Capitolo 7 - Biscotti

Chi era quel ragazzo?
Nonostante la sua mole e quegli sguardi imbarazzati che si presentavano quando incrociavano gli occhi l'uno dell'altra, Faith sentiva di potersi fidare.
Più lo studiava, maggiori erano in lei le ragioni per cui lasciare andare il passato e fare amicizia
Finalmente la cena arrivò annunciata da un'insistente suonata di campanello. Corse in camera per prendere il portafoglio ma quando tornò in cucina la cena era già disposta ordinatamente sulla tavola.
« Quanto ti devo? »
« Sei mia ospite stasera! A casa tua, ma pur sempre mia ospite! » rispose sorridente Justin aprendo le varie vaschette accuratamente sigillate.
« Che gentiluomo! Grazie davvero! »
« Un vero gentleman del sud! »
Posando il portafoglio sulla credenza della cucina si accorse che nessun ragazzo le aveva, fino ad allora pagato una cena, neppure il padre, anche se, di quest'ultimo, non c'era da sorprendersi.
« Sai, forse non dovrei dirtelo, ma sei il primo che mi paga la cena! »
« Scherzi? In diciannove anni nessuno mai? Che gente hai incontrato? »
« Spesso me lo chiedo anche io! »
Era facile parlare con Justin. Era curioso ma mai insistente.
Qualcosa nel suo sguardo, qualcosa di vero. Riusciva a trasmettere lealtà e sincerità e ben presto Faith si accorse di stare abbassando un po' troppo la guardia.
«Allora Faith, dimmi: quale corso seguirai al North Windfield College? »
« Devi sapere che ho una passione smisurata per la scrittura. Quando, ormai due anni fa, ho scoperto il corso di Lingue, Letterature e Traduzioni in questo college mi è sembrato quasi un segno del destino. »
«Ma sei parecchio lontana da casa! »
« Appunto per questo! » rispose ironica.
« Giusto! Giusto! Ti capisco! »
« Tu invece? Dovevo essere io quella misteriosa! » obbiettó Faith.
« Vuoi sapere di me? Allora vengo da Denver, ho diciannove anni e sono qui grazie a una borsa di studio come terzo quarterback dei Cossaks! »
« E chi sarebbero? »
« Non sei un'appassionata di football? »
« Direi proprio di no! »
« I Cossacks sono la sguadra universitaria del North Windfield College! »
« Capito... e tu saresti una sorta di capitano? »
« In un certo senso. Sono la terza riserva del capitano, ovvero devo sperare in un miracolo, o in una catastrofe a seconda dei punti di vista, per poter giocare. » spiegò ridendo. « Per ora mi accontento di dove la mia passione mi ha portato anche perchè, senza una borsa di studio, non avrei mai potuto frequentare il college. Non avendo tanti mezzi e neppure un'inteliggenza superiore ho ripiegato sullo sport. »
« E sei bravo? »
« C'è chi dice di sì, altri dicono di no... io spero un giorno di affrancarmi dalle riserve per diventare titolare e mostrare di cosa sono capace! »
Il tempo passava rapido in sua compagnia dimostrandosi un conversatore attento e curioso, tutto ciò che non ti aspetteresti da un giocatore di football.
Faith ne aveva conosciuto qualcuno al liceo. Spocchiosi e bulli. Li aveva osservati sedere al loro esclusivo tavolo durante il pranzo mentre lei sgattaiolava rapida verso il bagno per consumare il suo pasto lontano da tutti. Li guardava ingozzarsi e tirare il cibo alle matricole che avevano la sfortuna, o l'ardire, di passare loro accanto. Li compativa mentre mostravano i loro muscoli stretti sotto le magliette con il logo del liceo.
Justin, almeno in apparenza, sembrava gentile. Le porgeva le pietanze se erano troppo distanti da lei e le riempiva il bicchiere se lo notava vuoto.
Così terminò quella cena che lasciò molti avanzi a popolare il frigo prima desolatamente sguarnito.
« Aspetta Faith! Ci sono i biscotti cinesi della fortuna! » disse porgendole uno di essi.
Saranno quindicianni che non ne apro uno.
Era simpatico trovare un messaggio che, già immaginava, avrebbe predetto tutto ed il contrario di tutto.
« "Non demordere e troverai la felicità!". Frase azzeccata direi! » iniziò Justin leggendo il suo bigliettino. «Leggi il tuo Faith! »
Spezzò a metà il biscotto e ne estrasse il messaggio scritto su una fettuccia di carta.
Lesse.
"L'amore è di fronte a te"...
Sollevò lo sguardo davanti a lei incontrando quegli occhi cosi vispi, curiosi e sorridenti. Justin la ricambiava regalandole una sensazione di gentile sicurezza.
« Allora Faith? Cosa c'è scritto nel tuo? »
Tentennò.
« Allora... "Segui i tuoi sogni e non sbaglierai"! »
« Giusto! Quanta saggezza in un misero biscotto! » chiosò ridendo.
Risero ancora in quella serata così strana ed al contempo familiare fin quando l'orologio impose una strategica ritirata.
« Io andrei a dormire Justin. Domani devo andare al campus per consegnare qualche documento! » disse alzandosi dalla sedia ed avvicinandosi alle scale.
« Hai ragione! Andiamo a dormire! Ma prima volevo dirti un'ultima cosa: mi dispiace per l'incomprensione che hai avuto con Cameron. Non ha un carattere facile e scoprirai non sarà il solo. Abbiamo tutti i nostri difetti ma, ti assicuro, siamo tutti bravi ragazzi. So che è esattamente ciò che direbbe un cattivo ragazzo ma, scherzi a parte, su di noi potrai sempre contare. »
« Grazie Justin. Era esattamente ciò di cui avevo bisogno. Lo stesso vale per me, davvero. »
« Buonanotte Faith! »
« Notte Justin! »

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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