Ti ho cercata|Lewis Hamilton

Dedicated to storica_forevere

10 marzo 2001

Sono a una di quelle stupide feste che sin fanno durante l’anno in casa di qualche alunno riccone con musica alta e bibite alcoliche per tutti. Non che ci volessi venire per mia volontà sia chiaro. Mi ci ha trascinato la mia migliore amica che prontamente sparisce quando ne ho più bisogno. Ora sono qui, relegata a giocare allo stupido gioco della bottiglia. La bottiglia ora la sta girando James. Mi sta assai antipatico e non so per quale motivo ce l’ha con me. “Dai fa che non tocchi a me!”. Ma le mie preghiere non vengono ascoltate e infatti tocca a me. <Obbligo o verità, T/N?> chiede con quella sua voce odiosa. <Obbligo> rispondo io decisa. <Devi limonare con Lewis>. Il mio cuore sta per avere un infarto. Dovete sapere che ho una cotta per Lewis Hamilton, uno dei ragazzi più fighi, simpatici e talentuosi della mia scuola. Non immaginatevelo come il ragazzo bad boy con le sigarette in tasca e che ci prova con chiunque, perché non è assolutamente così. È vero ha avuto tante ragazze però non è mai stato stronzo con nessuna di loro, almeno a quanto io ne so. Ho passato metà della mia vita a corrergli dietro, ma senza mai che sapesse della mia cotta o che se ne accorgesse. Fidatevi se vi dico che vorrei baciarlo ogni singolo giorno della mia vita. È veramente il ragazzo più bello della scuola o forse il ragazzo più bello che abbia mai incontrato in vita mia. Mentre sto facendo tutti questi ragionamenti, mi accorgo appena ora che Lewis si è alzato e sta in piedi di fronte a me. Anche io mi alzo. Il cuore mi martella forte nel petto. Non so con che forza riesco ad alzarmi senza cadere. Sono in piedi davanti a lui e lo guardo iniziando a sentirmi in imbarazzo. Lui notando questa cosa mi dice <Se non vuoi farlo non ti costringo> <No… no, non c’è nessun problema> <Bene> mi risponde e mi prende per la nuca e fa scontrare le nostre labbra. All’inizio è un bacio incerto, poi quando sento che picchietta con la lingua sul mio labbro inferiore e capendo gli lascio l’accesso. Le nostre lingue si incontrano, si cercano e si scontrano dando vita al bacio più bello che abbia mai dato in vita mia. Dopo un po’ ci stacchiamo a corto di fiato e lui mi dice in un sussurro <Sei molto brava a baciare> <Ehm… grazie. Anche tu!> gli rispondo sentendo le mie guance andare in fiamme. I giorni seguenti mi aspetto che lui mi chiami o che mi voglia incontrare, ma molto probabilmente sono stata troppo ottimista, visto che a malapena mi saluta quando ci vediamo. Poi ho sentito dire dalla mia migliore amica che ha sparso in giro la voce che per lui quel bacio non era niente di speciale. Che dire ci sono rimasta malissimo e per i giorni seguenti ho pianto e basta. Ma la mia cotta per lui non ha fatto altro che aumentare fino a che non mi sono resa conto di essermi innamorata di lui.

