Shadow: Dabi - [ 3/8 ]
Io: *comincia una raccolta di one shot su Wattpad perché ora ha tempo e ispirazione per scrivere*
Sempre io: *perde l'ispirazione tutta d'un colpo* ...FUCK
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[T/N] solitamente non derubava tutte le notti. Voleva evitare di essere vista da qualcuno, o comunque non destare sospetti tra le persone che frequentavano abitualmente il quartiere a luci rosse.
Ma ora che quel ragazzo le aveva detto che sarebbe ritornato, non poté fare a meno di recarsi ogni sera nel vicolo dove si erano incontrati, sperando di poterlo rivedere.
Aspettava per ore nascosta tra le pareti, passando il tempo a spiare la gente nei locali e a sventare altre tentate aggressioni.
Nessuno mai si accorse della sua presenza grazie alla sua strabiliante abilità nell'usare il proprio quirk: Obscurus.
Esattamente come aveva capito Dabi, [T/N] può diventare l'ombra che normalmente il suo corpo proietterebbe se colpito dalla luce, riuscendo a muoversi facilmente su qualsiasi superficie.
Diventando un'essenza incorporea, la ragazza non può essere toccata mentre l'unicità è attiva, ma lei è in grado di interagire con le ombre di persone e oggetti proprio come se fossero reali.
Le notti passavano senza che la ragazza riuscisse a scorgere nemmeno una piccola fiammella azzurra, rimanendo sola in quella stradina desolata con il cuore a pezzi.
Aveva ormai capito perché desiderava rivederlo così ardentemente: non era solo per il suo aspetto che, senza troppi giri di parole, le faceva perdere il fiato; forse quello che [T/N] desiderava più di ogni altra cosa era provare di nuovo la sensazione che il ragazzo aveva scatenato in lei con la sua sola presenza.
In altre parole, era stata vittima di un colpo di fulmine.
Ma dopo l'ennesima speranza andata un frantumi, la possibilità che quel ragazzo l'avesse illusa cominciò a balenarle in mente.
Ma allora perché ha detto che sarebbe tornato? Mi stava prendendo in giro?
[T/N] si ritrovò a dubitare di lui.
Dopotutto si erano visti una sola volta, ed è stato per puro caso.
E non solo non si erano presentati, ma lui non l'aveva nemmeno vista in faccia.
Per quale motivo sarebbe dovuto tornare?
Sono stata una sciocca...
La ladra si appoggiò al muro incrociando le braccia al petto e abbassando il capo.
Ok d'accordo. Questa sarà l'ultima volta che lo aspetto qui. Se non si presenta nemmeno stasera tornerò alla mia solita routine e me lo toglierò dalla testa.
Percorse un paio di volte il vicolo facendo avanti e indietro, l'esasperazione che stava prendendo il sopravvento.
Poco prima che si spazientisse del tutto e decidesse di tornare a casa, una luce azzurra comparve all'inizio della strada. Non appena se ne accorse, una sensazione di benessere le riempì il petto e la fece sorridere.
Senza perdere tempo, [T/N] attivò la sua unicità e diventò un tutt'uno con il muro, avvicinandosi di soppiatto alla figura che stava avanzando nel buio per essere sicura che fosse quel ragazzo.
Quando riconobbe i suoi meravigliosi occhi azzurri e l'ustione violacea sul suo collo, si fermò e si schiarì la gola per attirare la sua attenzione.
- Bene bene bene, chi abbiamo qui? Cominciavo a perdere le speranze sai... - disse cercando di nascondere l'emozione nella sua voce.
Dabi si voltò verso di lei e sorrise leggermente.
- Perché? Ti sono mancato così tanto? - commentò con un ghigno.
- Hey, non mettermi in bocca parole che non ho detto - rispose lei facendo la finta offesa. - E a proposito di cose non dette, non ci siamo presentati -
- Beh, visto che non vuoi farti vedere di persona ho pensato che non volessi nemmeno rivelare il tuo nome in giro. Mi sbaglio? - disse lui sedendosi a gambe incrociate contro la parate opposta, continuando a far bruciare il suo palmo destro.
- No, non ti sbagli. È quello che ho fatto fino ad adesso: cercare di diffondere meno informazioni possili su di me - rispose lei sedendosi a sua volta, riducendo l'ombra sul muro ad una macchia confusa di cui si potevano distinguere solamente il volto e le gambe.
- È quello che fate anche voi Villains no? - gli chiese a sua volta.
- Huh, cosa ti fa pensare che io sia un Villain? - commentò divertito. - È per il mantello? -
[T/N] si lasciò scappare una risatina, continuando a guardare il suo interlocutore.
- Senza offesa ma, conciato in quel modo non puoi sicuramente essere un gelataio -
Il ragazzo rise a sua volta e annuì leggermente con la testa.
- Su questo devo darti ragione -
[T/N] scoprì con piacere che riusciva a parlare con lui come se fossero amici di vecchia data: lo punzecchiava e rispondeva alle sue provocazioni, cosa prontamente ricambiata dal Villain.
