Prologo
Passi, nella recente pioggia, affrettati come le gocce appena cadute.
Un uomo di corsa.
<Mi scusi, non volevo!> disse urtando un passante.
<Non è colpa sua, non si deve scusare affatto, piuttosto che cosa la porta da queste parti?>.
<Io... sono di fretta ecco!>.
<Va bene, va bene, non si offenda; era solo una domanda.>.
<Non posso parlare con lei, mi creda, sono molto di fretta... mi piacerebbe ma... no! Non posso!>.
Per poco non inciampò nella pozzanghera che si era formata in una buca nell'asfalto.
Vacillò, ma mise ogni sforzo nel restare in piedi, non cadde, continuò a camminare, o meglio... a correre. Corri, corri e non ti fermare, per nessuna ragione al mondo pensò, aumentando il ritmo della corsa.
Nel mentre, un altro uomo scese da un autobus.
<Che strani tipi che si incontrano per strada eh?!> disse il barbone sdentato seduto per terra all'angolo e poi cominciò ad emettere dei gorgoglii che volevano essere una risata.
<Già! Proprio strani.> disse l'uomo appena sceso.
Indossava un cappotto lungo che gli arrivava alle ginocchia, di feltro come se ne vedono tanti in giro; in testa portava un panama e stringeva un giornale sotto il suo braccio.
La valigetta, devo proteggerla ad ogni costo. Lui non deve averla, non deve...pensò l'uomo che correva. Di colpo smise di correre, di pensare e tutto intorno a lui divenne oscurità. L'ultima cosa che pensò fu: Alla fine sono inciampato lo stesso e ora sto cadendo, maledetta caviglia. Lui mi raggiungerà, no! Non deve...
Il barbone rise ancora una volta, l'autobus ripartì e l'uomo con il panama se ne andò.
**********************
<AH! Casa, finalmente. Non ci credo.> disse un uomo aprendo una porta. Una porta come tante altre in quella cotica città. Una volta qualcuno gli aveva scritto una lettera; Ehi, ora sei nella grande mela baby. Dovrai adattarti e non sarà facile, credimi; non per uno come te. Rise. Non riusciva proprio a ricordarsi chi fosse il mittente, solo un suo amico di Harvard probabilmente. Uno che forse ancora fosse andato a raduni e rimpatriate avrebbe saputo dire chi era, ma non era il caso di Alex. Il migliore avvocato di New York non aveva tempo per i vecchi compagni di studi. Passi in arrivo. Passi famigliari, gli ricordarono che non era solo e che era meglio smettere con i ricordi, per concentrarsi solo su ciò che era reale, piuttosto che rivivere ciò che non lo era più. Dopotutto la vita dell'università non gli mancava nemmeno. Sebbene tutti i vecchi che c'erano stati dicessero: Harvard non si scorda mai ragazzo mio e tutti i giovani desiderassero andarci una volta finito il liceo.
<Ciao amore.> disse la donna alta e bionda che gli venne incontro.
Si baciarono affettuosamente.
Non poteva credere di essersi sposato, era un ricordo così recente, eppure c'era riuscito finalmente, aveva inserito anche quel fotogramma nella pellicola della sua vita.
<Giornata lunga eh, oggi?>
<A chi lo dici! 20 clienti e tutti con problemi piuttosto seri a quanto pare. Sono stanco di sentir parlare di omicidi, rapimenti, innocenze vere e finte; ora voglio solo rilassarmi.> rispose lui sedendosi sul divano blu di fronte al tavolino e stiracchiandosi; più in là, la vetrata che riempiva metà della parete, gli rimandava l'immagine dei grattaceli nella notte.
<Allora ho proprio il rimedio giusto per te> disse la donna sorridendo allegra.
<Mmmm! Sono curioso, di che si tratta?> chiese con uno sguardo interrogativo.
La donna gli mostrò qualcosa che fino a quel momento aveva sempre tenuto nascosta dietro la schiena. Poi: <Tieni, assaggia> disse quasi in un sussurro servendogli su un crostino una deliziosa salsina rosa.
<Allora?> continuò fissando preoccupata la faccia del marito e poggiando le mani sui fianchi<Ti piace?>.
<Veramente molto buona! Uhm! Vediamo... mangiavo una salsa simile quando avevo 16 anni ed è da allora che non assaggio più niente del genere, come sai che è la mia salsa preferita? e da quando sai cucinarla? Mi sa che sei piena di sorprese!> concluse poi facendole un ampio sorriso.
<Già! Ho trovato questi appunti in uno dei quadernini di tua madre> disse lei sventolando in aria un block-notes con l'altra mano <e ho deciso di provarli. A quanto pare non ho sbagliato!> uno sguardo furbetto le si delineò sul volto.
<Hai avuto proprio una bella idea, grazie.>
Poi, assaporando il crostino con aria pensosa, alzò un dito come soleva fare quando gli tornava in mente un ricordo a cui non pensava da tanto tempo e cominciò a parlare alzandosi dal divano:<Sai? A mia madre piaceva molto cucinare, la rilassava nei momenti di difficoltà e talvolta le dava l'ispirazione per compiere la scelta giusta; credo di aver ereditato da lei un po' di quella passione. Stavo pensando...> poi si fermò un attimo
<Che cosa?> chiese lei.
<Che ne dici se domani sera cucino io?> le chiese avvicinandosi di più a lei con uno sguardo pieno d'amore e cingendole i fianchi.
<Va bene; sono proprio curiosa di sapere che cosa mi preparerai.> rispose lei e con slancio abbracciò il marito, baciandolo una seconda volta.
Wow. Ho spremuto le meningi fino all'ultima goccia e ne è uscito qualcosa. Questo è il mio primo romanzo, qui su wattpad e sono lieto di darvi il benvenuto.
In questo capitolo vediamo come Alex (nome di fantasia), un benestante avvocato, ritorni a casa dalla moglie. Una scena piuttosto romantica, che non dispiacerà agli animi più sentimentali.
Nel frattempo, da un'altra parte, un uomo vinene ucciso. Chi è secondo voi il suo assassino? (potete già rispondere a questa domanda nei commenti) E cosa conteneva la valigetta?
Vi aspetto numerosi tra esattamente una settimana.
Innanzitutto vi ringrazio per esser giunti fin qui e ci tengo a dirvi che i capitoli saranno abbastanza brevi; spesso tendo a dilungarmi nelle descrizioni, ma stavolta cercherò di trattenermi. Questo romanzo nasce da un racconto, un tema che scrissi alle medie e dato che piacque, lo riproposi al liceo. In quella sede, non svelai chi fosse il misterioso assassino alla fine, forse qui lo farò. Forse. ; ) Tuttavia, vi auguro una buona lettura. Spero non sarete troppo cattivi nei commenti, ma che comunque mi spingiate a migliorarmi di capitolo in capitolo.
Warning! Ogni capitolo, potrebbe subire variazioni. Quando succederà, vi avviserò con una notifica. I fatti raccontati in questo romanzo sono frutto di fantasia, nessuna attinenza con fatti o persone reali. In questo romanzo non sono inseriti prodotti a fini commerciali. Alessandro Mignani, tutti i diritti riservati. E' severamente vietata e quindi punibile a norma di legge, la riproduzione non autorizzata dall'autore, di questo testo o anche di parte di esso.
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