Una mappa tra i malandrini


Buongiono, 

Si apre oggi questa raccolta dedicata al mondo dell'editoria in cui proporremo articoli, interviste agli autori e ai professionisti e guide ai vari tipi di pubblicazione (case editrici, self publishing, wattpad...)

Buona lettura. 

Quanti di noi vorrebbero autori vorrebbe vedere il proprio il libro, il frutto di mesi di fatica e sogni ad occhi aperti, sugli scaffali di una libreria?

Ma come fare? Come trovare una casa editrice che rispetti le nostre aspettative e ci faccia vacare l'agognata soglia?

Con questo articolo MartinaGhirardello, ci offre una guida e una breve panoramica sul modo delle case editrici. 




Una mappa tra i Malandrini.

Un caro saluto a tutti i nostri lettori, perchè, come dico sempre, noi autori vi dobbiamo tutto. Questo articolo rappresenta per me l'inizio di una nuova strada, oltre che un'ardua sfida, in quanto tratterò di un tema molto complesso, riguardo al quale io stessa non ho ancora le idee chiare. Proprio per questo ritengo che sia indispensabile condividere con voi la mia esperienza, quella di un'autrice che, come tante, ha il sogno di veder prendere vita su carta il proprio manoscritto.

Essendo una lettrice appassionata, mi capita spesso di perdermi tra i meandri delle librerie a chiudere gli occhi, assaporare il profumo delle pagine e sognare che tra quelle copertine colorate e accattivanti ci sia anche la mia, che tra tante voci anche quella del mio romanzo abbia la possibilità di essere ascoltata. Quale autore non lo vorrebbe? Dunque, eccoci qui, a compiere il grande passo, ad uscire dal piccolo mondo di Wattpad ed entrare in una realtà complessa ed ingarbugliata, quella dei contatti con le case editrici. Si apre un universo ai nostri occhi, in cui è difficile orientarsi, specialmente se si è alle prime armi, come lo sono io. Per questo voglio condividere con voi la mia, se pur poca, esperienza, perché possa essere l'inizio di una chiarificazione.

Cosa fa uno scrittore alle prime armi che desidera far conoscere il proprio manoscritto? Tipicamente, essendo nell'epoca 3.0, ricerchiamo su un motore di ricerca diciture come "case editrici per scrittori emergenti", ed ecco che si aprono infinite liste, mostrandoci prima di tutto un'essenziale distinzione: case editrici free, o no eap, e case editrici a pagamento. Un discorso a parte meriterebbero le cosiddette big, le case editrici nazionali come Giunti, Einaudi o Mondadori. Vorrei partire da quest'ultimo punto, riprendendo le parole di un grande della scrittura italiana, il recentemente scomparso Umberto Eco: "Un bravo editore è ansioso di scoprire nuovi talenti ma non si fida dell'autore che spunta improvvisamente dal nulla. Va cercare il talento là dove si forma". Dunque in due parole abbiamo liquidato la possibilità, per un esordiente, di avere qualunque tipo di considerazione da parte di editori di questo calibro. È più che comprensibile, avete idea di quanti manoscritti ricevano queste case editrici ogni giorno, ogni settimana, ogni anno? Non possiamo certo pretendere che uno sconosciuto, come me e tanti altri autori qui su Wattpad, sia selezionato così, dal nulla. No, dobbiamo andare per gradi, procedere a piccoli passi, senza mai demordere, a partire dai piccoli, spesso poco conosciuti, editori. Questo vi scoraggia? Non siete gli unici, non preoccupatevi, essere in buona compagnia vi può consolare e, soprattutto, aiutare a non smettere mai di credere nel vostro sogno. Ci vorrà tempo, fatica e anche una buona dose di fortuna, se vogliamo dirla tutta, ma se smettiamo di tentare i nostri libri moriranno insieme ai nostri sogni.

Torniamo dunque alla distinzione a cui accennavo in precedenza, case editrici a pagamento e case editrici che non chiedono contributi. Non è difficile farsi un'idea della prima categoria di editori, è sufficiente ricercare informazioni in rete. A questo proposito, vorrei segnalare uno strumento molto utile, il blog Writer's dream, sul quale ho letto diverse discussioni in merito ad una grande quantità di editori. Navigando in questo oceano e facendo riferimento a figure di mia conoscenza, ho immediatamente compreso che gli editori a pagamento non sono solitamente ben visti dalle comunità di scrittori. Ho contattato un professore universitario con il quale ho svolto il corso di letteratura italiana, in merito alla questione. La sua risposta è stata molto chiara, così come lo è stata quella di una editor professionista alla quale ho posto lo stesso quesito. Purtroppo, troppo spesso, questi editori che richiedono obbligatoriamente l'acquisto di copie da parte dell'autore, non sono esattamente interessati al nostro talento. Già a primo impatto la cosa non mi piace, per quanto possiamo essere giovani, inesperti e, per l'appunto esordienti, dovremmo essere un investimento, non una banale fonte di entrate. Ora, mi chiedo, è davvero in base alla lettura dei manoscritti che tali case editrici contattano chi invia loro le proposte? O è una meschina speculazione sui sogni di aspiranti scrittori?

