diciassettimo capitolo
Alex si sedette sul divano, con il cellulare in mano, mentre osservava gli inviti che aveva appena spedito. Il sole del pomeriggio filtrava attraverso le tende della finestra, riempiendo la stanza di una luce calda e confortante. Un sorriso gli si disegnò sul viso mentre immaginava la reazione di Hyun quando avrebbe saputo degli inviti. Avrebbe voluto che fosse lì con lui in quel momento, ma sapeva che sarebbe tornato a casa più tardi, pieno di energia dopo una lunga giornata di lavoro.
Fece scorrere lo schermo del cellulare e notò una notifica di una nuova email. Aprendola, vide il messaggio dal suo capo. "Pagamento del mese", diceva l'oggetto, e Alex non poté fare a meno di sorridere ancora di più. Il suo lavoro come barista era stato duro, ma gratificante, e quei soldi sarebbero stati utili per organizzare la festa di fidanzamento.
"Finalmente!" esclamò tra sé e sé, mentre controllava l'ammontare del bonifico. Non era una somma enorme, ma era sufficiente per coprire alcune spese importanti, e ciò lo rassicurava. In quel momento il telefono vibrò di nuovo, ma questa volta erano i messaggi di risposta agli inviti che aveva inviato.
Il primo messaggio era di sua cugina Maya. "Che bello, Alex! Non vedo l'ora di esserci! Mercoledì andrà benissimo, sto già pensando a cosa indossare. È un sogno che si realizza, finalmente!"
Alex rise mentre rispondeva al messaggio. "Grazie, Maya! Non vediamo l'ora di averti con noi. Ci vediamo presto!"
Il secondo messaggio arrivò poco dopo da Jaemin ed Elizabeth. "Congratulazioni! Siamo così felici per voi due! Ovviamente ci saremo mercoledì. E Luke ha già detto che sta cercando di organizzare tutto per essere lì con noi."
Alex sorrise di nuovo, felice che tutto stesse andando per il meglio. Inviò un rapido "Grazie mille! Sarà una festa indimenticabile!" prima di passare al prossimo messaggio.
La risposta di Eric, invece, era breve e concisa, come al solito. "Arriverò mercoledì. Complimenti, fratello."
Quella risposta lo fece ridacchiare. Eric non era mai stato uno di molte parole, ma Alex sapeva quanto fosse importante per lui. Si chiese per un attimo cosa ne pensasse davvero di Hyun, ma scacciò subito quel pensiero. Eric era sempre stato lì per lui, e di certo lo sarebbe stato anche in questa occasione.
Proprio mentre Alex si rilassava sul divano, ricevette un ultimo messaggio, questa volta da suo padre Kim e dalla sua matrigna Soraya. Il cuore di Alex si strinse leggermente prima di aprirlo, non sapendo cosa aspettarsi. Era un po' più lungo degli altri.
"Alex, sono molto felice per te e Hyun. So che non sono sempre stato il migliore nel dimostrarti quanto ci tenga, ma voglio che tu sappia che sono orgoglioso di te. Soraya ed io ci saremo mercoledì, e non vediamo l'ora di festeggiare insieme. Sarà un momento speciale."
Alex sospirò profondamente, sentendosi inondato da un senso di sollievo e affetto. Non sempre aveva avuto un rapporto semplice con suo padre, ma questo messaggio era una piccola vittoria. Forse le cose tra loro stavano finalmente migliorando.
Nel frattempo, la giornata si faceva sempre più calda e tranquilla, e Alex, con il cuore leggero, si apprestava a prepararsi per quando Hyun sarebbe tornato. Sperava di raccontargli di tutte le risposte ricevute e dei piccoli momenti di gioia che avevano già iniziato a costellare la loro festa di fidanzamento.
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Hyun, dopo aver finito una lunga e intensa giornata di lavoro, uscì dall'ufficio con il cuore pesante. Nonostante i successi professionali, il pensiero di suo padre Kim lo preoccupava profondamente. Sapeva che Kim era ricoverato in ospedale da qualche giorno, e il silenzio di quella giornata lo metteva in ansia. Decise quindi di chiamarlo, sperando che rispondesse.
Mentre si avviava verso la sua auto, tirò fuori il telefono e compose il numero di suo padre. Dopo qualche squillo, sentì una voce familiare ma non era quella di Kim.
"Hyun?" rispose Soraya, la nuova compagna di suo padre, con un tono di voce rassicurante ma leggermente affaticato.
"Soraya... dov'è papà? Come sta?" chiese Hyun con voce preoccupata.
"Sta dormendo adesso. L'intervento è andato bene, ma è ancora debole. Sono qui con lui, lo sto assistendo ogni giorno", rispose Soraya cercando di calmare l'ansia di Hyun. "Non preoccuparti troppo, i medici dicono che si riprenderà presto."
Hyun sospirò, sentendo un po' di sollievo ma anche una leggera tensione. Non aveva ancora del tutto accettato Soraya come parte della sua vita, nonostante fosse ormai la compagna di suo padre. C'era ancora qualcosa che lo rendeva incerto, forse il fatto che fosse entrata nella loro vita dopo la morte della sua vera madre, o forse il fatto che Soraya ora fosse incinta. Non era facile per lui abituarsi all'idea di diventare presto fratello maggiore di due gemelli.
"Voglio parlargli appena si sveglia", disse Hyun con voce ferma. "Ho bisogno di sapere come sta davvero."
Soraya fece una pausa. "Lo capisco, Hyun. Ti chiamerò non appena si sveglia, ma promettimi che non ti preoccuperai troppo. Stiamo facendo il possibile per fargli sentire il nostro sostegno."
Hyun rimase in silenzio per un momento. Si appoggiò all'auto, cercando di trovare le parole giuste.
"È solo... mi sento responsabile", ammise alla fine. "Da quando mamma non c'è più, ho sempre cercato di prendermi cura di lui e di Alex. Ora tutto sta cambiando così in fretta..."
Soraya ascoltava in silenzio, cercando di capire il suo punto di vista. Sapeva quanto fosse difficile per Hyun. Lei stessa aveva avuto paura all'inizio, entrando nella loro vita, ma ora che era incinta dei gemelli, sentiva un forte legame non solo con Kim, ma anche con i figli che presto avrebbero condiviso.
"Hyun, lo so che non è facile", disse Soraya con dolcezza. "Ma tu e Alex non dovete portare tutto questo peso sulle vostre spalle. Io sono qui per aiutare, e presto ci saranno anche i tuoi nuovi fratelli o sorelle. Siamo una famiglia, anche se un po' diversa da prima."
Hyun sospirò di nuovo, questa volta un po' più a cuor leggero. "Già... una famiglia", ripeté a bassa voce. Il pensiero di avere due nuovi fratelli lo spaventava e allo stesso tempo lo incuriosiva. Non sapeva ancora come sarebbe stato, ma capiva che la sua vita stava per cambiare drasticamente.
"Prometto che cercherò di non preoccuparmi troppo", disse infine. "Ma fammi sapere quando si sveglia. Voglio parlargli."
Soraya sorrise dall'altro lato del telefono. "Te lo prometto, Hyun. Ti chiamerò appena si sveglia."
Dopo aver chiuso la chiamata, Hyun rimase seduto nella sua auto per qualche minuto, osservando il tramonto che colorava il cielo di arancione e rosa. Le emozioni si mescolavano dentro di lui, tra preoccupazione, speranza e incertezza per il futuro. Presto sarebbe arrivata la festa sua e di Alex, e quella sarebbe stata un'altra occasione importante. Sapeva che Soraya e Kim avevano deciso di annunciare la gravidanza proprio quel giorno, anche se ormai il pancione di Soraya era abbastanza evidente. Si chiese come avrebbe reagito Alex, e se quella notizia avrebbe rafforzato o complicato ulteriormente i loro legami familiari.
Mentre il sole calava all'orizzonte, Hyun decise che avrebbe fatto del suo meglio per accettare i cambiamenti. Quella era la sua famiglia, e lui, come sempre, avrebbe trovato la forza per sostenerla.
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Hyun arrivò finalmente a casa, esausto dopo la lunga giornata di lavoro e la telefonata con Soraya. Portava con sé alcune borse della spesa che aveva preso al volo, cercando di dare una mano anche a casa. Il pensiero di rivedere Alex, di ritrovare un po' di normalità, gli regalò un sorriso. Si avvicinò al portone e, con una mano occupata dalle borse, suonò il campanello.
Dopo qualche secondo, sentì dei passi leggeri avvicinarsi alla porta. Si aprì uno spiraglio e apparve il viso di Alex, che lo guardò con uno sguardo curioso ma stanco.
"Oh, finalmente sei tornato," disse Alex, aprendo la porta un po' di più. "Pensavo fossi sparito, sei rimasto fuori fino a tardi."
Hyun fece un sorriso stanco, alzando le borse come segno di pace. "Ho fatto un po' di spesa per noi. Ho preso il tuo yogurt preferito e qualche altra cosa che mancava."
