Matt

Attenzione: le storie sono in terza persona. Spero vadano ugualmente bene.

Questa one-shot non segue la trama di Death Note.
Chiesto da lady_bakugou06

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Il rosso fissò per qualche minuto l'orologio, annoiato. Le sue pupille seguivano le lancette, che avanzavano di secondo in secondo. Aveva la testa in giù, la schiena appoggiata allo schienale della sedia. Non ce la faceva più, voleva tanto giocare con i suoi videogiochi, oppure fumare una sigaretta. Era in astinenza da più di dieci minuti e non stava reggendo quella situazione. Non voleva stare ancora su quella sedia, peraltro scomodissima. Voleva uscire, anche se non era il tipo da amare l'aria aperta. Ma avrebbe fatto di tutto pur di giocare ad un fottuto videogioco. Anche solo un livello. Invece era obbligato a stare in quella biblioteca polverosa e vecchia. Sinceramente non era un topo da biblioteca. Non amava i libri, visto che preferiva giocare ai suoi videogame. Però questo non voleva dire che fosse stupido o che avesse una media dei voti bassa. Anzi, era molto bravo ed intelligente. Il problema era che non aveva bisogno di ore ed ore per studiare, lui lo faceva e basta, per cui non aveva bisogno di passare pomeriggi in biblioteca, come facevano invece gli altri studenti. In particolare (T/n) non aveva questa "capacità". Passava intere giornate in quel posto polveroso, per avere una media decente e non prendere qualche insufficienza. Faceva sempre così, ormai la biblioteca era diventato il suo posto preferito. Il rosso si alzò di scatto, rivolgendo il suo sguardo alla (c/c). Lei stava leggendo tranquillamente un libro riguardante l'astronomia. I capelli erano raccolti in una coda disordinata, alcune ciocche le ricadevano sulle spalle. Aveva la testa appoggiata sulla mano, mentre con l'altra mordicchiava la pellicina del pollice. In volto aveva un'espressione corrucciata, quasi irritata. Le pupille erano fisse sulle pagine leggermente ingiallite. Vedendola così concentrata, il ragazzo non poté fare a meno di pensare che la sua amica fosse... carina. Non se n'era neanche reso conto di averlo pensato. Secondo lui era un'osservazione e basta, senza secondi fini. Per un momento sorrise impercettibilmente. Però, seppur fosse molto carina in quel momento, la trovava ancora più adorabile quando si incazzava. Così decise di interrompere la sua lettura.
-(T/n), mi annoio- alzò la voce d'un tratto, ormai esasperato. Le persone che prima stavano leggendo, alzarono lo sguardo verso Matt. La ragazza sobbalzò
-Matt, abbassa la voce!- sussurrò. Il ragazzo, di rimando, le fece un sorriso smagliante.
-E se non avessi vogl...- cominciò a strillare, prima di essere interrotto da una manata sulla bocca. (T/n) lo portò fuori, premendo la mano sopra le sue labbra. Era incredibile, Matt non la lasciava neanche leggere! Ecco perché non doveva portarlo in biblioteca. Mello l'aveva avvertita, ma non pensava che il suo amico fosse così impertinente. E che diamine.
-È chiedere troppo un'ora di biblioteca al giorno con te all'interno?- chiese la ragazza, una volta all'esterno. Il rosso tirò fuori dalla tasca una sigaretta. Inspirò il fumo, poi lo rilasciò dalla bocca, facendo uscire un vapore e un odore che cominciò a pizzicare al naso dell'altra.
-Mmh... direi di sì. Sopratutto se mi sequestri i videogiochi- affermò il ragazzo, sorridendo divertito. La ragazza lo fissò interdetta, sorpresa per quella risposta. Lui era seriamente l'amico di Mello? Seriamente? Il Mello che studiava tutto il giorno, il Mello che prendeva sul serio tutto, persino le battute della (c/c), il Mello che non sorrideva manco morto? Quel Mello? Sospirò, capendo d'un tratto il motivo di quell'incontro.
-Adesso capisco perché Mello mi ha obbligato ad uscire con te- mormorò, pensando che il ragazzo non la possa sentire.
-Di che parli?- chiese il rosso, confuso. (T/n) si rese conto della situazione
-E-eh?! Niente, niente- agitò le braccia in modo sconclusionato, cercando di convincere l'altro. Cavolo, allora neanche lui sapeva qualcosa!

