Intervista all'autore
Bentrovati cari lettori, sono Martina e sono lieta di avere con noi Ebby 1994, l'autrice di "The past", romanzo che ho peraltro recensito. Si tratta di un'autrice poco conosciuta su Wattpad, ma si sa, le visualizzazioni non corrispondono sempre al merito effettivo... Sono molto felice che Ebby abbia accettato la nostra proposta, non vogliamo dare voce solamente a chi ha vinto concorsi o ha raggiunto milioni di visualizzazioni perché tutte noi siamo partite da poco e abbiamo avuto bisogno di qualche trampolino di lancio. Vi lascio dunque alle parole della nostra interlocutrice e vi auguro una piacevole lettura.
1. Benvenuta, o meglio, bentrovata nelle nostre raccolte. Prima di tutto, vorrei porti una domanda che ho già implicitamente inserito nella recensione, ovvero se "The past" sia il tuo primo romanzo. In tal caso, cosa ti ha spinta a tuffarti nell'avventura della scrittura?
Scrivo da sempre, scrivo per riflettere, per sfogarmi, scrivo di ogni cosa, per sognare, inventare e fantasticare. Quando scrivi puoi decidere di essere mille persone, te stessa o chiunque altro. Vivi infinite vite, così come quando leggi. Ho iniziato diversi racconti, ma per motivi differenti ho poi abbandonato, forse non erano storie adatte a me o forse non era quello il momento giusto per affrontarle. The Past invece la sento mia!
2. Come dico sempre, credo che un buon autore non possa prescindere dall'essere un buon lettore. Parlaci di quei romanzi che hai nel cuore, magari anche dei libri in generale. Cosa hai trovato e cosa credi che un lettore debba trovare tra le righe delle pagine scritte?
Non posso parlare di un libro preferito, posso dire però cosa cerco nelle pagine che leggo. Personalmente ritengo che una bella storia non è una storia dalla trama complessa, non per forza per lo meno. Può anche essere semplice, ruotare attorno alla quotidianità, può basarsi su eventi ritrovabili nelle nostre vite, ciò che conta è che insegni qualcosa. Quando finisci un bel libro ti senti diversa, senti di aver qualcosa in più, qualcosa che ti mancava prima. Ecco, io ritengo quindi che una storia è bella quando ti regala emozioni e pensieri, perchè una storia che ti fa da maestra è una storia che non si dimentica.
3. Per quanto ci sforziamo di mettere in moto la nostra immaginazione, nei nostri romanzi c'è sempre qualcosa che non si distacca da quello che siamo realmente. Cosa c'è di te nei tuoi personaggi, nei loro sentimenti e nelle loro vicende?
Nel mio racconto ci sono io, ci sono io con la mia goffaggine, con le mie riflessioni, la mia testardaggine e con la mia assurda tendenza a relazionarmi con chi ha un modo di fare diverso dal mio. Sono sempre rimasta affascinata da quei ragazzi in grado di esser se stessi, indipendentemente dalle critiche, egoisti al punto giusto e con un modo di vivere che non prevede l'approvazione altrui. In questa storia ci sono le mie relazioni distruttive, esplosive e sempre vissute al massimo, quelle che quando scoppiano ti lasciano il segno. Elly è la parte più pura di me, non quella che le esperienze hanno cambiato! Tayler, che dire, è la follia che vorrei. Racchiude quella noncuranza e strafottenza che, ammettiamolo, al giorno d'oggi rappresentano doti, piuttosto che difetti.
4. Il mondo di Wattpad presenta grandi opportunità, come quella del confronto con altri autori. Hai trovato utile il confronto e il supporto? Inoltre, si sa, il confronto può essere un'arma a doppio taglio e non si finiscono mai di leggere infinite discussioni in seguito a recensioni negative. Come ti rapporti alle critiche e come pensi che in generale un autore ci si debba rapportare?
Certo, wattpad aiuta. Ricevo critiche così come elogi, ma l'importante è sottoporre entrambi ad una sorta di filtraggio chimico. Questo mi serve per rimanere razionale, per cogliere la differenza tra un commento costruttivo ed uno puramente inutile, perchè dettato da semplice arroganza.
5. Per concludere, vorrei chiederti di pensare a tre consigli da dare ad un aspirante scrittore. Quali dovrebbero essere gli ingredienti per scrivere un buon libro, secondo te?
La domanda è complessa e la risposta credo sia soggettiva, ma risponderò ugualmente, provando ad esser utile. In primo luogo ritengo che sia necessario conoscere prima le proprie emozioni, bisogna saperle ascoltare, decifrare e cogliere per poi poter essere in grado di parlare di sensazioni altrui. Penso anche che sia giusto avere in mente una linea generale della storia, ma poi bisogna affidarsi alle parole. Quando inizi a digitale la tua mente si riempie di idee a cui non avresti pensato prima. Infine credo che un pizzico di leggerezza e sarcasmo faccia sempre bene. Un racconto pesante stanca.
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