Notes - Iwaizumi [ 4/4 ]

b/p = bevanda preferita

• • •

Il mattino seguente, la campanella che segnava la fine delle lezioni quasi non si sentì tanto era forte la pioggia che batteva contro le finestre delle aule. I ragazzi, che solitamente accoglievano quel suono con entusiasmo, emisero lamenti e versi contrariati sapendo che all'uscita da scuola si sarebbero bagnati da capo a piedi.

L'unica che sembrava più contenta degli altri era T/n, che nonostante il tempaccio non aveva abbandonato il suo buonumore. Quando i suoi compagni iniziarono a mettere via le proprie cose lei aveva già riempito la borsa, impaziente di tornare a casa e trascorrere il pomeriggio con Hajime.

Anche se all'inizio l'idea di aver invitato a casa propria la sua cotta l'aveva spaventata, riflettendoci capì che non c'era niente di cui preoccuparsi: sarebbe stato come portare a casa un amico qualsiasi, solo che quell'amico giocava a pallavolo, la superava in altezza di almeno venti centimetri e aveva un fisico da paura.

NiEnTe Di CuI pReOcCuPaRsI.

Dopo aver salutato Fuyumi, che dalla porta della classe le rivolse un doppio pollice alzato come gesto di buona fortuna, la ragazza si diresse verso il banco di Hajime.

- Sei pronto per andare? - gli chiese vedendolo mettere in borsa l'ultimo testo scolastico.

Nel sentire la sua voce alzò la testa di scatto, incontrando il suo viso sorridente. - Uh, sì. Prendo l'ombrello e arrivo -

Si allontanò per prendere l'oggetto dal porta ombrelli fuori dalla classe e lei lo seguì, tirando fuori il suo direttamente dalla borsa a tracolla. Dopodiché, i due si incamminarono in silenzio sotto la pioggia.

Se normalmente sarebbe stata di pessimo umore nell'affrontare un tempo del genere, grazie alla compagnia del ragazzo T/n si ritrovò ad apprezzare quei nuvoloni scuri che grondavano acqua a non finire.

Era come se il rumore continuo della pioggia cambiasse sfaccettatura a seconda di cosa andava a bagnare: il marciapiede, i tetti delle case, i loro ombrelli. Messi insieme tutti quei suoni formavano una sorta di colonna sonora, perfetta per la loro passeggiata.

Inoltre, nel sapere che Iwaizumi camminava proprio al suo fianco, non poté che sentirsi emozionata e al contempo in imbarazzo.

Certo, forse pioveva un po' troppo per poter definire quell'atmosfera "romantica", ma T/n immaginò lo stesso di gettare a terra l'ombrello e mettersi a ballare con lui in mezzo al temporale, come di solito succede nei romanzi rosa.

Probabilmente si ritrovò a sorridere senza accorgersene, perché il timido sguardo di Iwaizumi andò a posarsi su di lei sbirciando da sotto l'ombrello, finendo per farlo arrossire.

Accompagnati da lampi e tuoni i due liceali raggiungsero la casa di lei sani, salvi e bagnati fradici. Gli ombrelli li avevano coperti solo fino ad un certo punto: erano riusciti a tenere all'asciutto le loro borse, ma la parte inferiore delle divise e le scarpe gocciolavano sul pavimento quando T/n lo invitò ad entrare.

- Cavolo, mia mamma mi ucciderà - borbottò la ragazza nel vedere che l'angolo delle scarpe era diventato un piccolo laghetto.

- Ehm T/c, posso chiederti se hai dei pantaloni asciutti da prestarmi? Non vorrei bagnare in giro... - le chiese Hajime rimanendo impalato davanti alla porta.

La richiesta la colse un po' alla sprovvista. Gli unici vestiti maschili che aveva in casa erano quelli di suo padre, ed era un po' riluttante nel farglieli indossare. Ma del resto non poteva nemmeno lasciarlo in mutande.

- Uhm... Vado a vedere cosa trovo. Aspettami qui -

Imboccò il corridoio e andò a frugare nei cassetti dei suoi, tornando il minuto dopo con un paio di pantaloni leggermente usurati.

