One Shot n. 3

Ed eccoci tornate dopo un anno eheh
letteralmente
il primo PoV è stato scritto circa un anno fa, quindi se notate un cambio di scrittura è perché siamo cambiate molto anche noi.
Questa fanfiction contiene smut e non come le altre... Lavinia si è data da fare...
Se non volete leggere la parte smut vi avviseremo prima ma tanto siete probabilmente qui solo per questo ;-;
p.s. Fatemi i complimenti perché mi ci è voluto un casino di tempo per rileggere l'ultima parte perché sono troppo ace, grazie.

Will's PoV
Cena con Ade.
Sì, avete capito bene: C-E-N-A - C-O-N- A-D-E.
Mi pentivo seriamente di aver provocato Nico qualche giorno prima quando eravamo nella cabina 13...
Lui l'aveva detto che me l'avrebbe fatta pagare ed eccomi qui, davanti all'armadio a scegliere cosa indossare per la cena con il padre del mio fidanzato, re degli inferi, non che questo mi facesse paura, ovvio che no, però era pur sempre il padre del mio ragazzo.
Mi rivolsi ad Austin che mi guardava ridendo dal suo letto. 《Cosa dovrei mettere? "Vado a letto con tuo figlio ed è una cosa seria", oppure "vado a letto con tuo figlio ma sono un bravo ragazzo"?》chiesi guardandolo speranzoso. Austin rise 《Will, lo smoking è esagerato e conosco da cima a fondo il tuo armadio, nessuno dei tuoi vestiti dice "vado a letto con tuo figlio"》Si stava forse prendendo gioco di me? Insomma era una cosa seria, non volevo sembrare uno che mancasse di rispetto al dio dell'inferno.
《Secondo te negli inferi fa freddo?》chiesi a Piper che aveva accettato di darmi una mano visto che l'utilità dell'unico fratello che fosse nella capanna era ridere.
《Credo di no. Sai, Will, da quello che mi racconta Annabeth è tutt'altro che un posto fresco》disse Piper per poi mettersi a frugare nel mio armadio, che era davvero, davvero grande.
Ne uscì fuori con dei Jeans, una maglietta bianca e una camicia a quadretti rossi, mi guardò per un istante e poi annuì
《Ecco, provati questo》fu il suo commento mentre mi consegnava gli indumenti.
Mi feci una doccia veloce, mi misi i vestiti che mi aveva dato Piper e mi pettinai i capelli all'indietro in modo da gestire più o meno i ricci, mi guardai allo specchio. Era un'umiliazione il fatto che io, figlio di Apollo, avessi accettato dei consigli da una figlia di Afrodite. Non che avessi nulla contro Pip, ma per questioni di principio noi figli di Apollo non dovremmo mai sottometterci come bellezza a dei figli di Afrodite, il problema più grande però era che Piper aveva avuto estremamente ragione.
Ero uno schianto e sembravo davvero un bravo ragazzo.
Uscii dal bagno e trovai Piper che mi aspettava guardando i miei abiti. Lei mi guardò, mi fece fare una giravolta e poi fece dei piccoli applausi.
《Stai benissimo Will, però vieni qui...》 disse lei facendomi cenno di avvicinarmi, e così feci. Lei mi guardò per qualche istante per poi passarmi una mano tra i capelli spettinandoli
《Stai molto meglio così》disse prima di salutarmi ed uscire.
Nico passò a prendermi, per tutto il viaggio verso l'entrata negli inferi continuò a chiedermi di poter fare un viaggio nell'ombra, anche se sapeva cosa ne pensavo. Arrivati alla destinazione, di Angelo spiegò a Caronte il motivo della nostra presenza, Ade glielo aveva accennato, così ci fece subito salire sulla sua barca. Era pieno di anime (purtroppo non giapponesi) quindi non parlammo molto. Nico si guardava intorno affascinato ed io guardavo lui, non ero molto a mio agio...
