Iniziamo a scrivere: fermi tutti!
Iniziamo a scrivere: fermi tutti!
Bene.
Cassetta degli attrezzi... attrezzata.
Adesso si parte. Adesso si scrive.
Da dove comincio?
Dal non fare assolutamente niente.
Ma come? Cosa dici? Non fare assolutamente niente? Sei pazza? Ma io devo scrivere! Voglio scrivere la mia storia! Come fai a dire: non fare niente?
Ecco.
Scrivere non vuol dire soltanto prendere un foglio di carta, una penna e mettersi a vergare parole su quel foglio. Oppure aprire un foglio elettronico e mettersi a digitare furiosamente sulla tastiera e macinar parole.
Scrivere vuol dire soprattutto pensare. Pensare alla storia, ai personaggi, alla loro vita passata e futura, al background nel quale essi si muoveranno e, soprattutto, al tema che si vorrà dare al romanzo (o al racconto) che si vorrà scrivere in un brevissimo futuro.
Scrivere vuol dire, principalmente, lasciarsi sedurre dall'Ispirazione. E l'Ispirazione va corteggiata, coccolata, vezzeggiata. Alimentata. Perché l'Ispirazione è una gran vanesia e ha bisogno di essere coltivata, attirata come un micino spaventato che si nasconda in una buca sottoterra o si sia arrampicato su un ramo e bisogna prima di tutto ispirargli (appunto) fiducia per poi afferrarlo e portarlo in salvo.
L'Ispirazione, in genere, nasce dalle cose più strane. Avviene – di solito, non è una regola fissa – attraverso una sorta di Folgorazione. È come un innamoramento. Si ascolta una melodia, le parole di una canzone penetrano più in profondità rispetto ad altre e ci raggiungono direttamente al centro della mente e del cuore, oppure un profumo, o un odore, o una storia mezzo raccontata da qualcuno che ci attira in modo particolare.
Una voce.
Un sogno.
Stephanie Meyer ha raccontato di aver sognato Bella ed Edward del suo Twilight su un prato fiorito che parlavano, e di questo ragazzo bellissimo che confessava alla ragazza mora distesa con lui su quel prato di avere una gran voglia di bere il suo sangue, perché il suo sangue cantava per lui. Una volta sveglia ha trascritto quel sogno e sviluppato l'idea che ha poi generato una delle saghe Urban Fantasy Young Adult più di successo dei primi anni 2000.
Insomma, l'Idea non si sa da dove viene e non c'è una regola fissa per far sì che un'Idea sia più interessante di un'altra, più vincente di un'altra. Ma l'Idea va coltivata e indossata. Un'Idea deve diventare una sorta di ossessione. Se riesce a superare quell'ostacolo mentale che porta a sbarrare la strada alle miriadi di Idee che ogni scrittore vaglia ogni giorno e arrivare alla meta, quella sarà L'Idea da portare avanti per scrivere il proprio capolavoro (e si sa, ogni capolavoro è bello a mamma sua...)
Per questo vi consiglio di non scrivere nulla quando siete in questa fase di "metabolizzazione" di un'Idea, di "corteggiamento dell'Ispirazione". Lasciate che l'idea vi seduca. Che vi ossessioni. Fate in modo di vedere i vostri personaggi muoversi davanti ai vostri occhi, parlare, gesticolare. Lasciate che piano piano escano dalla nebbia fumosa dell'incertezza e si materializzino davanti a voi. Arriverete molto presto a parlarci, a rischio di esser presi per pazzi da chi vi sta attorno, ma che cosa importa? Voi state per iniziare un viaggio. Un viaggio meraviglioso e affascinante. Il viaggio della creazione del vostro mondo, del vostro romanzo.
Quando avrete indossato la vostra Idea, la vostra Ossessione, ecco.
Quello è il momento di partire.
Quello è il momento di augurarvi buon viaggio. E nessuno vi consiglierà di andare piano. Potete partire sgommando e proseguire a tutta velocità.
L'ebbrezza della creatività è una droga che non ha controindicazioni.
Buon viaggio!
Amneris Di Cesare, italiana nata a Sao Paulo del Brasile, vive a Bologna. Sposata, mamma e moglie a tempo pieno, collabora come free-lance per riviste femminili e con i blog Babette Brown Legge per voi e Silently Aloud. Ha pubblicato il saggio "Mamma non mamma: la sfida di essere madri nel mondo di Harry Potter" nell'antologia benefica Potterologia: dieci as-saggi dell'universo di J.K. Rowling (CameloZampa Editore 2011), l'ebook Mamma non mamma: le madri minori nell'Universo di Harry Potter (Runa Editrice, 2015) e il saggio "Cassandra Clare e l'esalogia di Shadowhunters" nell'antologia collettiva Il Fantastico nella letteratura per ragazzi (Runa Editrice, 2016); come fiction, nel 2012 il suo romanzo d'esordio, Nient'altro che amare (Edizioni Cento Autori), a cui è seguito nel 2014 Mira dritto al Cuore (Runa Editrice) e nel 2015 Sirena all'orizzonte (Amarganta) e dal 2016 ha iniziato a esplorare il mondo del self-publishing attraverso i romanzi "rosa": Duel, Misterioso è il cuore e Figlia di nessuno. Dai primi del 2015 è curatrice di collana per il Fantasy e Under15 e scout e foreign rights manager per i testi di lingua inglese e portoghese per Amarganta. Ha un blog, Scarabocchi, e una pagina autore su Facebook.
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