Venerdì 8 novembre 2019

Dopo aver finito gli studi, ho iniziato a inseguire la mia vera passione, la fotografia. Ho fatto molti servizi fotografici in varie case di moda, ma non sono famosissima. Oggi devo fare un servizio fotografico per Tommy Hilfiger, ma ancora non mi hanno fatto sapere a chi lo devo fare. Sto sistemando la mia attrezzatura quando entra un ragazzo con un accappatoio. “Sarà quello a cui devo fare le foto” penso. Non lo guardo neanche, troppo presa dal sistemare la macchina fotografica. <Siediti pure su quella sedia che trovi lì che facciamo delle foto di prova> gli dico. Quando alzo lo sguardo per vederlo, mi viene un colpo. “Non, non può essere lui!”. Davanti a me in tutta la sua bellezza c’è Lewis Hamilton. Ho seguito tutta la sua carriera da campione in TV e adesso me lo ritrovo davanti. E volete sapere cos’ha addosso? I BOXER. Ha solo addosso dei dannatissimi boxer. Non so neanche per quale miracolo di Dio sia ora in piedi. <Stai bene? Sei diventata pallida> mi chiede preoccupato. <No, no. Non ti preoccupare> gli rispondo. Lo inquadro dalla macchina fotografica mentre deglutisco pesantemente. <Ehm… togli quella sedia per favore e mettiti nella posizione che ti viene più spontanea, quella che ti viene meglio, poi al massimo ti correggo io>. Dio se è cambiato! È cresciuto ed è diventato anche molto, ma molto più bello e sexy. Quando si mette in posa, inizio a scattare le foto e anche altre foto con altre pose. Dopo un po’ lo avviso che abbiamo finito. Sembra nato per i servizi fotografici: sa già come fare e come si deve mettere. <Posso vedere le foto?> mi chiede. <Certo vieni pure!> gli dico mentre gliele faccio vedere dal computer.

<Cavolo, sei molto brava!> dice guardando le foto. <Anche tu!> gli rispondo arrossendo. <Come ti chiami?> mi chiede subito dopo. <T/N, piacere> <Lewis, il piacere è tutto mio>. “Grazie a Dio non mi ha riconosciuta!”. <Probabilmente avrai già capito chi sono> dice subito dopo. Si sta riferendo sicuramente al fatto che è un pilota di Formula 1 e che è ormai sei volte campione del mondo. <Perché non sarai mica quello che ha appena vinto 6 campionati del mondo di Formula 1?> gli dico sorridendo. Lui scoppia a ridere e io con lui. <E tu invece che fai?> mi chiede. <Come puoi vedere faccio servizi fotografici a piloti di Formula 1. Non ho niente di speciale da raccontarti> <Io invece sono sicura che una bella e simpatica ragazza come te abbia tanto da raccontare> <Usi queste tecniche per rimorchiare?>. “T/N, ma che cosa…?” Non so neanche io dove ho preso tutta questa sicurezza. <Non ho solo queste tecniche, ma ne ho tante altre che scoprirai solo se vieni a cena con me domani sera in questo ristorante> mi dice facendo un sorriso malizioso, mentre scrive il suo numero di telefono e il nome del ristorante e poi avviandosi verso l’uscita. <NON SONO SICURA DI VENIRE A CENA CON TE DOMANI!> gli grido lui non si volta ma grida <NON SEI BRAVA A MENTIRE T/N!>.

Sabato 9 novembre 2019

Sono davanti allo specchio mentre metto un poco di mascara. Non amo truccarmi, ma questa sera per uscire con Lewis farò uno sforzo. Sì, alla fine ho deciso di uscire con lui. <T/N calmati, stai uscendo solo con la tua cotta da quando avevi tre anni e il ragazzo con cui ti sei innamorata!> dico al mio riflesso allo specchio. Sento due abbai in risposta. È il mio San Bernardo che mi chiama. <Ciao Ben! Mi dispiace lasciarti da solo, ma devo uscire con Lewis Hamilton> gli dico mentre gli accarezzo la testa. Lui inclina la testa di lato chiudendo un po’ gli occhi. A interrompere il nostro bel momento è il suono di un clacson. Mi sporgo alla finestra e vedo Lewis in smoking di sotto. <Buonasera signorina! È pronta per la magnifica serata che l’attende?> <Bah, non sono ancora del tutto convinta…> <Allora dovrò salire in casa tua e rapirti> <Non ti conviene, ho un San Bernardo in casa!>. Lui mi guarda speranzoso e con un sorriso che va da un orecchio all’altro. <Aspettami lì che adesso arrivo!>. Prendo la borsa e poi corro giù per le scale. Quando vedo Lewis, lo trovo che mi fissa e sto iniziando a preoccuparmi <C’è qualcosa che non va?> <N-no, no. Sei semplicemente perfetta>.