- Ho questi ma sono un po' vecchi. Mio papà li usa quando deve fare delle cose per cui rischia di sporcarsi, quindi non penso se la prenderà se gli dico che te li ho prestati - gli disse porgendoglieli, dispiaciuta di non potergli offrire di meglio.

- Grazie T/c, vanno benissimo - le sorrise riconoscente.

- Di niente. Vado a cambiarmi anch'io, lascia pure i pantaloni bagnati per terra, così dopo li porto in lavanderia -

Abbandonandolo di nuovo all'entrata, T/n questa volta andò a frugare nel suo armadio alla ricerca di qualcosa di più comodo, ma soprattutto asciutto, da poter mettere. Si tolse gonna e calze per mettersi invece dei semplici pantaloni lunghi.

Quando tornò di là vide che Iwaizumi aveva indossato i suoi pantaloni, ma erano decisamente troppo grandi per lui: se li stava tenendo con le mani per paura che cadessero, e la sua espressione imbarazzata la fece ridacchiare intenerita.

- Vieni - lo chiamò prendendo da terra i pantaloni dell'uniforme scolastica. - Dovrei avere anche una cintura -

T/n portò il ragazzo verso le altre stanze della casa, facendo tappa in lavanderia per mettere in lavatrice i vestiti bagnati prima di raggiungere di nuovo la sua camera.

- Mettiti pure comodo - gli disse andando a riaprire le ante dell'armadio.

Il ragazzo avanzò nella stanza a piccoli passi, guardandosi intorno con sguardo curioso.
- Con permesso... -

Anche se relativamente piccola per due persone la camera era pulita e tenuta in ordine, come d'altro canto si aspettava da lei. (Se siete disordinati, gomen)

C'era un profumo gradevole, probabilmente disperso nell'aria dai gessetti profumati all'interno dell'armadio, e il colore delle pareti rendeva l'atmosfera tutto sommato rilassante, ma Iwaizumi si sentiva comunque a disagio nel trovarsi lì insieme a lei.

T/n sembrò percepire il suo nervosismo, così quando si voltò verso di lui con la cintura che aveva trovato gli rivolse un sorriso rassicurante. - Hey, se preferisci possiamo andare in salotto a studiare -

Hajime prese l'oggetto dalle mani della ragazza e al contempo scosse la testa. Non voleva darle l'impressione di essere in imbarazzo, ma, anche se ormai l'aveva capito, non gli restava altro da fare se non ignorare quella sensazione.

- Ok, allora iniziamo? -

T/n prese alcuni libri dalla borsa a tracolla che aveva lasciato sul letto e si sedette a gambe incrociate davanti al tavolino in mezzo alla stanza. Dopo essersi infilato la cintura, il ragazzo fece lo stesso sedendosi di fronte a lei.

- Ci resta solo matematica, vero? -

- Già, il meraviglioso ed entusiasmante studio di funzione - gli rispose sarcastica, avendo odiato quell'argomento per tutta la durata della lezione. - Sarò sincera, non ho capito proprio tutto. Ma Fuyumi mi ha rispiegato un paio di cose, quindi più o meno dovrei esserci -

- Sempre meglio di me che non so nemmeno cosa sia - le ricordò lui facendola ridere.

- Touchè -

- Andiamo, non sarà così terribile - disse aprendo fiducioso il libro sulla pagina degli esercizi.

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- Ok, mi è venuto così. Ma ormai non spero nemmeno che sia giusto -

Il pallavolista alzò il quaderno per mostrare il risultato alla sua compagna di studio, anche lei intenta a svolgere lo stesso esercizio. T/n osservò attentamemte i vari passaggi, notando a malincuore quanto fossero diversi dai suoi.

- Fammi finire e poi controllo chi dei due ha sbagliato - gli rispose rassegnata.

Era passata più di un'ora da quando i due si erano messi a studiare: avevano svolto almeno una decina di esercizi ma nessuno era ancora riuscito a far combaciare il proprio risultato con quello del libro, e questo li aveva abbattuti non poco.