Alex si spostò per farlo entrare, poi chiuse la porta dietro di lui. "Bene, mi stavo chiedendo cosa avremmo mangiato stasera. Non avevo voglia di cucinare niente di elaborato." Indicò le borse con un cenno del capo. "Hai preso anche qualcosa di pronto?"
Hyun scoppiò a ridere, appoggiando le borse sul tavolo della cucina. "Certo, ho preso della lasagna surgelata. Ci ho pensato io."
Alex annuì, soddisfatto. "Perfetto. Salvato, come sempre."
Hyun lo osservò per un momento mentre Alex si muoveva in cucina, prendendo alcune delle cose che aveva portato. Era strano come, nonostante fossero cresciuti insieme, a volte sentisse ancora un certo distacco tra loro, soprattutto da quando Soraya era entrata nella loro vita. Voleva parlarne, voleva capire cosa Alex pensasse di tutto quel cambiamento, ma sapeva che non era mai facile affrontare certi argomenti.
"Come è andata la giornata?" chiese Alex, rompendogli i pensieri mentre metteva via la spesa.
"È stata lunga," rispose Hyun, appoggiandosi al bancone della cucina e passando una mano tra i capelli. "Ho chiamato papà prima, ma ha risposto Soraya. Pare che stia ancora riposando dopo l'intervento. Dice che si riprenderà, ma sai com'è... mi preoccupo."
Alex fece un cenno di assenso. "Sì, lo capisco. Anche io ci penso spesso, ma Soraya sembra abbastanza in gamba. Lui è in buone mani."
Hyun alzò un sopracciglio, sorpreso dal tono tranquillo di Alex. "Sei più sereno di quanto mi aspettassi."
Alex alzò le spalle. "Che posso fare? Mi preoccupavo molto all'inizio, ma ho capito che non possiamo controllare tutto. E poi, con i gemelli in arrivo, Soraya sta facendo del suo meglio,si lo scoperto che è incinta.
Hyun sentì una fitta al petto. "Già, i gemelli..." sospirò, incerto su come affrontare quell'argomento. "Tu come ti senti riguardo a tutto questo? Cioè, presto avremo dei fratelli o sorelle. Cambierà tutto."
Alex si fermò un attimo, posando la confezione di yogurt che aveva in mano sul bancone. "È strano, sì. All'inizio ero un po'... non lo so, spiazzato. Pensavo che sarebbe stato troppo da gestire. Ma alla fine, che possiamo farci? Papà sembra felice, e forse avere dei fratelli più piccoli non sarà poi così male."
Hyun lo osservò attentamente. Non era sicuro se Alex stesse dicendo tutto quello che pensava o se stesse solo cercando di mascherare le sue vere emozioni.
"Non ti senti... un po' escluso? Cioè, noi siamo cresciuti in un modo, con mamma e papà. Ora tutto sta cambiando."
Alex si girò verso di lui e lo guardò negli occhi. "A volte, sì. Ma non possiamo vivere nel passato, Hyun. Non possiamo far finta che le cose siano rimaste uguali per sempre. Soraya non è mamma, lo so, e non lo sarà mai. Ma non è neanche una cattiva persona. E papà ha bisogno di qualcuno. Non possiamo essere sempre solo noi a preoccuparci di lui."
Le parole di Alex colpirono Hyun, che rimase in silenzio per qualche istante, riflettendo. Alex aveva ragione, ma accettare il cambiamento era sempre più facile a dirsi che a farsi.
"Già, hai ragione," disse infine Hyun con un sospiro. "Devo solo abituarmi all'idea."
Alex sorrise debolmente. "Siamo tutti nella stessa barca, fratello. Ma ce la faremo, come sempre."
Hyun annuì, sentendo un po' di quella tensione che si scioglieva lentamente. "Sì, ce la faremo."
I due fratelli rimasero in silenzio per qualche istante, immersi nei loro pensieri, mentre l'atmosfera nella casa tornava più tranquilla.
Mentre Alex e Hyun stavano sistemando la lasagna surgelata nel forno, l'atmosfera in casa era tranquilla, anche se entrambi erano immersi nei loro pensieri. Hyun si spostò verso il lavandino per lavarsi le mani, mentre Alex si appoggiò al bancone, aspettando che il timer del forno iniziasse il conto alla rovescia. Proprio in quel momento, il telefono di casa squillò, rompendo il silenzio.
Entrambi si scambiarono uno sguardo veloce, sapendo bene chi poteva essere.
"Prendo io," disse Hyun, asciugandosi le mani in fretta e dirigendosi verso il telefono fisso. Appena sollevò la cornetta, riconobbe immediatamente la voce dall'altro capo.
"Hyun? Sono io, papà," disse Kim con una voce leggermente debole ma determinata.
Hyun sentì una stretta al cuore, ma cercò di mantenere un tono calmo. "Papà! Finalmente ti sei svegliato. Come ti senti? Stai bene?"
Alex si avvicinò lentamente, ascoltando attentamente la conversazione.
"Sì, mi sono svegliato da poco. Soraya mi ha detto che eri preoccupato, così ho voluto chiamarvi appena possibile," rispose Kim, facendo una pausa per prendere fiato. La sua voce era calda, ma si percepiva che era ancora stanco.
Hyun annuì, nonostante sapesse che suo padre non poteva vederlo. "Certo che ero preoccupato, tutti e due lo eravamo. Come è andato l'intervento? Cosa hanno detto i medici?"
Ci fu un momento di silenzio dall'altro lato della linea, e Hyun sentì una tensione crescere nel suo petto. Poi, Kim parlò con un tono più grave.
"È andato tutto bene, per ora," disse lentamente. "I medici sono ottimisti, ma... dovrò fare molta attenzione. Il mio cuore è più debole di quanto pensassero. Dicono che devo riposare molto e seguire una terapia precisa. Non so quanto tempo mi rimanga, ma... voglio essere chiaro con voi."
Alex, che stava ascoltando a distanza, si irrigidì. Si avvicinò di più a Hyun, quasi a cercare conforto nel sapere esattamente cosa stava succedendo.
Hyun, cercando di mantenere la calma, rispose con un filo di voce. "Ma... cosa vuol dire, papà? Non c'è una soluzione? Qualcosa che possano fare per migliorare la situazione?"
Kim fece un sospiro profondo. "Ci sono delle opzioni, ma richiedono tempo e tanta attenzione. Dovrò cambiare stile di vita, niente più stress, niente più lavoro. La priorità adesso è concentrarmi su me stesso, sulla mia salute... e sulla famiglia."
Questa ultima parola, "famiglia", risuonò nell'aria. Entrambi i fratelli capirono cosa significava: non solo loro due, ma anche Soraya e i gemelli in arrivo. Kim stava pensando al futuro, al tempo che poteva ancora avere con i suoi figli, vecchi e nuovi.
"Papà, noi ci siamo," disse Hyun, cercando di dargli forza. "Sappiamo che non sarà facile, ma possiamo farcela insieme. Non sei solo in questo."
Alex, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, prese il telefono dalle mani di Hyun. La sua voce era un po' più dura, ma anche piena di determinazione. "Papà, non pensare nemmeno per un secondo di mollare, ok? Non importa quanto sia difficile, faremo tutto quello che serve. Hai ancora tanto da vivere, e i gemelli stanno arrivando. Non voglio sentirti parlare come se fosse già finita."
Dall'altro lato, Kim sorrise, anche se Alex non poteva vederlo. "Lo so, Alex. Non intendevo spaventarvi, volevo solo essere onesto. Ma hai ragione. Non è finita. Ho ancora molto da vedere... e voglio esserci per voi, e per i vostri fratelli o sorelle."
Hyun guardò Alex, vedendo in lui una forza che non sempre riconosceva. Era strano come in quei momenti di vulnerabilità la loro unione diventasse più solida, come se tutte le tensioni tra loro scomparissero di fronte alla paura di perdere il loro padre.
"D'accordo, papà," disse Hyun infine. "Quindi adesso concentrati sulla tua guarigione. Soraya ci ha detto che ti sta assistendo, quindi sei in buone mani. Noi verremo a trovarti appena possiamo."
Kim sembrava più tranquillo ora. "Sì, Soraya sta facendo molto per me. Lei vi manda i suoi saluti. E non preoccupatevi troppo, ok? Sto seguendo tutto quello che i medici dicono. Ho intenzione di esserci ancora per molto tempo."
Alex annuì. "Bene, perché ti servirà tutta la forza possibile per stare dietro a due gemelli in arrivo."
Kim rise, un suono debole ma sincero. "Già... due gemelli. Non so come ce la farò, ma sono sicuro che voi due mi darete una mano."
"Puoi contarci," rispose Hyun con un sorriso, anche se sapeva che ci sarebbero stati momenti difficili davanti a loro.
Dopo qualche minuto di chiacchiere più leggere, in cui parlarono della quotidianità e di quando avrebbero potuto organizzare una visita, la chiamata si concluse con un senso di speranza, nonostante le incertezze.
Hyun posò il telefono e si voltò verso Alex. "Ce la faremo, vero?"
