Capitolo 19

"Dov'è Rufy?"

Nessuno osò fiatare, nessuno osò rispondere, perché tutti sapevano che l'affetto che la navigatrice nutriva per il proprio capitano era troppo grande per essere solo affetto.

"Nami..." piagnucolò Chopper
"Ecco Nami-san..." cercò di dire Brook.

"Nami, quando siamo arrivati qui, lui già non c'era, abbiamo solo trovato Zoro privo di sensi..." spiegò nel modo più dolce possibile l'archeologa

A sentire quelle parole un crepa si formò sul cuore della navigatrice.
"L'ha preso..." disse con voce fievole scendendo piano e sbattendo,alla fine, le ginocchia a terra.

La rossa girò il volto verso quello del suo compagno, Zoro, faticando a trattenere le lacrime.
"Tu eri con lui, cosa è successo? Perché...PERCHÉ NON L'HAI PROTETTO?!" urlò frustata verso il suo compagno,ancora trattenuto per la maglietta dal cuoco.

Nami si alzò e a passo svelto si avvicinò allo spadaccino.
Lo prese per il colletto della maglietta,facendo lasciare la presa a Sanji.

lo avvicinò al volto e urlò "Ti ho fatto una domanda! Rispondimi!"

Lo spadaccino la guardò con sguardo freddo e sicuro, così da far capire alla navigatrice che non aveva paura di lei.

"Andiamo Nami..." intervenne Usopp "in fondo è colpa un po di tutti, ma ora dobbiamo pensare a trovare Rufy! Chissà cosa potrebbe succedergli mentre noi siamo qui a parlare"

Lei per tutta risposta si girò con il coperto di lacrime di rabbia e disperazione. "Se ci fosse stato qualcun'altro con lui sono sicura che non sarebbe stata la stessa cosa!" disse con voce rotta dal pianto.

"Nami, tutti abbiamo perso i sensi quando quei mostri ci hanno attaccato, mi dipiace dirtelo, ma sarebbe comunque andata così, lei è più forte "
Ribadì il cuoco a malincuore.

Intanto nel castello di Mirror Island.
"Signora, mi congratulo con lei per la vittoria."
disse il capitano delle guardie verso Amaya.
"Non congratularti con me, ho vinto la battaglia ma non la guerra, devo distruggerli, schiacciarli come moscerini."

A queste parole Rufy, ancora 'incantato', emise un leggero ringhio guardando con disprezzo la donna, ma non reagì fisicamente, bloccato da se stesso.
Si, bloccato da se stesso, mentre la sua volontà tentava inutilmente di riprendere il controllo del proprio corpo, invece che rimanere li ingabbiato.

Si sentiva soffocare lì dentro, mentre era costretto a fare da spettatore senza poter intervenire, neanche se i suoi compagni fossero stati in pericolo, anzi, nel peggiore dei casi Amaya lo avrebbe costretto a farli del male o ,peggio, ucciderli.

La donna si girò guardando il figlio con fare superiore.
"Sbaglio o hai ringhiato contro di me?" gli chiese seria.

Il corpo di Rufy non si mosse ma la sua volontà interna urlò bestemmie in aramaico contro di lei.

Ma un colpo lo fece fermare, un colpo che fece male sia al suo corpo che alla sua volontà.
"Non sfidarmi, io posso lacerarti anche l'anima e posso giurarti che non è piacevole" Lo intimorì guardando il suo corpo, caduto a peso morto a terra, mentre si rialzava e da dei tagli sul suo viso fuoriusciva un liquido nero e denso, quello che sarebbe dovuto essere il suo sangue.

"Signora, mi scusi di nuovo il disturbo" ritornò il capitano.
"Cosa c'è?" gli chiese, visibilmente arrabbiata.
"È arrivata"
Amaya ghignò contenta.
"Bene, bene, falla entrare, in fondo è tutto merito suo se io ho di nuovo mio figlio"

Il capitano uscì frettoloso e tornò accompagnato da una figura stranamente conosciuta.
"Oh ma ciao, finalmente sei arrivata..."

Rufy rimase sconvolto, impossibile, lei... loro si erano fidati... l'avevano accolta, si erano divertiti insieme e lei... lei li aveva traditi, lei lo aveva tradito...
"...Hisa"

Angolo autrice
Buonasera persone!!!!!!
Sono tornata!!!!
Tutti: perché stai urlando?!?!?!
Non lo sooo!!!!
fine parte demenziale
Ok tornando al discorso di prima, sono una bastarda, addio.
ps. ho fatto un disegno e volevo mostrarvelo


Eccolo qui, tratto dall'anime Noragami.
E niente volevo solo mostrarvelo visto che mi è uscito decente sciaooo.

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