Non sapevo cosa mi fosse passato per la testa quando avevo creduto che negli inferi facesse freddo, quello era il posto più caldo di tutto l'universo. Passai i due minuti successivi a pensare se gli inferi facessero parte dell'universo o meno, finché Nico non mi passò una mano davanti agli occhi. 《Hey, guarda siamo arrivati, c'è Persefone che ci aspetta》 disse. Io uscii dalla barca e porsi la mano alla donna decisamente sexy che si trovava davanti a me. Lei mi guardò per poi stringermi in un abbraccio decisamente troppo lungo per non essere imbarazzante. Quando mi lasciò respirare mi ricordai che Nico aveva anche una specie di "madre adottiva" divina, oltre al padre, ma non mi sembrava che ci fosse molto affezionato.

Nico's PoV
Era palese che Will fosse a disagio, sapevo che sarebbe andata così e ne ero felice. Quel figlio di Apollo mi aveva provocato, quindi ora toccava a me godermi quella serata. Dopo l'affettuoso (ew) abbraccio di Persefone, un albero prese fuoco. Le fiamme iniziarono ad attorcigliarsi e mio padre fece la sua entrata teatrale; io alzai gli occhi al cielo... o... alla terra...
Stavo per addormentarmi per quante volte avevo visto quello spettacolino, ma poi mi ricordai che di fianco a me c'era Will che stava sudando dall'ansia e sorrisi all'istante. Mio padre ci invitò ad entrare ma Will lo interruppe prendendogli la mano e presentandosi.
《B-buongiorno signore! Sono Will Solace! Figlio di Apollo!》 parlava come uno appena arruolato nell'esercito, dovetti trattenermi per non buttarmi sul pavimento a ridere.
《Ma certo, Nico mi ha parlato di te. O almeno mi ha detto che saresti venuto qui stasera.》 Will sorrise incerto, io lo sorpassai ed entrai in in una sala dove c'era un grandissimo tavolo nonostante fossimo in quattro. Mio padre si sedette a capotavola e Persefone alla sua destra, io a sinistra e Will di fianco a me.
Gli presi una mano da sotto il tavolo come per incoraggiarlo quando le mie vere intenzioni erano di metterlo in imbarazzo, nonostante lui lo sapesse mi sorrise e prese un profondo respiro. 《Quindi, come ha conosciuto Nico?》 Will si rese conto solo dopo di quello che aveva appena detto.
Wow Sunshine, dovevi essere davvero teso per chiedere una cosa del genere a mio padre.
《Will intendeva dire che gli piacerebbe raccontare come ci siamo conosciuti...》 cercai di salvarlo.
《Giusto, giusto. Allora, c'era un campo e una profezia, poi Nico stava per morire NO quelle era dopo e ho spoilerato la storia CASPITERINA!》
In quel momento avrei voluto essere insieme alle anime fuori dal castello, e probabilmente Will avrebbe accettato anche un posto nei campi della Pena.
《Cosa c'è da mangiare?》 cambiai argomento.
《Qualsiasi cosa vogliate!》 disse Persefone raggiante.
《In questo caso》 cercai di inventare una scusa 《io andrò ad ammirare cose in giro per il palazzo mentre Will andrà in bagno, giusto Sunshine?》 lui annuì frettolosamente.
Arrivati in bagno Will stava seriamente per avere un attacco di panico, allora scelsi di fare la cosa giusta. Lo sbattei contro il muro ed iniziai a urlargli contro.
《Will ma che cazzo fai? Io volevo divertirmi ma così ti stai autoproclamando un idiota. Quello era il mio compito! Adesso tu fai il Solace normale ed ordini una pizza con la salsiccia da bravo figlio di Apollo che sei.》 lo mollai e tornai in sala.
《È molto bello qui intorno...》 dissi nonostante sapessi che mio padre non avrebbe mai creduto alla storiella. Will tornò pochi secondi dopo e sembrava che fosse tornato normale.
《Possiamo ordinare?》 chiese mio padre.
《Io gradirei una pizza con la salsiccia.》 disse Will, così gli diedi uno sguardo di approvazione e lui mi fece l'occhiolino.
《Per me un Happy Meal.》 tutti mi guardarono male. 《Con hamburger, patatine, Coca Cola Zero e ananas.》 dissi con nonchalance mentre tutti sbuffavano nonostante fosse ovvio quello che avrei ordinato.
