Capitolo 41 - Emergenza
Ore quattro e quarantacinque del mattino.
L'intera casa si destò.
Tutte le luci dei piani superiori vennero accese per riuscire a comprendere.
Cameron e Justin erano già in camera di Harry.
Inginocchiati a terra coprivano la visuale a Faith che, afferrato accappatoio del bagno, aveva raggiunto i suoi coinquilini.
In piedi accanto a loro Alissa, con addosso solo un intimo di pizzo nero, singhiozzava intenta ad asciugarsi le lacrime e stringersi le braccia attorno al petto per proteggersi dalla situazione.
« Cosa cavolo sta succedendo? » chiese Faith.
« Faith! Torna in camera ci pensiamo noi! » la protesse Justin.
Poi lo vide.
Harry era a terra.
Supino. Addosso solo i boxer e un livido colorito bluastro in volto. Sulla fronte un taglio sanguinava copiosamente.
Era svenuto.
« Ally! Parla! » urlò Faith scrollandola per le spalle. « Cos'è successo? »
Lei continuava a singhiozzare nervosamente.
« Cazzo! Rispondi! »
Cameron continuava a schiaffeggiarlo per farlo rinvenire. Tutti tentativi vani.
Il sangue fuoriusciva nonostante la pressione che Cameron operava con la federa del cuscino.
« Faith io... io non lo so! Quando siamo andati via dalla festa abbiamo cercato un locale. Ha detto che voleva sbronzarsi. Mezz'ora più tardi non riusciva neppure a reggersi in piedi così siamo tornati. Sembrava solo ubriaco. È caduto sul letto e si è addormentato immediatamente e io con lui. Cinque minuti fa si è svegliato. Si muoveva a scatti, non riusciva a coordinarsi. Si è alzato dal letto e poi è svenuto a terra battendo la testa contro lo spigolo. È andata così »
« Justin! Cameron! Spostatevi! Qualcuno chiami il 911! È un avvelenamento da alcol. Quando si è addormentato in realtà era già svenuto e quei movimenti scoordinati in realtà erano convulsioni. » spiegò Faith sistemando il corpo di Harry su un fianco e sorreggendolo, appoggiandogli la schiena alle proprie ginocchia.
Cameron corse al piano terra raggiungendo il telefono.
« Come fai a saperlo? » chiese Justin osservando il sangue coagulato fermare l'emorragia.
« Mi è già capitato. Storia lunga. Spero solo che quella mezz'ora in cui era "addormentato" non gli abbia provocato danni irreversibili al cervello! » disse lanciando un'occhiata ad Alissa.
In fondo la colpa è mia, non sua!
Strappò una coperta dal letto e la mise attorno al tronco di Harry.
« L'ambulanza sta arrivando! » urlò Cameron dal piano inferiore. « Vado verso la Main per indirizzare i soccorsi! »
« Faith! Dimmi che si salverà! » pregò Alissa con il trucco rigato dalle lacrime.
« Non ne ho la minima idea... » rispose preoccupata mentre l'eco delle sirene si iniziava a percepire in lontananza.
« F... Faith » sussurrò Harry con un filo di voce.
Una lacrima scappò e le corse lungo il viso. Aveva detto il suo nome.
« Harry! Harry! Resta sveglio! Parla con me! Passatemi un'altra coperta! Lo so Harry hai freddo... ora va tutto bene ma tu rimani con me! »
La sirena smise di suonare.
Grossi scarponi calpestarono il parquet.
« Da questa parte! » urlò Justin correndo verso le scale.
Due paramedici arrivarono trasportando una barella.
« Ora ci pensiamo noi! »
« Si chiama Harry Sommers! Ha ventun anni! Probabilmente un avvelenamento da alcol circa due ore fa! Polso scostante e respirazione debole! Ha ripreso coscienza da pochi istanti! » informò Faith mentre Harry veniva spostato sulla barella.
« Sei tu che hai fatto la diagnosi e lo hai posizionato cosi? » chiese il più anziano dei paramedici.
« S... si! »
« Probabilmente gli hai salvato la vita! »
© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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