-(T/n), oggi mi sento piuttosto male. Ti va di passare per oggi?- chiese il biondo, posizionando la mano sulla fronte per far intendere quanto stesse poco bene. L'adolescente sbuffò, frustrata
-Ma come? Te lo sto chiedendo da più di una settimana e da più di una settimana tu ti stai inventando mille scuse! Non è che non tu non abbia voglia?- chiese, anche se la risposta sarebbe stata retorica. Era ovvio che non avesse voglia, lui voleva stare nascosto in quel buco nero fatto di cioccolato e solitudine. Ormai quella stanza aveva quell'odore. Il ragazzo sbuffò
-Non rompere, se mi sento male mi sento male, ok? Se proprio ci tieni vacci con il mio amico...- disse, facendo finta che fosse un'idea buttata lì, su due piedi. In realtà aveva pensato da diversi giorni di far passare qualche ora (T/n) e Matt assieme. Non perché trovasse fossero una bella coppia o cose del genere, ma perché, così, si sarebbe tolto di mezzo due palle al piede. E sarebbe rimasto nella sua quiete, in quella stanza, senza fastidi.
-Il tuo... amico? Vuoi dire quel Gamer drogato?-
-Innanzitutto Matt non si droga- cominciò piuttosto infastidito Mello -poi sarà divertente, no? Così fai amicizia con nuova gente, vedrai chi frequento di solito e smetterai di fare la madre che no...- a quel punto la (c/c) afferrò un cuscino e lo lanciò dritto in faccia al mafioso.
-Idiota! Ho capito il tuo giochetto, smettila di fare il finto "bravo amico"- borbottò, infastidita. Mello la trattava come un'idiota. Pensava non capisse nulla. Ma non era così, lei era aveva ottime capacità di deduzione. Il biondo si tolse il cuscino di torno, cercando di non picchiare la sua amica. Fece un respiro profondo, poi parlò con una voce apparentemente tranquilla ma che, in realtà, esprimeva tutta la contrarietà del mondo
-Senti, io ti ho offerto un'opportunità. Se non vuoi andare con lui allora ti arrangi- che equivaleva ad un "vai subito con Matt, altrimenti troverò un modo per fartela pagare cara. Non voglio che tu mi rompa le palle, quindi levati di torno, oppure troverò un modo io. Adesso vai e lasciami in pace".

E quindi...
Eccola là, a far fumare un ragazzo conosciuto da più di un mesetto. Ormai aveva passato più tempo con lui in trenta giorni che dieci anni con Mello. Sinceramente non sapeva perché portasse sempre Matt in biblioteca. Corrucciò la fronte, infastidita. Anzi, lo sapeva benissimo: tutta colpa di Mello e della sua poca voglia di accompagnarla lì. Ma cosa gli costava alzare il culo per qualche ora? Solo la possibilità di non fossilizzarsi sul divano e non mangiare cioccolata! Forse la cioccolata era più importante di quanto immaginasse, però non era un pretesto per lasciarla da sola! Dopotutto era sua amica, cavolo!
-Che cazzo- borbottò, alquanto alterata. Il rosso la squadrò per qualche secondo. Poi si fece un'altro tiro, capendone il motivo
-Pensi a Mello?- chiese con tono non curante.
-Sì, cazzo, quanto mi fa imbestialire! Non solo non muove mai il culo e fa il depresso, ma ha anche la faccia tosta di cacciarmi via perché vuole stare da solo! Ma io dico, c'è qualcuno di più irritante?!- chiese retoricamente, andando su tutte le furie. Era da diversi giorni che si lamentava del biondo, tirando fuori un mucchio di cose che le davano fastidio. E Matt rimaneva ad ascoltare, a volte disinteressato, a volte facendo battutine, a volte persino ascoltando con interesse e stando muto. La ragazza picchiettò il piede per terra. Era tutto così fastidioso. Perché nessuno faceva uno sforzo per essere meno irritante? Il rosso, vedendo il cambiamento improvviso da parte dell'altra, rimase per qualche secondo perplesso. Poi ridacchiò, divertito.
-Vedo che sei poco nervosa...- borbottò sarcastico. (T/n), di rimando, gli lanciò un'occhiataccia. Il ragazzo buttò la sigaretta per terra, poi la pestò con il piede, cospargendo il marciapiede di tabacco.
-Mello è fatto così, non ci possiamo fare nulla. E poi, sinceramente, non siamo i suoi genitori o un suo tutore, per cui non siamo esattamente ad un livello da permetterci di commentare ciò che fa- disse, sorridendo. Il rosso sapeva molto bene del carattere di merda di Mello e, per fortuna, aveva capito come gestirlo. Bastava ignorarlo e lasciarlo in pace, come voleva lui. Al contrario di lei, che, seppur lo conosceva da più tempo, non intenzione di mollare l'osso.
-Però è ugualmente frustrante- borbottò l'altra, stringendo i pugni lungo i fianchi. Il ragazzo vedendo la sua faccia, gli sembrò per un secondo di aver visto una bambina invece della sua amica. Aveva un'aria infantile, non sembrava avere la stessa età di Matt che, al contrario, dimostrava perfettamente i suoi diciotto anni. Era adorabile, con quello sguardo abbassato, quella espressione corrucciata e con la sua "altezza" inesistente. Il ragazzo, sorridendo leggermente, le diede un leggero bacio sulla guancia. Non sapeva perché l'avesse fatto. Aveva solo agito d'istinto. A quel gesto, la (c/c) si sfiorò la guancia, confusa. Poi realizzò.
-T-tu... tu... perché?-
Era nella merda. Si, Mail Jeevas, diciotto anni, era nella merda. Non sapeva cosa rispondere, perché neanche lui aveva capito cosa avesse fatto. Cos'era quel gesto? Perché l'aveva fatto? Cazzo, l'aveva fatto perché era innamorato inconsciamente? Ed ora? Cosa doveva dire? Cosa doveva tirare fuori?
-E-ecco...-
Ok, c'era solo una cosa da fare: scappare. Il ragazzo corse via, arrossendo così tanto da assomigliare quasi ai suoi capelli. Non che lei fosse meglio, sembrava un peperone vivente.
Lei sorrise impercettibilmente, realizzando poi della cazzata che aveva appena commesso. Forse avrebbe dovuto dire che gli piaceva. Non doveva rimanere muta, avrebbe dovuto dire qualunque cosa. Oppure anche fermarlo. Però... cosa significava quel bacio? L'aveva fatto così, senza pensarci?
-Idiota- borbottò soltanto, dirigendosi verso l'appartamento di Mello, non sapendo se l'affermazione era riferito a Matt oppure a sé stessa.

