33. Ispirazione
Stefano apre una nuova schermata e ci mostra due volti: sono un uomo e una donna particolarmente anonimi. Lui ha i capelli castani tagliati corti e lisci, il viso ovale e gli occhi scuri. La foto è in lieve controluce a causa delle tende pesanti che sembrano strappate a metà nella finestra alle sue spalle. Sembra dentro una casa padronale abbandonata con ancora il mobilio di un'epoca d'oro ormai trascorsa che ha decisamente bisogno di pulizia. La donna ha la frangia e i capelli bruni scalati che le sfiorano le spalle, la bocca sottile e il viso triangolare sin troppo affilato. Stefano ha estrapolato da chissà dove un primo piano. Il collo sottile conferma una persona che a prima vista sembra troppo magra.
Solo dopo aver analizzato le immagini leggo i loro nomi scritti sotto: Gianluca Torti e Luisa Benelli.
«Mai installare plugin nel dark web, rischi di essere beccato» sogghigna Stefano.
Prima o poi dovrei offrigli un weekend da qualche parte, una cena sarebbe troppo poco.
«Li hai un po' studiati? Che tipi ti sembrano?» chiede Serena.
«Incauti sulla sicurezza, credo siano finiti qui senza sapere bene come muoversi. Mi hanno scritto mezz'ora fa. Ho fatto in tempo solo a trovare i loro profili social personali, dove c'è solo quella foto lì che ho preso da lui che può far intuire la loro attività nascosta e risale a parecchio tempo fa, forse se l'è pure dimenticata nel frattempo».
Stefano ha già fatto un lavoro enorme.
«Fanno coppia nella vita».
La sua puntualizzazione ci fa voltare entrambe verso di lui. Non avevo pensato a un duo rodato sotto tutti i punti di vista. Dalla foto non saprei neanche dare loro l'età. Di sicuro sotto i cinquanta e probabilmente sopra i trentacinque.
Il fatto che siano in due mi fa storcere il naso. Possibile che l'assassino possa essere solo uno di loro? Oppure entrambi erano con Pastorino al Diurno? Magari uno ha perso il controllo e l'altro lo sta coprendo...
Stefano torna su Google e digita i loro nomi. Passiamo l'ora successiva in silenzio e a studiare: Torti è un fotografo quotato, a quanto pare. Ha vinto qualche premio e realizzato mostre tematiche in mezzo mondo. Ha un portfolio variegato e dedicato soprattutto ai panorami e alla natura, ma ciò che traspare dalle sue foto è decadenza anche nell'ambiente esterno. I soggetti sono spesso boschi disordinati o dove l'autunno ha già preso campo. Ama il bianco e nero e le nebbie. Dal suo sito ufficiale non traspare nulla della sua passione per i luoghi abbandonati.
Borderlands.net è della sua compagna. «Il sito è nato tre mesi fa» ci avvisa Stefano.
«Quindi lo hanno costruito più o meno all'epoca dell'assassinio di Pastorino» rifletto ad alta voce. Roberto è stato ucciso nella seconda metà di aprile. Però, a giudicare da quante foto ci sono dentro, è chiaro che la passione per l'urbex risale a molto prima. Luisa lavora in una panetteria del centro, professione agli antipodi. I social ci aiutano parecchio a inquadrare le loro vite in superficie perché su Instagram hanno fissato una privacy meno stringente rispetto a Facebook. Sembrano due tipi a posto, con qualche foto di coppia in cui sono abbracciati e come sfondo paesaggi da cartolina sia al mare sia in montagna. I commenti alle foto sono tutti normali nella loro banalità. Possibile che questi possano essere implicati in un omicidio?
«Stefano, puoi mostrarci cosa ti hanno scritto?» Serena è la più concreta tra noi.
Il mio collega torna sul dark web e apre una schermata di ProtonMail con dominio onion. Il messaggio è lungo un paio di righe:
Ciao,
abbiamo lo stesso hobby a quanto pare. Siamo una coppia di appassionati che intende creare un database aperto a tutti per consentire a questi luoghi di tornare a vivere grazie alle nostre foto. Il tuo sito è parecchio interessante e ci piacerebbe poterti chiedere alcune delucidazioni su posti che non siamo riusciti a riconoscere e che ci piacerebbe inserire nel nostro elenco. Sappiamo che spesso nessuno fa niente senza ottenere nulla in cambio. Speriamo che la voglia di scoprire sempre nuovi ambienti possa essere un buon motivo.
G & L.
Segue il link al sito raggiungibile solo tramite Tor.
«Mah... Più rileggo queste parole, più mi convinco che questi due non c'entrino nulla. Che ne dici, Sere?» L'adrenalina di inizio serata è scemata alla pari della carica di una batteria.
La bionda mi guarda e nei suoi occhi azzurri leggo i miei stessi dubbi. «Un approccio molto collaborativo, che potrebbero aver usato anche con Pastorino. Magari hanno fatto un paio di uscite assieme, poi qualcosa è andato storto per chissà quale motivo».
«E si arrischierebbero a scrivere ad altri?» La mia obiezione è legittima.
«A volte la passione per qualcosa ti fa compiere azioni stupide» prova a replicare la mia amica. È una grande verità.
«Se avessero una copia di Underground sarebbe un passo avanti».
Stefano ha ragione, non dobbiamo dimenticare che il nostro assassino sa perfettamente come è strutturato il nostro videogame.
«Potremmo comunque provare a rispondere, magari loro sono introdotti nell'ambiente e ci possono fare qualche nome» propongo. Ripenso a quel Lo Pan di Facebook, che è sparito nel nulla poco dopo la scoperta dell'omicidio. Si è cancellato per paura di cosa? O di chi? Mi verrebbe proprio voglia di diventare la cinese dagli occhi verdi che lo ha fatto uscire allo scoperto nel film.