Il cervello di Hajime stava cominciando a dare i primi segni di cedimento. Così, nell'attesa che la ragazza finisse i suoi calcoli, si lasciò cadere all'indietro stendendosi sul pavimento a pancia in sù, tentando di svuotare la mente ascoltando il temporale che ancora imperversava all'esterno.

Qualche minuto dopo T/n controllò ciò che le era venuto con il risultato fornito dal libro, e per poco non sbattè la testa sul tavolo per l'esasperazione.

- Non posso crederci - disse sbuffando.

- Non dirmelo, abbiamo sbagliato anche questo? - chiese l'asso.

- Ci puoi scommettere - ribatté l'altra chiudendo il testo di matematica e appoggiando il mento tra le mani.

- Non ne posso più di calcolare limiti e disegnare grafici... - sbuffò lui.

- Hey, guarda che il fatto che tu l'abbia imparato in così poco tempo è già un'ottima cosa - cercò di sollevargli il morale.

- L'avrò anche imparato... - disse rimettendosi a sedere - ...ma se continuo a sbagliare qualcosa che non va -

- Uhm, dovrei ricontrollare i passaggi per capire dove sono gli errori... Ma prima direi di fare una pausa -

T/n si alzò in piedi, stiracchiando le braccia e la schiena indolenzite per essere stata seduta tutto quel tempo. - Faccio un salto in cucina, ti porto qualcosa? -

- Oh no, tranquilla. Sono a posto -
disse lui velocemente, ma la c/c non rimase soddisfatta da quella risposta. Aspettò qualche secondo nel caso volesse cambiare idea, ma il ragazzo non aggiunse nulla.

- D'accordo - si arrese, roteando gli occhi e uscendo dalla stanza.

Mentre lei si allontanava, Iwaizumi fece un bel respiro profondo. L'ansia che provava all'inizio di quel pomeriggio si era attenuata con il passare del tempo, e nell'ora appena trascorsa sembrava essere sparita del tutto.

Ma non appena T/n lo lasciò solo, il ricordo di cosa si era promesso di fare prima di uscire da quella casa lo colse all'improvviso, provocandogli una morsa allo stomaco.

Se nei giorni precedenti era così sicuro di potercela fare, ora che finalmente doveva mettersi in gioco aveva paura di tirarsi indietro all'ultimo secondo. Ma sapeva anche che se non l'avesse fatto in quell'occasione poi se ne sarebbe pentito.

Doveva solo aspettare il momento giusto per confessarle quello che provava.

- Rieccomi! - esordì la ragazza di ritorno dal corridoio, strappando Iwaizumi dal suo flusso di pensieri. Dopo essersi riseduta, T/n fece spazio sul tavolo e lasciò cadere dalle braccia gli snack e le bevande che aveva portato dalla cucina.

- Non ti ho chiesto se preferisci dolce o salato, così ho preso un po' di tutto. Oh, i tuoi pantaloni sono in asciugatrice ora. Saranno pronti per quando avremo finito - spiegò lei ignorando lo sguardo confuso del ragazzo.

- Pensavo di averti detto che non volevo niente - protestò scherzosamente, ma la c/c se la prese sul personale.

- Uno: sei ospite in casa mia, è più che giusto che ti offra da mangiare. Due: pensavo che da bravo sportivo sapessi che è conveniente fare un piccolo pasto a metà pomeriggio. Anche perché di solito a quest'ora ti stai allenando e il tuo corpo è abituato a consumare... -

Si interruppe per aprire una delle due lattine di b/p, prendendone un sorso per rinfrescarsi la gola.

- Se davvero non vuoi niente lascia pure tutto lì, ma sono più che sicura che tra un po' ti verrà fame - concluse fiera del suo discorso, prendendo un pacchetto di patatine e aprendolo con un sonoro "pop".

Hajime la fissò attonito per qualche secondo, ripensando a ogni singola parola che gli aveva detto. Stava per ribattere, ma proprio in quel momento il suo stomaco brontolò talmente forte da farsi sentire anche dalla ragazza di fronte a lui, la quale assunse un'aria vittoriosa.

- D'accordo... Hai vinto - borbottò arrossendo. Sotto lo sguardo compiaciuto di T/n, prese anche lui uno snack dal tavolo e iniziò a mangiare per placare la fame.