Alex lo guardò per un istante, poi annuì con fermezza. "Sì. Ce la faremo. Abbiamo già passato di peggio. E ora abbiamo un'intera famiglia da tenere insieme."
Il timer del forno suonò in quel momento, ricordando loro che la lasagna era pronta. Entrambi si sorrisero, consapevoli che, nonostante tutto, avevano ancora quei piccoli momenti di normalità che li tenevano legati.
Alex e Hyun si sedettero insieme per finalizzare i dettagli della festa. Avevano già confermato il posto, un elegante giardino all'aperto, e si stavano ora occupando degli ultimi preparativi. Dopo aver fatto la lista degli invitati, avevano deciso di assegnare i posti a sedere e mettere dei piccoli regalini su ogni tavolo per rendere la serata ancora più speciale.
Hyun prese il computer per scrivere i nomi degli invitati da stampare su cartoncini eleganti.
"Dunque," iniziò Hyun, "siamo in otto, più o meno. Ma ci sono ancora un paio di amici che non hanno confermato."
Alex, che stava seduto accanto con un blocco note, annuì. "Sì, per ora abbiamo noi due, papà e Soraya, e i quattro invitati confermati. Dobbiamo ancora sapere se Marco e Giulia riescono a venire."
"Esatto. Ora, dove vogliamo metterli? Soraya e papà ovviamente vicino a noi." Hyun cominciò a digitare velocemente.
"Giusto. Metti Soraya accanto a papà, poi possiamo mettere gli amici più vicino al lato opposto del tavolo," suggerì Alex. "E ricordiamoci di lasciare un po' di spazio tra le sedie. Non vogliamo che sembri tutto troppo stretto."
Hyun annuì. "Perfetto. Ora, riguardo ai regalini... avevo pensato a qualcosa di semplice, magari delle piccole scatoline con dei dolcetti artigianali, qualcosa di raffinato ma non troppo complicato."
Alex sorrise. "Sì, ci sta. Oppure possiamo aggiungere qualche piccolo pensierino personalizzato, magari una pianta piccola, un ricordo simbolico."
"Mi piace l'idea delle piantine," disse Hyun. "Ok, quindi, facciamo delle scatoline con dolcetti e aggiungiamo una piccola piantina per ogni ospite, con un messaggio carino allegato. E poi sui tavoli mettiamo i cartoncini con i nomi."
"D'accordo," rispose Alex. "Prendiamo quelli con un font elegante, che non sia troppo formale. Deve sembrare accogliente."
"Giusto. Sarà una serata perfetta," disse Hyun, immaginando il risultato finale.
Alex si alzò, camminando verso il frigorifero mentre rifletteva. "Sono curioso di vedere come reagiranno papà e Soraya quando scopriranno che abbiamo pensato anche a tutto questo. Saranno felici di vedere che abbiamo organizzato una cosa così speciale."
Hyun sorrise, soddisfatto di come stavano andando i preparativi. "Lo faranno sicuramente. E poi... sarà l'occasione perfetta per loro per annunciare i gemelli. Tutti rimarranno a bocca aperta."
"Già, sarà una grande sorpresa," disse Alex, mentre già immaginava la scena durante la festa.
I due fratelli continuarono a lavorare insieme sui dettagli, ansiosi che la serata fosse memorabile per tutti gli invitati.
Alex e Hyun si sedettero di nuovo al tavolo per rivedere l'organizzazione dei posti. Avevano già assegnato le sedie per i familiari più stretti e per alcuni amici, ma dovevano ancora sistemare i cugini e i loro figli. Volevano assicurarsi che tutti fossero comodi e che ci fosse un'atmosfera conviviale per la festa.
Hyun guardò la lista dei nomi. "Ok, ora abbiamo Maya, con i suoi bambini piccoli. Poi Elizabeth, Jaemin, Luke e Eric. Dobbiamo trovare il posto giusto per loro."
Alex rifletté per un attimo, immaginando la disposizione dei tavoli. "Maya è la nostra cugina più grande, quindi forse è meglio metterla vicino a papà e Soraya, così possono chiacchierare tranquillamente. I bambini piccoli potrebbero avere bisogno di spazio per muoversi, magari mettiamo una sedia vicino al lato del giardino, in modo che possano giocare senza disturbare troppo."
"Buona idea," rispose Hyun, mentre prendeva nota. "Magari possiamo anche sistemare qualche gioco o disegnare un piccolo angolo con dei colori o dei giochi per intrattenere i bambini."
Alex annuì. "Sì, possiamo mettere qualcosa di semplice. Non serve troppo, solo qualche attività per tenerli occupati."
"Perfetto. Allora Maya con i bambini vicino a papà e Soraya," disse Hyun mentre continuava a scrivere. "Poi... Elizabeth e Jaemin. Forse sarebbe carino metterli vicino a noi, così possiamo chiacchierare di più con loro."
Alex sorrise. "Sì, con Elizabeth e Jaemin ci divertiamo sempre. Facciamo in modo che siano vicino a noi, magari accanto a Luke ed Eric."
"Giusto. Luke e Eric sono cugini di entrambi, quindi penso che si sentiranno a loro agio da qualsiasi parte. Mettiamoli vicino a Elizabeth e Jaemin, così possono parlare e stare insieme."
Hyun completò l'assegnazione dei posti, poi si voltò verso Alex. "Abbiamo pensato a tutto? Ci sono altri posti da assegnare?"
Alex controllò la lista finale. "Sembra tutto a posto. Ora dobbiamo solo aspettare che gli amici confermino, ma direi che ci siamo. Abbiamo pensato anche ai bambini, e le persone più vicine a noi saranno sedute vicino."
Hyun si lasciò andare sulla sedia, soddisfatto. "Bene. Ora possiamo concentrarci sul resto dei dettagli. Dobbiamo ancora sistemare le decorazioni e preparare i regalini."
Alex si alzò e prese la lista dei fornitori per i regali e le decorazioni. "Sì, vediamo di completare anche quella parte. Sarà una festa indimenticabile, ne sono sicuro."
I due fratelli, con grande attenzione e cura, continuarono a sistemare ogni dettaglio della festa, desiderosi che tutto fosse perfetto per la grande serata e per la sorpresa che avrebbero svelato a tutti gli invitati.
Le conferme degli amici di lavoro cominciarono ad arrivare poco alla volta. Alex e Hyun erano entusiasti di sapere che molti di loro sarebbero venuti alla festa. Erika, Sunhee, Christine, Bethy, Marta, Dylan e Mark avevano confermato la loro presenza, e ora toccava a loro trovare il modo migliore per organizzare anche i posti per gli amici.
Seduti di nuovo al tavolo con la lista degli invitati, Alex guardò Hyun con un sorriso soddisfatto. "Ok, abbiamo le conferme anche dei nostri amici di lavoro. Dobbiamo trovare un modo per inserirli senza stravolgere l'ordine che abbiamo già fatto."
Hyun, concentrato sulla lista, annuì. "Già, direi che possiamo metterli vicini, così si sentono a loro agio tra loro. Non vorrei mescolare troppo i posti, meglio lasciare le famiglie tutte vicine."
Alex pensò per un momento, poi indicò un punto nella mappa dei tavoli. "Cosa ne pensi se li mettiamo qui, a questo tavolo laterale? Non è troppo lontano, ma è abbastanza vicino al centro della festa. Potrebbero sentirsi più rilassati e chiacchierare tra di loro senza sentirsi sotto pressione."
Hyun guardò la disposizione e annuì. "Sì, è perfetto. Erika e Sunhee possono stare vicine, visto che vanno d'accordo, e possiamo mettere Christine e Bethy accanto a loro. Poi Marta e Dylan vicino a Mark, così sono tutti amici dello stesso gruppo."
"Giusto. Erika e Sunhee parlano sempre, quindi saranno felici di stare insieme. E Dylan e Mark possono parlare di lavoro e delle ultime novità. Sarà una bella atmosfera," aggiunse Alex.
Hyun cominciò a scrivere i nomi sui cartoncini. "Perfetto. Ora dobbiamo solo assicurarci che anche per loro ci siano dei regalini sul tavolo. Avevamo pensato a quelle scatoline con i dolcetti e le piantine, giusto?"
Alex confermò con un cenno della testa. "Sì, abbiamo abbastanza scatoline e piantine per tutti. Non voglio che nessuno si senta trascurato, e così ogni ospite avrà un piccolo ricordo della serata."
"Esatto," disse Hyun, sorridendo. "Non vedo l'ora di vedere le loro reazioni. Sarà una bella sorpresa anche per loro."
Dopo aver segnato i posti e preparato i cartoncini con i nomi, i due fratelli si fermarono un momento a guardare l'organizzazione generale. L'entusiasmo cresceva, e con tutti gli invitati confermati, la festa prometteva di essere un evento memorabile.
"Allora, abbiamo tutto pronto," disse Alex, chiudendo il computer. "Non resta che aspettare il grande giorno."
Hyun guardò la lista con soddisfazione. "Già, sarà una festa indimenticabile. E poi, ci sarà anche l'annuncio di papà e Soraya... sarà davvero un momento speciale per tutti."
