21. Alessandro Florenzi

01.07.2022

Oggi Alessandro Florenzi doveva firmare il contratto col Milan, la squadra per cui lavoravo come fotografa. Con loro lavoravo già da 5 anni, e amavo il mio impiego.

La società mi aveva dato il compito di scattare qualche foto del momento e, successivamente, le avrei passate al social manager. Lui avrebbe pensato a pubblicarle su tutti i profili social della squadra.

Questa sarebbe stata la sua seconda esperienza con la maglia rossonera: la scorsa stagione era arrivato al Milan in prestito dalla Roma.

Ora invece era arrivato a titolo definitivo. E io ero contenta di ciò perché, durante quest'anno, avevo preso una cotta irreparabile per il nuovo terzino rossonero.

Non gli dissi nulla perché avevo paura di rovinare il rapporto d'amicizia che si era instaurato durante la scorsa stagione. Il mio timore più grande era perderlo per colpa dei sentimenti che provavo verso di lui.

Ero così in sovrappensiero che non mi accorsi di essere arrivata nell'ufficio in cui si sarebbe svolto il tutto e il mio incontro con Alessandro.

Avevo una paura fottuta, ma allo stesso tempo ero consapevole che sarei stata in imbarazzo per tutto il tempo. Ero a disagio ogni volta che Alessandro posava i suoi occhi su di me, e avevo paura che lo facesse anche oggi.

Feci un respiro profondo per poi aprire la porta, dove vidi che non c'era ancora nessuno. Probabilmente ero arrivata molto in anticipo. Presi il cellulare per vedere l'orario e constatai che fossi arrivata mezz'ora prima del dovuto.

Allora iniziai a sistemare l'attrezzatura per scattare le foto ad Alessandro: come prima cosa misi a posto il treppiede per poi rassicurarmi che la fotocamera con cadesse.

Avevo il timore di non essere stata in grado di riuscire a sistemarla, ma ci ero riuscita alla grande: la fotocamera era ben salda al treppiede.

Proprio in quel momento entrarono i dirigenti con Alessandro e il suo procuratore. Il mio cuore iniziò ad accelerare a dismisura e cercai di non iniziare a tremare.

Dai Anna, ce la potevi fare benissimo. Alessandro non doveva accorgersi dei tuoi sentimenti per lui.

I dirigenti e il procuratore discussero per qualche minuto, probabilmente parlarono degli ultimi dettagli, per poi far firmare il contratto ad Alessandro.

E lì iniziò il mio lavoro: scattai diverse fotografie al nuovo terzino rossonero, speravo che fossero uscite come le voleva la società.

Dopodiché i dirigenti del Milan salutarono Alesandro e il procuratore e questo significava solamente una cosa: l'incontro era appena finito.

Così io iniziai a spegnere la fotocamera per poi rimetterla nella borsa apposita e mettere a posto il treppiede.

Sistemai la borsa con la macchina fotografica sulla mia spalla destra e presi il treppiede con la mano sinistra e uscii dalla stanza assieme a un dirigente del Milan, che salutai cordialmente.

Nel mentre che mi dirigevo verso la mia macchina venni fermata da qualcuno che mi toccò la spalla libera dalla borsa: Alessandro.

Senza accorgermene avvampai e credevo che Alessandro se ne fosse accorto. Dio che imbarazzo. Odiavo farmi vedere a disagio da lui.

"Oh ciao Ale, come stai?" chiesi sorridendo al nuovo giocatore del Milan. Lo guardai negli occhi e notai che le sue pupille erano dilatate.

Forse questo era un segno..?

"Hey, Anna. Anche io sto bene.." affermò per poi bloccarsi. Strano, veramente strano.

Sicuramente voleva dirmi qualcos'altro, ma aveva paura di una mia possibile reazione. Lo vidi abbastanza nervoso e in ansia, si capiva dal tremolio della sua mano sinistra.

Stava cercando di nasconderlo, ma ormai era troppo tardi: mi ero accorta di questo piccolo dettaglio.

Non era mai capitato che fosse così nervoso: solitamente mi parlava amichevolmente e mi chiedeva di fargli vedere le foto scattate durante la giornata d'allenamento, ma oggi era totalmente diverso dal solito.

Per caso c'era qualcosa sotto?

Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante domandò "che dici..ti andrebbe di uscire assieme? Magari ci facciamo un giro"

Nel mentre che me lo diceva di grattava la nuca, abbastanza imbarazzato. Era carino anche quando era a disagio, con le guance che si arrossavano piano piano.

Io sorrisi per poi accettare il suo invito. Sul suo volto si formò un sorriso a trentadue denti che non avevo mai visto prima. Dio, era così bello mentre sorrideva.

Come prima cosa, mi accompagnò ad appoggiare le mie cose in macchina. Sicuramente non potevamo uscire con la mia attrezzatura da lavoro, che costava quanto un rene.

Subito dopo raggiungemmo la sua auto per poi farci un giro per Milano. Parlammo di tutto quello che ci passava per la testa ed eravamo stati bene assieme.

"È stata una bella giornata" disse Alessandro mentre mi portava nella mia macchina abbandonata poco lontano da Milanello.

Nel dubbio la parcheggiai poco lontano il centro sportivo perché avevo paura che chiedessero il posto prima del nostro ritorno. Infatti non mi sbagliai, avevano chiuso Milanello prima del dovuto.

"Già.."

Alessandro si fermò si colpo e io mi voltai verso la sua direzione. Era strano: capivo che fosse di nuovo nervoso e che non fosse tranquillo come prima.

"Ale, che succede..? Mi sembri.." non mi fece finire la frase che mi prese il viso fra le mani e mi baciò, un bacio che volevo da un anno a questa parte.

Questo fu un bacio dolce, desiderato, travolgente e dato da due deficienti che avevano paura di ammettere i loro sentimenti all'altro.

Appena ci staccammo Alessandro appoggiò la sua fronte sulla mia per poi dire le sei parole che aspettavo da un anno intero "ti amo, Anna. Non sai quanto"

"Anche io ti amo, Ale" dissi con lacrime agli occhi. Non potevo non essere contenta di stare fra le braccia dell'uomo che amavo.





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Questa one shot è dedicata a @Iscomylove_98, spero ti piaccia!
Se avete delle richieste non esitate a contattarmi in privato, non vedo l'ora di esaudirle.
Vi voglio bene! ❤

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