Percepiva una certa complicità scorrere tra di loro. Era una sensazione davvero piacevole.
- Senti... Come mai hai aspettato tutti questi giorni prima di farti vivo? - gli chiese curiosa con tono leggermente abbattuto.
Dabi sgranò gli occhi. - Non dirmi che sei venuta qui per aspettarmi ogni notte da quando ci siamo visti la prima volta - chiese incredulo.
- Certo che l'ho fatto - rispose senza esitazione.
Dabi cadde dalle nuvole. Mai si sarebbe aspettato che quella ragazza l'avesse atteso per tutto quel tempo.
- ...Perché? -
Anche se [T/N] si reputava una persona diretta e sincera, preferì non rivelargli subito il fatto di essersi presa una cotta per lui.
- Beh, come dire... Avevo voglia di vederti - disse lei tranquillamente.
- Le mie giornate sono piuttosto banali, incontrarti quella sera per me è stata una bella sorpresa e mi andava di vederti di nuovo... E poi avevi detto che saresti tornato, io ti ho creduto - concluse sorridendo.
Il villain la ascoltò fissandola dritta nelle due fessure di luce che corrispondevano agli occhi, con le labbra dischiuse per la sorpresa.
Quando finì di parlare, Dabi chinò il capo e chiuse gli occhi.
- Ho capito... - disse con una voce più profonda. - Se è così allora ti chiedo scusa per averti fatta attendere, principessa - commentò rialzando la testa e guardando verso di lei sogghignando.
[T/N] sentendo quel nomignolo sorrise imbarazzata e cercò di coprirsi il viso nascondendolo tra le mani, non ricordandosi però che lui non poteva notare il rossore che si era fatto largo sulle sue guance.
- È solo che vengo in questa parte di città solo una volta alla settimana, quando è il mio turno di fare la ronda - concluse il ragazzo divertito nel vederla in difficoltà.
- Capisco... - si ricompose. - Quindi non potrò vederti spesso... Pazienza, mi accontenterò di un incontro alla settimana! - esclamò allegra.
Vuole che torni a vederla ogni settimana... Ora sì che giro di ronda è andato a puttane.
Ora che ci pensava, Dabi si accorse di essere stato fuori troppo a lungo.
Se avesse tardato ancora, una volta rientrato alla base Shigaraki gli avrebbe fatto il terzo grado.
E discutere con quel tizio era l'ultima cosa che voleva fare.
Si rialzò da terra e si passò la mano sul cappotto per togliere lo sporco.
- Non dirmi che devi già andare... - disse lei, triste che quel momento passato con lui sia stato così breve.
- Invece sì. Mi conviene andare se non voglio passare dei guai - commentò immaginandosi la brutta faccia di Shigaraki aleggiare a pochi centimetri dalla sua.
- Uhm... D'accordo... - mormorò alzandosi a sua volta.
Dabi le diede un'occhiata: teneva lo sguardo basso e si accarezzava le braccia con le mani, come se stesse provando a scaldarsi.
- Hey non fare così - le disse avvicinandosi. - Come hai detto tu ci vedremo la settimana prossima - provò ad accarezzarle una guancia con le dita, chiedendosi se le lei lo potesse percepire o meno.
[T/N] effettivamente non sentì il tocco della sua mano, ma se lo immaginò come se fosse davanti a lui in carne ed ossa. Gli sorrise e annuì.
- Allora ci vediamo... - le disse incamminandosi verso l'uscita.
La ragazza lo guardò allontanarsi, quando all'improvviso si ricordò di una cosa.
- Hey aspetta! -
Dabi si voltò verso di lei con sguardo interrogativo.
- Ancora non so il tuo nome! - gli rispose raggiungendolo.
Il Villain accennò un sorriso.
- Dabi -
Lei lo guardò, aspettando che finisse di presentarsi. - ...Solo Dabi? -
- Sì. Perché non ti piace? - le chiese sollevando un sopracciglio.
- No non è quello... Solo che... Ti chiami veramente così? - gli chiese non troppo convinta.
- Non saprai il mio vero nome fintanto che io non conoscerò il tuo vero aspetto - ribattè con un ghigno, facendo sbuffare la ragazza.
- D'accordo, allora mi accontenterò di chiamarti Dabi. Io comunque sono [T/N] -
- Uhhh, hai rivelato la tua identità ad un Villain, congratulazioni! - la prese in giro.
La ladra rise, poi guardò il ragazzo negli occhi un'ultima volta, ammirando il riflesso del fuoco che risplendeva nelle sue iridi.
- Grazie per essere venuto stasera - gli disse sorridendo.
Dopodiché, la ragazza-ombra sparì nell'oscurità del vicolo, lasciando solo il Villain.
Dabi sgranò gli occhi mentre la vide strisciare lungo la parete, fuori dalla portata delle sue fiamme.
Quando si rese conto di essere rimasto solo, si incamminò nuovamente verso l'uscita.
- Prego principessa~ -
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