1. Stephan El Shaarawy

Abbiate pietà di me, questa è la prima one shot che scrivo.

23.01.2022

In questi giorni ero veramente stressata a causa degli ultimi esami che dovevo dare all'università. Ero preoccupata per matematica, restauro e progettazione. Dopo questi ultimi mi sarei laureata nel corso che volevo fare sin dalle superiori: architettura.

In questo periodo avevo un esame dopo l'altro e non avevo tempo per niente e nessuno, neanche per me stessa: non potevo fare le skin care che adoravo fare, guardare le gare di formula 1 che amavo tanto, assieme alla mia Roma e non avevo visto Stephan, il mio migliore amico che amavo sin da quando ero ragazzina.

Sì, io e Stephan ci conoscevamo sin da quando eravamo piccoli, nonostante la nostra differenza d'età: lui del 1992 e io del 1998. Questa cosa non ci pesava, andavamo d'accordo su tutto, anche se qualche volta litigavano per cose stupide.

Conobbi Stephan in vacanza al mare: io avevo 3 anni, lui 9. Ancora oggi ricordavo quella giornata, era come se questo fosse successo proprio ieri: lui stava scappando da Manuel, suo fratello, e io da una mia amichetta e per sbaglio ci scontrammo. Nella caduta mi feci un po' male, ma lui mi aveva aiutata a rialzarmi per poi chiedermi se stessi bene. Da lì era partita la nostra amicizia, con alti e bassi.

I bassi erano di più degli alti perché abitavamo in due regioni differenti: potevamo solamente scambiarci messaggi, chiamate e videochiamate, ma non era la stessa cosa di vedersi dal vivo e stare assieme.

Era difficile avere quest'amicizia a distanza, sia per me che per lui. Era doloroso vedersi poche volte l'anno. Capitava che prendessimo dei treni che duravano ore e ore solamente per vederci per qualche giorno.

Personalmente quei biglietti per il treno non li prendevo sempre per andare a Savona, ma anche per andare a Genova, Padova, Milano: Stephan aveva girato il nord Italia per la sua carriera da calciatore professionista. E io lo avevo sempre supportato in questa sua decisione.

Però cambiò tutto nel 2016 quando Stephan, ormai la sua carriera da calciatore era avviata già da tempo, si trasferì a Roma per giocare con la mia squadra del cuore: così ci vedevamo sempre più spesso e da lì iniziai a innamorarmi di lui. Questo amore non era ricambiato, lo capivo da come mi guardava: come se fossi la sorellina che non aveva mai avuto.

La mia infatuazione per lui era cresciuta sempre di più, e non aveva intenzione di scemare: non riuscivo a dimenticarlo.

Avevo provato a farlo mettendomi con altri ragazzi, ma non ero capace di farlo. Stephan per me era una calamita da cui non riuscivo a non essere attratta ed era diventato il mio punto debole.

Un duro colpo era stato quando Stephan si era fidanzato con Ludovica Pagani, persona che odiavo ancora di più da quando me l'aveva presentata come 'la sua fidanzata'. Già non mi stava simpatica prima, ora era ancora peggio. Mi aveva rubato l'ultima speranza che avevo di mettermi con lui.

Erano così in sintonia che lui aveva iniziato a ignorarmi: ci vedevamo sempre meno e litigavamo sempre di più. Avevo capito sin da subito che Ludovica non fosse la persona giusta per Stephan, e volevo avevo detto spesso.

Infatti era da mesi che non ci parlavamo per colpa di un litigio avuto per colpa della fidanzata del numero 92 della Roma e perché, in quella discussione, mi ero dichiarata: gli avevo sputato in faccia la verità perché ero così arrabbiata che non mi ero accorta di quello che gli avevo detto.

Flashback
Roma, settembre 2021

Come negli ultimi due mesi a questa parte io e Stephan litigavano e basta: era l'unica cosa che eravamo in grado di fare.

Da quando Ludovica era entrata nella sua vita aveva portato guai nel nostro rapporto, che fino ad allora era perfetto: ero pure convinta che lui ricambiasse i miei sentimenti, cosa smentita dal fatto che lui si fidanzò con la ragazza che aveva rovinato la nostra complicità.

Infatti avevamo litigato per colpa sua, come sempre del resto.

Ero così arrabbiata che non riuscivo a stare ferma: in questo momento mi trovavo nel salotto di casa di Stephan. Stavo camminando avanti e indietro, non sapendo che fare. In più non ero in grado di aprire bocca.

"Devi metterti in testa che amo Ludovica! Con tutto me stesso!"

Gridò lui per l'ennesima volta.

Era la settima volta che lo diceva, o almeno durante questo litigio che durava da minimo un'ora e mezza.

Questa cosa mi stava facendo salire i nervi. Non non ero capace di sopportare una cosa così grande, ormai stavo per scoppiare. Ne ero sicura.

"Vuoi capire che ti amo dal 2016? È da sei fottutissimi anni che non smetto di pensare a te. E da allora che cerco di dimenticarti senza successo perchè ti amo troppo per farlo! Ti sono sempre stata accanto a differenza di quella che definisci la tua fidanzata! Chi è quella che ti è stata a fianco quando stavi male e piangevi lacrime che sembravano infinite? E quella che ti spronava a fare meglio quando giocavi delle partite non all'altezza? E chi è l persona che ti aiutava quando eri infortunato? Io, io e ancora io! Perché non capisci mai un cazzo Stephan? Perché non capisci quanto io ti ami! AHH fanculo!"

