La Festa

Il giorno dopo passò velocemente fin quando non arrivò l'ora di prepararsi alla tanto attesa serata.

La tavola era apparecchiata da ormai mezzora e tutto era pronto per il grande evento. Mancava solo la festeggiata e le sue amiche. Paolo ed Emanuele erano arrivati da Milano con almeno un'ora di anticipo.

Cristiano e Mattia stavano controllando l'acqua per far bollire la pasta e parlavano di pallavolo, la loro passione. Matteo e Ivan invece stavano discutendo circa gli orari di partenza del giorno seguente per la tanto attesa gita a Torino, dove avevano parenti. Il citofono suonò. Mentre il fratello di Selenia andò ad aprire, gli altri ragazzi si alzarono dal divano. La prima ad entrare fu Valentina, una ragazza dai capelli castani. Alta, magra, portava gli occhiali e indossava dei jeans con una striscia di

brillantini sui lati. Il pullover era di un colore blu cobalto e vi era sopra disegnata una stella con scritto "I'm a star!". Mentre salutava il gruppo, la seconda ad entrare fu Silvia che per un motivo ancora non del tutto chiaro, tutti la chiamavano Kiki. Lei indossava un maglia di lana a strisce con una gonna beige e calze bianche. I suoi stivaletti erano scamosciati di colore marrone dorato. Paolo appena la vide cominciò a chiamarla cowgirl e lei iniziò a minacciare che l'avrebbe torturato tutta la serata con morsi e pizzicotti se avesse cominciato a prenderla in giro. Infine l'ultima ad entrare fu Marta. Lei non aveva problemi a mostrare la sua fede calcistica. Portava un golf nero con sopra una sciarpa di kashmir bianca. I pantaloncini corti bianchi erano in contrasto con le calze nere pesanti mentre gli stivaletti bianchi in pelle scamosciata erano di marca. Le presentazioni furono fatte proprio nel momento in cui la festeggiata stava scendendo le scale. Tutti rimasero colpiti per l'eleganza. << E' la prima volta che vedo Selenia indossare la famosa gonna nera! >> esclamò Kiki stupita. La ragazza indossava una maglia a maniche lunghe a strisce sottili che Paolo le aveva regalato a Natale: un'eleganza mai vista prima ma si sa, al proprio compleanno si vuole fare bella figura. In fila le fecero gli auguri. Felicità e serenità erano ben evidenti sul suo volto. L'inseguimento dell'ombra era ormai un episodio archiviato. Mattia un ragazzo biondo alto quasi 2 metri, prese le casse per il computer e cominciò a selezionare quello che sarebbe stato l'elenco di canzoni che avrebbero ascoltato per l'intera serata. Cristiano invece andò in cantina con Paolo ed Emanuele a scegliere le bevande; la scelta era davvero vasta ma di certo non potevano derubare i vini pregiati del nonno. Dovevano accontentarsi di un rosato; inoltre presero 6 bottiglie di Coca-Cola. Quando rientrarono in casa, fu il delirio. Mattia e Matteo erano in piedi

sul divano facendo finta di suonare la chitarra elettrica sulle note di "No W" imitando i Ministry. Le ragazze invece urlavano come fan impazzite e intanto nessuno si era accorto che la torta salata stava bruciando nel forno. Mentre Paolo ed Emanuele cominciarono a riprendere col cellulare, Cristiano corse subito a salvare ciò che rimaneva della torta di sua nonna. La serata era cominciata bene. Non poté che migliorare, cose che in effetti accadde.

Dopo aver mangiato di tutto e di più, fu il momento ideale per giocare al tanto atteso Twister. Vennero messi tutti a dura prova con il gioco poiché le regole erano state modificate da Cristiano e Paolo. Emanuele era senza parole nel vedere quello che stava accadendo e non poteva fare a meno di filmare quella serata che tra buon rock e giochi con regole assurde stava sfociando nel delirio più totale.

Era necessario una pausa.

Fu il momento della torta: crostata ai frutti di bosco.

Finì quasi subito ma ora più che mai, nessuno aveva voglia di tornare a contorcersi fino alla tortura con il Twister. Così tutti gli invitati capirono che era giunta l'ora di far aprire i regali alla festeggiata.

Da parte di Paolo ricevette un orso peluche grande quasi quanto lei. Emanuele invece le regalò due orecchini a forma di S che tanto desiderava. Valentina, Kiki e Marta avevano messo insieme i soldi per prenderle una borsa firmata mentre Ivan e Matteo si erano messi d'accordo col fratello Cristiano per farle un regalo davvero notevole. Un posto in prima fila al concerto dei Marlene Kuntz, il gruppo preferito di Selenia; la band si sarebbe esibita a Varese la settimana successiva.