Hyun sorrise mentre ascoltava Alex. "Sai, non mi sorprende che tu abbia già organizzato tutto, specialmente per Soraya e i gemelli. Sei sempre così protettivo, e hai ragione, dobbiamo essere sicuri che tutto vada bene per loro. Papà ha bisogno del nostro aiuto, e so che lo stai facendo anche per lui."
Si alzò, aprendo il forno per controllare la lasagna che ormai era pronta. "Riguardo ai regali neutri, sì, è una buona idea. Non sapendo ancora se saranno maschi o femmine, possiamo prendere qualcosa di semplice e carino, qualcosa che possano usare comunque. Magari dei giocattoli educativi o delle tutine di colori neutri."
Alex annuì, sedendosi al tavolo. "Sì, esatto. Non voglio complicare troppo le cose. Voglio solo che tutto sia perfetto per quando nasceranno."
Hyun tirò fuori la lasagna dal forno e la mise sul tavolo, sorridendo. "Va tutto per il meglio. Ora, però, pensiamo al pranzo. La lasagna è pronta, e ci meritiamo una pausa dopo tutto questo lavoro."
Alex ridacchiò, prendendo le posate. "Giusto, facciamoci una pausa. Abbiamo fatto un sacco di progressi oggi."
I due fratelli si sedettero a tavola, pronti a gustare il loro pranzo, mentre continuavano a parlare di come rendere la festa speciale per la loro famiglia e i nuovi arrivi.
Hyun sorrise mentre ascoltava Alex. "Sai, non mi sorprende che tu abbia già organizzato tutto, specialmente per Soraya e i gemelli. Sei sempre così protettivo, e hai ragione, dobbiamo essere sicuri che tutto vada bene per loro. Papà ha bisogno del nostro aiuto, e so che lo stai facendo anche per lui."
Si alzò, aprendo il forno per controllare la lasagna che ormai era pronta. "Riguardo ai regali neutri, sì, è una buona idea. Non sapendo ancora se saranno maschi o femmine, possiamo prendere qualcosa di semplice e carino, qualcosa che possano usare comunque. Magari dei giocattoli educativi o delle tutine di colori neutri."
Alex annuì, sedendosi al tavolo. "Sì, esatto. Non voglio complicare troppo le cose. Voglio solo che tutto sia perfetto per quando nasceranno."
Hyun tirò fuori la lasagna dal forno e la mise sul tavolo, sorridendo. "Va tutto per il meglio. Ora, però, pensiamo al pranzo. La lasagna è pronta, e ci meritiamo una pausa dopo tutto questo lavoro."
Alex ridacchiò, prendendo le posate. "Giusto, facciamoci una pausa. Abbiamo fatto un sacco di progressi oggi."
I due fratelli si sedettero a tavola, pronti a gustare il loro pranzo, mentre continuavano a parlare di come rendere la festa speciale per la loro famiglia e i nuovi arrivi.
Nello scorrere la giornata oggi Alex e hyun avevano un appuntamento per un intervista quindi si stavano velocemente preparando visto era molto importante per loro,e quando arrivarono iniziano.
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Hyun e Alex erano seduti su due comode poltrone di velluto color crema, illuminate dalle luci soffuse dello studio. Il set era elegante, con piante ornamentali e uno sfondo minimalista che metteva in risalto la loro presenza magnetica. Di fronte a loro, la conduttrice sorrideva calorosamente, pronta a cominciare l'intervista.
Conduttrice: "Buonasera a tutti! Oggi abbiamo due ospiti molto speciali, Hyun e Alex, due giovani talenti che stanno facendo parlare di sé nel mondo della moda e dei reality. Benvenuti ragazzi!"
Hyun (sorridendo, un po' timido): "Grazie per averci invitati!"
Alex (più sicuro, con un sorriso rilassato): "Sì, è un piacere essere qui."
Conduttrice: "La vostra ascesa è stata incredibile. Avete iniziato da poco, ma siete già diventati volti noti nei fashion show e nei reality. Raccontatemi un po', com'è stato il vostro viaggio finora?"
Hyun (guardando Alex, poi rivolgendosi alla conduttrice): "È stato... intenso. Non ci aspettavamo tutto questo successo così presto. Abbiamo lavorato duramente, certo, ma vedere il nostro lavoro apprezzato in questo modo è davvero gratificante."
Alex (annuisce): "Esatto, e credo che quello che ci ha davvero distinto è stato il fatto che abbiamo cercato di portare qualcosa di unico. Abbiamo mescolato le nostre radici culturali con le tendenze moderne. Il nostro stile è una fusione di tradizione e innovazione."
Conduttrice (curiosa): "Interessante! A proposito di cultura, Hyun, la tua influenza coreana si vede molto nei tuoi design e nel modo in cui ti presenti. Quanto è importante per te mantenere quel legame con le tue origini?"
Hyun (riflettendo per un attimo): "Molto importante. La mia cultura è una parte fondamentale di chi sono. Nei miei design cerco sempre di integrare elementi tradizionali coreani con un tocco contemporaneo. Mi piace pensare che sto mostrando al mondo una parte della mia storia personale."
Conduttrice (rivolta ad Alex): "E per te, Alex? Anche tu hai radici culturali profonde che emergono nei tuoi lavori. Ce ne parli?"
Alex (sorridendo con orgoglio): "Sì, assolutamente. Vengo da una famiglia latina e questo mi ha dato una sensibilità particolare per i colori, le forme e le emozioni. Cerco sempre di mettere un po' di passione latina in tutto ciò che faccio, che sia in passerella o in uno show televisivo."
La conduttrice sorride, evidentemente affascinata dalle loro storie.
Conduttrice: "Parliamo dei reality show. Com'è stata l'esperienza di partecipare a un programma del genere? Vi ha cambiati?"
Hyun (ridendo): "Oh, decisamente. Non pensavo che sarebbe stato così impegnativo! Le telecamere sono sempre accese, devi essere sempre consapevole di ciò che fai e dici. Ma alla fine è stata un'esperienza che ci ha fatto crescere molto."
Alex (ridendo anche lui): "Sì, abbiamo imparato a essere più autentici. Non puoi fingere di essere qualcuno che non sei quando sei sotto i riflettori così a lungo. La gente riconosce l'autenticità, e credo che sia per questo che il pubblico ci ha apprezzati."
La conduttrice li guarda con ammirazione e conclude l'intervista con una domanda personale.
Conduttrice: "Prima di salutarvi, voglio chiedervi: qual è il vostro sogno più grande per il futuro?"
Hyun (con un'espressione sognante): "Il mio sogno è creare una linea di moda che unisca persone di diverse culture. Voglio che i miei abiti raccontino storie, che facciano sentire chi li indossa parte di qualcosa di più grande."
Alex (deciso): "Il mio sogno è lasciare un segno nel mondo della moda e dell'intrattenimento. Non solo come designer o personaggio televisivo, ma come qualcuno che ispira gli altri a essere se stessi e a perseguire le proprie passioni."
Conduttrice (sorridendo): "Grazie ragazzi, siete davvero fonte d'ispirazione. Non vedo l'ora di vedere cos'altro avete in serbo per noi!"
La conduttrice, con un'espressione più seria, posa il tablet sul tavolo e si inclina leggermente verso Alex e Hyun, mostrando una chiara intenzione di entrare in un argomento più personale. Il pubblico sembra percepire il cambio di atmosfera, con un brusio che si affievolisce, lasciando spazio a una silenziosa attesa.
"Alex, Hyun...," comincia la conduttrice con voce calma e un tocco di empatia, "sapete che molti sono curiosi di capire meglio la vostra relazione, non solo come fratelli, ma come... partner. Sappiamo che questa situazione ha suscitato reazioni diverse, specialmente da parte di vostro padre. Com'è stato affrontare tutto questo? Cosa potete condividere con noi?"
Alex fa un respiro profondo, incrociando le mani sulle ginocchia. Il suo sguardo cade per un attimo sul pavimento, come se stesse cercando le parole giuste. Hyun, seduto accanto a lui, gli posa una mano leggera sulla spalla, un gesto che parla di intimità e sostegno reciproco. Alex sorride debolmente, incoraggiato dal tocco del fratello, e si volta verso la conduttrice.
"Non è stato facile," ammette Alex, con una voce appena percettibile ma carica di emozione. "La nostra famiglia... non ha accettato subito quello che c'era tra noi. Siamo cresciuti insieme come fratelli, ma col tempo ci siamo resi conto che i nostri sentimenti andavano oltre. E... non è stato facile ammetterlo, nemmeno a noi stessi."
Hyun interviene dolcemente, la sua voce più ferma ma con lo stesso tono riflessivo. "C'è voluto molto coraggio per dire la verità a nostro padre. Lui... era arrabbiato, confuso. Ci ha chiesto perché, ci ha messo in discussione, e ci ha anche messo alla porta per un po'." La sua voce si spezza leggermente, rivelando la ferita di quei momenti. "Ma alla fine ha capito che i nostri sentimenti non erano una cosa che potevamo semplicemente ignorare. Erano reali."
