CAPITOLO 3
CAPITOLO 3
Sherlin
Il sabato mattina è di certo il giorno che preferisco di più. Durante la settimana, tra lezioni, giornale universitario e studio non ho mai tempo per prendermi cura di me stessa come vorrei. Sono le nove, e mi sono ripromessa che oggi avrei dedicato la mia giornata a manicure e parrucchiere. Ho appuntamento dall'estetista tra un'ora, Norah ha insistito per accompagnarmi.
Mi alzo dal letto, porto il culo in cucina e bevo una tazza fumante di caffè, scorrendo la home di Instagram. Noto con piacere che il profilo ufficiale dell'università ha dedicato un post al raduno pre-partita della squadra di football, tra le dieci foto presenti è ovviamente la prima che cattura la mia attenzione. Niente di meno che un primo piano mozzafiato del capitano. Austin indossa la sua maglia da gioco, numero 14, i suoi occhi blu fissano l'obbiettivo con sguardo deciso. Tutto in lui riflette una determinazione che tanto mi ricorda la mia nell'ambito giornalistico. Spalle larghe, postura sicura, nessuno meglio di lui può rappresentare i Falchi della East River.
La mia curiosità è più forte di qualsiasi altra cosa, un click e mi ritrovo sul profilo di Austin, che, contro tutti i presupposti è privato. La vocina razionale dentro di me mi sta dicendo di non seguirlo, mentre la direttive di Lerry mi ricordano che dovrei proprio farlo. Ma dai, che sarà mai? Invio la richiesta e blocco lo schermo del cellulare come se avessi appena fatto una cosa proibita.
Un'ora dopo la voce di Norah mi distrae dalla scelta del colore per le unghie.
«Devi assolutamente contattarlo!»
«Non è detto che mi permetta di seguirlo e per favore, almeno per oggi, non parliamo di lui e del maledetto articolo che devo scrivere!». La guardo con la coda dell'occhio e la vedo digitare qualcosa sul cellulare.
«Voglio questo». Dico all'estetista indicando un gel di colore rosso scuro.
«Audace come scelta». Evito di rispondere alla mia amica e cerco di rilassarmi sulla sedia. Pochi istanti dopo, una notifica, proveniente dal mio cellulare mi desta dai miei pensieri. Con la mano libera controllo se è qualcuno di importante.
Pochi secondi, una seconda notifica.
Vorrei dire con convinzione che queste notifiche mi lasciano indifferente, ma direi una bugia.
Quando l'estetista finisce di sistemarmi le unghie, le ammiro e devo dire che questo colore non mi dispiace affatto. Mi giro verso Norah e lei mi fa un cenno di assenso con aggiunta di occhiolino, approva anche lei. Pago e dico alla mia amica di aspettarmi fuori dal negozio, devo assolutamente andare al bagno o la mia vescica esploderà.
Prendo il cellulare e sbircio in velocità il profilo di Austin.
@austin_turner, la foto profilo è di lui in azione sul campo da gioco. La biografia cita: "Numero 14, capitano dei Falchi della East River, Pronto per un ultimo Touchdown, #onelastmatch". L'ultimo post risale alla settimana scorsa, una serie di foto che lo ritraggono nella palestra dell'università, mi meraviglio per la sua determinazione nell'allenamento. Ma, la frase sotto il post, mi stupisce ancora di più: "Mi piace spingermi oltre il limite".
La notifica del calendario mi ricorda che il parrucchiere mi sta aspettando. Mi passo una mano tra i capelli lunghi guardandomi allo specchio, non so cosa c'è che non va, ma voglio sicuramente farci qualcosa.
Raggiungo Norah senza dire nulla riguardo la news sul capitano.
È ormai ora di pranzo quando esco dal parrucchiere soddisfatta del lavoro fatto. Non ho tagliato nemmeno di un centimetro la mia chioma, ma ho accettato di intensificare il colore di un tono, grazie ad una maschera colorata naturale. Mi specchio sullo schermo del cellulare e scatto qualche foto da mandare a Norah. È scappata al suo appartamento perché il corriere aveva bisogno della sua firma per consegnarle un pacco. Premo invio sulla foto venuta meglio ed esco dalla chat. Cammino a passo spedito verso l'uscita del centro commerciale, ho una fame terribile, devo assolutamente andare al mio appartamento e cucinare qualcosa.
Non sono una grande cuoca e devo dire che nemmeno mi piace impegnarmi in cucina, appurato questo, come la maggior parte delle volte mi ritrovo a ordinare qualcosa d'asporto. Mentre aspetto il mio hamburger con patatine fritte e Coca Cola, mi sistemo sul divano e noto varie notifiche sul cellulare. Quasi scatto nuovamente in piedi per la sorpresa quando leggo:
Respira Sherlin.
Inspira, espira.
La mano mi trema e sono costretta a stringere il cellulare con due mani per inserire il pin di sblocco. Sono indecisa se ignorare la cosa o ascoltare la mia curiosità che mi ripete ormai da cinque minuti "Apri il messaggio e rispondi".
Fino a qualche giorno fa una cosa del genere non sarebbe mai potuta succedere, io, una semplice studentessa di giornalismo, seduta sul suo divano, in attesa di decidere se rispondere o meno ad un messaggio inaspettato del capitano della squadra di football. Opto per visualizzare il messaggio, convincendomi del fatto che dopotutto, si tratta semplicemente di lavoro.
"Mannaggia a te Lerry, questa è solo colpa tua". Penso.
Leggo il suo messaggio e ripenso alla mia figuraccia nel parcheggio del locale. Il fatto che Austin abbia usato, una seconda volta, questo episodio per farmi sentire una totale idiota, non mi fa ben pensare sul suo conto.
Austin Turner mi ha già stancata, maledico me stessa e soprattutto Lerry per la pessima idea di farmi fare il lavoro "sporco", per fortuna l'articolo non dovrà mettere in luce le doti positive del capitano, ma tutt'altro. Dopo cinque minuti in cui ho deciso di ignorarlo, un'altra notifica da parte sua mi fa sbuffare più del dovuto.
Il mio taccuino è nelle sue mani, sono sicura che il mio colorito è diventato tutto d'un tratto pallido. Fisso la foto e mi domando come e soprattutto perché non mi sono accorta di averlo perso. Noto anche, che il braccio di Austin è ricoperto di tatuaggi che non avevo notato fino a quel momento. Deglutisco a fatica e cerco di essere il più carina possibile, il mio taccuino non doveva cadere nelle sue mani. Spero con tutta me stessa che non si sia permesso di leggerne il contenuto.
Okay, l'ha decisamente letto. Fortunatamente non ho ancora scritto nulla di compromettente su di lui, ma dopo questo episodio inizierò sicuramente.
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