Realtà o Finzione?/ YiZhan

"Non ti scordare che in queste due settimane di sfida, tu hai ben accetto di farti passare per il mio ragazzo. Per tanto, fino allo scadere del tempo non puoi rimangiarti la parola" gli ricordò, osservandolo dalla testa ai piedi, a braccia incrociate. Lo sguardo derisorio, di chi sapeva con certezza che la vittoria sarebbe stata solo la sua.

Xiao Zhan, a stare sentire quelle parole, che fin troppo volentieri, avrebbe voluto  ribattere prontamente, con tutta la rabbia che da dentro sentí ribollirgli, battè con forza le bottiglie di birra, che aveva tra le mani e  irrompendo con un suono fastidioso, incrociò finalmente il proprio sguardo buio in quello più luccicoso dell'altro.

"Hai finito di mettere in ogni due per due questo argomento in mezzo. Ormai, non lo fai più per gioco, è chiaro. È diventato un puro e schifoso ricatto. Siamo lontani dagli altri, in questo momento, quindi possiamo pure comportarci come da sempre abbiamo fatto. Solo come da due amici. Solo questo"mise in chiaro, scuotendo le testa dai capelli color pece.

Parole che in fondo erano vere. E cazzo, se non c'era cosa più veritiera di questo. Tutto era cambiato solo per colpa di quello stupido scherzo, che stava costando la loro amicizia, durativa da un paio di anni, a questa parte. Ora, non potevano davvero rovinare tutto. In fondo dopo il gioco cosa ne sarebbe rimasto? Niente, se non pietroline conficcate nella pelle. Davvero, per Wang Yibo non  era mai stato importante ciò che avevano instaurato in quel rapporto di fiducia e di sentimenti leali? Evidentemente, forse era da sempre stato così.

Ma non poteva sapere per certezza ciò che l'altro provava e credeva. Per quanto erano stati uniti, non poteva dire al cento per cento di conoscere ogni suo io. D'altronde nessuno potrebbe. Ognuno di noi per quanti lati bianchi potesse avere, ne avevamo almeno anche uno in nero. Quel lato contrastante alla bontà e luce.

Nel frattempo, Wang Yibo, il quale da in silenzio lo aveva ascoltato sfogarsi, come in cerca di capire che cosa stesse pensando l'altro, corrugò la fronte in un cipiglio tra il confuso e l'arrabbiato.
"Solo amici? Beh, a questo punto dovrei farti i miei complimenti. E sai perché? Perché in tutti questi anni ti sei già dato la risposta di tutto"sbottò rimarcando con amarezza le prime due parole.

"Tu..."
La frase li morí ancora prima di nascere, proprio nel momento in cui qualcuno  fece irruzione.

"Ei voi due, perché ci state mettendo così tanto?"chiese difatti il nuovo arrivato, spostando gli occhi colore cielo da uno a l'altro, in cerca di una risposta. Ma anche se nessuno dei due mai li avrebbero dato una risposta, era ben consapevole che nell'aria aleggiava una sorta di tensione, che si poteva tagliare benissimo anche  con una forbice.
"Bene, quando avete finito i vostri problemi di coppia, raggiungeteci. Vi stiamo aspettando" aggiunse con una note di disagio, sotto le occhiatacce fredde dei due bisticciati. Scosse la zazzera dal color del granoturco e se ne andò, lasciandoli nuovamente soli.

"Hai visto? Con quella tua solita faccia da stronzo insensibile sei anche riuscito a farlo scappare, incredibile. Davvero"irruppe Xiao, riprendendo le bottiglie nuovamente in mano .

"Ah! Cosa? Sarei io quello stronzo insensibile? E se io sarei quello, tu cosa saresti? Sentiamo" lo sfottè il castano, sbattendo le mani sul tavolo e puntandogli il suo sguardo indecifrabile addosso.

Uno sguardo che intimidatore fece alzare lo sguardo di Xiao Zhan fattosi un poco lucido. La faccia di chi non poteva credere a ciò che stava sentendo.

"Bene, sai che ti dico. Io me ne vado di lá. Non ho voglia di starti ancora ad ascoltare" ribattè per poi voltargli le spalle, pronto per andarsene.

Sinceramente era stufo di tutto. Stufo di quella situazione insensata e dei soliti battibecchi. Era letteralmente stufo del nuovo "Wang Yibo". Rivoleva indietro il suo Bo Bo di prima, che chiaramente non aveva niente a che fare con questo sconosciuto. Ma che sia chiaro, questo non  lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.

"Massí fa pure. Tanto scappi sempre apposta di affrontare i problemi" inveí Wang Yibo con tono grave, guardando attentamente ogni mossa di quel corpo che senza dire più nulla se ne andò.

E solo una volta rimasto solo fece fuoriuscire la rabbia che stava esplodendo in lui, scaraventando a terra tutti i calici che sul ripiano di legno duro si trovavano.
"E non pensare che ti ripagherò i danni"sussurrò a denti stretti.

***

"Obbligo o verità?"
Chiese Chan Ho a un Wang Yibo serio, seduto sullo sgabello vicino al tavolo del salotto.

"Obbligo".
E nel rispondere, portando una bottiglia di birra in bocca, non resistette a non guardare con sguardo di sfida la persona che seduto a terra con gambe incrociate, stava  vicino a chi gli aveva posto la domanda.

