capitolo 11
La figura avvicinò la mano alla nuca di Rufy e da lì in poi l'inferno.
FLASHBACK
La figura poggiò la mano su un punto preciso della nuca, cercando attentamente qualcosa.
Il tocco leggero e freddo causò un paio di brividi al moro, che si irrigidì.
A questa reazione la figura gignò e continuò il suo lavoro, insinuando le dita tra i capelli scuri del ragazzo che aveva di fronte.
Rufy era parecchio infastidito,per più motivi; uno era che non poteva ribellarsi perché legato e debole dato il contatto con il minerale presente nelle manette, l'altro perché quella dannata persona non intendeva mostrarsi e si divertiva a vederlo ansioso.
Dopo pochi minuti la figura bloccò la sua mano e premette contro la nuca del ragazzo, ferendolo.
Rufy scostò la testa da un lato, infastidito dalla pressione della mano contro la parte superiore del suo collo.
"Ma sei scemo? Mi hai fatto male" gli gridò contro il capitano.
L'altro non rispose alla provocazione e rimase solo a fissarlo.
"Il tuo nome, voglio sapere il tuo nome" disse molto rudemente costui.
"Perché mai dovrei dirtelo? Io non conosco neanche la tua faccia!" ribattè Rufy.
"Se sarai chi cerco allora ti mostrerò il mio volto e ti dirò tutto quello che vorrai sapere."
Oramai era uno scontro aperto tra i due, ma la battaglia sembrava andare a senso unico... e Rufy non stava vincendo.
"Monkey.D.Rufy"
La persona a primo impatto si irrigidì poi si rilassò e sul suo volto comparve un gigno ancora più disgustoso degli altri, era orrendo, si sarebbe potuto giurare che a momenti qualche lembo di pelle si sarebbe staccato dalle guance per quanto fosse tirato quel sorriso.
"Molto bene"
La figura si tolse il camuffamento per la voce, poi lentamente abbassò il cappuccio.
Il viso di una donna comparve da sotto quel manto nero.
Un viso pallido e denutrito di una colorazione tendente al bianco.
Dei lunghi capelli neri e mossi a contornare il tutto.
Portava degli occhiali scuri che coprivano completamente gli occhi impedendone la visuale.
I muguwara rimasero leggermente sorpresi, un donna, una donna li aveva messi alle strette.
"Rufy" sussurò.
Il moro rimase imperterrito.
Quella donna... aveva la stessa voce della donna che lo chiamava nei suoi incubi.
Inditreggiò di un passo.
Gli occhi spalancati, il respiro affannoso, le mani tremolanti, ancora legate dalle manette, chiuse in pugni strettissimi, da far sbiancare le nocche.
"Ti ricordi di me?" chiese sorridendo lei.
I mugiwara si girarono confusi nella direzione del capitano.
Lui li osservò per un attimo con un uno sguardo furtivo, impercettibile, poi guardò di nuovo la donna.
"No" disse il capitano.
La donna fece una faccia delusa.
"E io che pensavo non mi avessi dimenticata, che illusa"
Abbassò ancora il volto che venne quasi completamente coperto dai lunghi capelli neri e spettinati.
Le sue mani tremarono leggermente.
Alla donna partì una risata isterica che fece rabbrividire i pirati, anche quelli più coraggiosi.
"Beh allora te lo farò ricordare io..."
disse sorridendo, questa volta in maniera maniacale, al moro.
Si avvicinò a lui con una velocità incredibile, quasi teletrasportandosi.
Poi portò lentamente la mani agli occhiali, abbassandoli e mostrando gli occhi chiusi.
"Ora mi riconosci ?"
FINE FLASHBACK
"Sì sta svegliando" disse allegra Rie vedendo che la piccola Hisa stava aprendo gli occhi.
La ragazzina si alzò e si mise seduta sul lettino dove era stata provvisoriamente distesa.
"Come stai Hisa?" Chiese gentile Mistuhide.
Hisa lo guardò poi guardò il letto e infine riguardò l'anziano.
"Dove sono? Cos'è successo ?" chiese confusa la piccola.
"Sei nella stanza di Rie, i ragazzi hanno attaccato le guardie e per non coinvolgerti ti hanno stordita. Saranno passate un bel pò di orette da allora" spiegò.
"I ragazzi..." rimurginò la rosata "io devo andare" aggiunse poi tranquilla.
"Dove?" chiese la ragazza più grande.
"Io devo andare" ripetè lei.
E si alzò dal letto, indossando le sue scarpette marroni, uscendo di casa e ripetendo "Io devo andare".
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