Io arrossisco di botto e ringrazio il fatto che ci sia già buio. Porto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e ammiro Lewis, che stasera sembra direttamente uscito da un film di James Bond: smoking nero con scarpe abbinate e papillon. “Lui è così perfetto e io non penso di essere all’altezza di un uomo così”. Poi ammiro la sua macchina: una stupenda McLaren blu elettrico.

La guardo e la accarezzo delicatamente. <È stupenda!> <Sì, è proprio bella, ma mai come te in questo momento>. Il mio viso diventa rosso e ringrazio mentalmente un’altra volta la notte. Saliamo in macchina e partiamo. Lewis è veramente troppo bello quando guida: lo sguardo concentrato sulla strada, come stringe le mani attorno al volante. È perfetto in ogni gesto che fa. Quando nota che lo sto fissando si volta verso di me con un sorriso malizioso. <Se mi guardi così, mi sciupi>. Io continuo ad arrossire come un povera adolescente alla prima cotta. <Dio, adoro troppo quando arrossisci> mi dice tornando a guardare la strada, ma appoggiando la mano sulla mia coscia coperta dal vestito. Un brivido corre sulla mia schiena quando inizia accarezzare lentamente. Per fortuna arriviamo a destinazione. Entriamo in un lussuosissimo ristorante. Ci sediamo e scegliamo i nostri piatti. In poco tempo arrivano. <Allora Lewis, raccontami un po’ di te> gli chiedo mentre mangio i miei spaghetti allo scoglio. <Nah, saprai già tutto di me> <Ma io non voglio conoscere il Lewis pilota. Io voglio conoscere il Lewis persona>. Lui non mi risponde subito e resta un attimo a guardarmi sorridendo. <Sei veramente una ragazza particolare T/N. Non sei come le altre. Hai qualcosa di diverso, qualcosa che non riesco a spiegarmi> <Grazie. Ma non cambiare discorso voglio sapere più di te! Dimmi qualcosa che non hai mai detto a nessuno> <Vediamo… qualcosa che non ho mai detto a nessuno… Ah sì! Una volta quando avevo 16 anni, ero a una festa e ho limonato con una ragazza a causa del gioco della bottiglia. Poverina lei era timidissima! Si chiamava T/N, come te!>. A sentire questa storia mi strozzo con l’acqua che stavo bevendo e tossisco forte. <Ehi stai bene?> mi chiede preoccupato. <Sì, sì sto bene> dopo essermi ripresa gli chiedo <E dimmi ti piaceva quella ragazza?> “Ho bisogno di sapere…”. Sta per rispondermi quando arrivano anche gli altri piatti. E dopo continuiamo a parlare delle nostre passioni e lui mi parla della sua famiglia. Alla fine della cena mi prende per mano e inizia a farmi salire delle scale. <Lew dove stiamo andando?> <Tra poco lo vedrai!>. Quando arriviamo il panorama è mozzafiato: c’è una splendida vista panoramica di Londra. <Wow Lewis, ma è bellissimo!>. Lui si avvicina a me e si appoggia anche lui alla ringhiera. <Non hai risposto alla domanda di prima> gli chiedo <Quale domanda?> <Se ti piaceva quella ragazza> <Ottieni sempre ciò che vuoi eh?> mi chiede malizioso. <Sempre> <Sì, quella ragazza mi piaceva. E davvero tanto. Anzi addirittura l’amavo. Era bellissima, ma non solo per quello, ma era anche intelligente. Dopo quel bacio volevo incontrarla, chiederle di uscire, ma non ne ho avuto il coraggio. Perché magari aveva già un altro fidanzato e io pensavo di essere un disastro per lei perché ero sempre impegnato con le corse e non avrei mai potuto vederla. Dopo le superiori non l’ho più vista. L’ho cercata come un dannato dappertutto, ma non l’ho trovata. Chissà dov’è adesso, magari ha già un altro fidanzato o si è sposata o…> dice con malinconia, ma non conclude la frase che io sono già scoppiata a piangere. <Ehi, che è successo? Ho detto qualcosa di sbagliato?