Paralyzed: Garou - [ 7/8 ]
L'eco di un tonfo si propagò per il salotto. Garou era finito faccia a terra sul pavimento, svegliandosi di colpo dopo aver sbattuto la tempia sul tavolino accanto al divano.
- Agh! Ma che... -
Aprendo gli occhi non vide quasi nulla, le luci della stanza erano spente e non c'era traccia né di [T/N] né di Aisa. Disorientato, tastando in giro riuscì a trovare il divano e, a fatica, ci risalì e si mise seduto.
Rimase sorpreso nel vedere che ora riusciva a muoversi come prima, segno che i suoi muscoli si erano ristabiliti del tutto. Ma dopo questa constatazione, gli venne in mente una cosa.
Che ore sono?
Era troppo buio per riuscire a vedere l'orologio sulla parete, ma dopo qualche minuto Garou sentì la melodia che segnava il cambio d'ora: era mezzanotte.
Possibile che abbia dormito così tanto?
Aveva dormito per 14 ore filate, il che era strano visto che prima di entrare in quella casa passava intere giornate a cacciare eroi, concedendosi sì e no 3-4 ore per riposarsi e magari dormire.
Aveva ancora la testa pesante, il punto in cui aveva sbattuto stava iniziando a pulsare dandogli alcune fitte, ma aveva sopportato di peggio.
Il ragazzo sospirò profondamente.
Non sapeva che fare, probabilmente era l'unico sveglio in casa ma sicuramente non si sarebbe rimesso a dormire sul divano.
Sentendo lo stomaco gorgogliare, si rese conto di essere rimasto a digiuno da quella mattina. Così si alzò in piedi e, il più silenziosamente possibile, arrivò fino al frigorifero per cercare qualcosa da mangiare.
Dopo essersi riempito la pancia fece per tornare indietro, ma a metà tragitto si fermò.
Perché sono ancora qui?
Sono libero. Posso andarmene...
L'idea di scappare da quella casa gli era passata per la testa molte volte nei giorni precedenti, e non vedeva l'ora di tornare alla sua vita di prima.
Ma ora che ne aveva l'occasione non se la sentiva di farlo.
O meglio, non ne sentiva il bisogno.
Sapeva di voler rimanere lì.
Voleva rimanere lì con lei e continuare a far parte della sua vita, vederla tutti i giorni e rimanere al suo fianco.
Garou voltò la testa verso il corridoio buio che portava alle altre camere, e senza nemmeno accorgersene si ritrovò diretto verso quella di [T/N].
Ascoltando i passi della ragazza allontanarsi ogni sera dopo averlo disteso sul divano, Garou aveva imparato la planimetria della casa e sapeva perfettamente dov'erano collocate le altre stanze.
E infatti, dopo aver superato un paio di porte si fermò davanti a quella della sua camera da letto.
La fissò a lungo, indeciso sul da farsi. Nemmeno lui sapeva perché fosse andato lì, ma di una cosa era sicuro: doveva vedere [T/N].
Titubante, appoggiò una mano sulla maniglia.
E se stesse dormendo?
Se per caso si svegliasse e mi vedesse nella sua stanza le verrebbe un infarto...
Fece un respiro profondo, stringendo leggermente la presa.
Mi darebbe del maniaco, e forse mi caccerebbe in malomodo...
Abbassò delicatamente la maniglia, spingendola in avanti per riuscire a sbirciare all'interno della stanza.
Ma non ce la faccio.
[T/N] stava dormendo rivolta verso la porta, rannicchiata su se stessa: alcune ciocche [C/C] le stavano coprendo il viso e le coperte erano leggermente abbassate, permettendole di tenere le braccia e il busto scoperti.
Respirava piano e profondamente, non l'aveva sentito.
Dopo averla ammirata per alcuni istanti, Garou si fece forza e aprì del tutto la porta per entrare, ma si rivelò una pessima mossa.
I cardini emisero un cigolio tremendo, facendogli prendere un colpo e congelandolo sul posto.
Ma vaffancu-
La ragazza sussultò e iniziò a muoversi sotto le lenzuola. Allungò un braccio verso la bajoure sul suo comodino e la accese, illuminando la figura di Garou in piedi sull'uscio.
