23) Mani insanguinate
Aprii gli occhi e mi ritrovai immerso nell'acqua gelida. Mi sollevai dal mio catino ansante con un dolore lancinante al collo. Gli altri tre erano ancora immersi e in trance.
Theo e Liam, appostati sulla soglia, si precipitarono verso di me e mi aiutarono a uscire.
La chimera corse ad avvisare gli altri. Liam mi passò degli asciugamani e mi chiese: «Perchè ti sei svegliato solo tu?»
«Mi hanno pugnalato...» risposi toccandomi il collo.
Il Beta mi guardò sbigottito. «Vi hanno aggredito? Gli altri come stanno?»
«Erano quattro cacciatori, quando sono stato colpito ne rimaneva uno solo, penso che Derek e Lydia se la caveranno»
«Hai fame?»
Lo guardai sorpreso «Ehm... si! Perché?»
«Ecco... magari non te ne sarai accorto ma eri in trance da più o meno dieci ore»
Lasciandomi senza parole Liam mi passò dei vestiti caldi e uno snack poi mi accompagnò di sopra.
Al mio arrivo nella camera delle ragazze Cate mi travolse con un abbraccio «C'è l'hai fatta! Lo sapevo!»
Scott mi sorrise e mi sentii rinvigorire. Avevo dato prova di me.
Il Vero Alpha mandò Corey e Mason a controllare i catini e fece radunare noi altri sui vari letti dove ripetei agli altri quello che avevo già detto a Liam. Quando narrai dei cacciatori non parvero sorpresi e Scott mi interruppe.
«Mentre aspettiamo Derek, Lydia e, se tutto è andato bene, Deucalion, dobbiamo...»
Si interruppe lanciandomi uno sguardo obliquo.
«Hai una strana aurea intorno a te, Yuri. Mostrami i tuoi occhi!»
Io mi ritrassi spaventato ripensando al momento di rabbia incontrollata che avevo avuto poco prima.
Davanti allo sguardo del Vero Alpha però mi decisi a rivelarmi.
«Hai ancora gli occhi azzurri ma ora sono più luminosi» osservò.
«Guarda le unghie, Scott!» intervenne Malia.
Abbassai lo sguardo sulle mie mani e le trovai arrossate e sporche di sangue come se avessi combattuto sul serio.
La coyote mi annusò le dita. «È sangue umano, non li hai solo messi fuori gioco vero?»
Cate, che era seduta al mio fianco, si fece più in là portandosi una mano alla bocca.
Andrea, che era stato zitto fino a quel momento, fece la domanda che stavo per fare anch'io.
«Non ha ucciso in teoria vero? Non era un combattimento reale!»
«Questo possiamo definirlo in realtà» intervenne Alan.
Tutti si girarono verso il veterinario che spiegò: «Il Sorbo, anche solo per pochi istanti, può essere quasi penetrato da un Vero Alpha. Non si riesce a passare, naturalmente, ma per un attimo sembra piegarsi. Scott tu lo sai bene e anche Liam ultimamente sta dando prova di ciò. Al contrario Malia e gli altri non riescono a resistergli un solo istante»
«potrebbe funzionare! - esclamò Stiles - tu per caso hai del Sorbo nel portafoglio?»
«Temo di usare un contenitore più ingombrante, Stiles, che andrò a prendere subito» rise Deaton.
Ci ritrovammo poco dopo radunati attorno ad un bizzarro spettacolo. Una lampada appoggiata a terra veniva circondata da Alan con un piccolo cerchio di Sorbo e, quando ebbe finito si rivolse a me.
«Devi cercare con tutte le tue forze di attraversarlo, mettici più forza possibile»
Mi avvicinai titubante al cerchio e mi piegai verso la lampada.
Un muro di energia invisibile mi ricacciò indietro. Riprovai atterrito da quello che poteva significare ma anche stavolta fallii.
«Basta così Yuri!» intervenne Malia.
Mi ritirai in silenzio, sentendo su di me il peso delle occhiate del branco.
Guardai impotente il Vero Alpha, colui che non avrei mai più potuto eguagliare.
Ero diventato un assassino.
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