I tempi d'attesa di un editore medio vanno dai tre agli otto mesi, ed ecco che a soli quaranta giorni dall'invio della proposta, mi arrivano contratti contenenti cifre folli, che, anche volendo, non potrei permettermi di sottoscrivere. A parte l'ovvia considerazione su quanto in questo paese i giovani talenti abbiano la possibilità di crescere, possibilità praticamente nulla, mi chiedo come sia possibile che un editore richieda a noi di pagare per una loro potenziale forma di guadagno. Credo che un vero editore debba selezionare accuratamente i suoi testi, che debba accogliere l'autore che ritiene valido investendo su di lui, scommettendo insieme su questa sfida. La richiesta di ingenti somme per la pubblicazione è quasi una presa in giro, una tutela perché in fondo non si crede nelle possibilità del manoscritto che si vuole far vivere. Un editore dovrebbe sostenere l'autore, orientarlo, farlo crescere e il primo essenziale ingrediente è la fiducia reciproca. In questo modo, invece, si soffoca in partenza quello che potrebbe essere un grande talento, cosa che nel nostro paese è, purtroppo, la regola. Ad autori con grandi potenzialità non viene data alcuna possibilità, perché, diciamocelo, in pochi hanno la possibilità di spendere cifre come quelle, senza alcuna garanzia di un ritorno, e questo solamente perché il loro nome è totalmente nuovo. È un cane che si morde la coda, se nessuno ci dà la possibilità di farci conoscere, come possiamo cambiare la nostra condizione di soggetti ignoti?

È ovvio che possano esserci ragioni quali la crisi dell'editoria, gli elevati costi di stampa, la difficoltà per una giovane casa editrice di emergere in questo panorama, ma sono davvero delle giustificazioni? Perché non vedere nei giovani autori, disposti a cominciare da zero, una potenziale fonte di crescita? Non vuole essere una polemica, ma un'amara constatazione della realtà. Tra di noi potrebbe esserci la futura J.K. Rowling, nascosta dietro uno schermo e rassegnata all'impossibilità di far uscire da questo le sue parole. È un peccato, uno spreco, non solo per l'editoria, ma per i lettori, per gli autori stessi, per tutti.

Abbiamo quindi delimitato il nostro campo d'indagine, escludendo le big e gli editori a pagamento. Ci rimane un ultimo punto da affrontare, quello forse più complesso. Esistono molti piccoli editori, fermamente convinti della scorrettezza del caricare l'autore di spese per un lavoro che lui stesso offre alla loro casa editrice. Sono rimasta impressionata dalla lunghezza della lista dei piccoli editori no eap. Una possibilità? Non saprei, sarà forse lo sconforto che mi avvolge in questo momento, ma sono piuttosto pessimista. È certamente l'unico punto di partenza che ci resta, dobbiamo armarci della consapevolezza che questi piccoli editori sono poco conosciuti, che non vedremo il nostro testo nelle librerie, anche nel caso in cui questi decidessero di pubblicarlo. Bisogna avere pazienza e tenacia, prima di tutto. Possiamo inviare i nostri manoscritti a queste ce, nella consapevolezza che sia la nostra unica speranza, seguendo innanzitutto alcune regole. Mi sento di suggerire, visto che è ciò che ho fatto, di preparare una scheda del vostro testo, contenente una possibile quarta di copertina e una sinossi completa ed esaustiva, che contenga dunque anche il finale del manoscritto. La sinossi, infatti, non deve lasciare in sospeso, il suo scopo è consentire all'editore di leggere la trama del vostro racconto in sintesi estrema, per farsi un'idea del contenuto. Inutile dire che è il nostro biglietto da visita, è opportuno curarla nei minimi dettagli. Vi suggerisco, inoltre, di inserire nel testo dell'email che invierete, una lettera di presentazione. A chi piacerebbe ricevere un file anonimo, senza un minimo di comunicazione con chi l'ha inviato? Nella lettera di presentazione parlate brevemente di voi, ma soprattutto del vostro testo, del ruolo che riveste nella vostra vita e trasmettete tutta la determinazione di cui siete capaci, è l'inizio di una lunga battaglia. Oltre a questo è sempre bene inserire un file contenente dati personali, ovvero recapiti e anche un breve curriculum, sempre perché il mittente non sia l'ennesimo e anonimo numero con cui gli editori vengono a contatto.

Detto questo, passiamo alla scelta dei nostri destinatari. Come già detto, la lista è davvero lunga e ci troviamo disorientati in un mare di nomi sconosciuti. Dobbiamo, innanzitutto, conoscere gli editori a cui inviamo i nostri materiali, visitare i loro siti e i blog di scrittori per sapere che dicono di loro, dobbiamo dare una rapida occhiata al loro catalogo, per renderci conto se effettivamente il nostro testo possa trovare una collocazione al suo interno. Questo significa, in altre parole, che non possiamo inviare una mail a destinatari multipli senza sapere chi siano. Prima di tutto leggere i destinatari multipli non darà una buona impressione all'editore, è come se anch'esso divenisse un numero della vostra lista, a nessuno piacerebbe, ammettiamolo. Inoltre, è opportuno non inviare saggi scientifici riguardanti la vita su Marte ad una casa editrice che pubblica romanzi noir! È ovviamente un esempio portato all'estremo, ma un editore apprezzerà il fatto che averlo contattato non sia stata una scelta casuale, ma il frutto di un ragionamento guidato da criteri sensati.

Altro elemento fondamentale, prima di inviare il manoscritto leggetelo, o magari fatelo leggere da qualcuno di vostra conoscenza che abbia una certa dimestichezza con la lingua. Ci sarà ovviamente il lavoro di editing, ma un testo poco scorrevole e colmo di errori sarà scartato prima ancora di essere letto per intero.

Ed ora, non ci resta che attendere...

Continua nella seconda parte.

Martina Girardello, autrice "Fiori di capo" 

https://www.wattpad.com/story/76187449-fiori-di-campo-~in-revisione

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