La conduttrice annuisce con comprensione, lasciando un momento di pausa prima di proseguire. "E come avete gestito i pericoli? So che ci sono stati momenti davvero difficili, episodi... violenti."
Gli occhi di Alex si scuriscono al ricordo, e per un attimo sembra perdere il suo solito aplomb. "Sì, abbiamo rischiato tanto," dice a bassa voce, quasi incredulo di quello che sta raccontando. "Ci sono stati momenti in cui siamo stati... presi di mira. Sparati, letteralmente. Solo perché ci amiamo."
Hyun abbassa lo sguardo, il viso teso. "Una volta eravamo insieme, stavamo camminando per strada, quando qualcuno ha iniziato a seguirci. Non ci abbiamo fatto molto caso, finché non ci hanno puntato contro un'arma. Abbiamo reagito d'istinto, correndo... ma ci hanno sparato."
La conduttrice si porta una mano alla bocca, visibilmente sconvolta. "Non riesco nemmeno a immaginare cosa significhi vivere con una tale paura..."
Alex sospira. "Sì, è stato terribile. Ma in quei momenti capisci quanto sia forte il legame che hai con l'altra persona. Io avrei dato la mia vita per Hyun. E so che lui avrebbe fatto lo stesso per me."
La sala è avvolta da un silenzio teso e carico di emozione. Il pubblico, fino a quel momento attento ma in qualche modo distaccato, ora appare visibilmente coinvolto. Qualcuno scuote la testa in incredulità, mentre altri sembrano trattenere il fiato, rapiti dalle parole di Alex e Hyun.
La conduttrice riprende la parola, cercando di dare alla conversazione un tono di speranza. "E ora? Come vivete la vostra vita insieme? Sembra che abbiate superato molte difficoltà..."
Hyun sorride, con una luce più serena negli occhi. "Adesso... stiamo bene. Abbiamo imparato a ignorare i giudizi esterni e a concentrarci su di noi, su quello che ci rende felici. Sappiamo che non sarà mai facile, ma abbiamo deciso di lottare per quello che abbiamo."
Alex annuisce, stringendo la mano di Hyun. "Alla fine, tutto si riduce a questo: scegliere l'amore, nonostante tutto."
La conduttrice, dopo un attimo di pausa, alza lo sguardo verso Alex e Hyun, curiosa di sapere come le persone a loro vicine abbiano reagito. Il pubblico, visibilmente coinvolto dalla storia dei due, trattiene il respiro, in attesa delle loro risposte.
"E ora, vostro padre, i cugini, gli zii... e gli amici? Cosa ne pensano di voi adesso, dopo tutto quello che avete vissuto?", chiede la conduttrice, con voce dolce ma diretta. "E quali sono i vostri piani per il futuro? Tra viaggi, lavoro... pensate mai di sposarvi, adottare bambini o trasferirvi altrove per vivere?"
Alex e Hyun si scambiano uno sguardo intenso. Alex, dopo un attimo di riflessione, prende la parola. "Nostro padre ha impiegato del tempo per accettare la situazione. Come dicevamo prima, inizialmente è stato molto difficile per lui. Non riusciva a capire come due persone che considerava suoi figli potessero essere innamorate. Era... sconvolto. Ma con il tempo ha cominciato a vedere le cose diversamente."
Hyun, annuendo, interviene con voce più calma. "Sì, nostra madre Soraya ci ha sostenuto sin dall'inizio. È stata una specie di ponte tra noi e nostro padre. Con il tempo, e con molta pazienza, siamo riusciti a ricostruire il nostro rapporto con lui. Oggi ci parla normalmente, e anche se non ci ha mai detto apertamente di approvare la nostra relazione, possiamo vedere che ci vuole bene e che ha accettato che il nostro amore sia parte delle nostre vite."
Alex sorride, quasi sollevato mentre continua: "Quanto agli altri membri della famiglia... beh, alcuni cugini ci hanno sorpreso. In un primo momento hanno preso le distanze, come se fossero in imbarazzo. Ma poi, gradualmente, hanno capito che non c'era nulla di sbagliato in quello che provavamo. Anzi, molti di loro oggi ci sostengono apertamente."
Hyun sorride, ricordando qualche episodio con affetto. "Ricordo che uno dei nostri zii, quello che pensavamo fosse il più conservatore, ci ha scritto una lunga lettera dopo che aveva riflettuto su tutto. Ci ha detto che l'amore non dovrebbe avere confini e che ammira il nostro coraggio. Non ci aspettavamo una reazione del genere da lui."
La conduttrice annuisce, impressionata dalla maturità con cui Alex e Hyun hanno gestito le difficoltà familiari. "E gli amici?"
Alex si lascia andare in una risata breve e leggera. "Gli amici, per fortuna, sono stati il nostro rifugio fin dall'inizio. Sono stati la nostra roccia, ci hanno sostenuto anche nei momenti più duri. Alcuni ci conoscono da sempre e sanno quanto sia autentico il nostro legame. Certo, c'è stato qualche allontanamento da persone che non riuscivano a comprendere, ma chi è rimasto ci ha dimostrato cosa significa davvero l'amicizia."
Il pubblico sembra rilassarsi insieme a loro, forse perché sente che, nonostante tutto, il sostegno non è mai mancato.
La conduttrice, a questo punto, passa alla domanda successiva con un sorriso. "E per il futuro? Che piani avete? Viaggi, lavoro... ma soprattutto, avete mai pensato di sposarvi o di adottare bambini? O magari di trasferirvi altrove per cominciare una nuova vita?"
Hyun e Alex si guardano di nuovo, questa volta con un sorriso complice. È chiaro che quella domanda li fa pensare a qualcosa di bello e desiderato.
"Beh, ci abbiamo pensato, certo," risponde Hyun, con un tono che fa trasparire un po' di emozione. "L'idea di sposarci è sicuramente qualcosa che abbiamo in mente. Non siamo ancora sicuri del 'quando', ma sì, è nei nostri progetti. Sappiamo che non tutti vedono di buon occhio un matrimonio tra noi, ma non ci interessa più quello che la gente può pensare. Il nostro amore è reale, e vogliamo celebrare questo legame nel modo che riteniamo giusto."
Alex aggiunge, con uno sguardo sognante: "Adottare dei bambini è un altro tema a cui pensiamo spesso. Vorremmo dare amore e una casa sicura a un bambino o due, e costruire una famiglia nostra. Sappiamo che sarà un percorso complicato, ma siamo pronti a lottare anche per questo."
La conduttrice, visibilmente commossa, chiede: "E pensate di restare qui o di trasferirvi altrove?"
Alex riflette un momento. "Abbiamo parlato di trasferirci, magari all'estero. Ci sono alcuni posti dove potremmo vivere con meno pressioni sociali, dove la nostra relazione sarebbe vista in modo più aperto. Ma, allo stesso tempo, amiamo la nostra città, i nostri amici, e la nostra famiglia è qui. Quindi è ancora tutto in fase di valutazione."
Hyun conclude con una nota di speranza. "L'importante è che, ovunque andremo, faremo tutto insieme. Non importa dove saremo, se ci avremo l'uno accanto all'altro."
La conduttrice sorride, grata per la sincerità con cui Alex e Hyun si sono aperti durante l'intervista. "Siete una coppia meravigliosa, e non ho dubbi che riuscirete a realizzare tutto quello che desiderate per il vostro futuro."
Il pubblico esplode in un applauso caloroso, riconoscendo la forza, l'amore e la resilienza della coppia. Alex e Hyun, ancora mano nella mano, si guardano e sorridono, consapevoli che, nonostante le difficoltà passate e quelle che ancora potrebbero arrivare, il loro legame è più forte di tutto.
La conduttrice, con un sorriso radioso che suggeriva una sorpresa, si alzò dalla poltrona. Il pubblico percepì subito che stava per accadere qualcosa di speciale e il brusio nella sala crebbe di intensità. Lei si voltò verso Alex e Hyun, che nel frattempo si erano rilassati dopo la toccante conversazione.
"Prima di concludere, c'è un'ultima cosa che vorrei fare," annunciò la conduttrice, gesticolando verso una zona dietro le quinte. "Abbiamo preparato alcuni regali per voi, sei in totale. Un piccolo segno del nostro apprezzamento per la vostra storia e il coraggio che avete dimostrato."
Un assistente dello show si avvicinò, portando una tavola su cui erano disposti i sei regali, tutti confezionati elegantemente. Il pubblico applaudì entusiasta mentre Alex e Hyun, visibilmente sorpresi e incuriositi, si scambiarono un sorriso.
La conduttrice si avvicinò alla tavola e iniziò a descrivere i doni uno ad uno, ognuno pensato per simboleggiare qualcosa di speciale per la coppia.
Primo regalo:
"Questo è un viaggio," spiegò la conduttrice mentre sollevava una piccola scatola, "un weekend per due persone in una località che voi scegliete. Potete staccare un po' dalla routine e concedervi un po' di tempo solo per voi." Alex e Hyun si scambiarono uno sguardo di complicità, già immaginando la possibilità di fuggire lontano.
