" Il diario."
Mi trovavo in treno, di ritorno a casa; una frenata brusca fece rotolare la mia bottiglietta d'acqua sotto i sedili, mi accovacciai per recuperarla e scorsi sul pavimento un libriccino.
Allungai il braccio e lo afferrai.
Era un quadernino consunto, lo aprii e nella prima pagina lessi:
"Caro diario..."
Queste parole mi intrigarono subito e cominciai a leggere.
Si trattava delle memorie di una donna, la sua visione della vita era luminosa: aveva appena conseguito un lavoro che le piaceva, era innamoratissima di Fabio, aveva scritto che presto si sarebbero sposati.
Nelle ultime pagine aveva fatto due disegni: il ritratto di una coppia di giovani sposini i cui nomi erano Rosa e Fabio Bonomi , una casetta con fiori rossi sui davanzali, cuoricini che uscivano dal camino ed un indirizzo.
Chissà adesso come procedeva la vita di Rosa? Ero curiosa.
Il treno passava giusto dal paesino descritto nel diario, pensai che sarebbe stato carino poterla incontrare per restituirle il quadernino.
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Mi trovavo davanti alla porta, ero molto emozionata.
Suonai il campanello.
Aprì un uomo sulla trentina.
"Buongiorno, cerco la signora Rosa Bonomi, devo restituirle questo."
Mostrai il diario.
Egli mi guardò tristemente prendendo il quaderno.
"Noi non ci siamo mai sposati." strinse il prezioso diario al petto.
"Mi dispiace..." replicai imbarazzata: "Lei è il signor Fabio?"
Assentì:
"Rosa è morta..."
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Eravamo al camposanto; quando avevo udito, con gran costernazione, la notizia, avevo espresso all'uomo il mio desiderio di vedere la tomba della donna.
"Rosa è stata travolta da un treno in corsa. Fu colpa sua, lei non avrebbe dovuto attraversare... Adesso viviamo in due mondi differenti, non so quando potremo riunirci... Mi è solo concesso di venire a visitare le sue spoglie."
Fabio teneva il diario tra le mani, lo posò sulla lapide per togliere i fiori secchi dal vaso.
Afferrai il quadernino e lo misi nella mia borsa per paura che fosse dimenticato.
Suonò la sirena per avvisare che l'orario di chiusura del cimitero era vicina e ci dirigemmo verso l'uscita.
Gentilmente, Fabio mi accompagnò alla stazione e ci accomiatammo.
Giunta a casa, mi accorsi di aver portato con me il diario e mi ripromisi di tornare il giorno seguente al paesino, per restituirlo.
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Suonai il campanello varie volte ma Fabio non venne ad aprirmi: sicuramente era fuori.
Chiusi il diario in una busta di plastica e lo appesi alla maniglia della porta.
Un'anziana signora mi vide e disse:
"Non abita nessuno in quella casa."
"Cerco Fabio Bonomi." risposi.
"Arrivi tardi, è morto."
Le gambe mi cedettero.
"Quando è successo? Stanotte?"chiesi .
"È morto alcuni anni fa: ebbe un incidente nel posto di lavoro."
Pensai che la vecchina fosse un pò confusa.
"Rosa è morta!" esclamai.
"Lei era la sua fidanzata... Si suicidò due mesi più tardi, gettandosi sotto un treno." replicò la signora.
Mi sporsi verso una finestra cercando di guardare all'interno; effettivamente i vetri avevano una coltre di polvere e quando la rimossi per sbirciare, l'ambiente era vuoto e pieno di ragnatele.
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