3. coffee
Titolo: coffee (caffè)
Parole: 1500 (intentional little story)
Rating: verde/fluff (lo so che sono tutte fluff in sta raccolta ma per quelle spicy potete guardare sul mio profilo)
Data di prima pubblicazione: 10 gennaio 2022
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"Tutti pensano che a me piaccia il caffè. Perché fa figo. Tutti i ragazzi fighi bevono litri e litri di caffè, e io, diciamocelo, sono il più figo qua dentro. Ma dovete capire che il caffè è una cosa stupida, sotto ogni fottuto punto di vista. Prima di tutto fa male, e crea più dipendenza rispetto al tè. Il tè, in più, ha così tanti aspetti positivi e salutari che neanche vi immaginate, teste di cazzo. "
Perché?
Ditemi solo questo.
Perché mi sono ritrovato a spiegare ad un branco di idioti perché odio il caffè e faccio parte del tea team?
Io non ne ho la più fottuta idea, ma ormai mi sono imbegolato e non posso tirarmi fuori. E' una questione di orgoglio ormai.
"Ad esempio?" domanda il bastardo a metà, con la brocca di caffè bollente che ha scatenato la discussione ancora in mano.
Non aveva un qualche trauma con le cose bollenti, lui? Bah, non me ne frega molto.
"Puoi usarlo come balsamo per i capelli, come tonificante, e persino come repellente per gli insetti... "
"Gli insetti scappano perché fa schifo pure loro." esclama Pikachu, rompendo i coglioni come suo solito.
Decido di ignorarlo palesemente.
"... per non parlare del fatto che rilassa la mente e aiuta il sistema immunitario. Ed è scientificamente provato che ti allunga la vita. Ho capito che siete tutti dei depressi del cazzo, ma dovreste tenerci un pochetto alla vostra fottuta vita."
"Mhm... Non sono convinta." mormora Guance Gonfie, grattandosi un braccio.
"Ti ha punto una cazzo di zanzara lì?" dico, indicando il suo braccio, come il migliore dei negozianti. Non aspetto nemmeno la risposta. "Se ci mettessi sopra un po' di tè passerebbe."
Tutti i presenti ci pensano su, capendo finalmente che il tè regna sovrano.
Apparentemente.
"Beh, escludendo il lato pratico." dice Orecchie Lunghe, interrompendo il mio silenzioso inno di vittoria. Perché sì, questa è una guerra. "Fa cagare come sapore."
"Oh, ma chiudi quella fogna. Non è vero." Non sarà certo quella baldracca a rovinare la mia battaglia.
"Su questo devo dare ragione a Kacchan." dice Merdeku, e per una volta nella sua intera vita, dice qualcosa di sensato " Però preferisco comunque il caffè al tè."
Eh che cazzo.
"Il caffè sono semplici chicchi tostati e macinati. Tutti uguali. Mezze seghe. Coltivati da Nicaraguensi sfruttati." dico alzandomi in piedi, afferrando la mia amata tazza di tè verde, sollevandola come fosse un tesoro "Invece questo. Questo è frutto di una vera e propria arte e tradizione. Un misto di infusi, segreti e coltivazioni tradizionali, cazzo. Ogni cucchiaio di tè è diverso, unico. Non c'è prezzo per questo."
Non sembrano convinte, quelle comparse di merda.
Decido di giocare una delle mie ultime carte vincenti.
Non pensavo sarei arrivato a questi livelli. Di solito vinco subito, senza tutte queste inutilissime discussioni.
"E poi abitiamo in Giappone, porca puttana! Quante fabbriche di caffè Giapponesi avete visto nella vostra merdosa vita? Eh, comparse? Zero! E invece la cultura del tè nel nostro Paese è enorme e ricca. Ci invidiano da tutto il mondo per i nostri infusi! Quattrocchi, dì qualcosa!"
"Bakugou in effetti ha ragione... il nostro popolo è famoso per il tè."
"Vedete? Ho vinto!"
"Però è anche vero che il caffè aiuta a svegliarsi ed a essere produttivi, è amico di ogni studente sulla faccia della terra., Kacchan"
"Punto primo: io non ne ho bisogno. Perché sono intelligente e non sto in piedi tutta la notte come voi. E punto secondo: non so se ve ne siete accorti, ma anche nel tè c'è la fottuta caffeina. Ma a differenza del caffè il tè può anche avere un effetto rilassante, oltre a quello eccitante. A differenza della tipologia, sapete?"
"Solo i vecchi e i pomerania incazzati bevono le tisanine." dice Scotch Man, lanciando non solo una frecciatina, ma proprio tutto l'arco, la faretra e il bersaglio.