Secondo regalo:
"Il prossimo è un'opera d'arte, fatta da un artista locale. È una scultura di due figure intrecciate, simbolo dell'amore e dell'unione. È stata creata appositamente per voi, e l'artista ha voluto rappresentare la forza del vostro legame." Hyun sorrise, visibilmente toccato dal pensiero dietro al regalo. L'arte aveva sempre avuto un posto speciale nei loro cuori.
Terzo regalo:
La conduttrice sollevò una busta. "Qui abbiamo un buono per una sessione fotografica professionale. Abbiamo pensato che sarebbe bello immortalare il vostro viaggio insieme, in immagini che rimarranno per sempre con voi." Alex annuì, apprezzando l'idea di catturare dei momenti speciali con Hyun.
Quarto regalo:
"Questo è un libro molto speciale," disse, tirando fuori un voluminoso tomo rilegato in pelle. "Si tratta di una raccolta di storie di coppie che hanno lottato contro le difficoltà per il loro amore. Pensiamo che troverete ispirazione e riflessione in queste pagine." Hyun sfiorò la copertina, quasi in riverenza, sapendo quanto la lettura potesse toccare l'anima.
Quinto regalo:
Il quinto regalo era forse il più sorprendente. "Abbiamo contattato un'organizzazione che si occupa di adozioni e famiglie. Vi offrono una consulenza gratuita, così che possiate cominciare a esplorare il percorso dell'adozione, se e quando lo desiderate." Alex sgranò gli occhi, colpito dalla sensibilità del gesto, mentre Hyun si commosse, accarezzando la mano del compagno per trasmettergli il suo calore.
Sesto regalo:
Infine, il sesto pacco. La conduttrice lo sollevò con un sorriso enigmatico. "Questo è qualcosa di più simbolico. È un album vuoto. Vogliamo che lo riempiate con tutte le vostre avventure future, come coppia, come individui. Ogni pagina sarà un nuovo capitolo della vostra vita insieme." Il pubblico fece un grande applauso a questo, riconoscendo il significato profondo del dono.
Alex e Hyun si guardarono, visibilmente emozionati. Non si aspettavano un tale gesto di gentilezza e attenzione, soprattutto in un contesto pubblico.
La conduttrice, intuendo il loro stupore, si avvicinò con un sorriso dolce. "Volete dire qualcosa al pubblico, adesso che siamo verso la fine?"
Alex si alzò per primo, ancora con il sorriso sulle labbra. Si voltò verso la platea, prendendo un momento per raccogliere i pensieri. "Vorremmo solo dire grazie. Grazie per il sostegno, per averci ascoltato e per averci dato l'opportunità di condividere la nostra storia. Non siamo mai stati alla ricerca di approvazione, ma è bello sapere che ci sono persone là fuori che comprendono e rispettano quello che proviamo. L'amore non ha confini, e questo è ciò che vogliamo che tutti capiscano."
Hyun lo seguì, prendendo il microfono. "La vita non è stata sempre facile per noi, ma ogni ostacolo che abbiamo superato ci ha resi più forti. Siamo felici di essere qui, insieme, e di poter guardare al futuro con speranza. E se la nostra storia può ispirare anche solo una persona là fuori a essere coraggiosa, allora sentiamo di aver fatto la cosa giusta."
Un applauso fragoroso esplose nella sala. Le persone si alzarono in piedi, applaudendo con entusiasmo. L'energia positiva era palpabile.
Mentre la conduttrice stava per chiudere lo show, una mano si alzò tra il pubblico. Era una giovane donna, visibilmente emozionata, che aveva una domanda per la coppia. Con un cenno, la conduttrice la invitò a parlare.
"Posso chiedervi... come fate a restare così forti, nonostante tutto quello che avete affrontato? Io... sto cercando di trovare il coraggio di amare liberamente, ma ho tanta paura del giudizio degli altri."
Hyun e Alex si scambiarono uno sguardo di comprensione. Alex prese la parola. "La paura è naturale, e tutti la proviamo. Ma il punto è questo: quando ami davvero qualcuno, la paura non scompare, ma diventa meno importante. Noi ci siamo sempre sostenuti a vicenda. La forza che vedi in noi non viene dal fatto che siamo immuni alla sofferenza o al giudizio, ma dal fatto che sappiamo di non essere soli. Se trovi qualcuno con cui condividere quel tipo di amore, ti renderai conto che vale sempre la pena lottare."
Hyun aggiunse con un sorriso gentile: "E ricorda, non devi mai scusarti per chi sei. La vita è troppo breve per nascondersi. Sii orgogliosa dell'amore che provi, e circondati di persone che ti amano per quello che sei."
La ragazza annuì, con gli occhi pieni di lacrime, visibilmente toccata dalle loro parole. E il pubblico, ancora una volta, esplose in un applauso carico di emozione.
La conduttrice chiuse infine lo show con un sorriso grato. "Grazie, Alex e Hyun, per la vostra sincerità e il vostro coraggio. E grazie a tutti voi, pubblico, per aver condiviso con noi questo momento. Ricordate: l'amore è la risposta, sempre."
Le luci si abbassarono gradualmente, mentre le note di una dolce melodia riempivano la sala e il pubblico continuava ad applaudire, avvolgendo Alex e Hyun in una calda onda di affetto.
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Una volta tornati a casa, Alex e Hyun si sedettero sul divano, visibilmente stanchi ma soddisfatti per l'esito della giornata. La loro casa era un rifugio accogliente, arredato con un mix di stili moderni e minimalisti, che rispecchiava perfettamente le loro personalità. Dopo il trambusto dello show, ora cercavano un momento di pace per discutere dei prossimi passi.
Alex si stiracchiò leggermente, guardando Hyun con un sorriso esausto. "Allora, che dici? Cosa vogliamo per dessert? Dopo tutta questa emozione, ci meritiamo qualcosa di speciale."
Hyun rise, alzandosi dal divano e dirigendosi verso la cucina. "Cioccolato fondente e gelato alla vaniglia, come sempre?" chiese, già sapendo la risposta. Era il loro comfort food, un piccolo rituale dopo giornate lunghe e impegnative.
Alex annuì. "Perfetto, ma magari ci aggiungiamo anche un po' di frutti di bosco. È stata una giornata intensa... e penso che ci servirà energia per domani."
Hyun preparò il dessert con cura, e mentre si avvicinava con due ciotole nelle mani, si sedette accanto ad Alex. "Domani è un giorno importante, vero?" disse, guardando con serietà il suo compagno. "Il lancio della nostra linea di make-up e abbigliamento... dobbiamo fare tutto per bene."
Alex annuì, mentre infilava un cucchiaio di gelato in bocca. "Sì, sono così eccitato ma anche nervoso. Abbiamo lavorato così tanto per questo progetto. Le borse, i vestiti, il make-up... tutto è pronto. E penso che la pubblicità durante lo show di oggi aiuterà molto, sai? Le persone sono curiose di noi, e questo gioca a nostro favore."
"Abbiamo anche sparso un sacco di volantini in giro," aggiunse Hyun, mordendo un pezzo di cioccolato fondente. "Ne abbiamo lasciati nei centri commerciali, nei negozi di moda e di make-up. E con il nostro reality show che andrà in onda la prossima settimana, sarà perfetto per attirare ancora più attenzione."
Alex sorrise, sorseggiando un po' di acqua prima di rispondere. "Sì, ci siamo davvero impegnati al massimo. Anche gli influencer che abbiamo contattato sembrano entusiasti di collaborare per la promozione. Non ci resta che aspettare i primi feedback. Sono sicuro che il design delle borse sarà un successo. Sono pratiche ma eleganti, proprio come volevamo."
Hyun annuì, ma sembrava pensieroso. "Dobbiamo solo essere pronti a gestire tutto. I social media, gli ordini... non possiamo permetterci errori. Soprattutto, dobbiamo mantenere l'immagine che abbiamo creato: autenticità e stile. Domani faremo il nostro post ufficiale su Instagram e lanceremo il sito, giusto?"
"Sì," confermò Alex. "Ho già preparato le foto per il post. Dobbiamo solo decidere l'orario migliore per pubblicarlo, magari nel primo pomeriggio, quando le persone sono più attive online. E poi, domani pomeriggio, pensavo di fare una diretta per rispondere a qualche domanda dei fan e parlare della linea."
Hyun sorrise, sorseggiando il suo caffè che aveva appena versato dalla macchina in cucina. "Perfetto, la diretta sarà un'ottima occasione per connetterci ancora di più con il pubblico. Parleremo della nostra ispirazione per il progetto, magari racconteremo qualche aneddoto divertente. E possiamo anche annunciare una piccola sorpresa: uno sconto speciale per le prime 100 persone che acquistano online."
Alex alzò un sopracciglio, incuriosito. "Sì, bella idea. Sai, penso che non solo le borse e i vestiti funzioneranno, ma anche il make-up farà il botto. Le nostre palette di colori sono perfette per la stagione, e ho visto quanto piacciono alle persone che le hanno provate nei negozi."
