( Richiesta ) [ Satori Tendō - Haikyuu!! ]
[ Richiesta per Luna_Mikaelson03, fammi sapere se ti è piaciuta ^^ Su questa mi ci sono voluta soffermare un po' di più, infatti è più lunga del solito, ma ci tenevo tanto, è troppo carinooo Tendou, lo adoroo >.< ]
"SEI COSI' CARINA QUANDO ARROSSISCI!"
T/N è una ragazza molto dolce ( kawaii per intenderci) e Tendō decide di approcciarsi a lei per la prima volta
Suonò la campanella e tutti gli studenti si alzarono dal proprio posto per correre a pranzare. Era stata una mattinata alquanto impegnativa a causa degli esami che si facevano sempre più vicini.
T/N, una giovane studentessa della Shiratorizawa, come suo solito, prese la sua borsa e si diresse sul tetto della scuola per pranzare da sola in tranquillità.
Attraversò il lungo corridoio arrivando di fronte alle scale che portavano in cima all'edificio; non si accorse che però qualcuno la stava seguendo.
Mentre tutta la marea di studenti si apprestava ad accaparrarsi i posti migliori in mensa o nel cortile, lei andò controcorrente sul tetto.
Era una calda giornata estiva, il sole splendeva in un cielo limpido e l'aria tiepida accarezzava la pelle della ragazza che si mise seduta contro la ringhiera.
Alcuni suoi compagni, due per l'esattezza, decisero anche loro di salire sul tetto per pranzare. Fecero per prendere la scala che portava in cima ma qualcuno gli si parò davanti fermandoli.
<<Dove state andando di bello?>> sorrise maligno un ragazzo dai capelli rosso fuoco come i suoi occhi piccoli e furbi.
<<A-A mangiare>> balbettò uno dei due sapendo bene chi avesse di fronte.
<<Buon pranzo allora!>> affermò il giovane.
I ragazzi si guardarono e decisero di andarsene a mangiare da un'altra parte.
<<Mette davvero ansia...>> commentò a bassa voce uno dei due al suo amico.
<<Vero... Meglio stargli alla larga...>> rispose l'altro.
Nel frattempo T/N aveva iniziato a mangiare dal bentō che sua mamma le aveva preparato.
Era una ragazza alquanto introversa ma tutti la reputavano dolcissima e gentilissima, anche troppo per la falsità e la cattiveria che vige oggigiorno.
All'improvviso qualcuno aprì la porta e T/N rimase immobile a fissarla. Non poteva stare lì, era contro il regolamento, ma a lei piaceva tanto pranzare sul tetto e sperava con tutta sé stessa che non fosse qualche professore.
Ma, per sua fortuna, non entrò un insegnante bensì un ragazzo.
<<Ciao>> sorrise entusiasta lui avvicinandosi alla giovane e sedendosi accanto a lei.
<<Emm... Ciao>> mormorò imbarazzata.
<<T/N giusto?>> domandò il rosso guardando con occhi dolci la studentessa.
<<S-Si sono io... Tu sei Satori Tendō!?>>
Il ragazzo scosse la testa sorpreso: <<Mi conosci?>>
Lei annuì debolmente e fissò il bentō che teneva fermo sulle gambe.
<<Ti va se mangio qui con te?>>
T/N sussurrò un "Si" e ricominciò a pranzare.
Satori iniziò a chiacchierare a ruota libera mentre lei lo ascoltava attentamente.
Era conosciuto per essere uno dei migliori pallavolisti della scuola ma, prima di questo, aveva la reputazione di essere un tipo davvero strano e misterioso. T/N, inizialmente, si sentì a disagio ma, dopo averci parlato un po', capì che erano tutte fesserie le voci che giravano e che, nonostante il carattere esuberante e rumoroso, era un bravo ragazzo.
T/N si lasciò andare ed i due parlarono tranquillamente per tutto il tempo.
<<Cavolo...>> disse lei non riuscendo a prendere con le bacchette l'ultimo pezzo di riso.
Satori, approfittando di quel momento, le prese dalle mani le bacchette e, con facilità, afferrò il riso e glielo portò sulle labbra.
