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Emma e Jeffrey erano appena usciti da quelle quattro mura,entrambi emozionati e felici.
Emma più guardava Jeffrey,più capiva di essersi presa una bella cotta,mentre lui più la guardava,più pensava a quanto fosse fottutamente carina.
<< allora,cavaliere...dove mi porti? >> disse Emma sarcasticamente sperando di non aver azzardato.
<< Pensavo di portarti in un parco non molto lontano da qui...ci si arriva tranquillamente a piedi,non è un problema per te vero? >> chiese Jeffrey
<< assolutamente no,a me piace camminare,penso sia una delle cose più liberatorie che esista,insieme a correre ed andare in palestra >> ammise Emma guardando un punto fisso a caso davanti a se.
In quel momento Jeffrey a sentire la parola "palestra" gli venne in mente di quello a cui aveva pensato quella mattina,alle sue gambe snelle e perfettamente allenate,e questa volta non riuscì a toglierselo dalla testa.
<< immagino.. >> disse Jeffrey sbuffando divertito.
Non appena arrivarono al parco,Jeffrey notò una panchina,chiedendo ad Emma se si volesse sedere,e lei accettò.
Fece andare avanti lei,seguendola a sua volta.
Si sedettero su essa che era posta di fronte ad una fontana davvero carina,con delle sculture stilizzate in pietra,che raffiguravano delle squame.
Rimasero in silenzio,mentre ascoltavano lo sgorgare dell'acqua.
Dopo un po' a Jeffrey venne in mente di accendersi una sigaretta,mettendo la mano nella tasca alla ricerca de pacchetto,ma poi si chiese
'per quale motivo ne avrei bisogno?'
Lui fumava solo quando ne sentiva bisogno,specialmente quando era nervoso o incazzato,ma in quel caso non lo era,perciò tolse la mano dalla tasca della giacca.
Dal canto suo Emma,non riusciva a distogliere lo sguardo da lui e dalle sue mani,che in quel momento erano appoggiate sulle sue cosce.
Riuscì a distinguere diverse vene accentuate e le dita snelle ma allo stesso tempo sicure.
Gli venne per un attimo in mente cosa avrebbe potuto fare con quelle mani,ma scacciò quel pensiero prima che fosse troppo tardi.
Si era creato un silenzio imbarazzante fra i due,perciò,Emma decise di iniziare a parlare.
<< che bella serata >> disse notando la luna mezza piena.
<< già >> disse Jeffrey seguendo lo sguardo di Emma.
<< ma...potrebbe andare meglio >> disse la ragazza assorta nei pensieri.
<< perché? che succede? >> chiese Jeffrey distogliendo lo sguardo dalla luna e posandolo nuovamente su Emma.
A quel punto lei si accorse di ciò che aveva detto,anche se era una cosa che si era ripetuta mentalmente ma che non voleva esporre.
<< niente tranquillo,lascia stare... >> disse Emma abbassando lo sguardo.
Jeffrey non stava capendo,così posò una mano sulla spalla nuda di lei e gli parlò sinceramente.
<< ehi,io ci sono e ci sarò sempre se vuoi parlare,quindi è inutile. Tira fuori il rospo e dimmi cos'hai >> disse issandola negli occhi.
Emma tirò un sospiro e cominciò a parlare con Jeffrey di quello che aveva dovuto affrontare da piccola,di come suo padre alcolizzato,picchiava lei e sua madre,di come sia stato difficile cacciarlo di casa e di come abbia dovuto affrontare la sua morte per via di un'infarto.
Ancora oggi sua madre faceva fatica a mandare tutto giù,ma cercava di fare ciò che poteva per rendere la figlia felice e di farle seguire i suoi sogni.
Non si sentivano e vedevano da tanto,e di questo Emma ne sentiva la mancanza,contando che la madre è di New Orleans e lei di New York.
Non entrò però nei dettagli,anche se avrebbe tanto voluto farlo,ma decise di contenersi per dignità.
<< diamine Emma...mi-mi dispiace davvero...ciò che posso dirti è che è una cosa passata,e che ora sei nel presente,e non devi pensare a ciò che ti fa stare male,ma a ciò che ti fa stare bene >> disse Jeffrey sinceramente dispiaciuto per la ragazza.
'ciò che mi fa stare bene in questo momento sei tu'
avrebbe voluto dirgli ma non lo fece.
Istintivamente Emma si appoggiò alla sua spalla mentre delle lacrime le rigarono il viso,e Jeffrey,d'impulso,le carezzò la testa,notando quel gesto.
<< shh,è tutto ok >> la rassicurò con la sua voce calda e comprensiva.
Emma riuscì a calmarsi in breve tempo,e notò di quanto quell'uomo fosse estremamente delicato,comprensivo ma soprattutto bello.
Si staccò dalla sua spalla per evitare di sembrare troppo appiccicosa,perciò si rimise composta.
Non credeva di aver mai provato qualcosa di così forte per qualcuno,soprattutto qualcuno parecchio più grande di lei,e ciò la fece eccitare ancora di più di quanto già non lo fosse stata tutta la serata.
Diverse volte le era venuto l'impulso di baciarlo,ma una vocina nella testa le ripeteva continuamente di non farlo. D'altronde non sapeva nulla della sua vita privata.
'smettila,o passerai per la fessa e la patetica che si è presa la cotta più grande della sua vita'
Era in un stato confusionale,indecisa su quale scelta prendere: il suo cuore o la sua mente?
<< ehi Jeff.. >> disse Emma abbassando lo sguardo.