-Quindi... questo è quanto- finì di raccontare a Mello, nervosa. Bhe, con chi parlare se non con il proprio amico? Peccato che l'amico non sia così tanto di aiuto. Il biondo la guardò confuso.
-Perché me lo stai raccontando? Non mi interessa! Potresti anche scoparlo, tanto non me ne potrebbe fregar di meno- commentò, disinteressato. Lei lo squadrò malissimo.
-Ma... grazie tante! E tu saresti il mio amico da dieci anni- mormorò, stizzita. Non poteva parlarne a persona peggiore. Il biondo sospirò, stanco di quella situazione.
-Ok, senti, la questione è semplicissima. Tu piaci a Matt. Lui piace a te. FINE- urlò l'ultima parola, per far intendere che la questione finisse lì.

Ok, Mello era stato a dir poco diretto. Ed era strano perché solitamente non era così irritato. Era abituata a vederlo stizzito, sarcastico e acido. Ma mai e poi mai, l'aveva visto così incazzato per un motivo che non era lei. Fece spallucce, lasciando cadere la questione. Ma sì, Mello era un adulto maturo ormai, poteva gestire la sua situazione perfettamente come gli altri adulti maturi.

Il giorno dopo la ragazza tornò in biblioteca, aspettando l'altro. La situazione molto probabilmente sarebbe stata imbarazzante. Però se non si vedevano solo per un bacio sulla guancia, allora che razza di amici erano?
-Ehi... (T/n)- la sorprese alle spalle il rosso, titubante. Lei si mise una mano sul cuore, prendendosi uno spavento enorme. Pensava sarebbe arrivato davanti a lei, come suo solito. Invece si era materializzato alle sue spalle. Inquietante. Scosse la testa, riprendendosi.
-Ehi, Matt- ricambiò il saluto, leggermente rossa al pensiero del bacio del giorno prima. Ma cazzo era solo un bacio sulla guancia! Neanche sulle labbra! si disse interiormente, per autoconvincersi e per calmarsi.

-(T/n), mi annoio- disse d'un tratto il rosso, dondolandosi sulla sedia. La ragazza stette muta, continuando a fissare le parole scritte sulle pagine del libro, ignorandolo.
-Dai, non stai neanche leggendo veramente- si lamentò, facendo più casino del solito. La (c/c) arrossì violentemente, ridestandosi dai suoi pensieri.
-E-eh?! Ma che stai dicendo?!- il ragazzo smise di dondolarsi d'un colpo. Lei lo guardò, come se fosse spaventata. Matt si tirò sulla testa gli occhiali da pilota, in modo che (T/n) potesse vedere le sue sopracciglia inarcate in un'espressione di uno che la sapeva lunga.
-Quando non sei concentrata cominci a fissare a lungo una pagina, senza andare avanti. Non hai voltato la pagina che stavi "leggendo" per circa dieci minuti- fece notare, enfatizzando le virgolette con le dita. Sorrideva come se avesse appena fatto la scoperta del secolo. (T/n), per una frazione di secondi, le sembrò di aver perso un battito. Se non fosse già rossa, sarebbe diventata un peperone vivente. Chiuse violentemente il libro, mettendolo nel suo borsone, intenta a leggerlo più tardi.
-D'accordo, andiamo fuori.-