Decido in ogni caso di non cadere nella trappola, per non perdere il mio posto di superiorità.
Prendo un bel sospiro, preparandomi alla mossa finale.
"Il mondo gira attorno all'idea che ognuno deve bere qualcosa per svegliarsi. Quindi tutti, superficialmente, si prendono una tazza di caffè. Il tè per me è qualcosa di più. Una passione? Ma che cazzo dico, una dipendenza. Sono cresciuto a pane e tè, quindi piantatela di scassare le palle. Per questo, e per tutti i motivi che ho fottutamente detto prima, preferisco il tè al caffè. Fine della discussione."
Mi alzò cercando di metterci poca aggressività, appoggio la mia tazza, ormai vuota, sul ripiano e mi incammino verso la mia uscita di scena drammatica. E mancava un millisecondo alla mia camminata figa verso la vittoria, quando una voce ruppe il silenzio che si era creato.
"Ehi Kat io faccio un salto da Starbucks, vuoi venire?"
Kirishima.
Fottuto Kirishima.
Certo che vengo con te da Starbucks, perché me lo chiedi? Ti accompagno da Starbucks qualcosa come tre volte alla settimana, perché oggi non dovrei voler venire? Che poi, da dove sei sbucato? Fino a tre secondi fa non c'eri.
Eijiro è appoggiato allo stipite della porta, con lo sguardo incollato allo schermo del telefono, la felpa grigia con il cappuccio calato sui capelli liberi dal gel, la larga giacca di jeans ricoperta di toppe di band e il casco della moto sottobraccio.
Un fottuto dio greco.
Apro la bocca per rispondere, quando mi accorgo che il silenzio di un'attimo fa è ancora presente, e tutti mi stanno guardando, come a sfidarmi.
Io vado da Strabucks con Kirishima.
E fin qua ci ero arrivato.
Ma Starbucks è un negozio di caffè.
E il caffè mi fa schifo.
Ma Kirishima non fa schifo.
E se Kirishima mi offre un caffè non posso dirgli di no.
Col cazzo che gli dico di no.
Ma loro questo non dovevano saperlo.
Perché non dovevano saperlo?
Perché ho fatto un enorme discorso sul mio odio per il caffè.
E Starbucks è un negozio di caffè.
Starbucks vende del fottuto caffè.
E Kirishima mi compra caffè da Starbucks almeno tre volte a settimana, negli ultimi dieci mesi.
E mi bevo almeno tre tazze di caffè alla settimana, negli ultimi dieci mesi, perché non posso lasciarmi sfuggire questa sottospecie di appuntamento.
Ma loro, questo non lo sapevano, e non dovevano saperlo.
Sanno già troppe cose.
Insomma, sanno che stiamo più o meno insieme, sanno che scopiamo, sanno che ci alleniamo assieme, sanno che lui è l'unica persona che sopporto... ma non dovevano sapere questo. Soprattutto dopo tutto quel fottuto discorso.
"Ehm... mica ti costringo, eh. Vado anche da solo se...?"
"Col cazzo." mi giro velocemente verso di lui, che mi guarda abbastanza stupito (forse perché sono rimasto perso nei miei pensieri per un minuto intero...?) e lo zittisco con un gesto della mano, poi mi rigiro verso il resto della classe, che deve aver dedotto i miei pensieri, perché alcuni ridacchiano nascondendosi dietro una mano.
"Concordiamo tutti sul fatto che sono un cazzo di ipocrita, sì?"
Alcuni sopprimono qualche risata, altri annuiscono divertiti.
"Bene. Adesso" dico avvicinandomi a Capelli di Merda, afferrando il casco della moto che mi stava porgendo, continuando a non capirci un cazzo della situazione. "voi la piantate di scassarmi i coglioni. Me ne andrò da Starbucks, e voi non fiaterete, ok?" concludo allacciandomi il casco sotto il mento, iniziando ad indietreggiare piano.
"Beh se non ti va il caffè possiamo..."
"Tsk, io ADORO il caffè. AMO il caffè. Non rifiuterei MAI un caffè gratis. Adesso andiamo."
Lo prendo per il polso e lo trascino di fisico fuori dalla sala comune, iniziando a correre, cercando di non scoppiare a ridere e/o piangere istericamente.
"Mi spieghi che cazzo è appena successo?"
"Mhm... forse tra un po'. Adesso godiamoci il caffè."
Lui, ridacchia, intrecciando le dita con le mie, continuando a correre giù per le scale, verso la sua moto parcheggiata nel cortile.
"Sei proprio un bel personaggio, lo sai, vero?"
"Taci..."
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