Inizio
Io vivo a Volterra, una piccola città della Toscana, di carattere medievale. Le case sono tutte uguali: stesse mattonelle lungo le strade, stesse pareti marroncine... Insomma una noia mortale!
Gli unici momenti che spezzano un po' questa noiosa monotonia sono le feste paesane: di solito si svolgano intorno a fine ottobre, a dicembre, a luglio e agosto... Poi fine!
Ma lasciate che mi presenti: sono Laura, una ragazza semplice con interessi altrettanto semplici: mi piace leggere, scrivere e viaggiare. Sì, avete capito proprio bene... Mi piace moltissimo viaggiare. I miei genitori mi hanno trasmesso questa passione. Con il mio lavoro, l'organizzatrice di eventi, ho visitato molte città e Paesi: dalla Calabria fino all'India. Ma sto divagando.
Per quanto riguarda il mio aspetto fisico: ho un volto circondato da tante piccole lentiggini, gli occhi verdi come smeraldi, un naso alla greca, delle labbra molto sottili e i capelli rossi lisci. Il mio fisico è nella norma e mi piace essere così.
Adesso che mi sono presentata lasciate che vi parli del motivo che mi ha condotta in questa lurida e fredda caverna vicino a un bosco altrettanto tetro.
Era una giornata qualunque di San Valentino, una festa che io odiavo con tutta me stessa: perché tutte le coppiette si dovevano sbacciucchiare in questo giorno? Vivevo a casa da sola e ciò mi dava molta libertà: non dovevo badare a nessuno se non solo a me stessa. La mia casa è semplice: pareti marroni all'esterno e all'interno bianche e ogni volta il sole riusciva a creare un atmosfera magica. La cucina era vicina al soggiorno nel quale si trovava una piccola TV e un caminetto. La mia camera era piccola ma adatta per farci stare tutto ciò che mi serviva sia per il lavoro che non: libri, tantissimi libri, e moltissimi souvenir provenienti dai Paesi visitati.
Quel giorno non avevo da fare niente di particolare così mi diressi al bar vicino casa, ovviamente visto la popolarità della città era praticamente vuoto. Mi sedetti al mio solito posto e, dopo aver ordinato un cappuccino di soia, continuai a scrivere la mia storia che raccontava di una ragazza che si era follemente innamorata di un vampiro a causa di una maledizione. Era un racconto molto diverso, sia per stile che per le tematiche trattate, dalla saga uscita dalla penna della Mayer e sto parlando di Twilight.
Ero ancora intenta nella mia scrittura quando vidi entrare un uomo: aveva lunghi capelli neri e una pelle diafana simile a una buccia di una cipolla. Lo restai ad osservare per qualche minuto con la bocca spalancata. Forse dovevo essermi addormentata perché non potevo avere davanti ai miei occhi il capo dei Volturi... Aro.
Il Volturi, per quanto ne potevo sapere, erano un clan di vampiri più antico al mondo ed esistevano da circa 3000 anni. Il loro compito era quello di guardiani e di prevenire eventuali ribellioni.
Mi avvicinai cautamente con il cuore che batteva veloce e mi sentivo quasi strozzare.
«Salve, sono Laura. Lei dev'essere Aro, giusto?»
Lui annuì tenendo gli occhi nascosti sotto il suo cappuccio.
«Non sapevo venisse qui, non l'ho mai vista»
Lui alzò il suo sguardo verso di me e nostri occhi, rossi come il sangue i suoi e verdi come smeraldi i miei, si scontrarono.
«In questo giorno di San Valentino la tua vita cambierà per sempre, Laura. Su di te cadrà una maledizione. Questo pomeriggio una strega arriverà qui per un festival medievale e tu diventerai una creatura della notte» disse tutto ciò con la sua voce delicata.
Ebbi paura.
Iniziai a tremare e il mio respiro, per un breve attimo, mi mancò. Sudavo.
