Nella neve
Per il contest di Sam_write_stories.
Parole: 636
Spero ti piaccia!
L'aria fredda dell'inverno mi investì a sorpresa il collo quando mi sentii strappare via la sciarpa. Lo strattone, che per poco non mi aveva fatta finire lunga distesa nella neve, era stato opera della mia sorellina Lily, come compresi quando udii le sue risate cristalline levarsi nel vento insieme ai pochi fiocchi di neve che ancora volteggiavano sopra di noi.
- Piccola peste, torna subito qui! - esclamai alzandomi in piedi ed iniziando a rincorrere Lily, la quale stava zampettando a zig zag davanti a me, inciampando di tanto in tanto in qualche soffice mucchietto bianco e riprendendo la fuga come se niente fosse.
La mia sciarpa, che lei teneva alta in mano come se fosse un trofeo, le sventolava dietro, assomigliando ad una buffa bandiera a strisce verdi e viola.
Lily continuava a ridere, ed io non potei fare a meno di intenerirmi quando lei si voltò e mi fece una pernacchia, sputando saliva dallo spazio vuoto che aveva al posto dell'incisivo superiore sinistro, che le era caduto giusto due giorni prima.
- Andiamo, ho freddo! - sbuffai quando lei si rimise a correre.
- Lily, ridai la sciarpa ad Isla. - intervenne allora mio fratello Peter - Ci manca solo che torni a casa con una broncopolmonite. -
- Esagerato. - mormorai.
Peter era sempre stato il più responsabile tra noi tre, benché io fossi la sorella maggiore.
Nel vedere Lily che mi rendeva la sciarpa con gli occhi azzurri intristiti mi si strinse il cuore. Allora, dopo essermi ricoperta per bene il collo, le sorrisi e gridai: - Angelo nella neve! -
Mi lanciai di schiena su quel morbido e spesso tappeto bianco, iniziando a muovere freneticamente braccia e gambe su e giù. La mia sorellina scoppiò a ridere e mi imitò, stendendosi al mio fianco.
- Dai, Peter! - esclamai - Fallo anche tu! -
Lui, ancora in piedi, mi teneva addosso il suo sguardo carico di disapprovazione. - Sembra che tu abbia due anni. Pensavo ne avessi quattordici. -
- E io pensavo che tu ne avessi undici, quando invece è chiaro che sei un sessantenne rompiscatole. - ribattei, facendo ridere di nuovo Lily.
La piccola pensò quindi di alzarsi e di iniziare a tirare e spingere Peter per farlo finire nella neve. La visione della sorellina con i ricci scuri che le spuntavano dal berretto di lana rosso e gli occhioni azzurri spalancati probabilmente dovette indurlo ad arrendersi, infatti dopo qualche attimo di resistenza si lasciò cadere a terra.
Morale della favola? In poco tempo ci ritrovammo tutti e tre stesi nella neve, intenti a muovere braccia e gambe per disegnare un angioletto ciascuno mentre ridevamo di gusto.
- Ehi! Cosa state combinando, voi tre? -
Quella voce mi costrinse a mettermi seduta.
- Mamma! Vuoi unirti anche tu? -
La vidi sorridere al di sopra dell'orlo del suo scaldacollo azzurro mentre faceva gli ultimi passi verso di noi. - No, grazie. A dire il vero sono venuta perché è ora di tornare a casa. -
Subito io e Lily cominciammo a lagnarci.
- Ma come?! -
- Ancora dieci minuti! -
- E quando ricapita una neve così bella? -
- Davvero non ti senti in colpa a... -
- Isla, Lily, - ci interruppe mamma, bloccando la nostra fiumana di proteste. - È inutile. È quasi buio, inizia a fare veramente freddo e dovete farvi tutti e tre la doccia. Dobbiamo andare, se non vogliamo cenare fra un anno. -
- Uffa, però! - sbuffai come una bambina.
Mentre ci alzavamo e ci apprestavamo a seguire mamma, Lily mise su un broncio a dir poco adorabile.
Persino Peter pareva scontento, infatti lo udii borbottare sottovoce: - Proprio adesso che stavo iniziando a divertirmi... -
In effetti mamma aveva ragione: stava facendo buio. I lampioni erano già accesi, e gettavano la loro luce calda sulla strada imbiancata dalla neve che stavamo percorrendo.
Mi concessi qualche attimo di silenzio per osservare il prato diventato interamente candido, su cui si potevano ancora distinguere delle sagome che assomigliavano a quelle di tre piccoli angeli.
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