Jimin 💖

❥Genere:Love soft
Boy x Girl

🧡





























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Mi vesto e mi lego i capelli velocemente.

Vado in palestra svogliatamente.

<<Ciao T/n come va?>>

<<Bene grazie>>

Sorrido alla ragazza.

Noto delle spalle nuove.

<<È nuovo?>>

<<Si ha cambiato palestra da poco>>

<<Ah, le sue spalle non sono male>>

Continuo a sollevare pesi per un po' e poi vado dal mio attrezzo preferito.

<<Ne hai per molto?>>

Mi giro verso la voce.

Quel ragazzo.

<<Ho i 25 secondi di pausa. Se ti muovi posso togliermi>>

<<Grazie>>

Mi sorride.

Mi sposto per farlo fare.

Fa il suo allenamento e poi si toglie.

<<Era ora>>

Sbuffo acidamente.

Ci alterniamo per un po' dato che ha i miei stessi macchinari.

<<Ma sei una femmina?>>

Sbotto infastidita all'ennesimo attrezzo in comune.

<<No, sono un ballerino>>

Mi sorride.

Noto ora che il suo volto è molto bello.

Il suo fisico è perfetto, si vede che è un ballerino.

Finisco il mio allenamento e vado in spogliatoio per farmi una doccia.

<<Cazzo>>

Impreco ricordandomi della cara professoressa di italiano.

Asciugo velocemente i capelli e mi vesto.

Ho ancora qualche ciocca fradicia ma la preferisco a una figura di merda davanti a quella bisbetica della professoressa.

<<Devo muovermi prima che chiuda>>

Maledetto ragazzo, perché hai la mia stessa professoressa di italiano?

Vedo che il ballerino sta andando nella mia stessa direzione.

Ha ancora i capelli bagnati, è dannatamente sexy.

Lo raggiungo velocemente.

<<Che fai, mi segui?>>

Ridacchio spaventandolo.

<<Sei tu che segui me, io c'ero da prima>>

<<Vero. Va be, dove vai?>>

<<Biblioteca, mia piccola stalker. La professoressa di italiano mi ha detto di scegliere dei libri per un rag->>

<<Allora sei tu il mio salvatore>>

Urlo interrompendolo e lui spalanca gli occhi.

<<Perché? Sei tu la ragazza con cui devo lavorar- Aaaaa capito>>

Mi sorride.

Arrivati in biblioteca ci dividiamo.

Abbiamo un'idea diversa per i gusti del tizio.

Salgo in una saletta al piano di sopra per segnare i libri che ho preso.

Il registro è in uno scaffale in alto, dannazione.

Mi allungo il più possibile, afferrandolo con la punta delle dita.

Mentre lo sto per tirare a me, scivolo spingendo lo indietro e cadendo.

Tiro giù a terra con me anche qualche libro.

Prima che il mio didietro cada a terra, nella caduta più orribile della mia vita, ringrazio il ballerino di esistere.

<<Sono Jimin, Jimin Park>>

Si presenta sorridendo.

<<E io James. James Bond.>>

Faccio con tono serio imitando la spia.

<<Era prima il cognome>>

Mi corregge ridendo.

<<Lo so ma tu ti sei presentato dicendo il nome per primo>>

Faccio un piccolo broncio e osservo le sue labbra carnose.

Siamo fronte che tocca fronte.

Chiudo gli occhi sperando che quelle dannate labbra carnose tocchino le mie.

Fortunatamente lo fanno e non solo quello.

Si stacca guardandomi e lo guardo abbastanza male.

<<Non mi hai ancora detto il tuo vero nome>>

Dice sorridendo.

Lo ribacio.

<<T/n>>

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