[ Toua Tokuchi - One Outs ]

[ Info: premessa un po' lunga sorry not sorry: spero di non far risultare Tokuchi troppo ooc, ho cercato di dare una mia interpretazione al suo personaggio dopo aver visto solo l'anime, il manga non l'ho letto. Mi è venuta questa idea leggendo un commento di un ragazzo su Tv Time in cui diceva che, nella scena che lo ritrae nelle foto che ho messo in questa ff, sente che Tokuchi sia una persona sola o che comunque non può fidarsi di nessuno. Anche questa oneshot è molto personale, fin troppo personale, spero vi piaccia comunque! ]

"SENTIRSI SOLI"

Una sera Tokuchi sente l'esigenza di incontrare T/N e la invita al molo della città dove entrambi metteranno a nudo i propri sentimenti

T/N arrivò al molo. 

Era ormai notte e, scendendo dalla sua macchina, sentì la brezza sfiorarle la pelle scoperta dai vestiti.

In lontananza vide una macchina sportiva gialla spiccare nell'oscurità.

"Miseria!" pensò "Chissà quanto gli sarà costata!"

La giovane prese la sua giacca e chiuse la macchina con la chiave elettronica. 

Si incamminò con passo deciso e vide qualcuno seduto sul cofano di quell'auto intento ad osservare il mare illuminato dal chiarore della luna.

T/N deglutì. Era sempre agitata quando doveva incontrarlo. Non era un ragazzo come gli altri, era un genio, un abilissimo lanciatore nel gioco del baseball ma anche un giocatore d'azzardo di successo. Aveva soltanto vent'anni ma sembrava già un uomo vissuto. Non era facile avere a che fare con uno come lui, riusciva a manipolare chiunque gli stava attorno senza il minimo ritegno. Sapeva cogliere i punti deboli delle persone e trarne vantaggio. Ma non era solo quello e T/N lo sapeva bene; dietro a quella corazza c'era un uomo solo che non riusciva a fidarsi di nessuno.

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I due si erano incontrati in un casinò, entrambi soli, disperati e senza niente da perdere. Per entrambi i soldi non avevano lo stesso valore che avevano per le altre persone, non gliene importava nulla né di vincere né di perdere. Giocarono una partita a poker e da quella sera, sentendo di essere estremamente simili in quella massa indistinta, iniziarono a conoscersi instaurando una bella relazione.

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<<Bella macchina!>> commentò T/N mettendosi seduta di fianco al ragazzo che era intento a fumare.

<<Grazie! Era uno sfizio che volevo togliermi da un bel po'>> rispose lui.

La giovane lo guardò con la coda dell'occhio e notò qualcosa di strano: era estremamente calmo, come se fosse stanco, ma non per la partita di baseball a cui aveva partecipato, nemmeno perché era stato tutto il giorno fuori... Era stanco di tutto.

T/N fissò la sigaretta che si stava fumando; essendo lui un fumatore incallito, era propenso a finirne una dietro l'altra, ma no, quella se la stava godendo appieno, quasi come se non volesse mai arrivare al filtro.

Lei avrebbe tanto voluto chiedergli se stesse bene, il perché l'aveva chiamata quella sera, perché voleva incontrarla, ma tacque.

<<Ne vuoi una?>> domandò Tokuchi guardandola mentre alzava un sopracciglio aspettando una sua risposta.

<<Si, grazie>> annuì T/N.

Il ragazzo prese dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di sigarette e ne sfilò una dandola a lei. T/N se la portò alle labbra e Tokuchi avvicinò il suo accendino alla bocca di lei accendendogliela.

Lei fece il primo tiro ed iniziò a fumare assieme al ragazzo.

<<Ti starai chiedendo perché ti abbia chiamata a quest'ora>> disse il biondo mettendosi comodo sul cofano della sua nuova auto.

T/N si limitò ad annuire.

<<Perché volevo vederti semplicemente, che cosa pensi!?~>> scherzò Tokuchi prendendosi gioco di lei che arrossì leggermente.

<<Sono venuta solo perché non avevo niente da fare stasera>> rispose lei a tono.

