Gelo prepotente. In questa stagione è consuetudine che si aggiri a conquistare i fragili animi umani. Forse sopraggiungerà anche il mio...intanto io odo un dolcissimo richiamo oltre la radura. Non ti vedo, eppure nella mia mente posso tracciare vividamente i tuoi occhi, così elegantemente intensi, così malinconicamente voluttuosi. ll tepore del tuo sguardo penetra nelle membra mie e le rinnova di purpurei palpiti, consumandole fino al languore e così avvolgendole, come un infante, in un bianco tessuto di sogni. Ma come fidarmi a te? Nulla sembra portarmi al riparo dalla notte funerea.