Capitolo 18
Entrarono nella prima porta che capitò nell'atrio e si ritrovarono in un casino totale, allora capirono: il castello non era altro che il centro del labirinto di specchi.
Si scambiarono degli sguardi di intesa e si divisero in tre coppie ed un trio, andando per diverse strade.
Amaya d'istinto seguì suo figlio e Zoro, sperando di riuscire ad acciuffare il primo.
I due corsero e corsero, a perdifiato, ma ogni volta che sembrava l'avessero seminata essa risbucava da un angolo, senza dargli pace.
Intanto i mugiwara restanti iniziarono ad essere seguiti da dei mostri di fumo scuro, nero, che riuscivano, vantaggiosamente, ad attraversare gli specchi.
Neanche loro erano in buone condizioni, avendo i possessori del frutto del mare indeboliti e essendo comunque affaticati dalla corsa.
Ma non continuarono a correre per molto.
Infatti i mostri riuscirono a raggiungerli e avvolgendoli gli tolsero il respiro, privandoli dei sensi.
Zoro compreso.
Solo Rufy rimase sveglio.
"Zoro! Cosa vuoi tu da me!?" chiese esasperato il corvino, rivolgendosi alla madre.
"Tesoro, io voglio solo stare con te, ti prego rimani qui" lo supplicò lei.
"Mai, nessuno mi priverà della mia libertà!" urlò il capitano.
La mora abassò il capo, sembrava triste.
"Se non accetti mi costringerai a farlo..." sospirò.
"Mi dispiace" disse.
Poco dopo puntò due dita contro Rufy e un dolore improvviso passo per la testa di quest'ultimo.
Urlò, urlò con aveva mai fatto prima mentre il dolore straziante,disumano, gli lacerava le carni e gli stritolava le ossa.
Quando smise il suo volto non aveva più un espressione, ma era solo una maschera nera, con una luna rovesciata al posto delle labbra e dei grandi occhi bianchi.
Si guardò le mani, fumanti e nere anch'esse e si girò in direzione della madre emettendo un leggero rantolio.
"Vieni dalla mamma, tesoro mio" disse Amaya allargando le braccia attendendo che il figlio le venisse incontro...
Nami si svegliò aprendo gli occhi lentamente e guardandosi intorno.
Si trovò distesa a terra con Robin al suo fianco priva di sensi.
"Robin! Robin!" urlò scuotendo la donna per svegliarla.
La corvina riprese i sensi e alzandosi lentamente cercò di mettere a fuoco la situazione.
Quando ricordò si agitò, sempre nei suoi limiti e propose "Dovremmo trovare gli altri, potrebbero essere seguiti anche loro da-"
"Maledetto!" si sentì urlare da poco lontano, era la voce di Sanji.
Le due donne svoltarono un paio di strade seguendo la voce e trovarono tutti i loro compagni lì.
Si sollevarono nel vederli sani e salvi, ma la loro espressione beata svanì quando trovarono il cuoco che urlava selvaggiamente lo spadaccino, in modo serio questa volta.
Bastò una domanda posta dalla navigatrice a zittire tutti "Dov'è Rufy?"
Angolo autrice
Salve ragazzi/e!
Nuovo capitolo pronto, appena sfornato *si sentono delle voci in lontananza* Non siamo in un forno!
Va bene, va bene!
Secondo voi che succederà?
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Baci.
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