settimo capitolo

Tre anni fa :

Alex si preparava con cura, emozionato all'idea di trascorrere la giornata con la sua amata cugina nel giorno del suo compleanno. Dopo essersi entrambi vestiti e sistemati, Alex la osservò con affetto, notando quanto fosse radiosa.

"Tesoro," le disse con un sorriso, "metti quel vestito rosso, ti dona davvero bene e poi sei meravigliosa così, sai? Sono felice di poter passare questo giorno così speciale con te, piccola."

La cugina sorrise, sentendosi amata e apprezzata. Condividere quel momento insieme rendeva la giornata ancora più memorabile per entrambi

Dopo essersi vestiti e preparati, chiusero la porta di casa a chiave e si avviarono verso la Smart nuova di zecca della cugina. Alex prese posto al volante, mentre la cugina si sedette accanto a lui. Con calma, Alex allacciò prima la cintura di lei e poi la propria. Una volta pronti, accese l'auto e si misero in marcia.

Con un sorriso divertito, Alex le disse: "Puoi accendere la musica se vuoi, piccina, così non c'è troppo silenzio."

Lei ridacchiò, rispondendo con entusiasmo: "Va bene, va bene, amore mio! Che musica sia! E poi cantiamo così forte che nessuno ci può sentire."

Presto, le note della loro canzone preferita riempirono l'auto, accompagnate dalle loro voci felici, mentre si dirigevano verso una giornata che prometteva di essere indimenticabile..

Crystal, con un sorriso dolce e uno sguardo sereno, disse: "Sai, è davvero bello poter stare così con te, senza pensieri, senza preoccupazioni, senza odio o litigi come quando eravamo più piccoli... per colpa di zio."

Alex sospirò, sapendo bene a cosa si riferiva. "Lo so, amore," rispose con tono comprensivo, "ma conosciamo bene com'è fatto papà. Tra affari di lavoro e debiti su debiti, sappiamo che non ne uscirà mai davvero vivo."

Per un attimo, il peso dei ricordi sembrava minacciare quella giornata spensierata. Ma proprio in quel momento, Crystal prese la mano di Alex, stringendola forte, come per ricordargli che, nonostante tutto, avevano superato insieme tante difficoltà. Ora potevano godersi quel tempo prezioso, lontani dalle ombre del passato.

Ma Alex e Crystal non potevano immaginare che quella giornata serena sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbero trascorso del tempo insieme. Mentre cantavano e ridevano in macchina, ignari del destino crudele che li attendeva, non sapevano che quelle sarebbero state le ultime ore della vita di Crystal. Quella sera, il loro abbraccio sarebbe stato l'ultimo, l'ultimo tocco, l'ultima risata condivisa prima che la tragedia li colpisse.

Le ore passarono in un vortice di momenti felici, ma l'ombra di un destino inesorabile si stava avvicinando. Quella notte, Crystal sarebbe stata strappata via in modo brutale e ingiusto, lasciando Alex con un dolore che avrebbe segnato per sempre la sua vita.

Crystal guardò nello specchietto retrovisore, preoccupata. "Ma che sta facendo quello con la macchina? Dio can, sta andando troppo velocemente e vuole superarci. Non va bene, no."

Alex lanciò un’occhiata rapida alla macchina che sfrecciava dietro di loro. "Probabilmente avrà bevuto. Ci manca solo che si ammazzi tra poco..." disse, cercando di tranquillizzarla nonostante l'ansia che iniziava a farsi sentire.

Poi, volendo distrarla e rendere il momento speciale, Alex sorrise e tirò fuori una piccola scatola. "Comunque, amore, ecco il mio regalo per il tuo compleanno."

Con delicatezza, le mise una collana al collo e un anello molto prezioso al dito. Crystal lo guardò con sorpresa e gioia, toccando gli oggetti con emozione. "Sono bellissimi, Alex… non dovevi."

Alex la guardò intensamente, cercando di trasmetterle tutto l'affetto che provava. "Volevo solo che sapessi quanto sei importante per me, piccola."

Mentre la tensione sulla strada cresceva, quel momento tra loro si riempì di una dolcezza che, senza saperlo, avrebbe reso ancora più straziante il ricordo di quella tragica notte.

