveva iniziato a pesarle e aveva iniziato a credere di essere lei il problema. Così, avevano deciso di fare degli esami per verificare che fosse tutto nella norma, ma i risultati dovevano ancora arrivare.
-Tia Pip! -esclamò una voce infantile dietro i semidei. I quattro si voltarono: Leo, Calipso e il piccolo Michael erano appena scesi dalla macchina e li stavano raggiungendo. Michael era in braccio a Calipso, che lo mise a terra.
-Ciao! -salutò la ninfa. -Pip, Michael non vedeva l'ora di vederti oggi.
-Davvero? -chiese Piper sorridendo. Il piccolo Valdez lasciò la mano della madre e, un po' barcollante, si diresse verso la figlia di Afrodite, che lo prese in braccio.
-Tia Pip! -disse di nuovo il piccolo.
-Sì, Michy! Sei bravissimo! -Piper lo abbracciò, sotto lo sguardo intenerito di Jason.
Poi Percy suonò il campanello e poco dopo Frank aprì la porta.
-Ehi! -salutò il figlio di Marte. -Entrate!
I semidei entrarono in casa Zhang. Era una villetta a due piani, arredata un po' alla orientale e un po' alla occidentale. Frank e Hazel si erano trasferiti lì quando avevano deciso di metter su famiglia.
-Allora, com'è fare il papà? -chiese Percy togliendo la giacca.
Frank, che sembrava al settimo cielo, gli sorrise: -Beh, dopo solo quattro giorni a casa, penso che sia difficile dare un giudizio. -rispose, appendendo le giacche degli ospiti nel guardaroba dell'ingresso. -Venite, Hazel è in salotto.
Il figlio di Marte fece strada verso la stanza in questione, dove Hazel, seduta sulla sedia a dondolo, cullava fra le braccia un fagottino rosa. Sembrava stanca, probabilmente non si era ancora ripresa dal parto, ma appena vide i suoi amici sorrise.
-Ciao ragazzi! -esclamò. -Vi presento Emy Zhang.
E mostrò la piccola al gruppo.
-Hazel, è identica a te! -disse Annabeth.
-Ma gli occhi a mandorla sono di Frank. -osservò Percy.
-Anche se sono oro. -aggiunse Frank dando un bacio sulla fronte ad Hazel.
-È andato tutto bene con il parto? -chiese Calipso, che ci era già passata.
-Sì... tranne Frank che a momenti finiva al reparto rianimazione. Dei, peggio di Jason! -disse Hazel ridendo.
-Ehi! -protestò il figlio di Giove.
Tutto il gruppo, tranne il povero Jason, rise.
-Tia Haz! -esclamò Michael, ancora in braccio a Piper.
-Vuoi vedere la nuova cuginetta, Michy? -chiese la figlia di Afrodite.
-Tì! -rispose il mini-Leo.
Gli altri si fecero da parte, per lasciare spazio. Piper si avvicinò ad Hazel che fece vedere Emy al piccolo Valdez. Gli occhi del bimbo s'illuminarono.
-Pittola! -esclamò. Piper ed Hazel risero.
-Sì, è piccolina, Michy! -rispose la figlia di Plutone. -Se avrai un po' di pazienza, fra pochi mesi potrete giocare insieme.
-Emy Zhang. Per ricordare la madre di Frank? -stava chiedendo Jason.
-Sì, ma non volevo che mia figlia si chiamasse proprio come lei. -rispose Frank. -Così abbiamo accorciato il nome in Emy.
-Le si addice. -disse Annabeth sedendosi a fatica sul divano per colpa del pancione. -È un nome molto tenero.
Mentre Piper lasciava Michael a Leo, si sedettero tutti, un po' sul divano (nel caso di Percy e Calipso) un po' sulle sedie (come Jason, Piper e Frank). Leo si mise a terra, per giocare con Michael.
-Dei, Leo, quel bambino è la tua copia. -disse Hazel, sistemandosi meglio Emy fra le braccia.
-Vero? -fece Calipso. -Proprio ieri ha scoperto di essere immune al fuoco.
-Sa evocarlo? -chiese Jason abbastanza preoccupato. Piper sorrise: beh, avevano già un Leo Valdez che prendeva fuoco un po' troppo spesso...
-Per ora no. -rispose Leo, mentre Michael prendeva una macchinina rossa dal sacchetto con i giochi che avevano portato Calipso e Leo per farlo divertire.
-Annabeth, Percy, siete riusciti a decidere i nomi? -chiese Frank alla coppia.
-Sì, li ha scelti Annabeth. -rispose Percy. -La femmina sarà Silena Zoe, il maschio Luke.
-Percy era un po' contrario su Luke. -disse Annabeth. -Non voleva che suo figlio si chiamasse come la mia prima cotta.
-Ma dato che Annabeth era armata di coltello quando ne abbiamo parlato...
-Testa d'Alghe!
-Ok, riformulo: dato che Annabeth ha usato argomenti convincenti, alla fine ho ceduto. -concluse Percy. Tutti risero.
-E sapete tutti le storie di Silena e di Zoe. -disse Annabeth.
I semidei annuirono.
-Jason, Piper, voi invece? -chiese Calipso. -Come sta andando?
-Stiamo aspettando il risultato degli... -ma Jason, non riuscì a concludere la frase, perché Emy iniziò a piangere. Hazel la cullò un pochino, ma fu inutile.
-Deve avere fame. -disse, quasi fra sé e sé.
-Va bene. Uomini, seguitemi. Andiamo a prendere un po' d'aria, vi va? -fece Leo prendendo in braccio Michael, che si era messo ad osservare la piccola Emy, curioso.