Sbattè un paio di volte le palpebre per abituarsi alla luce, poi puntò gli occhi verso di lui, sgranandoli leggermente.
- Garou...? - chiese assonnata.
- Ehm... Stai sognando. È tutto un sogno -
[T/N] sollevò un sopracciglio, sospirando per poi sollevarsi con le braccia e mettendosi a sedere sul materasso.
- Ti sei svegliato finalmente. Credevo di averti fatto cadere in coma - continuò lei, strofinandosi gli occhi e ignorando il suo stupido tentativo di salvarsi la faccia.
Il cacciatore di eroi rimase in silenzio guardandosi i piedi e pressando le labbra, imbarazzato per essere stato scoperto praticamente subito.
- Come mai sei qui? -
- Io, ecco... -
Non trovava nessuna scusa per poter giustificare la sua presenza nella sua camera da letto a mezzanotte inoltrata, perciò decise di dirle la verità.
- Mi sentivo solo di là in salotto... perciò... - borbottò passandosi una mano sulla nuca.
- Posso ehm... sdraiarmi un po' con te? -
Non osò alzare lo sguardo verso di lei, troppa la paura della sua reazione.
Tentò di degluttire, ma la sua bocca era rimasta totalmente asciutta dopo averle fatto quella richiesta, finendo con l'ingerire solamente aria.
C'era così tanto silenzio che riusciva a sentire il suo cuore pulsargli nelle orecchie, a ritmo serrato.
Dopo qualche altro secondo, Garou la sentì sospirare.
- Va bene -
Il ragazzo sgranò gli occhi.
Forse non aveva capito bene.
Guardò [T/N] ancora seduta sul letto, intenta a fissarlo con un piccolo sorriso assonnato.
- Però prima vai a metterti qualcosa addosso, tipo la stupenda maglia che ti ho preso - aggiunse subito dopo, per poi stendersi di nuovo e tirarsi le coperte fin sopra le spalle.
Lui annuì debolmente, ancora incredulo che gli abbia dato il permesso di stare con lei.
Velocemente ma in punta dei piedi, tornò in salotto e prese dalla borsa la maglia nera, infilandosela in fretta e furia. Notò con piacere che gli calzava a pennello, proprio come quella che aveva disintegrato.
Heh, quanto deve avermi fissato per indovinare la taglia?
Una volta ritornato in camera chiuse la porta dietro di sé, aggirando il letto per accomodarsi sul lato libero.
Ringraziò mentalmente la ragazza per aver lasciato la bajoure accesa, altrimenti sarebbe inciampato su un paio di cose durante il tragitto, tipo le sue ciabatte.
[T/N] aveva richiuso gli occhi nella stessa posizione di prima, quindi Garou si ritrovò a fissarle la schiena quando si infilò lentamente sotto le coperte.
Si distese accanto a lei, mettendosi a pancia in su e appoggiando la testa sul cuscino. Sentì la ragazza muoversi, poi la lampada si spense e la camera tornò buia.
- 'Notte - mormorò lei.
Peccato però che lui non avesse sonno.
Bene... E ora?
Passò i successivi minuti a fissare il soffitto, cercando in tutti i modi di distrarsi dalla presenza al suo fianco.
Il suo istinto era duro da tenere a freno, così come anche il suo desiderio, ma la paura delle conseguenze che quei suoi comportamenti avrebbero scatenato era più forte di entrambi.
Non doveva azzardarsi ad alzare un singolo dito su di lei, o si sarebbe ritrovato fuori da quella casa in un istante. O peggio.
Si sarebbe trovato paralizzato un'altra volta.
Era appena riuscito a mantenere un controllo decente e si stava apprestando a chiudere gli occhi, quando [T/N] si girò dall'altro lato, verso di lui.
Garou rimase immobile. Ruotò solamente di poco la testa quel tanto che bastava per vederla con la coda dell'occhio, notando che lo stava guardando con le palpebre socchiuse.
- Tutto bene? - chiese con la voce impastata dal sonno.
Il cacciatore di eroi si sdraiò sul fianco, incrociando il suo sguardo.