T/N rimase a fissarlo scioccata, era la prima volta che qualcuno si avvicinava così tanto a lei.
<<Apri>> sorrise Satori facendo intuire che non avrebbe digerito un no come risposta.
Il volto della giovane diventò dello stesso colore dei capelli del pallavolista e socchiuse le labbra mentre il cuore le batteva a mille.
Satori la imboccò e, come se non fosse successo nulla, tornò a mangiare il suo pranzo.
T/N si ammutolì chiudendosi a riccio.
A salvarla da quella situazione fu la campanella che suonò indicando la fine della pausa pranzo.
<<Caspita è già finita!>> si lamentò Satori; avrebbe tanto voluto rimanere ancora lì con lei.
Anche il cielo si rattristì ed alcune nuvole iniziarono a coprire quel meraviglioso azzurro.
T/N salutò il giovane e corse nella sua aula.
Il cuore le batteva ancora forte e non si toglieva dalla testa lo sguardo enigmatico di Satori.
Ricominciarono le lezioni pomeridiane e T/N fantasticò tutto il tempo su quella nuova conoscenza che aveva fatto durante la pausa pranzo.
Nel frattempo iniziò a piovere rinfrescando l'aria afosa e secca.
Dopo ore ed ore che sembrarono eterne, per quel giorno, la scuola finì.
T/N scese verso l'uscita ed afferrò un ombrello che portava sempre con sé ma, prima di uscire, non appena varcò la porta aprendo l'oggetto, vide che si era rotto ed era inutilizzabile.
<<Che sfiga>> pensò fra sé e sé. La pioggia cadeva incessante e non voleva saperne di smettere.
Casa sua non era molto lontana ma si sarebbe inzuppata rischiando di prendersi un brutto raffreddore.
L'unica idea che le venne in mente era quella di utilizzare la giacca della sua uniforme per coprirsi almeno la testa ma si sarebbe bagnata comunque.
<<Si è rotto?>>
T/N si girò e rivide Satori. Lo fissò e ridiventò rossa come un peperone.
<<Lo prendo come un si!?>> sorrise lui vedendola totalmente persa.
<<AH!? SI!>> urlò lei imbarazzatissima.
Satori tirò fuori dalla sua borsa il suo ombrello e le fece segno di seguirlo.
Il ragazzo lo aprì e spinse T/N ad uscire assieme a lui.
<<Ti accompagno io a casa!>> esclamò il rosso deciso tenendo in mano il bastone dell'ombrello.
La giovane fece segno di no, non voleva disturbarlo in alcun modo e gli disse che avrebbe chiamato la madre che sarebbe passata a prenderla dopo lavoro con la macchina, ma fu tutto vano. Satori la costrinse a seguirlo così i due, vicinissimi, si apprestarono ad uscire dalla scuola.
Il cuore di T/N pareva un martello pneumatico, Satori era così bello e così gentile.
<<Dove abiti?>> le domandò lui.
La giovane, facendo un'altra figuraccia, ci mise un po' a rispondere perché era di nuovo intenta a fissarlo e non riusciva nemmeno ad esprimersi bene.
<<Penso di aver capito>> ridacchiò lui <<Non ti mangio tranquilla>> scherzò dandole un leggero buffetto sulla guancia.
Lei avvampò, sembrava appena uscita da una camera magmatica.
Satori scoppiò a ridere vedendola così imbarazzata.
<<Sei così carina quando arrossisci!>>
Ma quel commento peggiorò soltanto la situazione e T/N si ammutolì di nuovo fissando intensamente la strada.
In men che non si dica, i due arrivarono a casa della giovane.
<<G-G-Grazie>> mormorò lei evitando di incrociare il suo sguardo.
<<Cosa mi dai in cambio?>> domandò Satori sorridendo malizioso.
<<A-AH I-IO N->> gridò T/N agitata ma lui la fermò prima che potesse scoppiare: <<Domani pranziamo di nuovo insieme? Ti va?>>
Lei, che si era già fatta tremila filmini mentali, tirò un sospiro di sollievo ed annuì.
<<A domani allora>> disse lui lasciandola sulla porta di casa sua.
<<A domani>> sorrise T/N non vedendo l'ora di rincontrarlo.
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