<<Perché solitamente hai qualcosa da fare?>>

Quelle parole colpirono T/N come un fulmine. 

Sapeva cogliere i punti deboli delle persone e trarne vantaggio.

Lei non rispose e continuò a fumare facendo finta di niente.

<<Il lavoro come procede?>> chiese Tokuchi facendo percepire alla ragazza quella conversazione come se fosse un interrogatorio.

<<Bene. Il tuo?>> 

T/N divenne un po' schiva perché se l'era presa per quella frecciatina che le aveva fatto poco prima.

<<Non mi lamento>> 

Tokuchi finì la sua sigaretta e mise la cicca nel suo posacenere tascabile.

<<Posso?>> esclamò T/N che aveva anche lei finito di fumare.

Il ragazzo le porse il posacenere ed anche lei buttò la sua cicca all'interno.

L'aria quella sera era tesissima come una corda di un violino appena accordata.

Tra i due c'era una tensione altissima, come se stessero giocando ad una partita di poker.

Il problema era che T/N non aveva minimamente chance con uno come Tokuchi, nessuno avrebbe avuto possibilità di vincere con lui. Era una partita persa ancora prima di iniziare.

Tra di loro c'era sempre stata una sorta di tensione, specialmente da parte di lui a causa del suo carattere estremamente complicato, ma, col passare del tempo, erano riusciti a trovare un'intesa. Ma, quella sera, era tutto diverso, come se i progressi che avevano fatto fossero svaniti in un istante.

T/N sentì il suo respiro farsi pesante, si stava sentendo quasi male.

Decise allora di allontanarsi e fare qualche passo ma Tokuchi la fermò.

<<Dove vai?>> domandò lui severo, quasi infastidito.

<<Mi si stanno addormentando le gambe, volevo fare qualche passo>> mentì T/N ma lui era davvero troppo scaltro per non capirlo.