Com'era possibile ciò? Aveva detto la verità?
Erano queste le domande che mi frullavano per il cervello.
Lui poi uscì con il suo passo quasi svolazzante.
Come aveva predetto il vampiro quello stesso pomeriggio una strega arrivò qui in città: le persone si erano tutte radunate davanti a un palco, allestito apposta, su cui si trovava una donna tutta riccamente adornata: il trucco bianco sul viso rendeva i suoi occhi celesti come il mare ancora più evidenti. Iniziò a fare magie e il pubblico ogni volta appaludiva meravigliato. Poi, improvvisamente, mi chiamò. Salii sul palco in preda alla paura.
Il mio cuore correva veloce e le mie mani tremavano.
Esclamò una formula magica e avvertii un cambiamento nel mio corpo: stavo diventando sempre più piccola e le mie braccia si restringevano.
Ero in preda al terrore.
Il pubblico ancora una volta applaudì sonoramente pensando che si trattasse di un trucco quando invece, nella realtà, non era così.
Ero diventata un pipistrello, o meglio, un vampiro.
La strega mi portò dentro una gabbia mentre io cercavo di liberarmi in preda al terrore.
Per tutta la notte gridai anche se nessuno poteva sentirmi.
Ero sola.
Ero fottutamente sola.
Poi quando pensavo che nessuno mi avrebbe liberata sentii delle urla: scostando un po' la coperta sopra la mia gabbia vidi il capo dei Volturi mordere la strega; il sangue rosso rubino usciva dal suo collo a fiotti macchiando le vesti della donna. Diventò cadaverica e non si mosse più.
Aro venne in mio soccorso e io ne fui felicissima.
«Laura, ora ti lascio libera di andare. Trovati una grotta dove passare la notte e poi domani, quando la luna sarà alta nel cielo, ti verrò a riprendere per farti stare da me. Questa notte ne parlo insieme agli altri miei colleghi, ora va»
Aprì la porta della mia prigione e mi involai verso il cielo stellato.
Volai per ore finché non vidi, vicino a un boschetto, una grotta e mi ci nascosi.
Ecco ora mi trovo nascosta in questa fredda caverna ad aspettare che il sole sorga per addormentarmi. Ho voglia di rivedere Aro e di conoscere gli altri vampiri: chissà come sarà Alec? Da come lo ha descritto la Mayer sembra un tipo veramente simpatico.
Questo e altri pensieri giungono nella mia mentre facendo passare le ore.
Sto ancora dormendo quando avverto delle voci. Apro gli occhi e noto di essere all'interno di un castello molto grande e sfarzoso. Davanti alla mia visuale ci sono tre troni occupati da Aro, al centro, Caius, alla sua sinistra e Marcus alla sua destra.
Aro mi si avvicina e apre la mia gabbia dove mi trovo.
«Ora, mia cara, ti darò il potere di trasformarti in umana. Purtroppo la strega ti ha dato la possibilità di essere solo un pipistrello ma io riuscirò a renderti un vampiro a tutti gli effetti. Ma sta a te scegliere. Vuoi essere un vampiro come noi oppure diventare di nuovo umana e passare una vita monotona e noiosa?»
Io guardo l'intero castello in cui mi trovo e poi sposto la mia attenzione verso il capo dei Volturi. Lui, toccandomi, riesce a comprendere i miei pensieri e, facendomi uscire, pronuncia delle strane parole in latino.
Sento il mio corpo cambiare e trasformarsi. Una volta compiuto l'incantesimo avverto una profonda sete di sangue che viene colmata da uno dei servi che mi porta una giovane schiava. Addento il suo collo con miei canini appuntiti e sento il gusto del sangue sulla mia lingua. Il liquido rosso rubino bagna il suo corpo come una cascata finché non mi sento pienamente soddisfatta.
Ora sono un vampiro a tutti gli effetti e sto passando la mia eternità insieme a Aro.
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