17)Pensieri

Matteo e Martino, insieme a Francesca e Anna, stavano tornando dal centro quando si imbatterono nel nostro gruppo. In quelle settimane li avevo parecchio trascurati. Ad una prima occhiata ne rimasero sconvolti, Liam era ancora sanguinante e tutti noi avevamo i vestiti strappati, arrossati e sporchi. Mi avvicinai per salutarli e anche Andre e Cate mi seguirono mentre gli altri rimasero indietro.
«Ho visto abbastanza film per dedurre che sei reduce da una rissa» commentò Teo. Poi si voltò verso i miei due amici e constatò che loro stavano benone. Tino era per lo stesso parere ma fu più acuto:«Chi sono quelli?»
Lanciai un occhiata a Cate e capii che non era il momento di iniziare quel discorso. Elusi la domanda spiegando che erano degli americani in visita, cosa per altro più o meno vera, e gli stavamo mostrando la città.
I quattro mi guardarono scettici poiché molto raramente Varese diventa una meta turistica e tornarono a parlare dell'ipotetica rissa.
Ammisi che avevamo avuto un diverbio con un gruppo di ragazzi e loro ne rimasero impressionati.
«Oddio hai seriamente fatto a botte? E perché quello lì sta sanguinando così tanto?» chiese spaventata Anna.
«Forte! -esclamò invece Teo. - ne hai steso qualcuno?»
«Un paio» sospirai sperando non chiedessero altri dettagli. Però sembravano non voler approfondire ulteriormente.
Li salutammo e stavamo per andarcene quando Francesca ci propose di andare tutti a casa sua.
Era uno proposta allettante, specie per allentare la tensione del pomeriggio ma sapevo che avevo ancora da fare con il branco.
«Se volete andate pure - dissi a Cate e Andrea. - io vi raggiungerò più tardi»
Andrea mi diede una pacca sulla spalla dicendomi di stare attento. Cate invece mi abbracciò.
«Grazie» la sentii sussurrare prima di staccarsi. Cercai di recuperare velocemente il senno e, con un ultimo saluto, tornai da Malia e gli altri.
Liam aveva smesso di sanguinare ma era ancora ferito e Theo lo aiutava sorreggendolo. Mason era al telefono mentre Corey aveva una espressione strana, ferita o a disagio, e aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Ci avviammo verso la piazza e ci sedemmo intorno alla fontana.
Io mi sdraiai con lo sguardo rivolto verso il cielo è mi trovai a riflettere alla storia di Derek. Pur parecchio infastidito mi aveva spiegato il perché dei suoi occhi e non era stato leggero.
Per stare insieme alla ragazza che amava aveva chiesto ad un amico di famiglia, un Alpha, di morderla per tramutarla in licantropo. Purtroppo le cose non erano andate come previsto; il suo amore gli morì tra le braccia e i propri occhi, essendo diventato causa di morte di una innocente, erano diventati celesti.
Quello che però più mi opprimeva era che, ancora prima di incontrarlo, avevo avuto la medesima idea a proposito di Caterina. Perché non poteva diventare anche lei come me?
In segreto pensavo già ad un branco tutto mio in cui io, Alpha, avevo tra le mie fila i miei amici e non avevo bisogno di Malia e gli altri contro i Vena.
Tuttavia il mio desiderio primario era smettere di essere un Omega e ci stavo riuscendo, integrandomi sempre di più al branco di McCall. Ma mi inquietava Monroe, avrei saputo tenerle testa anche se fossi riuscito a diventare un Beta?
Tutti i miei pensieri portavano alla mia più grande ambizione: diventare un Alpha.
Non sapevo se si potesse scegliere che tipo di Alpha diventare ma prediligevo due tipologie; il Vero Alfa come il leggendario Scott o il Demone Lupo come il più forte tra i licantropi di cui ero venuto a sapere.
Mi avvicinai a Malia per condividere i miei pensieri ma qualcosa mi bloccò; mi avrebbe capito?
Decisi infine che la persona migliore a cui riferire queste cose dovesse essere un umano normale e chi non meglio di Alan?
Ci mettemmo in disparte e lui mi stette ad ascoltare, poi sospirò grave.
«Hai dimenticato come la maggior parte degli Alpha diventano tali? - mi chiese. - Il Demone Lupo è l'assassino per eccellenza, il demone appunto dei licantropi che non ha rimorsi né legami»
«Ma se Scott mordesse i miei amici per me? Se creasse lui il mio branco non mi farebbe diventare subito un Alpha?»
«Non ti ha scoraggiato il racconto di Derek allora? Guarda come ė finita a lui! Se proprio ci tieni ai tuoi amici (e se loro sono d'accordo) potrai morderli solo diventando prima un Alpha. Ma non pensarci ora, il massimo che ti posso augurare è diventare un Vero Alpha e non un assassino»
Lo guardai grato e mi resi conto che ero stato fortunato a trovare un branco così disponibile nei miei confronti.
Malia si avvicinò a noi e si sedette sul bordo della fontana dicendo cupa a Deaton:
«Argent ha confermato la partenza di Monroe per il primo Nemeton, dobbiamo intervenire prima che lo riattivi!»

SPAZIO DELL'AUTORE:
Hey scusate il ritardo! Spero di avervi rallegrato con un altro capitolo!
Ricordo che sono sempre aperto a critiche costruttive e commenti!
Ciao!
SonOfCondor28

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