<<Sei arrabbiata?>> 

La giovane non riuscì a sostenere il suo sguardo. La intimoriva.

~~~~~

Per T/N, Tokuchi aveva un fascino particolare; non era bellissimo per gli standard attuali della società, ma per lei lo era fin troppo. Era un ragazzo insolito, se ne fregava delle mode e di tutti.

Era alto, con un fisico piuttosto asciutto ed una carnagione cadaverica. I capelli biondi sempre sparati per aria come se non gliene fregasse un cazzo di curarli. Alcuni ciuffi arrivavano fin sotto le orecchie, tipo basette, coprendone una parte. Gli occhi erano la parte che rispecchiavano meglio il suo essere, come si dice, erano lo specchio della sua anima, piccoli, scuri e sottili con delle borse sotto di essi.

Quella sera indossava soltanto un paio di pantaloni scuri ed una camicia a maniche lunghe.

Ciò non aveva lasciato affatto indifferente T/N ma cercava di nascondere comunque i suoi sentimenti; sapeva che lui non era proprio il tipo a cui interessavano cose futili come l'amore così, per evitare di soffrire ulteriormente, si accontentava di un amore platonico non corrisposto.

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<<Non sono arrabbiata>> rispose T/N con un tono inequivocabile.

<<Sei arrabbiata con me~?>> puntualizzò Tokuchi assottigliando maggiormente gli occhi.

<<Dimmi perché mi hai chiamata stasera? Cosa vuoi da me? Avevi solo bisogno di fare una chiacchierata!?>> cambiò discorso lei.

Tokuchi sorrise e si alzò in piedi mostrando a T/N la notevole differenza di altezza che c'era tra di loro che rispecchiava un po' quella caratteriale. Non che lei fosse stupida, anzi, era molto intelligente ma Tokuchi era una questione a parte, una eccezione alla regola.

<<Ti sei arrabbiata perché ho sottolineato il fatto che tu sei sol->> il ragazzo non finì di parlare che lei gli tirò un ceffone bello forte che gli lasciò un evidente rossore sulla guancia.

<<Smettila! Ti prego, abbi pietà di me e dei miei sentimenti!>> urlò lei con gli occhi lucidi.

Tokuchi sospirò capendo che forse stava un po' esagerando.

<<Ti sei arrabbiata perché ho sottolineato il fatto che tu sei sola, non hai nessuno e questa cosa ti dà altamente fastidio, la odi>> continuò lui avvicinandosi a T/N che cercava in tutti i modi di non piangere.

<<Pensavo fossi diversa dagli altri, speciale, ma mi sbagliavo perché mi tratti esattamente come tutti gli altri!>> disse T/N digrignando i denti. Era arrabbiata, delusa, illusa.

Tokuchi sospirò nuovamente e decise di abbracciarla ma lei si scansò facilmente.

<<Basta, ti prego, così peggiori solo le cose>>

Ma lui non era il tipo da arrendersi facilmente così ci riprovò.

<<Ma smettila! Ma non hai proprio cuore!>> 

Stavolta era stata T/N a scagliarsi contro di lui che era ben cosciente di essere una persona altamente insensibile con gli altri.

<<Stavolta sei tu che mi hai fatto incazzare!>> esclamò Tokuchi prendendola di forza e spingendola contro il suo cofano.

T/N aveva gli occhi sempre più lucidi ma non avrebbe pianto per uno stronzo come lui, non se le meritava le sue lacrime.

<<Posso finire di parlare o devi interrompermi sempre?!>> disse il biondo infuriato.

Fece dei lunghi respiri per trovare la calma per poter parlare e allentò la presa sulle braccia di T/N.

<<Sei sola, non hai nessuno e questa cosa ti dà altamente fastidio, la odi... Ma anche io provo esattamente la stessa sensazione... Sono solo, non ho nessuno e lo odio, lo odio davvero tanto... Questa dannata società fa sentire le persone come te e come me imperfette, sbagliate, ma non è così. Non è questo il problema, il problema è che io ho trovato finalmente qualcuno e volevo che quella persona ne fosse a conoscenza>> spiegò Tokuchi non spostando lo sguardo dagli occhi di T/N nemmeno per un millesimo di secondo.

<<Non siamo uguali>> mormorò T/N. Sapeva di essere lei quella persona di cui stava parlando.

<<Non su tutto ovviamente, ma su questo si>> ribatté lui deciso.

T/N scosse la testa come per voler pensare qualche minuto e Tokuchi la lasciò vagare lì attorno per un po'.

Nel frattempo il ragazzo si fumò un'altra sigaretta aspettando una risposta ad una domanda che, apparentemente, non aveva fatto. Ma, come già detto, T/N non era stupida ed aveva capito quale fosse quella domanda.

<<Io non so se riuscirò mai a stare al tuo fianco Tokuchi...>> pensò T/N ad alta voce passeggiando avanti ed indietro sul molo <<Ho passato una vita ad accontentarmi delle persone pur di non stare sola... E' sbagliato, lo so, ed infatti l'ho capito. Ma quando ho iniziato a non accontentarmi più sono rimasta sola per davvero, e fa davvero schifo essere soli in una società che non lo concepisce>>

Tokuchi capiva appieno le sue parole perché anche lui si sentiva esattamente come lei. 

<<Puoi essere con qualcuno o essere da solo, ma sentirti solo è tutta un'altra faccenda. Io passo molto tempo con Kojima e gli altri dei Lycaons ma mi sento ugualmente solo>> ammise Tokuchi facendo crollare la sua maschera <<Ma quando sono con te è diverso... Non mi sento più solo>>

Per T/N quella fu una vera e propria confessione, anzi, più di una confessione. Il grande Toua Tokuchi si era messo a nudo di fronte a lei e, vedendo il suo vero io, aveva compreso che non aveva torto e che, forse, erano davvero simili loro due.

<<Tokuchi...>> mormorò T/N col cuore in gola.

<<Vieni a fare un giro su questo gioiellino?>> esclamò lui ritornando ad indossare la sua maschera.

T/N annuì e salì sulla sua auto. Era felice, ma non perché era con la persona di cui era innamorata e nemmeno perché stava facendo un giro su una delle macchine più lussuose sul meecato; era felice perché non si sentiva più sola.

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