Poco dopo, nel piccolo salotto erano rimaste solo Hazel, Calipso, Piper e Annabeth. La prima per ovvie ragioni, la seconda e la terza per fare compagnia e l'ultima... non sarebbe riuscita ad alzarsi dal divano senza un aiuto.
-Mi sento una balena. -commentò la figlia di Atena con un sospiro affranto. Le altre tre risero.
-Ti mancherà il pancione, fidati. -disse Calipso. -Da quando Michael ha imparato a camminare... non so, mi è venuta voglia di avere un altro bambino.
Poi guardò Piper, che adesso se ne stava seduta sul divano con Annabeth: -Scusami, non penso siano argomenti di cui vuoi parlare in questo periodo.
Piper scosse la testa: -Non preoccuparti. -rispose, sforzandosi di sorridere. -Ragazze, davvero. Non trattenetevi, va bene?
-Pipes, cosa c'è che non va? -chiese Annabeth, preoccupata. Dannazione, la conosceva troppo bene. Erano amiche da tanto tempo, erano sopravvissute a tante battaglie insieme... non poteva dire di conoscere Annabeth più di Percy, ma c'era quasi. E stessa cosa Annabeth con lei.
-C'è qualcosa che ti tormenta, vero? -continuò la figlia di Atena. Piper distolse lo sguardo dagli occhi grigi dell'amica. Non avrebbe retto ancora a lungo, lo sapeva.
-Pip, sai che puoi confidarti con noi. È una cosa che non vuoi dire a Jason? -domandò Hazel.
-No, no. Jason lo sa. È per quello che mi ha proposto di fare gli esami. -rispose la figlia di Afrodite. Abbassò gli occhi sulle sue mani, che avevano iniziato a tormentare la cerniera della felpa, aperta.
-Ho paura di essere sterile. -confessò infine.
Piombò un silenzio assordante. Poi, Annabeth abbracciò Piper, per quanto il pancione le consentiva. La figlia di Afrodite strizzò le palpebre per impedirsi di piangere.
-Oh dei, Pipes... -mormorò Hazel.
-Perché non ce l'hai detto prima? -chiese Calipso mentre Annabeth la lasciava andare.
-Dobbiamo ancora avere l'esito, come stava per dire Jason. -rispose Piper asciugandosi gli occhi. -Anzi, in realtà dovrebbe arrivare entro stasera.
-Beh, potrete sempre adottare un bimbo. -disse Annabeth.
-So quanto ti piaccia fare da babysitter a Michael. -Calipso si sedette sul bracciolo del divano accanto a Piper. -Se vuoi te lo cedo per tutto il tempo che vuoi. Farei di tutto per un attimo di pausa.
Le quattro amiche scoppiarono a ridere.
Verso le cinque del pomeriggio, dopo che gli uomini del gruppo furono rientrati, l'atmosfera si era alleggerita e Piper era riuscita a dimenticarsi degli esami.
Il piccolo Michael, che stava giocando con Piper e Leo sul tappeto del salotto, si diresse verso "Tia Annie", che era tornata dal bagno e si era appena seduta sul divano, e prese a osservarle il pancione.
-Michy crede che hai mangiato i bambini. -rise Leo. Percy prese Michael in braccio e lo fece sedere sulle sue gambe.
-Michy, ti va di sentire Luke e Silena nella pancia di zia Annabeth? -chiese il figlio di Poseidone.
-Tì!
Mentre Percy, Annabeth, Leo e Calipso guardavano Michael, il cellulare di Piper squillò. Lo prese e lesse il nome sul display.
-Jason. -disse al marito, che stava parlando con Frank su una certa leggenda di cui si vociferava al Campo Giove. -È la dottoressa.
Lui si avvicinò e le prese la mano.
-Pip, stai tranquilla. -disse Hazel, che era riuscita a far addormentare Emy e l'aveva appena portata al piano superiore. -Sono sicura che saranno buone notizie.
Piper le sorrise, poi si alzò dal tappeto e andò in cucina con Jason.
-Pronto? -rispose al cellulare.
-Parlo con Piper McLean? -chiese la dottoressa.
-Sì, sono io.
-Ho i risultati degli esami. -il cuore di Piper smise di battere e prese la mano di Jason. -E devo dire che lei può tranquillamente avere figli. Probabilmente in questi mesi è stata molto stressata e fra una cosa e l'altra...
-Come? -La figlia di Afrodite sentì il cuore ricominciare a battere.
-Non ha nulla che non va. -rispose la dottoressa.
-Dice davvero? -chiese ancora Piper, mentre un sorriso le si allargava sul volto.
-Sì. Non si preoccupi, sia lei che suo marito siete in perfetta forma e non avete niente che non va. -disse la donna, che sembrava sinceramente contenta. -L'aspetto settimana prossima per ritirare la copia degli esami.
-D'accordo. La ringrazio.
-Arrivederci.
-Arrivederci.
Piper spense la chiamata.
-Allora? -chiese Jason, anche se già le sorrideva.
Lei fece sì con la testa.
-Dei, Pipes! Lo sapevo! Lo sapevo! -esclamò il semidio, poi la baciò e la strinse a sé, mentre lei era in lacrime, felice come non mai.
-Non sai quanto sono felice! -singhiozzò. -Jason, possiamo avere un bambino! Un bambino tutto nostro!
Lui le asciugò le lacrime, con gli occhi lucidi: -Spero sia come sua madre.
Piper lo baciò.
Inutile dire che il gruppo, rimasto in salotto, fece festa peggio di quando Nico e Will si erano messi insieme e quella, di festa, fu un caos totale.
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