Bacio alla panna|Alex Albon

Dedicated to Baby_Leclerc
Spero ti piaccia!❤🥰

Preparo un altro caffè per il cliente che sta davanti. Lavoro in un bar vicino al circuito di Monza e questa settimana c’è il Gran Premio, quindi il lavoro è tanto. Dopo aver dato il resto all’uomo davanti a me, vedo entrare tre ragazzi molto giovani, quasi della mia età. Già li riconosco perché sono dei piloti e sono venuti qui anche ieri, mentre io servivo ai tavoli. Sono Lando Norris, George Russell e Alex Albon. <George finiscila con sta storia che sei il migliore a FIFA perché non è vero!> dice Lando avvicinandosi al bancone e rivolgendosi al suo connazionale. <Ciao ragazzi! Cosa volete?> chiedo al trio. <Intanto vorrei il tuo sorriso, poi per le ordinazioni vediamo dopo!> mi dice George facendomi ridere. <La tua risata è inclusa nel menù?> gli fa eco Lando facendomi un poco arrossire. Quello che non ha ancora parlato è Alex, che mi guarda con uno strano sguardo. <No, dai seriamente, cosa volete?> chiedo poi continuando a sorridere. <Per me un caffè espresso, grazie!> dice George facendomi l’occhiolino. <Una tazza di latte!> mi risponde Lando. <Ancora con sto latte? Ma non pensi sia ora di cambiare, anzi di crescere?> gli chiede Alex. <Ok, ok va bene, cambierò. Una Coca Cola, per favore!> risponde poi. Alex e George si sbattono una mano sulla fronte, mentre io scoppio a ridere. <Un caffè, una Coca Cola… e tu bel moro, cosa ordini?> chiedo ad Alex continuando a sorridere. Di solito non sono così estroversa coi ragazzi, ma lui è proprio carino e mi piacerebbe provarci con lui. <Un cappuccino, grazie> mi risponde sorridendo. <Alex, paga tu noi ti aspettiamo fuori!> dicono Lando e George facendo un occhiolino al loro amico. Mentre io mi sono girata per preparare il caffè, Alex mi dice <Scusali, sono un po’ stupidi a volte> <Oh, non ti preoccupare sono davvero simpatici> gli rispondo girandomi e sorridendogli. <Quindi, per te sono bello…> mi dice ancora mentre io sono occupata a prendere la lattina di Coca Cola di Lando. <Sì, perché non dovresti esserlo?> gli chiedo. <Non lo so…> dice flebilmente. Per il resto del tempo, mentre aspetto che il caffè sia pronto, non parliamo e tra noi si crea un po’ di imbarazzo. Alla fine, metto i loro ordini su un vassoio e lo metto sul bancone, mentre lui va a pagare alla cassa. Osservo i suoi movimenti, il suo sorriso e le sue espressione e più lo guardo, più mi rendo conto che mi piace e che è davvero un bel ragazzo, anche se a malapena lo conosco. Appena mi accorgo che si sta avvicinando, mi faccio rossa come un peperone e cerco di nascondere il mio imbarazzo. <Mi piacerebbe rivederti…> mi dice quando ormai è di fronte a me, ma si stoppa perché non sa il mio nome. <Sofia> dico il mio nome con voce più bassa rispetto a prima. <Sofia> ripete lui sorridendo. Prendo lo scontrino che aveva appoggiato sul vassoio e una penna che ho sempre dietro e scrivo sulla parte bianca il mio numero di telefono. <Qui ti scrivo il mio numero di telefono, per far felici te e i tuoi amici e poi facciamo che domani sera verso le 20:30 vieni qui, quando il bar sta per chiudere, per stare un po’ in tranquillità> gli dico mentre sollevo lo sguardo dopo aver scritto il mio numero. Lui mi guarda stupito: so che non se l’aspettava. <O-ok> mi dice titubante. <A domani allora!> gli dico salutandolo. <A domani!> mi risponde lui. Da dietro al bancone vedo lui, Lando e George che esultano come dei dannati e danno pacche sulle spalle ad Alex: lo vedo sorridere ed essere felice e io sono felice con lui. Magari sono troppo precipitosa, magari sto facendo la scelta sbagliata, ma io sono felice e sono felice di vedere felice lui. E infondo so che mi piace davvero.