Urlai queste parole a Stephan senza rendermene conto: ero così arrabbiata che non mi accorsi di quello che uscii dalla mia bocca.

Non ero riuscita a fermarmi in tempo. Senza volerlo gli avevo sputato la verità in faccia. Ormai il danno era fatto, anche se non mi ero ancora resa conto di quello che avevo detto.

Non avendo ancora metabolizzato le parole che gli avevo detto uscii dalla casa del calciatore italo-egiziano in lacrime. Non ero in grado di restare nella stessa stanza del mio amore proibito.

Non ero consapevole che da lì in poi non lo avrei più visto e sentito per mesi interi.

Fine flashback

Alcune lacrime solitarie scesero dalle mie guance a causa del pensiero che avevo appena fatto. Dovetti fermarmi un po' dallo studio di restauro e progettazione iniziato 4 ore prima: mi ero decocentrata al massimo e sapevo che non sarei riuscita a studiare nelle condizioni in cui mi trovavo adesso.

Era impossibile che riuscissi a concentrarmi dopo il pensiero fatto: questo ricordo mi dava emozioni brutte e mi faceva soffrire ogni volta che tornava a galla.

Non riuscivo a non stare male per questa cosa, dopotutto ero ancora innamorata di lui. Follemente.

Ero così innamorata di Stephan che non riuscivo a non pensare a lui, a quello che saremo potuti essere noi due quando mi capitava di vedere foto di coppie su instagram e quando ascoltavo canzoni deprimenti. Nella mia testa c'era solamente lui.

Non riuscivo proprio ad andare avanti, era più forte di me. Le mie amiche provavano a farmi conoscere qualche ragazzo per farmelo dimenticare ma niente, il mio pensiero fisso era lui, Stephan.

Per me ormai c'era solamente lui e nessun altro sarebbe riuscito a farmi cambiare idea.

Il suono del campanello mi riportò alla realtà. Chi era a quest'ora? Le mie coinquiline erano nella biblioteca della scuola per studiare matematica e sicuramente non erano loro perché avevano le chiavi dell'appartamento.

Poi mi avevano detto che, dopo lo studio intensivo, sarebbero andate a cena fuori. Mi smentava troppo presto per il loro ritorno.

Mi alzai controvoglia dalla sedia della cucina e andai a rispondere al citofono.

Non feci in tempo a chiedere 'chi è?' che una voce sovrastò la mia dicendo "apri immediatamente questa porta, Sophia."

Capii immediatamente chi fosse: Stephan.

Ormai lo riconoscevo dalla voce.

Cosa ci faceva qui? Perché aveva deciso di venire qui? Voleva chiarire con me? Oppure voleva che il nostro rapporto finisse per sempre per colpa di Ludovica? E se fosse stata proprio lei a dirgli di venire perché era gelosa?

Basta, Sophia. Dovevi smetterla di farti paranoie inutili. Apri quella cazzo di porta e fallo parlare.

"Cazzo Sophia, ti muovi o devo sfasciare questa cazzo di porta di merda?" urlò il 92 della Roma dall'altra parte della porta che ci stava dividendo.

Allora io aprii la porta e in pochissimi secondi Stephan era entrato in casa: era palesemente incazzato, ma allo stesso tempo mi stava nascondendo qualcosa. Lo conoscevo meglio delle mie tasche.

Per un momento che a me sembravano ore non parlammo. Eravamo uno di fronte all'altra senza dire niente. Il silenzio che c'era stava diventando assordante, perché non stava parlando?

Allora perché era venuto qui? Per fissarmi? Mi stavo già alterando.

Allora presi la palla al balzo e chiesi infastidita "cosa ci fai qui?"

"Devo parlarti." Il tono della sua era ancora arrabbiato, e anche molto.

Che cosa passava per quella testa bacata che si trovava?

"Dimmi. Ti ascolto" dissi un po' disinteressata e ancora infastidita.

Ero così stressata a causa dell'università che quasi quasi non ero in grado di ascoltarlo.

In tutto ciò sentivo di avere ancora gli occhi lucidi dal pensiero fatto prima che arrivasse Stephan. Però, allo stesso tempo, stavo cercando di non piangere davanti a lui.

"Scusami per non averti creduta sul conto di Ludovica: io e lei ci siamo lasciati settimana scorsa perché ho capito che non è la donna giusta da avere al mio fianco. Ero così folgorato da lei che non capivo che stesse cercando di rovinare il nostro rapporto. Ero convinto di provare qualcosa per lei, ma non era così. Pensavo di essere veramebte innamlrato, ma non lo sono mai stato. Scusami ancora piccolina, non volevo che lei danneggiasse quello che abbiamo creato in questi 21 anni di amicizia, che ormai non mi basta più. Quando te ne sei andata in lacrime da casa mia il mio cuore ha fatto crack, però non capivo il perchè. Sono così testa di cazzo che sono riuscito ad andare a capo solamente dopo 4 mesi che non ci sentivamo. Ho capito di amarti."

Quando finì il discorso prese il mio viso fra le sue mani e mi baciò con dolcezza.

Ricambiai immediatamente il bacio: lo aspettavo da 6 anni e finalmente avevo coronato il mio sogno.

Questa cosa stava succedendo veramente o era solo la mia immaginazione?

Quando ci staccammo dal bacio riuscii a sussurrare "ti amo anche io, testa di cazzo che non sei altro."



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Questa one shot è dedicata a Sophjxx, spero vivamente ti piaccia questo piccolo regalo! 💘
E spero che piaccia anche a voi!
Alla prossima one shot!
Vi voglio bene! ❤

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