I due rimasero nel silenzio più totale. Non sapevano come fossero giunti a quel momento così imbarazzante, eppure era successo. Il rosso si fumò un'altra sigaretta, sentendo il bisogno irrepellente di sfogare in qualche modo la sua ansia. Fece un respiro profondo, buttando la sigaretta per terra e calpestandola.
-Senti, (T/n)- cominciò, cercando di non balbettare suo malgrado. La ragazza si risvegliò dai suoi pensieri.
-Che c'è?-
-Ti ricordi il bacio sulla guancia di ieri?- chiese, assumendo un tono all'apparenza sicurissimo.
-E-ecco... s-sì- rispose la (c/c), balbettando. Prima o poi ne avrebbero dovuto parlare. Sapeva sarebbe giunto il momento, però non sapeva che ne avrebbe parlato subito. Pensava avrebbe fatto passare qualche giorno. E invece eccolo là, a cercare di dire qualcosa riguardo quel bacio.
-Sai, in realtà volevo dartelo sulle labbra, ma hai voltato la testa- disse, sorridendo imbarazzato. Si abbassò gli occhiali, per nascondere gli occhi leggermente lucidi. Bene. L'aveva detto. Aveva fatto capire i suoi sentimenti. Ora doveva aspettare solo la risposta dell'altra.

-T-tu... tu volevi...- chiese confusa, andando completamente in tilt. No, non era possibile. Matt, o meglio Mail Jeevas, stava confessando i suoi sentimenti per lei? No, aveva detto solo che voleva baciarla in bocca. Però... era chiaramente un segnale.
-Q-quindi io... ti piaccio?- chiese, non del tutto sicura. Il ragazzo diventò più rosso dei suoi capelli.
-SÌ- lo urlò, andando nel panico più totale. Ora non era più il solito Matt, sicuro di sé, scherzoso e un po' farfallone. Era un'altro ragazzo, molto più timido ed insicuro. Esattamente come (T/n).
-Ecco... se me lo vuoi dare ora... io non ho nulla da ribattere- commentò la (c/c), coprendosi successivamente la faccia con le mani. Merda, l'aveva detto seriamente!

Il ragazzo rimase basito a quelle parole. La sua espressione confusa venne però sostituita da un sorriso, che sfoggiò contentissimo. Sentì il suo cuore farsi più leggero, come se si fosse appena tolto un peso. Si avvicinò lentamente, arrivando vicino al volto chinato dell'altra. Gentilmente le tolse le mani dalla faccia, rivelando il suo volto completamente arrossato. Le alzò il mento con due dita, facendo incastrare i loro occhi. La ragazza fissò interdetta gli occhi dell'altro. I suoi occhi verdi sembravano così belli e profondi, come se ne fosse accorta solo in quel momento del loro effetto magnetico.
Il rosso avvicinò il suo viso a quello della (c/c), sentendo il suo respiro farsi sempre più pesante. Poi la distanza si fece nulla. Appoggiò le sue labbra leggermente screpolate su quelle morbide della ragazza. Portò una mano dietro la sua nuca, cercando di imprimere nel cervello il gusto delle sue labbra delicate. Non aveva mai provato un sentimento del genere per nessuno. Non aveva mai avuto interesse per niente in particolare. Invece, in quel momento, voleva solo ricordare per sempre il suo odore, il calore che lo stava avvolgendo nel mentre la baciava. Voleva ricordare per sempre quel momento.

SPAZIO AUTRICE
Storia di me mentre cercavo di finire la storia.
Io venerdì: ma sì, ho altri due giorni. Posso farcela per questo lunedì, poi ho già scritto le prime frasi.
Io domenica la sera: ma sì, lo scriverò stanotte
Lunedì sera: ah, è già lunedì. Vabbè, un giorno di ritardo non dispiacerà a nessuno
Martedì: ok, è ora di darsi una mossa. Ah, aspetta, ma oggi dovrei uscire. Ok allora faccio domani.
Ieri: bhe, non ho voglia, poi sono già a metà.
Oggi: ok basta devo finirla. Quindi oggi, 2 Luglio, che sarebbe il compleanno di mio fratello, ho deciso di finire la one-shot perché non voglio festeggiare con lui, anche perché sta facendo lo spaccone in cucina (sono una brava sorella). Nada, la prossima è su... ehm... bho devo guardare. Comunque SEEEEEHH, HO FINITO QUELLA SU MATT E, ANCHE SE FORSE È VENUTA UNA MERDA, ALMENO L'HO FINITAAAA.
D'accordo me ne vado.
Adios alla prossima one-shot che, si spera, sarà pronta per Lunedì (ahahah, dovrei smetterla di fare promesse, tanto non le manterrò).
Sciauuuuuuu

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