- Bravo il mio Iwa~ -

Nel sentirla pronunciare quel nomignolo il rossore sul viso del ragazzo non poté che espandersi, costringendolo a coprirsi le guance con il dorso della mano mentre lei ridacchiava intenerita a quella scena.

• • •

- Ah ecco! Ho sbagliato gli asintoti, per questo il grafico non corrisponde! - esclamò T/n tracciando con il dito le linee che avrebbe dovuto correggere nel suo esercizio. - Te come va Iwa? -

Sobbalzando nel sentirsi chiamare nuovamente in quel modo, il ragazzo emise un verso negativo. - No, non ho ancora trovato il passaggio... -

Alzò lo sguardo annoiato dal quaderno e senza farsi notare lo puntò verso di lei, osservandola mentre tutta concentrata rifaceva da capo il piano cartesiano: i suoi occhi meticolosi seguivano con attenzione i segni tracciati dalla penna che teneva tra le dita, cercando di non fare lo stesso errore di prima mentre prendeva le misure con il righello.

Il ragazzo si ritrovò a sorridere inconsciamente, rilassato dai movimenti delle sue mani e dal suono dell'inchiostro che si imprimeva sulla carta. Ma come se quella visione non fosse già abbastanza ammaliante per lui, T/n fece sporgere la lingua tra le labbra come era solita fare in classe mentre prendeva appunti.

Il cuore di Iwaizumi prese a battere più forte e il dolore al ventre che sentì poco prima ricomparve più insistente. Non capì perché, ma qualcosa gli disse che il momento giusto si stava avvicinando.

- Vuoi che ti dia una mano? - gli chiese gentilmente la ragazza, sollevando per un momento lo sguardo dal foglio.

- Uh s-sì, se non ti dispiace... - borbottò lui in risposta, sperando che non si fosse accorta del fatto che la stava praticamente fissando con occhi sognanti.

- Affatto, dammi un attimo e arrivo -

Eh? In che senso "arrivo"?

Iwaizumi pensava che la ragazza gli avrebbe chiesto di vedere il suo quaderno per controllare l'esercizio, ma lei evidentemente aveva altri piani. Dopo aver appoggiato la penna e aver dato un'ultima occhiata al suo grafico, T/n si alzò e raggiunse il pallavolista dall'altra parte del tavolo, sedendosi accanto a lui.

- Posso? - chiese indicando il suo quaderno. Il ragazzo rispose annuendo e lei lo prese tra le mani, iniziando a far scorrere gli occhi sulla pagina alla ricerca dell'errore.

La forse eccessiva vicinanza tra loro non sembrò turbarla, ma Hajime invece ne risentì parecchio: il suo corpo aveva reagito surriscaldandosi all'improvviso, tanto da rendere il colorito della sua faccia simile a quello di un pomodoro maturo.

La ragazza gli era talmente vicina che quando si spostò delle ciocche di capelli dietro l'orecchio il suo profumo gli inebriò le narici, annebbiandogli la mente che già da tempo non era più concentrata sulla matematica.

Ma nonostante si sentisse leggermente a disagio, sentirla così vicina a sé gli donò una sensazione di calma e tranquillità che non aveva mai provato prima d'ora.

La adorava, e voleva averne di più. Voleva sprofondare il viso tra i suoi capelli profumati, voleva sentire il calore del suo corpo senza sentirsi in imbarazzo, voleva accarezzare la sua pelle per farle capire quanto teneva a lei.

- Trovato! - sorrise T/n prendendo una matita e sottolineando nel quaderno il calcolo che il ragazzo aveva sbagliato. - Il limite qui deve tendere a infinito, non a 0 -

Quando si voltò verso di lui per spiegargli meglio, la ragazza percepì qualcosa di strano. Iwaizumi la fissava dritta negli occhi con un'espressione indecifrabile, anche se le sue guance erano ancora leggermente rosse.

- Va tutto bene...? - chiese intimorita dal suo comportamento, ma lui rimase in silenzio. Nel suo sguardo c'era qualcosa che le impediva di staccargli gli occhi di dosso e ciò lo rendeva un po' inquietante, ma anche stranamente attraente.