Arrivarono i piatti: mio padre aveva preso un agnello intero, che ovviamente non finì, Persefone frutta varia.
Non parlammo molto durante la cena, principalmente Persefone spettegolò sugli dei e di cose successe milioni di anni fa (letteralmente) e mio padre parlò di cose da... dio degli inferi. Qualche domanda ci arrivò, ma tutta roba facile.
Il resto della serata andò perfettamente, fin troppo.

Will's PoV
Appena seduti di nuovo a tavola, presi il controllo della situazione e iniziai a parlare come una persona normale. Alla fine Ade non era poi così male, avevamo entrambi una passione verso la musica, anche se lui ascoltava canzoni metal, per me era comunque musica e quindi un argomento su cui dibattere. La serata alla fine finì più velocemente del previsto.
《Volete un passaggio a casa ragazzi?》chiese il padre del mio fidanzato.
《Io in realtà pensavo ai viaggi d'omb...》inizio a dire Nico prima che le mie parole lo interrompessero.
《Sì, grazie le saremmo molto grati se ci offrisse un passaggio.》
《Nico andresti perfavore a dire a Persefore di chiamare la autista?》 chiese il dio degli inferi.
Era la prima volta che io e Ade eravamo soli nella stessa stanza, anche se dopo la cena non mi spaventava più come prima.
《Sei un bravo ragazzo William, e mio figlio è molto contento con te, quindi sono felice di comunicarti che per me fai parte della famiglia.》mi disse Ade appoggiandomi una mano sulla spalla, ero sicuro che se avessi aperto bocca sarei scoppiato a piangere così mi limitai a fare un grande sorriso e aspettare il mio fidanzato.
Mi tolsi immediatamente le scarpe appena arrivato a casa, ero decisamente stanco, parlare con Ade mi aveva tolto tutte le forze.

⚠️smut⚠️
Nico prese alcune cose dal suo letto e le buttò per terra, ridendo alla mia smorfia per quel gesto.
《Devo andare, Death boy. È tardi.》
Nico mi prese per le spalle e mi avvicinò a se, era sorprendente quanto quel ragazzo fosse forte in confronto al suo fisico, io mi avvicinai e lui mi posò le labbra sul collo per poi lasciare una scia di baci fino ad arrivare all'angolo della mia bocca e poi allontanarmi con una spinta.
《Devi andare Sunshine.》
Nico voleva giocare? Benissimo, io sapevo giocare meglio di lui. Mi avvicinai alla porta e la aprii, Nico non mi stava fermando, il che mi stava leggermente preoccupando. Ormai ero eccitato, se Nico non mi avesse fermato avrei dovuto fare da solo, e non ero decisamente in vena di chiudermi nel cesso della mia cabina a soddisfare da solo i miei bisogni. Misi un piede fuori dalla porta quando sentii la voce incazzata di Nico da dentro.
《Stai andando sul serio?》
Questa volta toccava a me sorridere.
《Me lo hai chiesto tu.》dissi.
Nico mi tirò un cuscino in piena faccia.
《Fottiti.》mi disse con la testa affondata nel cuscino rimasto sul letto. Io chiusi la porta a chiave e mi avvicinai al letto, per poi sdraiarmi affianco a lui.
《Ok, però mi devi aiutare tu.》gli bisbigliai all orecchio, Nico mi prese per la vita, e mi avvicinò a se per poi dire decisamente troppo vicino alle mie labbra:《Grazie per oggi Will.》
Lo guardai per qualche secondo passando la mano sui suoi zigomi, era tutto angoli ma riusciva ad essere lo stesso delicato, cosi tanto che ogni tanto avevo paura di romperlo.