"Sì, ne sono sicuro," disse Hyun. "Abbiamo pensato a tutto, dai volantini nei negozi di make-up ai post sui social media. Ora dobbiamo solo essere presenti e pronti per affrontare il caos delle prime vendite. E poi ci sono i nostri amici del reality show che ci stanno sostenendo. Il loro seguito è immenso, e anche se non possiamo basarci solo su quello, aiuterà tantissimo."
Alex finì il suo dessert e si stiracchiò di nuovo. "Giusto. Domani sarà impegnativo, ma ce la faremo. Abbiamo passato di peggio, no?" scherzò, riferendosi a tutti i momenti difficili che avevano superato insieme.
"Esattamente," rispose Hyun, ridendo. "E poi c'è una cosa che mi rende ancora più entusiasta: vedere la reazione del pubblico. Ogni volta che le persone parlano dei nostri prodotti, mi sento orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto. È il nostro sogno che si realizza."
In quel momento, il telefono di Alex vibrò. Lo prese e lesse il messaggio. Era da uno dei loro collaboratori per la linea di abbigliamento. "È tutto pronto per domani," lesse ad alta voce. "Abbiamo già ricevuto un sacco di richieste di informazioni."
Hyun sorrise. "Questo è un ottimo segno. Siamo pronti."
La casa era silenziosa, ma c'era una vibrazione di eccitazione nell'aria. La notte si avvicinava, e con essa l'inizio di una nuova avventura per Alex e Hyun, un'avventura che avevano costruito con fatica e passione.
Alex si svegliò lentamente, stiracchiandosi nel letto, mentre la luce del sole filtrava attraverso le tende. Si girò verso il lato del letto dove normalmente dormiva Hyun, ma la coperta era ormai fredda. Hyun era già al lavoro. Alex sospirò leggermente, sentendo già la mancanza della sua presenza, e si tirò su a sedere.
Guardò l'orologio sul comodino. Le 10:30.
"Accidenti, è già tardi," mormorò, passandosi una mano tra i capelli arruffati. Si alzò dal letto con un po' di svogliatezza, sentendo i piedi nudi affondare nel tappeto morbido. "Hyun sarà già a metà giornata... chissà come sta."
Camminò verso la cucina e iniziò a prepararsi la colazione. Si fermò un attimo davanti al frigorifero, riflettendo. "Dovrei davvero iniziare a sistemare le stanze per gli ospiti," si disse a voce alta, mentre cercava qualcosa di veloce da mangiare. Prese del pane e una confezione di uova. "Magari dopo aver mangiato..."
Mise una padella sul fuoco e si accinse a rompere le uova. "E poi c’è la spesa… sì, devo fare la spesa, altrimenti non avremo niente di decente per la cena." Si fermò, pensieroso. "Che fastidio, ma tanto senza Hyun non ha senso cucinare qualcosa di troppo elaborato. Però gli farebbe piacere trovare tutto pronto stasera…"
Lasciò che le uova sfrigolassero nella padella, mentre la sua mente vagava. "Devo anche passare in lavanderia… ugh, ci sono troppe cose da fare oggi."
Fece scivolare le uova sul piatto e si sedette al tavolo della cucina, guardando fuori dalla finestra. "Spero che la giornata di Hyun non sia troppo pesante oggi… almeno ci vedremo più tardi." Con un piccolo sorriso, iniziò a mangiare lentamente, cercando di pianificare mentalmente il resto della giornata.
Dopo qualche boccone, però, la sua mente tornò ai compiti della giornata. "Prima le stanze, poi la spesa… magari ci scappa anche una pausa caffè. Però, accidenti, quanta roba da fare."
Alex sospirò e si rimise a mangiare, sapendo che il resto della giornata lo avrebbe tenuto occupato, ma con il pensiero fisso che, alla fine, avrebbe potuto rivedere Hyun.
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Alex si alzò dal tavolo dopo aver finito la colazione, sospirando leggermente. "Bene, bene, iniziamo con le camere," disse tra sé e sé mentre si strofinava le mani, cercando di motivarsi. "Prima quella di papà e mamma Soraya."
Prese un mazzo di chiavi dalla cucina e si diresse verso le scale, salendo fino al terzo piano. Ogni gradino che saliva sembrava più pesante, come se la pigrizia cercasse di trattenerlo, ma lui si obbligò a continuare. "Meglio farlo subito, così almeno mi tolgo un pensiero."
Arrivato davanti alla porta della stanza degli ospiti, inserì la chiave nella serratura e la girò con un leggero clic. Spalancò la porta e subito l'aria stagnante della stanza lo colpì. "Sì, decisamente bisogna far entrare un po' di aria qui," mormorò. Si avvicinò alla finestra e tirò su la serranda, aprendo l'anta per lasciare entrare un po' di sole e una brezza fresca.
Il sole inondò la stanza, illuminando ogni angolo. "Ecco, molto meglio," commentò con un sorriso soddisfatto. Si voltò verso il letto e notò subito che le vecchie lenzuola erano stropicciate e fuori posto. "Ah, queste vanno cambiate subito."
Si avvicinò all'armadio dove tenevano la biancheria pulita e tirò fuori un set di lenzuola rosse. "Rosso... mamma adora questo colore. Dice sempre che è il colore della passione," disse tra sé, ridacchiando un po'. "Beh, almeno sarà contenta."
Tolse le vecchie lenzuola e le piegò con cura, mettendole da parte. Poi iniziò a stendere quelle nuove, cercando di fare un lavoro ordinato. Stese il lenzuolo di sotto, lisciando ogni angolo con attenzione. "Questa è la parte che odio di più, far combaciare tutto... Ugh, spero di farlo decentemente." Mentre sistemava il lenzuolo di sopra, si accorse che era leggermente sgualcito. "Davvero? Anche adesso?" sospirò. "Vabbè, tanto mamma non farà caso a questi dettagli."
Aggiustò poi la coperta rossa, facendola scivolare delicatamente sul letto. "Ah, sembra tutto più accogliente ora." Prese infine i cuscini rossi e li sistemò con cura sulla testata del letto, appoggiandoli in modo simmetrico. "Perfetto... o almeno ci siamo vicini."
Fece un passo indietro per osservare il suo lavoro. La stanza era ora luminosa, con il letto perfettamente sistemato. "Non male, Alex. Non male per essere un lavoro mattutino," disse con un sorriso soddisfatto. Si guardò attorno, cercando di ricordare se ci fosse altro da fare nella stanza. "Magari metto anche dei fiori freschi sul comodino, mamma li adora."
Si avvicinò alla finestra per dare un'ultima occhiata al panorama, godendosi il silenzio del momento. "Chissà cosa starà facendo Hyun adesso... Probabilmente è preso con il lavoro, come sempre." Sospirò leggermente, ma poi si scrollò di dosso quel pensiero. "Bene, una stanza fatta, altre ancora da sistemare."
Chiuse la finestra a metà per far entrare ancora un po' d’aria, ma non troppo, e si diresse verso la porta, pronto a continuare il suo lavoro.
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Dopo aver finito di sistemare, Alex si appoggiò alla parete, osservando il risultato finale con un leggero sorriso di soddisfazione. Il giardino era perfetto: le luci soffuse creavano un’atmosfera calda e intima, mentre il buffet era ricco di ogni sorta di prelibatezza, dai dolci ai piatti salati. La musica in sottofondo era dolce e leggera, un mix rilassante che si fondeva bene con l'atmosfera.
"Alla fine ce l’abbiamo fatta," disse Alex, con un sospiro di sollievo.
Hyun, che nel frattempo stava sistemando gli ultimi dettagli vicino al buffet, si avvicinò con un bicchiere di vino in mano e un sorriso complice. "Non avevo dubbi. Siamo una squadra perfetta."
Alex rise. "Sì, se non fosse stato per te probabilmente sarei ancora qui a sistemare i palloncini."
Hyun lo guardò con un’aria divertita. "Hai un talento innato per complicarti la vita, lo sai?"
Alex sollevò le mani in segno di resa. "Lo ammetto, sono un po' un perfezionista."
Proprio in quel momento, il campanello suonò. I due si scambiarono uno sguardo veloce, come a dire "ci siamo", poi Alex si avvicinò al portone e la aprì, trovandosi di fronte un gruppo di parenti sorridenti. Finalmente arrivò il padre con Soraya ,anche se lui era sulla sedia a rotelle
"Finalmente! Sei riuscito a finire tutto!" disse Soraya con un sorriso radioso, mentre si avvicinava per abbracciarlo.
"Più o meno," rispose Alex scherzando. "Hyun ha fatto gran parte del lavoro."
Soraya guardò Hyun, che nel frattempo si era avvicinato, e gli sorrise. "Grazie, Hyun. So quanto sia difficile organizzare una festa con Alex al comando."
"È stato divertente," rispose Hyun, ridendo. "Ma devo ammettere che è piuttosto determinato quando si mette in testa qualcosa."
