3.2
Yvonne
"Primo comando: Mai cercare di togliersi la vita da solo"
-Dal libro delle regole
<<Ci proverai di nuovo?>> chiede Flash.
Siamo sedute in giardino e il sole è quasi al tramonto.
<<Voglio almeno scalare una vita. Una sola.>> dico, sorridendole amabilmente.
<< È contro la legge. Il primo comando; e tu lo vuoi infrangere così?>>
<< Una vita. Scalo a 8. Non influirà molto sulla mia esistenza ma almeno mi sentirò meno esposta. C'è qualcosa di sbagliato in me, avrei dovuto perderne almeno 2 come te visto che facciamo tutto insieme. Prima o poi qualcuno inizierà a far domande.>>
Lei mi guarda e sorride forzatamente. So che mi invidia ed è arrabbiata con me... perché io sono così e non mi sta bene.
Prendo il coltello che ho sottratto dalla cucina e incido una linea verticale lungo tutto il braccio; il rosso del sangue stona con il bianco della mia pelle così come il giallo secondo me stona su tutti i colori.
Uno dei soliti robottini volanti passa da quelle parti e Flash si mette tra me e quel coso fastidioso. Se solo vedessero sarei arrestata.
Mi gira la testa, il sangue sta imbrattando il pavimento e i miei vestiti.
Forse è la volta buona...
Sento un suono metallico e il mio corpo cade a peso morto sul pavimento.
Ci sono riuscita.
Qualcosa di umido mi bagna la faccia e io apro gli occhi di scatto.
La mia amica mi solleva e con un ago richiude la ferita dal quale esce ancora il sangue; scosta i capelli dal collo e poi mi gira verso di se.
<< Yv... non so come dirlo, ma non ci siamo.>>
Resto a bocca aperta per qualche secondo poi grido con tutto il fiato che ho in corpo.
Cosa diamine non va in me?
Riprendo il coltello e gridando inizio a colpirmi braccia e gambe finché qualcuno non mi ferma; finché non cado di nuovo sul pavimento che non è mai sembrato così comodo.
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