Una notte serena

6) Una notte serena

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Prima di iniziare, vorrei scusarmi per la mia lunga assenza, ma sono stata molto impegnata con i vari esami che ho conseguito in questo mese.

Inoltre, come promesso, dedico questo capitolo a Story_Hunter_02, trissmerigold00, VittoriaDiBy e OttaviaMarzia.
Se vuoi che il prossimo capitolo sia dedicato a te, basta che sollevi un'ipotesi al quesito che porrò a fine capitolo, come hanno fatto loro in quello precedente. Intanto ringrazio di cuore loro 4 per la partecipazione. Significa molto per me.❤️ Grazie grazie grazie GRAZIE😍

Detto ciò, buona lettura...
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Tornate a casa sua, io e Michela ci dividiamo i compiti da svolgere per domani, in modo da finire prima. Io traduco una versione di latino e lei fa matematica.
Che palle...

Ho deciso di accantonare per un po' ciò che è successo stamattina a scuola, perché stasera andremo da un suo amico, e ho bisogno di svagarmi. Non posso andarci con l'umore nero, nonostante non mi sia indifferente il suo atteggiamento di qualche ora prima.

"Senti Michè, non ci penso nemmeno a tradurre tutta questa roba da sola, sappi che userò Splash Latino e copierò la versione da lì" la informo infastidita. Ovviamente a me tocca fare il lavoro più noioso.

Distrattamente mi risponde: "Fai fai, l'importante è che cambi qualche parola, altrimenti sarà uguale per tutta la classe."

Eh già... Ormai, arrivati al quarto anno, nessuno di noi traduce più le versioni. Ci limitiamo a copiarle da Splash Latino, e chi ha voglia cambia qualche parola, per far vedere che c'è stato dell'impegno dietro. C'è chi non si spreca a fare nemmeno quello.

Non abbiamo un bel rapporto con questa materia, insomma.

Michela, invece, sta copiando matematica un po' da una nostra compagna e un po' da Photomath.

Morale della favola: non abbiamo più voglia di fare un cazzo.

Finiamo tutto dopo circa due ore, così ci sdraiamo sul suo enorme letto, guardando il soffitto.

"Secondo te domani filosborrìa inizia ad interrogare?" Le chiedo tranquillamente, per poi sbadigliare.
Se non si fosse capito, parlo di filosofia.

"Ma vai via, è da un mese che lo dice, e ancora non comincia" mi risponde con tono indifferente.

Alzo le spalle. In caso mi fingo malata e mi nascondo per tutta la lezione in bagno.

"A che ora dobbiamo stare dal tuo amico?"

"Per le 19, iniziamo a prepararci?" Mi propone. Annuisco come risposta, così mi porge la mano per alzarmi dal letto.

Decido di cambiarmi solo la maglia, mettendomi una felpa grigia, e di non truccarmi: se c'è una cosa che odio fare la sera, prima di andare a dormire, è struccarmi e vedere quante ciglia mi sono cadute.

È un colpo al cuore ogni volta.

Lei, invece, indossa un jeans scuro a vita alta ed una maglietta bianca aderente.
Ma importa a qualcuno? No, perché stiamo parlando di me, non di Michela.

Finito di prepararci, ci dirigiamo a casa di questo ragazzo, che ho scoperto chiamarsi Riccardo.

Ci accoglie con un grande sorriso, sembra felice del nostro arrivo. Ha i capelli corti e castani, un paio occhiali dalla montatura spessa, è molto magro e alto, indossa una camicia a quadri ed un jeans largo.

''Ciao, piacere, Riccardo" mi porge la mano, che stringo subito, per poi presentarmi a mia volta.
Ci fa entrare subito nel suo salotto dove ci aspettano un ragazzo, di nome Sebastian, ed una ragazza, Sofia.

"Viene anche Leonardo?" Domanda Michela a Riccardo.
"Ha detto che oggi era impegnato, ma passerà forse dopo per riportarmi un libro di inglese che gli ho prestato un po' di tempo fa" le risponde.

La mia compagna si gira verso di me e mi dà delle informazioni su questo Leonardo. "È un ragazzo molto carino e simpatico, sta studiando inglese da autodidatta, magari, se dopo non viene, un giorno te lo presento."

"Non vedo l'ora" le rispondo con un sorriso. La mia mente di è fermato a 'molto carino'. Su Veronica, non è il momento di fare la civetta.

"Vado a preparare i pop corn. Sebastian, caccia le bevande. Voi, ragazze, scegliete le canzoni." Ci dice Riccardo.

Sofia si avvicina a me e mi indica il computer posizionato sul tavolino: "Scegli tu la playlist da mettere."

Imbarazzata le dico che per me va bene qualsiasi canzone, quindi lascio fare a loro due. Optano per una playlist di canzoni estive.

Ecco, così trascorrerò la serata a deprimermi e a pensare 'perchè l'estate dura solo tre mesi e la scuola nove???'

Come al solito Michela attacca con i gossip, e non mi sorprendo più di tanto nel notare Sofia che si gira verso di me e mi guarda annoiata come per dire: 'ecco che ricomincia con le solite cazzate.'
Io le sorrido con un'alzata di spalle.

Dopo un paio di minuti, sentiamo Sebastian urlare dalla cucina, piuttosto spazientito: "Finiscila di spettegolare. Non capisci che non frega niente a nessuno di quella povera ragazza che tu definisci 'troia' e del suo modo di vestire?"

Sì cazzo, diglielo una volta per tutte.

La sua frase viene seguita da una serie di fischi e applausi da parte di Sofia e di Riccardo, che urlano cose del tipo: "BRAVOOO", "SEI UN GRANDE", "FECONDAMI".

Lei gonfia le guance indispettita, e ordina ai ragazzi di portare cibo e bevande. In effetti sarebbe ora di mangiare.