La macchina dietro a loro era praticamente passata davanti a loro e con il colpo di pistola colpi entrambi ma soprattutto Crystal,era la loro arma , nonostante quella macchina si schiantò contro un altra che non li aveva visti e uscirono fuori di strada colpendo con forza due pali.

Crystal, con le lacrime che le rigavano il viso, trovò la forza di abbracciare Alex, stringendosi a lui nonostante il dolore lancinante. Il suo respiro era affannoso, e il sangue che sgorgava dalla ferita si spargeva sui vestiti di Alex, ma lei non si arrese.

Le sue ultime parole furono un sussurro, cariche di tutto l’amore che provava per lui: "Ti voglio bene, Alex... prenditi cura di mamma e di te stesso..."

Con quelle parole, Crystal esalò l'ultimo respiro, lasciando Alex in uno stato di shock e disperazione. Si aggrappò a lei, cercando di tenerla stretta, come se con la sua forza potesse impedirle di andarsene. Ma era troppo tardi. Il suo mondo si era appena frantumato in mille pezzi, e il dolore della perdita lo travolse come un'onda inarrestabile.

Venne il funerale il giorno dopo di sua cugina e purtroppo tutti erano così tristi tra pianti e urla che la madre di Alex si prese la depressione con medicinali finché non la misero in un ospedale psichiatrico oltre che le botte e le urla del marito dava ,era un uomo abbastanza cattivo e amava comandare e se non lo si faceva aveva delle conseguenze,e così quando si provveniva da una famiglia abbastanza benestante ma allo stesso modo rigidi  nelle scelte e le regole,così e stato insegnato dai genitori loro

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Tre giorni dopo

Il dialogo che hai riportato esprime una grande angoscia e disperazione di fronte alla perdita e all'ingiustizia percepita. Alex è visibilmente sconvolto e arrabbiato, cercando di dare un senso a quello che è successo e promettendo vendetta. La madre cerca di calmarlo e rassicurarlo, promettendo che la situazione si sistemerà e che verrà fatta giustizia. Il padre, invece, sembra più distaccato e pragmatico, chiedendo di smettere di parlare e di accettare la situazione, suggerendo che ora non c'è più nulla da fare.

La tensione tra i membri della famiglia riflette il caos emotivo che spesso accompagna i momenti di lutto e crisi. Ogni persona reagisce in modo diverso, e questo può portare a conflitti e incomprensioni. La rabbia e il desiderio di vendetta di Alex sono comprensibili, ma la madre cerca di mantenere la calma e di offrire conforto, mentre il padre sembra più focalizzato sull'accettazione della realtà e sul tentativo di andare avanti.

**Madre**: "Figliolo, per favore, non fare così. Si sistemerà tutto e avremo giustizia, te lo prometto. Ma ora dobbiamo continuare, voglio che questo giorno finisca velocemente."

**Alex**: "Sì, mamma, scusami, non dovevo parlarne."

**Padre**: "Basta, smettetela. Non cambia nulla ora che è morta."

**Madre**: "Dobbiamo andare avanti, figlio. Sei il nostro unico figlio e non possiamo perdere anche te, lo sai."

**Zia**: "Hanno ragione, ora passerà tutto. Lei ricorderà sempre quanto tu l’hai amata."

**Alex**: "Spero sia così, zia."

**Alex**: "E ora, anche se posso scrivere qualcosa sul diario, mamma. Racconterò a Lei tutte le cose che accadono ogni giorno, per farle sentire ancora accanto a me, come se fosse viva."

Questa dichiarazione di Alex riflette un desiderio di mantenere viva la connessione con la defunta attraverso la scrittura. Utilizzare un diario per esprimere i propri sentimenti e raccontare gli eventi quotidiani è un modo profondo per elaborare il lutto e continuare a sentire la presenza della persona amata, anche dopo la sua scomparsa.

Alex conclude la giornata abbracciato al pupazzo della propria cugina, cercando conforto nel ricordo della persona amata.

**Alex**: "Buonanotte, vitamia. So che adesso sei accanto a me e mi tieni la mano per addormentarmi."

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