Infine aprì per ultimo il pacchetto di Mattia. I ragazzi si erano stretti intorno a lei curiosi più che mai. Mattia infatti non era un amico qualsiasi, bensì il suo ex-fidanzato. Ultimamente girava voce che i due fossero tornati ad essere molto intimi, tanto da riprovare a stare insieme, ma era probabile che fossero più voci di corridoio che altro. Ormai il fiocco era disfatto. Ma qualcosa colse di sorpresa il gruppo.

Divenne buio all'improvviso. Le ragazze cacciarono un urlo che poi finì in una risata collettiva. Passò qualche secondo prima di aver realizzato che era andata via la luce. Tentarono di guardarsi intorno per capire meglio la situazione. Paolo guardò oltre il cancello d'ingresso. Nemmeno i lampioni della via erano accesi. << Ragazzi penso che la luce sia andata via in tutto il quartiere >>. Uno ad uno uscirono dalla casa di Selenia girovagando in giardino e controllando se qualche casa era stata risparmiata dal blackout. A questo punto dovettero decidere sul da farsi. Selenia cominciò a preoccuparsi. Cristiano si guardò attorno. Poi parlò: << Ritornate tutti in sala. Paolo, Ema venite con me in cantina che proviamo a cercare le torce di mio nonno >>. Era la soluzione migliore al problema.

Mentre gli invitati rientrarono in casa, Paolo, Cristiano ed Emanuele scesero in cantina facendo attenzione a non cadere. Paolo stava per scendere le scale ma all'improvviso, si voltò verso il cancello d'ingresso. Gli era parso di aver visto qualcosa o qualcuno, una sagoma non ben definita. La siepe che copriva l'intero recinto della villa ondeggiava per via del vento. Eppure, si percepiva qualcosa di insolito nell'aria. Aveva la sensazione di sentirsi osservato; diede un altro sguardo alla siepe. Poi scese in cantina. Nel frattempo i festeggiati in sala erano armati di cellulare: la loro intenzione era quella di mandare messaggi ad amici per capire se anche in altri paesi la luce era andata via. Seduti sui divani, i ragazzi sentivano chiaramente le voci dei loro amici sotto in cantina che a fatica tentavano di cercare le torce nel buio più totale: una missione impossibile e la luce dei telefonini non era di grande aiuto. In sala la situazione era davvero particolare: erano in silenzio illuminati dalla luce lunare proveniente dalla parete di vetro che dava sul giardino. << No ti prego no! >> urlò Selenia. Tutti si voltarono verso di lei. Rimasero sorpresi e cominciarono a ridere di gusto. Mattia, approfittando dell'oscurità, stava facendo il solletico alla sua ex fidanzata. Era anche un modo per smorzare la tensione che si era andata a creare per via del blackout e a quanto pare funzionò. Ma in un istante, tutto cambiò.

Una persona andò a sbattere con violenza contro la porta d'ingresso, facendo vibrare l'intera parente vetrata. Le ragazze urlarono a squarciagola mentre gli altri risero più che mai. Quando la porta si aprì, entrarono Paolo, Cristiano ed Emanuele che a stento riuscivano a stare in piedi da quanto ridevano.<<Non è affatto divertente! >> urlò Kiki tentando di dare sberle a quello che al buio pareva Paolo. Il blackout sembrava non volesse finire e Selenia cominciò ad agitarsi. << Dove possono essere quelle maledette torce? >>. Suo fratello rimase in silenzio mentre tutti attendevano una risposta.

<< Che idiota! L'ultima volta son stato proprio io ad usarle! Sono nel secondo cassetto del mio comodino >>. Non finì nemmeno di parlare che già si trovava sulle scale per raggiungere la camera. Era a pochi metri dalla porta quando sentì una corrente d'aria gelida attraversare il corridoio. Proveniva da camera sua. Si avvicinò lentamente alla porta semiaperta. Sentiva dei rumori: qualcuno era dentro. Qualche invitato? Impossibile. Erano tutti di sotto in sala ad aspettare che tornasse la luce. Non c'erano dubbi: qualcuno era entrato in casa sua, un estraneo. Fece un passo in avanti per tentare di capire meglio ma fu l'errore fatale. Il pavimento in parquet scricchiolò. I rumori che provenivano dalla sua camera cessarono immediatamente. Cristiano trattenne il fiato ma fu una mossa inutile. L'intruso capì

di esser stato scoperto. Subito corse verso la finestra passando per un attimo sotto il fascio di luce che la Luna proiettava in camera. Per quella frazione di secondo al ragazzo gli era parso di aver visto non un essere umano ma un animale o qualcosa di simile. Esitò prima di entrare in camera. Ma poi si fece coraggio e spalancò la porta. Si diresse verso la finestra guardando il giardino di casa sua. Vide l'intruso passare attraverso le sbarre del cancello per poi inoltrarsi nel bosco: era stato velocissimo. Cristiano rimase senza parole, immobile davanti alla finestra. Poi l'evento tanto atteso: la corrente

tornò.  

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