u n d i c i
Il giorno dopo Ink stava molto meglio, la febbre era del quasi tutto passata.
Dream però era ugualmente contrario a fargli fare cose troppo pesanti.
-Allora Ink, che vorresti mangiare oggi?- chiese Dream.
-Sorprendimi!- rispose Ink.
Dream voleva pure cucinare, e sebbene Ink si fosse opposto non c'era stato verso di far cambiare idea all'amico.
-Mhh va bene allora.- Dream si diresse in cucina e cominciò a tirare fuori vari ingredienti.
-Ma...manca...uno degli ingredienti fondamentali...- rifletté il sognatore.
-Ink, vado a fare la spesa, MANCA UNA COSA IMPORTANTE.- disse e chiamò Blueberry.
-Torniamo fra poco!- informò il creatore infine ed uscì dalla casa.
Ink rimase solo a riflettere un po' interdetto.
Ora che per un secondo se ne erano andati avrebbe dovuto chiamare Error?
Aveva paura di disturbarlo...però se gli aveva dato quel ciondolo doveva usarlo no?
E poi avevano un discorso in sospeso.
Afferrò l'amuleto e lo strinse al petto, ed esso cominciò a brillare e ad emanare una luce blu e bianca.
Comparve Error ai piedi del letto.
-Hey, mi hai chiamato? Vedo che hai capito come usare quell'affare.- sghignazzò il distruttore sedendosi accanto ad Ink.
-Stai bene?- chiese con voce dolce.
-S-Si...Error dobbiamo parlarne.- disse il creatore serio.
-Giusto...- Error era imbarazzato.
-Che...devo fare? Insomma...io non voglio che ci siano problemi, per nessuno dei due...però...io...- Ink non trovava le parole e temporeggiava inutilmente.
-Non vuoi abortire.-
-Error, tra i due quello che ha il problema peggiore sono io. E questo vuol dire che io per primo devo prendere decisioni più importanti. Solo che...senza di te non ce la faccio.- Ink non credeva che avrebbe mai detto una cosa del genere.
Senza di te non ce la faccio.
Aveva detto proprio quelle parole.
Error era rimasto stupito.
-Ink...io...- non sapeva che dire.
Ink stette in silenzio, sapeva bene che sarebbe finita così.
Cosa si aspettava? Conforto? Belle parole? Era comunque Error.
Delle lacrime gli rigarono il viso.
Si coprì con le mani gli occhi, e cominciò a singhiozzare.
-È tutto un casino, un terribile casino, e ci siamo finiti dentro entrambi. Chi lo avrebbe mai detto...noi due? In una situazione del genere? A me non importa, ti dico. Io il bambino lo voglio tenere, non ce la farei ad ucciderlo. Se tu te ne tirerai fuori, non posso che aspettarmelo, andrà bene ugualmente. Tornerai alla tua vita di sempre.- disse Ink asciugandosi le lacrime sotto lo sguardo scioccato di Error che non si aspettava parole del genere.
-...ascoltami bene.- disse Error prendendo i polsi a Ink e guardandolo dritto negli occhi.
-Sarò anche uno stronzo, narcisista, sadico, cattivo, distruttore o qualunque cosa tu voglia...ma sono una persona matura, e se un problema mi coinvolge...- sospese la frase e prese con un pollice una lacrima del creatore che gli stava scivolando sullo zigomo.
-...io lo affronto e mi prendo la responsabilità delle mie azioni. Sono stato uno stupido, e in parte la colpa è mia.- ammise abbassando lo sguardo.
Ink era arrossito, e la sua faccia aveva un colore arcobaleno.
Sorrise leggermente alle parole di Error, e gli prese il viso con il mento facendo incontrare di nuovo i loro sguardi.
Entrambi non sapevano che dire, stettero a guardarsi.
Ed erano di nuovo molto vicini, troppo vicini.
Error stava per annullare la distanza fra loro ma sentirono un rumore alle loro spalle, e Ink si allarmò.
-Oh no sono tornati, presto, va!- disse a Error.
Lui si alzò e con uno schiocco di dita scomparve teletrasportandosi.
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