q u i n d i c i
-Ce l'abbiamo fatta Error! Hai visto?? Siamo stati bravissimi!- esclamò Ink mentre ammirava l'opera d'arte costruita da lui e l'amico affianco.
Error sorrise contento anche lui.
Ink gli prese la mano eccitato.
-Dai la provo prima io!- esclamò.
-Error, puoi spingermi, per favore?- chiese Ink.
Error acconsentì e si posizionò dietro di lui, che intanto era salito sull'altalena, gli poggiò le mani sulla schiena e spinse piano, poi sempre più velocemente, sotto l'incitamento dell'amico.
-Più forteeeeeee! Weeeeeee! Sto volando!- Ink rideva come non mai.
Fecero cambio ed Error era felice quanto lui.
Entrambi si stavano divertendo come pazzi, e si sentivano bene, si sentivano liberi, fuori da un mondo di critici, solo loro due.
Quando Error scese, si accorsero che era tardi e che dovevano tornare entrambi nelle loro dimore.
Si salutarono, ancora sorridenti, perché sapevano che il giorno dopo si sarebbero rivisti.
***
Quei tempi erano finiti quando scoprirono il loro destino, il loro futuro.
Loro erano sempre stati destinati ad essere nemici, ma non lo sapevano.
E separarsi fu doloroso.
Loro non erano nati da dei genitori, non ne avevano, ma c'erano persone che si occupavano di loro per educarli a quello che sarebbero stati dopo.
E un giorno queste persone decisero di dividerli, Error venne trasferito lontano e a Ink non fu detto dove.
Ma si ricordava che pianse, pianse tantissimo.
Quando lo rivide, erano passati anni, e stavano combattendo.
Error non sembrava ricordarsi di lui.
Era quello faceva più male di qualunque altra ferita che gli avesse potuto fare durante quella lotta.
Ink non sarebbe mai voluto nascere, non avrebbe mai voluto essere destinato a questo.
Forse era per quello che teneva tanto ad Error dal principio.
E mentre continuava a pensare, copiose lacrime gli spezzavano il volto, e silenziose non smettevano di uscire.
Caddero sulla collana.
Ink la afferrò e si inginocchiò a terra stringendola a se, singhiozzando.
Però decise di non farlo venire lì, non sapeva perché, forse aveva paura che lui non ricordasse, forse voleva stare da solo.
Un'altra parte di lui però avrebbe voluto ricordare con lui.
Ma se ne andò.
Guardò un ultima volta il loro posto, e se lo lasciò alle spalle, sperando che forse la volta dopo ci sarebbe venuto con Error.
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