Qualche secondo dopo Hajime sembrò svegliarsi dalla trance. Senza staccare gli occhi da quelli c/o di lei, prese il quaderno dalle sue mani e lo riappoggiò sul tavolo. Poi si voltò in modo da averla dritta davanti a sé e le prese delicatamente le mani.

- T/n... - pronunciò quasi sussurrando, la sua voce così profonda da farle venire i brividi. Schiuse le labbra per continuare la frase ma ciò che ne uscì fu solo un profondo sospiro.

Come pensava era troppo agitato per potersi esprimere a dovere, ma ormai doveva portare a termine ciò che aveva iniziato. Sperò di non aver messo in difficoltà T/n con quella sua uscita, ma lei rivolgendogli un piccolo sorriso gli fece capire che lo stava ancora ascoltando.

Iwaizumi si chiese per quale ragione al mondo quella ragazza fosse ancora single. Qualsiasi altra persona lo avrebbe guardato strano vedendolo in quello stato, ma non lei.

Lei rimase in attesa, senza mettergli fretta o pressione, guardandolo dolcemente mentre il suo viso prendeva colore nel sentire le mani del pallavolista ancora avvolte alle sue.

Questo gli diede speranza, così decise di riprovarci anche a costo di bloccarsi di nuovo e fare un'altra figuraccia.

Iniziò col fare un respiro profondo per calmarsi, tentando di riordinare le idee e creare un discorso sensato in mente. Quando si sentì pronto tornò a guardarla negli occhi.

- T/n io... C'è una cosa che devo dirti... - ma si fermò nuovamente, rendendosi conto di avere la bocca completamente asciutta.

Stava per mandare tutto all'aria in preda alla frustrazione, ma in quel momento sentì le mani di T/n scivolare sopra alle sue, stringendone leggermente il dorso per incoraggiarlo. Sollevando lo sguardo la vide annuire per invitarlo a continuare.

- ...Io... T/n, tu mi piaci... Molto anche... -

Iwaizumi non aveva idea che sarebbe stato così faticoso pronunciare quelle parole, ma dopo averlo fatto si concesse un sospiro di sollievo e si sentì subito più leggero.

La ragazza invece ebbe un tuffo al cuore. Lo strano comportamento di Hajime le aveva fatto sospettare che stesse per dichiararsi, ma quando effettivamente successe non poté credere alle sue orecchie.

- Sul serio...? - chiese trattenendo il respiro, il volto in fiamme che emanava calore come il resto del corpo.

- Sì, fin dal primo anno... All'inizio non volevo farmi avanti perché non avevo mai visto dell'interesse da parte tua, ma ultimamente ho notato che mi cercavi più spesso. Così ho colto l'occasione... - continuò lui, questa volta più sicuro di sé dato che la parte difficile l'aveva già superata.

- Hai ragione Iwaizumi... - iniziò con gli occhi lucidi di commozione e le labbra costrette in un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

- Ho iniziato ad avvicinarmi a te per attirare la tua attenzione, e sono davvero felice che tu mi abbia chiesto di vederci anche fuori da scuola, perché... anche tu mi piaci -

In quel momento lo stomaco di Hajime venne invaso da uno sciame di farfalle. Quelle ultime parole si ripetevano nella sua testa come un'eco, ma si ricompose nel vedere l'adorabile viso di T/n rigarsi di lacrime per la gioia.

Sorridendo a sua volta si sporse verso di lei e le cinse la schiena con le braccia, facendola appoggiare a sè così da poterla abbracciare. La liceale non esitò a ricambiare la stretta: nel farlo poté sentire quanto velocemente stesse pulsando il cuore del ragazzo, e se possibile sorrise ancora di più.

Dopo essersi coccolati a vicenda per un po', T/n sollevò il busto e appoggiò un mano sulla guancia del ragazzo, portando verso di sé la guancia libera e lasciandoci sopra un profondo quanto sincero bacio.

Durante quel contatto, le farfalle nella pancia di Hajime si trasformarono in api. Sicuro di essere rosso i viso, quando la c/c lo lasciò andare girò la testa per non farglielo vedere, ma T/n se ne accorse comunque e non poté fare a meno di trattenere una risata.