Trascorriamo la serata a parlare, ridere e scherzare, con la playlist di canzoni estive in sottofondo. Sono molto simpatici, e cercano di coinvolgermi il più possibile nei loro argomenti. Insomma, non stiamo facendo niente di che, ma io mi sto divertendo molto.

Alla fine Leonardo, il ragazzo che doveva riportare il libro di inglese al padrone di casa, non è venuto. Peccato, spero di poterlo conoscere un giorno.

Il tempo passa velocemente e verso l'una e mezza ci addormentiamo. I ragazzi vanno in camera di Riccardo, mentre noi ragazze rimaniamo in salotto, perché non c'è spazio per tutti e cinque. Ma non mi lamento, il divano è abbastanza comodo, e cado subito in un sonno profondo.

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Che fatica riaprire gli occhi...
E che fatica muovere anche solo un muscolo!

Sento tutto il corpo appesantito, come se mi trovassi sommersa da un enorme macigno.

Finalmente riesco a vedere qualcosa: un parco, e io dovrei essere distesa sull'erba.

Provo ad alzare il busto ma, ovviamente, non ci riesco. Ho capito, sto sognando.
E mi sembra un sogno uguale a quello che ho fatto qualche giorno fa, quando ho incontrato quel misterioso ragazzo.
Chi sa se lo rivedrò...

Aspetto aspetto aspetto e, finalmente, sento un suono di passi.

Oh menomale, iniziava a diventare noioso stare qui senza fare nulla.

Vedo la sua testa sbucare da sopra di me ma, come la scorsa notte, il suo volto è celato da una sorta di nebbia che gli offusca i lineamenti.

D'un tratto, mi tocca la punta del naso, e sento il mio corpo farsi più leggero. Ora posso muovermi. Poi mi afferra il naso con due dita e si allontana, urlando con tono giocoso: "Ahah ti ho rubato il naso."

Sorrido esasperata al suo essere così scemo.
"Allora, oggi mi degnerai di qualche risposta esaustiva o farai il vago come l'altra?" Lo accuso, incrociando le braccia al petto.

Lui alza le spalle e si incammina, così lo seguo.
"Hai mai pensato di lottare per la tua felicità?" Mi domanda, di punto in bianco, alzando lo guardo verso il cielo. È una giornata splendida, il cielo è azzurro e le nuvole sono di un bianco quasi brillante.

Rifletto sulla sua domanda. Mi ha presa contropiede, perché chiedermi una cosa simile?
"Non saprei, perché?"
"Perché non fai altro che scappare dai tuoi problemi, non li affronti, non cerchi mai di trovare un rimedio. Ti ritrovi a vivere passivamente le tue giornate senza combinare mai nulla."

Che cosa ha detto??!?!
"Ma come ti permetti? Tu non sai assolutamente niente di me. E poi... io non combino mai nulla? E cosa dovrei fare, sentiamo..." Lo sfido, incitandolo a darmi una spiegazione. Ma tu guarda che roba, ora vengo giudicata anche da un ragazzo creato dalla mia mente.
Lo sento sospirare, mentre mette le mani dentro le tasche dei suoi pantaloni.

"Fidati, ti conosco più di quanto immagini."
Questo tipo mi spaventa. Cerco di dire qualcosa, ma lui riprende a parlare "Prova a riordinare le tue idee, a capire cosa puoi cambiare e cosa vale la pena lasciare così com'è..."

Ci rifletto su. Magari quando mi sveglierò dimenticherò tutto ma...

... È come se fossi pienamente cosciente di ciò che mi sta dicendo. È come se ragionassi da sveglia.
Sicuramente ci sono cose su cui dovrei lavorare. È incredibile quanto io mi stia fidando di un mio sogno.

Decido, così, di porgergli di nuovo la domanda che gli avevo posto la scorsa notte. "Ma tu... Chi sei?"

Arrestiamo entrambi il nostro cammino.
Si gira verso di me. Ancora non riesco a vedere i lineamenti del suo volto, ma, in qualche modo, percepisco che sta sorridendo. Alza lentamente un braccio e mi accarezza, con fare dolce, una guancia.

Mentre lo fa, provo una sensazione di tranquillità e serenità indescrivibile, come la scorsa notte. Sento i battiti del mio cuore accelerare talmente tanto, che mi sembra mi stia per uscire dal petto.

Come fa a farmi provare queste emozioni?

Mentre mi pongo questa domanda, percepisco le forze abbandonarmi e il mio corpo cedere.

È tempo di svegliarsi...

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Angolino mio

Salve a tutti! Come state?❤️
È da molto che non scrivevo un capitolo.

Come vi è sembrato quest'ultimo?
Ammetto di averci messo più tempo del previsto per scriverlo, perché non trovavo l'ispirazione.🥺

Comunque, colgo l'occasione per farvi sapere che ho intenzione di occuparmi della mia nuova rubrica di Recensioni, che ho pubblicato già da un po' di tempo ma, per impegni vari, ancora non l'ho pubblicizzato, nè iniziato.

Si chiama "SCAMBI DI LETTURA•••". Se volete, potete iscrivervi, in modo da partecipare a questi scambi di lettura ed aumentare le visualizzazioni, i like e i commenti delle vostre storie.✨

Fateci un pensiero magari.❤️✨

Detto ciò: QUESITO DEL CAPITOLO.✨
Secondo voi saranno d'aiuto i ragazzi che Veronica ha conosciuto in questo capitolo? Potrebbero avere la loro importanza nelle future vicende della protagonista?

Se vuoi che il prossimo capitolo sia dedicato a te, solleva un'ipotesi qualsiasi a questo quesito✨

Alla prossima, e grazie per l'attenzione ❤️

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