Epilogo

La bambina tornò a casa, con la neve sotto le scarpe, le gote rosse e le mani gelide. Non era ancora sazia di emozioni, e subito si affacciò alla finestra per guardare il mare, che si univa alla sua spiaggia e ľamava anche adesso che era coperta di neve. Il suo cuore correva al ritmo delle onde, tra cui il suo sguardo si tuffava senza annegare nell'impeto furioso dell'inverno.

Il bambino chiuse gli occhi, pensando per un'ultima volta all'arcobaleno e all'Irlanda, terra lontana di gioia perduta. Si addormentò con un sorriso, sognando i leprechaun di cui parlava la sua mamma. Era ancora accoccolato sui suoi seni e il battito del suo cuore lo cullava tra le fantasie oniriche: lì non c'erano che felicità e dolcezza.

La bimba era ancora sveglia malgrado la notte fosse calata sul mondo e fosse tempo di dormire. Con il bracciale tra le mani, si chiedeva quanto tempo sarebbe trascorso, prima che la neve si sciogliesse per rivelare i germogli del desiderio che lei aveva affidato ai fiocchi di ghiaccio. La luna, apparsa nel cielo come una visione, ascoltava in silenzio le sue preghiere.

Il ragazzino guardò l'orizzonte, rivolgendosi al freddo Nord, e sussurrò un ringraziamento a Babbo Natale. Non era tornato a crederci, ma sentiva che la magia, quella volta, non aveva salvato soltanto il cavaliere della sua storia, ma anche lui. Con il suo prezioso dono al suo fianco, ascoltò il silenzio della notte e si sentì felice.









the end

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