- Allora, posso spiegarti l'esercizio ora? - gli chiese riprendendo in mano il quaderno.

Continuare con matematica era l'ultima cosa che Iwaizumi voleva fare in quel momento. Insomma si era appena messo con la ragazza dei suoi sogni, non aveva per niente voglia di tornare a fare calcoli.

- Se finiamo in fretta possiamo coccolarci ancora un po'... magari sul letto - provò ad addolcirgli la pillola, notando che non era esattamente contento di tornare tra i libri.

Sentendo la sua proposta, Hajime sospirò con un mezzo sorriso.
- Sono così facile da leggere? -

L'altra ridendo gli scompigliò i capelli con una mano, schioccandogli un altro veloce bacio sulla guancia. - No, ma sei prevedibile -

• • BONUS • •

- Bella schiacciata Iwaizumi! - gridò il coach da bordo campo.

Il ragazzo in questione andò a recuperare il pallone appena scaraventato nell'altra metà campo, rimettendosi poi in fila per schiacciare di nuovo.

- Iwa-chan, sei in ottima forma oggi. È successo qualcosa per caso? - gli chiese Oikawa, notando che il suo amico non riusciva a togliersi dalla faccia un piccolo sorriso.

- Cosa? No. Perché dovrebbe essere successo qualcosa? Non è successo niente. Assolutamente niente - ribatté l'asso.

- Uhhhm... Non me la racconti giusta - disse il capitano con un'espressione inquisitoria, alzando la palla a Kyōtani che la spedì dall'altra parte della rete.

- Hajime! - riecheggiò una voce femminile attirando l'attenzione dei pallavolisti.

- Oh ma tu guarda chi c'è Iwaizumi, la tua cara... Iwaizumi? - Hanamaki lasciò la frase a metà vedendo che il suo compagno di squadra si era già diretto verso la ragazza rimasta all'entrata.

- Hey T/n - la accolse con un sorriso andandole incontro, felice di vederla. - Cosa ci fai qui? -

- Scusa per aver interrotto l'allenamento. Ieri hai dimenticato questo a casa mia - disse lei porgendogli il libro di matematica.

- Oh ecco dov'era finito, l'avevo cercato ovunque. Grazie - disse riconoscente.

T/n gli sorrise, alzandosi in punta dei piedi per dargli un veloce bacio sulla guancia. - Di nulla -

I due sentendosi osservati lanciarono un'occhiata al campo di pallavolo, cogliendo in flagrante i compagni di Iwaizumi che li stavano fissando scioccati.

- Forse è meglio se vai - le disse l'asso con un tono di voce più basso del solito, facendole intendere che gli altri ragazzi se la sarebbero vista brutta.

- D'accordo. Buon allenamento a tutti! - esclamò rivolta alla squadra, ricevendo dei timidi cenni di saluto. Quando se ne andò, Hajime si mise in fila per riprendere l'allenamento.

- Iwaizumi ho visto bene? T/c ti ha chiamato per nome e ti ha anche baciato?! - chiese Mattsun con gli occhi sgranati.

- Già. Problemi? È la mia ragazza - ribattè l'altro.

I pallavolisti si guardarono l'un l'altro confusi. Poi gridarono quasi all'unisono: - È LA TUA COSA?! -

• • •

E alla fine si concluse anche questa.

Ne approfitto per dirvi che non ho altre one shot in cantiere al momento, e che quindi probabilmente non pubblicherò nulla di nuovo per un po' di tempo.

Se trovo il tempo però potrei tornare a tradurre la raccolta di scenario su One Punch Man, che è rimasta a riposo dall'anno scorso.

Se invece non mi farò più viva, vi auguro ora un buon fine estate e un buon rientro a scuola.

In questo periodo sto studiando per l'esame di ammissione alla facoltà di Logopedia (grande cazzata considerando che sono uscita da un linguistico ma hey, io sono masochista), quindi se tutto va bene non appena avrò del tempo libero mi farò sentire :3

Per il momento vi saluto (๑˃ᴗ˂)ﻭ

||Sara❄

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