Uno sguardo che Xiao Zhan evitò come la peste, ma che oltre questo, fingeva un vivo interesse a guardare la bottiglia verde che puntava sulla persona che in quel momento  stava odiando. Wang Yibo, essendo di tutt'altro avviso, non riuscendo a sopportare il tutto, battè la bottiglia di vetro quasi vuota sul tavolo. Ma nemmeno questo serví per attirare l'attenzione di quella persona che lo stava  bellatamente ignorando. E questo era una delle cose che più odiava. Odiava che la propria presenza venisse trattata come un fantasma, come se lui non fosse realmente lí. Non è che questa cosa la odiava con tutti, ma solo quando era il suo GE Xiao che lo faceva. Lo faceva dannatamente perdere il nume della ragione e ovviamente poi il risultato era che passava per l'insensibile di turno. Che poi in fondo non era del tutto vero.

'Cazzo! Non vuoi guardarmi?'
Sbottò dentro di sè e per poi spostare lo sguardo ora fattosi scuro verso quelle persone che un poco terrorizzate, lo guardavano allibiti.

Poi alzandosi bruscamente dal posto a sedere e facendo poi il giro del tavolo, si diresse  a passo spedito, verso da chi non sarebbe riuscita a passarla liscia. Non gli avrebbe più permesso di umiliarlo così.  Come se  per lui, valesse di poco conto. E la loro amicizia allora, non valeva nemmeno tutto l'oro di questo mondo? Davvero voleva continuare a fare l'ottuso che per orgoglio sarebbe stato disposto a rovinare quello che c'era tra loro? Arrivati a questo punto, Wang Yibo, non sapeva in che cosa più pensare. Che cosa era che stava pensando, Ge Xiao?

Quello che sapeva e che doveva mettere tutto in chiaro e subito. Non avrebbe aspettato altri minuti, che avrebbero potuto significare il compromettere il qualunque cosa ci fosse tra loro. Non c'era solo amicizia o forse questa era una cosa in cui credeva solo lui?

Si era immaginato tutto? Oppure in queste due settimane caotiche stava confondendo la realtá dalla finzione. La verità era che non ci stava capendo più un emerito cazzo. Nulla di nulla. Il tutto era troppo confuso, come la più totale delle nebbie in un giorno freddo.

Ma una volta di fronte alla fonte dei suoi turbamenti, tutta quella rabbia che fino a un momento prima aveva provato si alleggerí. In fondo se voleva chiarire, la rabbia non avrebbe fatto altro che mettere più becco. Non aveva bisogno di questo ora. Adesso aveva bisogno di porvi fine al bisticcio e ricominciare da come se niente fosse mai successo.

Strinse i pugni, ma non con forza, ma come di chi si fosse arreso di fronte all'ovvietá e nonostante Xiao Zhan stesse continuando a non guardarlo  non si perse d'animo. Anzi, si fece coraggio. Sciolse i pugni, e con una delicatezza che prima mai gli si era vista, afferrò GE Xiao dalle braccia, portandolo ad alzarsi in un solo gesto.

"Scusami per quello che sto fare".
Gli sussurrò in modo che potesse sentirlo solo lui  e nessuno di tutti quei presenti che aspettandosi molte aspettative li stavano guardando a bocca aperta.

Xiao Zhan, nonostante quelle parole e quello sguardo  fattosi  più ammorbidito, puntato nel suo oramai arrendevole, decise di fidarsi di quelle parole e di quello che stava per fare. Forza per ribattere o anche solo dire di "no" non aveva più. Non quando quel senso di fiducia che gli stava facendo provare era più forte della tempesta che si muoveva dentro di sè.

E fú in un attimo che le sue labbra vennero toccate da quelle dell'altro, in un leggero tocco. Ma questo non andava bene a nessuno dei due. Volevano di piú. Volevano drogarsi dei loro tocchi e dei loro sapori. Così, portando le braccia intorno al collo dell'altro, Xiao Zhan, volendogli lasciare libero accesso dischiuse di sua spontanea volontà le labbra, le quali furono ben accette da un Wang Yibo, il quale portando le braccia ad abbracciare la sua vite, approfondí quel bacio, in cui molto poco dopo richiedette ossigeno. Si separano solo il giusto che gli serviva e per poi riattaccarsi nuovamente insieme. Stare separati in quel momento gli veniva difficile, così come per i loro corpi oramai appiccicati tra loro. Nessun centimetro a dividerli.

Erano solo loro due. Avvolti totalmente da quella bolla, che li avvolgeva da quegli occhi indiscreti che chi con amore o sorpresitá continuavano a guardarli e stretti in quell'abbraccio di una unione di una sola cosa, di due corpi e cuori fusi in unica cosa.

                                    The End.

Nota Autrice: ed eccoci qui, con questo ultimo capitolo, che chiude questa mini raccolta. Intanto, vorrei dire che questa raccolta è davvero importante per me. Il poter scrivere di questi due personaggi che tanto si sono fatti amare è un qualcosa, che mi fa sentire meno la loro mancanza. E poi anche uno dei tanti motivi per cui ho deciso di creargli una Fanfiction, è perché la mia mente voleva di nuovo rivedere la YiZhan di nuovo insieme e anche perché voleva qualcosa di più tra la WangXian. Due coppie che molto sicuramente non si potrá fare a meno - anzi- è sicuro. È la seconda cosa è che voglio  ringraziarvi con sincerità per aver dato una possibilitá a questa storiella, nel leggerla e votarla e quindi grazie ancora. Detto ciò, ci si rivedrà presto (^^)

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