Non resistetti e lo baciai, erano rari quei momenti dove Nico era dolce e preferivo approfittarne di ogni singolo secondo. Mentre lo baciavo lo attiravo sempre di più a me, sentivo il suo corpo emanare calore e quello che più desideravo era sentire la sua pelle, così misi la mano sotto la sua camicia e quell'improvviso contatto lo fece staccare dalle mie labbra per respirare. Sentivo sotto le dita la sua pelle e tutto quello che desideravo era sentirla ancora più vicino, così iniziai a sbottonare la camicia nera di Nico. Ero decisamente lento, volevo godermi ogni singolo momento, volevo guardare ogni singolo spazio di pelle che ricopriva il suo corpo, ma leggevo l'impazienza di Nico in ogni suo gesto, dal fatto che stesse serrando la mascella al fatto che ogni bottone che veniva aperto la sua presa si stringeva attorno a me. Alla fine lui aprì di scatto la camicia facendo saltare gli ultimi due bottoni, io risi a quel gesto, mentre lui mi guardava male. Con delicatezza gli tolsi la camicia e poi con un solo movimento mi tolsi la t-shirt, spostai Nico dal mio abbraccio che si lamentò con un verso. Lo feci sdraiare sul letto per poi mettermi a cavalcioni su di lui: era così bello. Iniziai a mordergli lentamente la mascella, per poi baciarlo e così continuaì in questo loop di morsi e baci fino ad arrivare all'ombelico, per poi tornare verso il collo lasciando dei succhiotti nel tragitto. La sua pelle era così chiara che che il contrasto dei segni lasciati dalle mie labbra sembrava quello tra il cielo notturno e le stelle, lo vedevo come la mia personale opera d arte. La mia lingua raggiunse un suo capezzolo, Nico gemette e inarcò la schiena. Non avrei mai pensato di cusargli questi versi, ma mi piaceva tantissimo, così continuaì mentre lui gemeva forte il mio nome con le dita intrecciate tra i miei cappelli. Gesù avrei potuto continuare così per sempre quando sentii la sua voce ormai roca dal piacere.
《Will... I pantaloni, mi stanno facendo male.》guardai i suoi pantaloni e notai che erano decisamente stretti e non lasciavano molto spazio al rigonfiamento della patta dei pantaloni del corvino. Managgia a Nico e alla sua moda Emo! Gli sbottonai i pantaloni e glieli sfilai per poi fare la stessa cosa con i miei. Toccai con un dito il membro di Nico da sopra le mutande, provocandogli un effetto divertente. Il ragazzo inarcò la schiena e chiuse gli occhi, non resistetti più e gli tolsi le mutande, per poi poggiare la bocca sulla punta del pene del corvino che non riusciva più nemmeno a gemere. Passai la lingua su tutta la lunghezza del più piccolo che lo allontanò di scatto.
《Will non resisto un cazzo se fai così però!》disse Nico con tutte le forze che gli rimanevano. Risi e gli diedi un bacio nell'interno coscia
per poi mettermi in ginocchio davanti al ragazzo e prendere le sue gambe appoggiandole sulle mie spalle.
《Nico, il lubr...》
Nico prese un tubetto da sotto il cuscino, io alzai le sopracciglia in segno di sorpresa.
《Non giudicare stronzo.》disse lui guardando da un altra parte. Io gli presi la faccia tra le mani e lo baciai sentendo i suoi muscoli rilassarsi sotto di me, poi passai il gel tra le dita per passarlo sull'entrata del ragazzo.
《Ti devo... insomma preparare?》 chiesi con ansia. Non era di certo la nostra prima volta, ma ogni volta con Nico era speciale e unica, il corvino scosse la testa, così iniziai a baciarlo lentamente sentendo i muscoli del suo corpo distendersi. Entrai dentro di lui lentamente: era perfetto. Nico si mordeva il labbro e mi stringeva la mano mentre io muovevo lentamente il bacino contro di lui. Continuai con questo ritmo lento finché Nico non mi attirò a se chiedendomi di più Aumentaì la velocità finché non venimmo entrambi.
Con un fazzoletto pulii entrambi e mi sdraiai affianco a Nico che aveva ancora gli occhi chiusi. Gli poggiai un leggero bacio sulla tempia, che gli fece aprire gli occhi e girarsi verso di me, ci guardammo intensamente e poi Nico poggiò la testa sul mio petto. Ci addormentammo così, cullati dai nostri respiri sincronizzati.

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