>. Io scuoto la testa e mi avvicino per baciarlo. Le nostre labbra entrano il collisione. La prima cosa che penso è “Cavolo ho memoria fisica delle sue labbra!” e la seconda è che questo è il bacio più romantico che abbia mai dato in vita mia. <Ti amo T/N. Dal primo momento in cui ti ho vista. Non so come sia possibile, ma quando ti ho vista qualcosa dentro di me è scattato. So di essere un problema perché sono in giro per il mondo e la mia fama di donnaiolo non aiuta, ma io ti prometto che ti dimostrerò che per te potrei costruire un castello>. Io sono senza parole. Vorrei dirgli che sono io la ragazza che ha cercato per tutta la vita, che sono io la ragazza che ama, ma dalla mia bocca esce solo <Ti amo anch’io Lewis>. Quando Lewis mi riaccompagna a casa, vuole vedere il mio appartamento e dopo diverse suppliche mi convince. Quando entriamo Ben sta già dormendo beato nella sua cuccia e non ci sente neanche entrare. <Wow, è bello veramente!> dice Lewis mentre si avvicina al mio San Bernardo. <Sì, siamo molto legati. Ha un anno, ma è come se ci conoscessimo da tutta la vita> <Anche io ho due cani ma non sono belli come il tuo> prosegue mentre accarezza il pelo di Ben. Gli mostro la mia camera e quando sto appoggiando la borsa sul comò davanti a me, quando Lewis si avvicina da dietro e mi cinge i fianchi con le braccia. <Sei così bella…> dice sussurrando al mio orecchio. Mi volto verso di lui e lo bacio con passione. Le mie mani vanno ad incrociarsi con i suoi riccioli scuri. <T/N…> dice in un sospiro, quasi a chiedermi il permesso. <Fammi tua Lewis> gli dico decisa. Lui non se lo fa ripetere due volte e mi spinge sul letto. Ho pensato tante volte a questo momento, ma mai avrei pensato di provare delle emozioni del genere. Ci sarà tempo per pensare agli errori, per pensare a cosa dirgli una volta che tutto questo sarà finito, ma ora, ora voglio passare la notte più bella della mia vita con Lewis Hamilton. Il mattino seguente mi sveglio a causa di alcuni raggi di sole che colpiscono il mio volto. Quando mi giro vedo il mio bell’inglese che sta ancora dormendo. Pensando alla notte scorsa ancora non ci posso credere. Al pensiero che dovrò dirgli tutto in me si crea un vortice di emozioni. Passo un dito sulle sue labbra e gli lascio un bacio sulla punta del naso, gesto che lo fa svegliare completamente. <Ehi!> gli dico. <Buongiorno principessa!> mi dice mentre si strofina gli occhi, sorridendo. Prendo un bel respiro e inizio <Lewis ti devo dire una cosa>. Lui mi guarda attento e mi incita a continuare. <In teoria te lo dovevo dire già ieri sera, ma poi è successo tutto così velocemente e non ne ho avuto l’occasione. Devi sapere che anche io il 10 marzo 2001 ho baciato un ragazzo per il gioco della bottiglia. E quel ragazzo eri tu>. Lui mi guarda scioccato. <Quindi tu sei quella ragazza di cui ti ho parlato ieri? Tu… tu sei quella T/N?> dice quasi a scoppiare in lacrime. <Sì Lewis, sono io!> e lo bacio. Lui ricambia con passione e sento che le nostre lacrime si intrecciano e diventano un tutt’uno. <Non sai per quanto ti ho cercata> mi dice con gli occhi pieni di lacrime. Io gliele asciugo con i pollici e gli rispondo <Ma l’importante è che ora siamo insieme e niente e nessuno potrà separarci>.

Spazio autrice:
Spero ti piaccia! Mi spiace per il tanto tempo che ci ho messo per pubblicarla, ma sono davvero stata molto impegnata con la scuola. Grazie a tutti e a presto!
P.S. Grazie per le 300 letture e passa letture!❤
 

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