Il giorno dopo…

Passo la giornata a fissare la porta d’entrata, aspettando che entri. Non sono mai stata una persona ansiosa e forse questa è la prima volta che sono così agitata e anche la mia migliore amica Ginevra se n’è accorta. <Dai dimmi chi è!> mi chiede per la centesima volta mentre servo l’ennesimo caffè. <Non è nessuno te l’ho già detto> <Non ci credo! È da ieri che sei così!> <Va bene te lo dico: si chiama Alex e ieri è venuto qui. Gli ho dato il mio numero e gli ho detto di venire qui all’ora di chiusura> <Uhh, la cosa si fa piccante!> <Finiscila, subito! Non c’è niente di piccante. L’ho solo invitato qui per bere un caffè e fare quattro chiacchere in tranquillità> <Ma scusa non poteva venire oggi pomeriggio?> <No perché è impegnato: fa il pilota di Formula 1> <MA CHE…?! STAI SCHERZANDO VERO?> <Non urlare!>. Per evitare che scleri ancora, la porto fuori sul retro del bar. <Quindi è quell’Alex che adesso corre in Red Bull?> <Sì è lui!> <Ahhh! O mio Dio la mia migliore amica esce con un pilota di Formula 1! Sono così felice per te!> mi dice per poi abbracciarmi forte. La solita esagitata. Ma non è l’unica: anche io sono agitata. Continuo a passarmi le mani sul grembiule perché sono perennemente sudate. E se non viene? Magari pensa che sia una povera pazza che gli ha proposto di venire in un bar di sera. Mi sento così stupida: già mi piace un ragazzo che manco conosco. Ed è già l’ora di chiusura. Dico a tutti i miei colleghi di andare via perché rimango io a sistemare. Ginevra mi lancia un occhiolino. Dio sono così nervosa! Non riesco a stare ferma, continuo a camminare su e giù per il locale cercando qualcosa da fare. Poi sento un paio di colpi sul vetro e mi precipito ad aprire, quasi inciampando tra i miei piedi. “Sì, sei proprio andata fuori di testa Sofia!”. Gli apro e lo vedo davanti a me, con il suo metro e ottantasei (sì, ho fatto le mie ricerche con Ginny). <Ciao, vieni entra pure> gli dico facendolo entrare. <Sai, è proprio un bel locale> <Già> gli dico girandomi intorno e guardando ogni singolo particolare di quel bar che mi è particolarmente legato. <Allora… cosa vuoi da mangiare?> <Boh non saprei, consigliami tu qualcosa. Stupiscimi> mi dice lui con un sorrisino malizioso. Io rido e taglio due fette di torta della Nonna e preparo due cioccolate calde con la panna. Mentre aspetto che le cioccolate siano pronte mangiamo la torta. <Cavolo, è buonissima! Devo dire agli chef del mio hospitality di prepararla! Ma l’hai fatta tu?> mi chiede stupito con la bocca piena. <In un certo senso sì, l’ho fatta io> <Allora doppi complimenti!>. Le cioccolate sono pronte. Le verso in due tazze e ci metto sopra un po’ di panna. Alex già si lecca i baffi così decido mettergli una montagna di panna. Quando lo faccio, lui ride di gusto. <Se continui così mi farai diventare grasso!>. Rido anche io. È così facile stare con lui: posso essere benissimo me stessa, non devo impersonare qualcuno di diverso da me. parliamo del più e del meno: lui mi racconta della sua famiglia e di come è diventato pilota e io gli racconto di me e del mio lavoro. Poi, ad un certo punto, lui si blocca, mi fissa e si mette a ridere. <Che c’è? Sono sporca?> gli chiedo mentre cerco alla bene e meglio di pulirmi. <Sì, sei sporca un po’ qui> mi dice indicando il lato della bocca. Così si sporge un po’ sul bancone, ma invece di pulirmi la bocca, mette una mano dietro al mio collo e fa scontrare le nostre labbra. Le sue sanno ancora di panna e cioccolata ed è veramente strano. È un bacio dolce, il più dolce che abbai mai dato in vita mia, in tutti i sensi! Poi ci stacchiamo a malincuore, poiché siamo a corto di ossigeno. Poi, fronte contro fronte, sorridiamo nello stesso momento. <Sofia, tu mi piaci veramente e mi piacerebbe vederti ancora> <Anche tu mi piaci Alex, forse anche più di quanto tu pensi>. Lui sorride ancora e mi bacia un’altra volta.
 
Spazio autrice:
Ciao a tutti! Nuova one shot sul Thai Boy! Spero vi piaccia! Perdonatemi per il tanto tempo che ci ho messo per pubblicarla, ma non ho avuto proprio tempo tra scuola, gita e verifiche. Grazie per i voti e le letture e alla prossima! Baci😘🥰❤
Martina

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