Lui si voltò immediatamente e le diede attenzione.
<< posso chiederti una cosa? >> disse Emma tenendo sempre lo sguardo abbassato.
Jeffrey incuriosito ma anche un po' intimorito,le rispose
<< certo,dimmi pure >>
Emma dal canto suo,sapeva che forse avrebbe sbagliato a chiedergli ciò che stava per dire,e sarebbe stato ancora più sbagliato se l'avesse baciato in seguito alla risposta che lui avrebbe dato,ma decise comunque di porgli la domanda.
<< ma...percaso tu...sei..sei ..>> disse Emma alzando lo sguardo verso l'uomo,intimorita ed imbarazzata
Jeffrey notò di come la sua gamba avesse cominciato a fare su e giù ripetutamente.
<< sono? >> chiese lui incuriosito alzando un sopracciglio e fissandola.
<< sei sposato? >> disse Emma tutto d'un fiato,pentendosi subito dopo.
Al che Jeffrey rimase un attimo sconvolto,non aspettandosi una domanda del genere,ma decise comunque di risponderle sinceramente.
Nel mentre Emma notando la sua espressione si coprì il volto con le mani.
<< dio,che stupida!...scusa,scusa davvero >> disse Emma in preda all'imbarazzo più totale.
Lui,per rassicurarla,le rispose che andava tutto bene.
<< ehi,tranquilla,è tutto ok...comunque no,sono divorziato... >> disse Jeffrey incupendosi.
Notando quell'improvviso cambiamento d'espressione da parte sua,Emma gli chiese se stesse bene,non infierendo nei dettagli,almeno non finché lui non gliene avrebbe parlato.
<< mi dispiace Jeff,dico davvero,però come hai detto tu,ora dobbiamo cercare di goderci il presente...il passato è passato >> disse Emma guardandolo sinceramente negli occhi.
<< sì...grazie Emma >> disse lui guardandola tristemente,ricordando dei momenti passati con suo figlio,ma per evitare di far rattristare anche la ragazza,le posò delicatamente una mano sulla coscia nuda,in segno di comprensione.
A quel gesto Emma sobbalzò lievemente senza volerlo,e Jeffrey notando quel gesto improvviso,ritrasse immediatamente la mano.
Emma,senza voler quello che aveva appena fatto Jeffrey,riprese la mano dell'uomo e la riposò nuovamente sulla sua coscia.
L'uomo rimase ancora più stupito a quel gesto,ma decise comunque di lasciare la mano lì.
Lei aveva ancora la sua mano poggiata sopra quella di Jeffrey,e d'impulso lo guardò con occhi allettanti e si avvicinò pericolosamente a lui.
'cosa stai facendo scema,guarda che finirà male'
Mandò a fanculo quella maledetta vocina,e decise di farsi ancora più vicina a lui.
Al che Jeffrey,rimase paralizzato,non sapendo ne cosa fare,ne come comportarsi,così la fece fare.
Non si ritrasse per timore che la ragazza ci sarebbe rimasta male,ma allo stesso tempo non lo fece per proprio volere.
<< Emma... >> disse Jeffrey mentre lei era a pochi centimetri dal suo viso.
<< sh...>> disse Emma prima di posare le sue labbra morbide su quelle di Jeffrey.
L'uomo,oramai incosciente su cosa fare,si lasciò andare a quel bacio tanto inaspettato quanto assurdo.
Lei,non notando resistenza da parte sua,prese il viso di Jeffrey tra le mani mentre la barba le pizzicava le dita.
Lui,ancora interdetto,non si ritrasse da quel contatto,così la prese per i fianchi e la strinse di più a se,anche se momentaneamente si trovava ancora di fianco a lei.
Emma a quel punto,si fece uscire un sussulto dalle labbra,ed imbarazzata,si staccò per un'attimo dalle labbra dell'uomo.
Lei gli sorrise a 32 denti,e lui ricambiò,prima di unire di nuovo le sue labbra contro quelle della ragazza.
L'uomo non sapeva più ne cosa dire ne cosa fare,nemmeno se fosse giusto ciò che stava facendo,ma non si fece troppe paranoie.
<< non dovrebbe essere legale..>> sussurrò Jeffrey fra le labbra di Emma.
<< l'età non conta.. >> disse Emma riprendendo a baciarlo.
Lui dai fianchi passò una mano sopra ai suoi glutei,afferrandoli senza troppa forza.
Stava perdendo il controllo e quindi agiva di conseguenza,pur sapendo cosa stesse facendo e con chi.
A quel contatto Emma si fece scappare un lieve gemito,quasi impercettibile,che però a Jeffrey non scappò,quindi si staccò nuovamente e iniziò a fissarla,mentre lei già aveva degli occhi vividi puntati su di lui.
<< dovremmo tornare..sono le... >> disse Jeffrey controllando l'orario sull'orologio al polso.
<< 22:10 >> riprese.
<< già...allora muoviamoci >> disse Emma ricomponendosi un poco e alzandosi dalla panchina,gesto che fece anche Jeffrey,ancora più confuso di prima.
Cosa provava davvero?
Quella ragazza lo stava mandando fuori di testa,e più la guardava,più ne era convinto.
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Rieccomi,si sempre io haha,però oggi sono qui con un capitolo importante,che contiene tanti segreti quante rivelazioni fisiche fra Emma e Jeffrey.
Spero davvero che vi stia piacendo,ah e non fate i timidi a commentare (se volete).
Alla prossima! ;)
-emma-
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