Stefano annuisce e allunga le mani sulla tastiera senza toccarla, in attesa delle nostre istruzioni.
«Ciao» detto e mi fermo. Non è mica facile scegliere le parole giuste senza insospettire chi ci leggerà e soprattutto fingere di essere un'appassionata di urbex.
«La vostra idea mi sembra molto bella. A cosa siete interessati, in particolare? Vi aiuto volentieri. Ho visto che avete inserito molti posti in Liguria. Anche io sono ligure. Che ne dite se ci incontrassimo?»
«Ferma!» Serena non lascia passare la mia proposta, come temevo. Stefano si blocca all'istante.
«Siamo proprio certi che vogliamo incontrarli? È un bel rischio sia perché potrebbero davvero essere loro gli assassini, sia perché si accorgerebbero subito che non siamo degli esperti».
«Movimenti sicuri e vedrai che non succede niente» ripeto ciò che mi aveva detto quando due vigili ci stavano guardando mentre stavo risalendo dal pozzetto in piazza Fontane Marose.
«Stavolta dovremmo parlare e mostrare competenza» mi ricorda.
«Siamo attrici nate, basta studiare un po' la parte».
«Non sottovalutiamo l'esporci con persone che non conosciamo e che all'apparenza sembrano a posto. Quante volte i lupi sono mascherati da agnelli?» Serena cerca di infilare dei punti saggezza nella mia scheda personaggio. Non ha tutti i torti.
«Di solito la gente non si incontra nel dark web» sentenzia Stefano.
«Non hai detto che sono un po' sprovveduti?» cerco di mantenere la mia posizione, ma qui sembra un due contro uno.
Scuote la testa. «Prima sarebbe meglio conquistare la loro fiducia dando qualcosa in cambio».
Alzo le mani, piccata. «Fate voi, allora. Io non so come andare avanti. So solo che questi due potrebbero davvero essere l'unico aggancio con tutta quella parte un po' oscura dell'esplorazione sotterranea e dei posti abbandonati. Non posso andare da Dario Battaglia, l'unico che conosco in quell'ambito, ma che fa le cose legalmente col suo Centro Studi e per lavoro, e chiedere delucidazioni su queste persone».
«Parliamone anche con Dave e Deborah. Stasera loro non ci sono e sono sicura che potremmo decidere meglio dopo esserci consultati tutti insieme». Il tono di Serena si è fatto più morbido. Lo sa che sono al limite. Mi conosce troppo bene. Sono un'individualista, non sono fatta per il gioco di squadra, al massimo di coppia.
«Chiamiamoli, no?»
«Se non potevano venire è meglio non disturbarli, stasera. Domani al lavoro ne parli con lui e magari domani sera ci rivediamo e agiamo».
Si profila una sconfitta sotto tutti i fronti, ma non demordo: «Almeno mandiamo loro un messaggio con un'altra esca». Guardo speranzosa Stefano, che arriccia il naso concentrandosi di nuovo sullo schermo. Ho trovato una sponda.
«Vediamo...» Smanetta sulle foto che ha raccolto chissà dove per costruire il nostro finto portfolio. «Potremmo cominciare a condividere un po' la passione. Dargli questo, che ne dite?»
Orienta il monitor verso di noi e le immagini di una galleria illuminata dalla luce del sole, ampia e ben tenuta, dipinta di bianco e beige balzano agli occhi. In fondo l'inaspettato: una porta aperta dietro cui si cela il riflesso di un corso d'acqua con tanto di sassi grigi. Un brivido mi scuote e mi fa sollevare il culo dalla sedia. Altro che sponda, Stefano spinge sull'acceleratore. È lo scenario del livello successivo alla cisterna di piazza Fontane Marose.
«Non possiamo sapere se è già nel loro database. Non l'ho ancora guardato tutto».
Serena non lo sa e forse è meglio così. L'omissione è a fin di bene. Rispondere con un riferimento esplicito ad Underground è parecchio rischioso, potrebbero volatilizzarsi all'istante pensando a qualcuno che ha capito il loro gioco o stare ancora più in guardia.
Dall'altro lato si tratta di un luogo neanche tanto sconosciuto: sotto il piazzale dell'Albergo dei Poveri, con il fabbro del negozio accanto che può aprirti il cancello di accesso alla galleria. Decido di fidarmi di Stefano. Riporto alla mente ciò che ho un po' letto in giro sulle motivazioni di chi fa urbex e cerco di immedesimarmi.
«Ok, scrivi: a queste immagini sono particolarmente affezionata perché sono state il frutto della prima esplorazione nella città dove sono nata. Pensare che sotto le strade che percorriamo ogni giorno ci sono tunnel nascosti che attendono solo di essere immortalati è stato un colpo di fulmine. E così ho iniziato a cercare posti che meritassero di essere rispolverati. Non so se siete mai stati qui sotto, ma chiedete pure quello che volete». Taccio e guardo i miei compari. Serena ha stretto la bocca in un fischio di ammirazione e alza la mano chiedendo un cinque che le batto all'istante.
«Questa ispirazione da dove arriva?»
«Non lo so, forse dal fatto che vorrei accelerare i tempi per dimenticare questa storia appena possibile?»
Stefano invia la risposta nel momento stesso in cui alla casella arriva un nuovo messaggio.
L'oggetto è inequivocabile: Ladro di merda, cancella quelle foto! Ora abbiamo un nuovo problema.
---
Ho preferito tagliare a metà il capitolo per rispettare la data di aggiornamento. Abbiate pietà
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top