Poco dopo, altre persone cominciarono ad arrivare, e la casa si riempì di voci, risate e chiacchiere. Il piccolo Matteo correva in giro, afferrando palloncini e giocando con chiunque fosse disposto a seguirlo, mentre Alex e Hyun si muovevano tra gli ospiti, cercando di assicurarsi che tutti fossero a proprio agio.
"Sai," disse Hyun, con un tono più riflessivo, "mi piace davvero essere qui con te e la tua famiglia. Mi fanno sentire a casa."
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Mentre la serata continuava a fluire dolcemente, con chiacchiere tranquille e risate allegre, il campanello suonò di nuovo. Alex e Hyun, ancora intenti a parlare con i parenti già arrivati, si scambiarono uno sguardo curioso.
"Saranno gli ultimi invitati," disse Alex, alzandosi per andare alla porta.
Quando aprì, rimase senza parole per un istante. Davanti a lui c’era Jaemin, il cugino di secondo grado, figlio della sorella del padre di Kim, l'uomo la cui morte gravava ancora pesantemente sui ricordi di tutti. Jaemin sembrava a suo agio, ma c'era una tensione palpabile nell'aria, un sottile non detto che aleggiava tra loro. Dietro di lui c'erano Luke ed Erik, i cugini di Hyun, che subito corsero verso di lui, abbracciandolo con entusiasmo.
"Hyun! Non ti aspettavi di vederci, vero?" gridò Luke con un sorriso radioso, stringendo forte suo cugino.
Erik, subito dopo, abbracciò Hyun allo stesso modo. "Sorpresa!" aggiunse ridendo. "Non potevamo perderci questa serata."
Hyun li accolse con affetto, ma il suo sguardo si spostò rapidamente su suo padre, Kim, che nel frattempo si era girato verso la porta. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Jaemin, l'intera stanza sembrò fermarsi per un istante. L’aria si fece improvvisamente più pesante.
Jaemin si fece avanti, con uno sguardo fermo ma rispettoso. C'era una storia lunga e dolorosa tra loro, una ferita mai del tutto rimarginata. Alex sentì un nodo allo stomaco, sapendo quanto quel momento fosse delicato. Suo padre, Kim, aveva ucciso il padre di Jaemin anni fa in circostanze ancora oscure e che avevano segnato profondamente entrambe le famiglie.
Jaemin parlò per primo, con un tono che oscillava tra la formalità e l'intimità: "Zio Kim... non mi aspettavo di vederti qui stasera." La sua voce era pacata, ma c'era una tensione sottile nelle sue parole.
Kim si alzò lentamente, mantenendo lo sguardo fisso su Jaemin. Per un lungo istante, nessuno dei due disse nulla. Sembrava che una marea di ricordi e di emozioni si fosse riversata tra loro in quel silenzio.
"Jaemin," disse infine Kim, la sua voce profonda e bassa, quasi un sussurro. "Non mi aspettavo nemmeno io che saresti venuto." Il tono non era ostile, ma c'era un'innegabile gravità.
Jaemin fece un passo avanti. "Sono qui per la famiglia, zio. So che ci sono cose che non si possono dimenticare, ma... sono passati tanti anni."
Hyun osservava la scena in silenzio, il suo cuore stretto tra il desiderio di proteggere la sua famiglia e la consapevolezza che quel momento era necessario. Alex, da parte sua, guardava suo padre, cercando di decifrare le emozioni che si riflettevano sul suo viso.
Kim annuì lentamente, guardando il giovane uomo di fronte a lui. "Non mi aspetto perdono, Jaemin. So cosa ho fatto e so che non si può cancellare. Ma se sei qui per la famiglia, allora sei il benvenuto."
Quel momento, che sembrava sospeso nell'aria, si spezzò con un cenno di assenso di Jaemin, come se quelle parole avessero allentato una tensione che si portava dentro da tempo. "Non sono qui per parlare del passato, zio. Oggi voglio concentrarmi sul presente, e sulla famiglia che ancora ci resta."
Luke, che aveva percepito la tensione nell'aria, si avvicinò per smorzare un po’ l’atmosfera. "Ehi, è una festa, no? E poi c'è del cibo incredibile là dentro. Che ne dite se ci sediamo tutti insieme e ci godiamo la serata?"
Erik annuì, dando una pacca sulla spalla di Hyun. "Esatto! Abbiamo fatto tutta questa strada per stare insieme, no? Non roviniamo tutto con vecchi rancori."
Kim, sempre con uno sguardo grave, annuì. "Luke ha ragione. Oggi siamo qui per la famiglia. Siediti con noi, Jaemin."
Jaemin, con un sorriso lieve ma sincero, accettò l’invito. "Grazie, zio." Poi guardò Alex e Hyun. "È una bella serata, e sono felice di far parte di tutto questo."
Hyun, cercando di riportare un po' di leggerezza, allungò una mano a Jaemin. "Sei uno di noi, Jaemin. Sempre lo sarai."
Con quell'ultimo gesto, la tensione sembrò finalmente sciogliersi. La famiglia, nonostante le ferite del passato, si riunì al tavolo, mentre il suono della musica riprese a riempire l’aria. Le risate dei bambini, le voci dei parenti che chiacchieravano, tutto contribuiva a creare un senso di pace e riconciliazione che sembrava inevitabile.
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Una volta che il pranzo si fu concluso, Alex e Hyun si alzarono dal tavolo, sentendo un brivido di emozione mentre si dirigevano verso il piccolo palco allestito nell'angolo del salotto. La musica si affievolì, e un mormorio di curiosità si diffuse tra gli invitati. Gli occhi erano puntati su di loro, e l’atmosfera era carica di aspettativa.
Alex prese il microfono, il cuore che batteva forte nel petto. "Grazie a tutti di essere venuti qui per noi in questa giornata soleggiata e tranquilla," iniziò, cercando di mantenere la voce ferma. "Ci siamo riuniti tra la mia famiglia, cugini, papà e una seconda madre." Si fermò un attimo per cercare gli occhi di Hyun, che gli sorrideva incoraggiante. "Oggi è un giorno speciale per me perché festeggiamo il mio fidanzamento ufficiale con Hyun."
Un applauso scoppiettante si sollevò dalla folla, riempiendo la stanza di un’energia contagiosa. "So benissimo che siamo fratelli, tra virgolette, di sangue," continuò Alex, con un sorriso complice, "ma ciò a noi non frega. Ciò che conta è l’amore e il legame che abbiamo costruito."
Hyun, accanto a lui, si avvicinò al microfono. "Volevo solo aggiungere che questo giorno non è solo una celebrazione del nostro fidanzamento, ma anche della nostra famiglia," disse con un sorriso luminoso, che illuminava il suo viso. "Abbiamo affrontato sfide e gioie insieme, e non vedo l’ora di continuare a costruire ricordi con tutti voi. Ogni singolo giorno con Alex è un regalo."
Alex lo guardò, il cuore gonfio di gratitudine e affetto. Hyun continuò, "Non importa da dove veniamo, siamo qui insieme, e questo è ciò che conta. Grazie a tutti per il vostro supporto."
Mentre Hyun parlava, Alex notò l’espressione di Kim, il padre, che ascoltava attentamente. C'era un misto di orgoglio e vulnerabilità nei suoi occhi. Alex si girò verso di lui, vedendo come l’amore per i suoi figli risplendesse attraverso le sue emozioni.
"Papà Kim," riprese Alex, la voce che si fece un po' più seria. "Sono davvero felice che anche i miei cugini e zii siano qui, ma soprattutto che tu, papà, seppur malato, abbia l’onore di stare con i tuoi due figli che sono qui sul palco."
Le parole di Alex sembrarono risuonare profondamente. Kim, con una mano appoggiata al cuore, si emozionò visibilmente. "Alex, Hyun…" iniziò, la voce rotta dall'emozione, "non ci sono parole sufficienti per esprimere quanto questo momento sia importante per me. Ogni giorno che passo con voi è una benedizione. Voi due siete la mia forza."
La stanza si riempì di un silenzio carico di emozione. Alex e Hyun si scambiarono uno sguardo profondo, pieni di amore e comprensione. "Voglio che sappiate," continuò Kim, asciugandosi una lacrima che stava per scivolare giù per la guancia, "che non importa cosa accadrà, sarò sempre fiero di voi. La vostra felicità è la mia felicità."
Il pubblico si alzò in piedi, esplodendo in un applauso sincero e commosso. Le emozioni erano palpabili, e i presenti sentivano il calore di quel momento speciale. Alex si girò verso Hyun, che lo guardava con occhi pieni di amore e affetto.
"Grazie a tutti per essere qui," concluse Alex, ancora scosso dall'emozione. "Siamo entusiasti di questo viaggio insieme e non vediamo l’ora di condividere con voi i nostri futuri capitoli."
Concludendo, Alex e Hyun si abbracciarono, e la sala esplose in applausi e congratulazioni. Quella serata non era solo una festa per un fidanzamento, ma una celebrazione della famiglia, dell’amore e della resilienza che li univa. La gioia di essere insieme brillava negli occhi di tutti, creando ricordi indelebili da custodire nel cuore.
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