- Sì, perché? -
- Ti vedevo un po' perso... E stranamente silenzioso - scherzò lei facendo spallucce.
Poi però, osservando bene il volto di Garou, si accorse del piccolo ematoma che era comparso al lato della sua fronte.
- Che hai fatto alla testa? - chiese sgranando leggermente gli occhi.
- Oh... Niente sono solo cadu... -
[T/N] allungò la mano verso di lui, sfiorando con le dita il punto in cui si era fatto male e interrompendo la sua spiegazione, facendogli trattenere il fiato.
- Ti fa male? Vuoi che usi il mio potere? - domandò premurosa guardandolo negli occhi.
Se le dicessi di sì, allora lei dovrebbe baciarmi sulla...
Nonononono-
Sarebbe troppo vicina, non riuscirei a trattenermi.
Scosse la testa in risposta, le sue guance che prendevano colore al pensiero delle sue labbra di nuovo a contatto con la sua pelle, ma grazie alla penombra [T/N] non lo notò.
La ragazza allora si limitò ad accarezzargli la botta, facendoci scorrere lentamente le dita attorno. A quel suo gesto Garou si sentì di nuovo in estasi e rilassò tutto il corpo, chiudendo gli occhi di riflesso.
Lei se ne accorse e sorrise intenerita. Ora sì che aveva l'impressione di star accarezzando un cagnolone troppo cresciuto.
Perché Garou alla fine era quello: una persona che aveva perso fiducia nel genere umano, ritiratosi ad una vita solitaria e violenta che aveva cambiato la sua natura. Ma che in fondo aveva solamente bisogno di una persona di cui si potesse fidare e che potesse dargli affetto.
E quella persona l'aveva trovata in [T/N].
Cullato dal calore delle lenzuola e dalle dita della ragazza, Garou si sentiva in paradiso. Sarebbe potuto rimanere così per sempre.
Voleva rimanere così per sempre.
Ma ad un tratto la mano di [T/N] si fermò, scivolando lungo la sua guancia e atterrando sul materasso. Dispiaciuto, Garou sbirciò da sotto le palpebre e vide che la ragazza aveva già ripreso sonno.
È così graziosa quando dorme...
Abbassò lo sguardo sulla sua mano, rimasta aperta con il palmo rivolto verso il basso.
Quanto desiderava poterla stringere nella sua...
Aspettò qualche secondo per capire se si fosse realmente addormentata, poi lentamente fece scivolare la sua mano sinistra sotto quella di [T/N]: era così soffice, calda e piccola rispetto alla sua, che forse sarebbe riuscito a tenere anche l'altra nel suo palmo.
Sempre facendo attenzione a non svegliarla Garou fece intrecciare le loro dita, stringendole dolcemente. Poi, rivolgendole un'altra occhiata, si portò la sua mano alle labbra e, chiudendo gli occhi, ci lasciò un lungo bacio sul dorso.
Bene, basta ora.
Ti sei già spinto troppo in là...
[T/N] non sembrava essersi accorta di nulla. Anzi, era talmente persa nel mondo dei sogni che schiuse le labbra e iniziò a respiare dalla bocca. Accorgendosene, ovviamente Garou non poté fare a meno di guardare le sue labbra.
Le sue rosse e invitanti labbra.
Cazzo...
No. Stai fermo.
Si svegliERÀ HO DETTO DI NO-
A quanto pare nemmeno la sua stessa mente era in grado di tenere a freno il corpo, perché in men che non si dica si ritrovò a gettonare verso di lei, le loro mani ancora intrecciate.
Creando una conca nel letto a causa del peso, Garou avvicinò il viso a quello di [T/N]: poteva sentire il suo fiato caldo infrangersi sulla pelle, facendogli venire i brividi.
Sospirò, ammirando la sua espressione angelica e rilassata che accozzava con il rumore del suoi respiri, simile a quello di un trattore.
Accennò un sorriso.
Heh, è perfetta...
Senza più il timore di essere scoperto, il ragazzo appoggiò la fronte sulla sua, guardandola in viso mentre la sua mano libera andava a prenderle delicatamente la guancia.
Strofinò il pollice contro la sua pelle, chiuse gli occhi e, senza indugiare oltre, la baciò.
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