Mirror Island

La mattina dopo la ciurma si svegliò tranquilla, con la piccola Hisa che faceva ancora fatica a abituarsi all'atmosfera giocosa che si creava sulla nave.

"Hisa hai detto che tre giorni fa eri sbarcata su quest'isola, e la tua barca si è rotta giusto ?" chiese Nami strappando un morso al suo cornetto al cioccolato,ancora caldo.

"Si..." rispose titubante la ragazzina.
"Sei partita tutta sola? non c'era nessuno con te ?"
"No, sono partita da sola" affermò girando il cucchiaino nella sua tazza di tè ai frutti di bosco, mentre lo zucchero sul fondo si accumulava al centro formando una spirale.

"perché sei partita tutta sola ?" chiese chopper
"non è molto sicuro partire da sola per il nuovo mondo specialmente se si è così piccoli" aggiunse poi.

"lo so, ma volevo partire...".
Hisa posò il cucchiaino sul tavolo, mentre prendeva la tazza, portandola alle labbra.

I mugiwara si guardarono perplessi.

"ok Hisa, qual'è l'isola dove devi andare ?"
"Mirror Island..."disse subito Hisa senza alzare il capo dalla sua tazza di tè poco più vuota di prima.

"si chiama Mirror Island" ripetè.
"Mirror Island... Robin tu la conosci ?" chiese confusa Nami.
"Si, ma ne ho letto molto poco" rispose "si narra che su quest'isola esista un labirinto di specchi, al suo interno si trovi un essere sovranatturale ,il quale protegge gli abitanti dell'isola, e infine che, raggiungendo il centro del labirinto, si possa trovare questo essere che esaudirà un tuo qualsiasi desiderio." aggiunse

"fantastico!" esclamò il capitano "allora andiamoci!" aggiunse poi.

"calma, prima di tutto dobbiamo sapere dove si trova quest'isola" intervenne Sanji interrompendo l'entusiasmo del capitano.

"È vicina, a pochi chilometri da qui" disse Hisa, continuando a fissare la tazza, con le mani chiuse a pugno sulle ginocchia e gli occhi cupi, spenti, la sua voce era roca e priva di espressività.

Lo spadaccino, che per tutto il tempo era rimasto ad ascoltare, lanciò un occhiata a Hisa notando il suo comportamento.

Quest'ultima prese parola e disse
"L'isola mi è molto familiare, ma non so perché, dato che non mi sono mai allontanata dalla mia prima d'ora, per questo vorrei tanto andarci"

"Forse qualcuno ti ha portato qualcosa da quell'isola, magari un souvenir, e per questo ora ti sembra familiare" ipotizzò la navigatrice.

"Indipendentemente da questo, se Hisa ci vuole andare, noi la portiamo, infondo è una nostra nakama, no?" urlò all'improvviso il capitano, finendo la frase con uno dei suoi meravigliosi sorrisi a trentadue denti.

"si!" rispose il resto della ciurma, con il sorriso sulle labbra.

I ragazzi raggiunsero Mirror Island verso le 11:30 del mattino seguendo le indicazioni di Hisa e accostarono in una grotta nascosta tra le insenature della costa.

"È enorme!" esclamarono in coro Usop e Chopper
Infatti l'isola era enorme e particolarmente accogliente, uscendo dalla grotta iniziava un sentiero che portava in un villaggio.

Lo spettacolo era magnifico.

Strade e stradine erano tutte decorate con delle pietruzze con una fantasia a mosaico, le costruzioni erano in legno chiaro, e ogni casa aveva delle bellissime finestre addobbate da dei vasi floreali.

Molti alberi rigorosamente verdi circondavano le casette.

Era il classico paesino turistico, ma molto, molto più tranquillo, di una serenità impressionante.

Al centro della piazza c'era una fontana bianca raffigurante una sirena con una brocca in testa, da cui usciva l'acqua.

"Wow, ma è bellissimo" esclamò Nami.
Robin si avvicinò ad Hisa e chiese "Tu conosci un posto bello come questo è non sai come ?"
La ragazzina non rispose e continuò a guardare incantata il paesaggio attorno a lei, con in volto un espressione super meravigliata.

Tanti vocii riempivano le strade, voci di donne e bambini allegri che passeggiavano per strada, e ragazzini bricconi che scappavano da qualche piccola malefatta.

"Mi scusi signore, sa dove potremmo trovare un albergo?" chiese Nami avvicinandosi ad un uomo sulla quarantina,alto e snello.
Questo li guardò molto male, e i vocii sparirono fino a fare completo silenzio fra le strade.

Molta gente li guardava male.

I mugiwara si sentirono spaesati, confusi e preoccupati.

Perché mai tutta quella gente, che era così felice fino a pochi momenti fa, ora li guardava malissimo ?

"Gli stranieri non sono i benvenuti qui..."

Angolo autrice
Salve gente ! *si ripara da pomodori marci e ciabatte volanti*
Lo so, sono in ritardo ! Gomen !!
Questo è il nuovo capitolo, i ragazzi sono arrivati su di una nuova isola ma non sono proprio i benvenuti.
Che succederà ?
Lo scoprirete nel prossimo episodio di... ehm ... scusate mi sono confusa.
Ci vediamo, alla prossima!
Baci.




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