42• Il titolo perfetto per questo capitolo è "scusatemi"
«Reyna, posso combattere anche io?» le chiese Lucas sistemandosi meglio sul sedile del furgone del Campo Mezzosangue nel quale si trovavano lui e Reyna. Erano giunti da poco a New York e chi guidava, stava zigzagando per le strade alla ricerca dell'indirizzo fornito da Daniel.
«Beh, Will e Gordon ti hanno detto che dovresti riposare.»
«Ma non farò niente di spericolato, lo prometto. Però voglio aiutare.»
Reyna sospirò. «Ascolta, Lucas, io non posso impedirti di venire con noi. Però devi assicurarmi di stare almeno un po' meglio. E non ti sto parlando come pretore. Solo come la tua ragazza.»
Lucas si inumidì le labbra. «Ecco, non mi sento proprio in forma, però posso resistere.»
«Le tue ferite non sono migliorate?» gli chiese Reyna, allungando il collo per guardare il modo in cui Lucas era seduto, con la schiena leggermente inarcata in avanti.
«Sì. Un po'. È solo che non sono al massimo della forma.» le assicurò Lucas in tono vivace. E vivace era anche la sua espressione, e a Reyna sembrò proprio che lui stesse dicendo la verità.
Lucas gli mise un braccio attorno alle spalle. «Sul serio, Reyna, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Certo, ammetto di stare almeno un po' male, ma ce la posso fare.»
«Bene, basta che tu te la senta di combattere. Forse potresti bere un po' di nettare.» gli propose, tirando fuori dallo zaino di Lucas una bottiglietta di plastica ricolma di liquido del colore del miele.
Lucas annuì e poi sorrise, rassicurante. «Sì. Siamo arrivati, comunque.» Indicò fuori dal finestrino, dove alcuni furgoni con la dicitura “Servizio Fragole di Delfi” erano già parcheggiati lungo i due lati della strada. Nessuno aveva pensato al fatto che dei furgoni che contenevano delle fragole attirassero troppo l'attenzione di notte? Nessuno comprava fragole a quell'ora.
«Quindi è qui che abita Kimberly.» commentò Reyna, mentre apriva la porta del furgone ed usciva per prima. Iniziò a camminare per sgranchirsi le gambe. «All'apparenza sembra che non ci sia nessuno.»
«Saranno nascosti da qualche incantesimo.» ipotizzò Lucas, sceso subito dopo di lei. Bevve un sorso di nettare e rimise la bottiglia nel suo zaino blu, che si mise in spalla.
«Reyna!» chiamò Nico, in piedi vicino a Chirone. «Lucas! Venite qui!»
I due si avvicinarono e la prima cosa che Reyna notò fu l'espressione sui loro visi: seria e afflitta.
«Che è successo?» chiese loro Lucas.
«Josh e Adria sono morti.» dichiarò Nico, col tono di voce più triste che Reyna ebbe mai sentito.
«E tu come lo sai?» gli domandò Lucas.
«L'ho sentito. Proprio qualche minuto fa.»
Reyna chinò il capo, pensando alle parole di Adria appena poche settimane prima, quelle riguardo alla sua morte. Allora ormai era proprio vero: non c'era proprio più niente da fare per lei. E neanche per Josh, sempre così…
Così… cosa? Reyna non lo conosceva bene, ma lui era stato sempre gentile con lei, l'aveva consolata quando lei credeva di non star facendo bene il suo lavoro. E ora era morto. Reyna avrebbe voluto parlargli di più. Però era stato amico di Lucas. Alzò la testa e si girò all'improvviso, guardando dalla sua parte.
Lucas teneva la testa bassa e appena si accorse che Reyna lo stava guardando, si girò e iniziò ad allontanarsi dal loro gruppetto, dove le strade non erano popolate da legionari e semidei.
«Lucas, dove vai?» gli chiese Reyna, raggiungendolo in una mezza dozzina di falcate. Non si era allontanato molto.
«Vorrei stare da solo per un po', per favore.» Aveva la voce un po' incrinata e aveva parlato dandole le spalle. Poi si voltò. Reyna vide che stava piangendo. «Solo un po'. Per favore, Reyna.»
Lei annuì. «Certo, va' pure.» Gli strinse per un attimo la mano, poi la lasciò e tornò da Chirone, mentre Lucas si allontanava verso le strade più buie, camminando lungo un marciapiede.
«…entreranno man mano dalla porta principale.» stava spiegando il centauro alla folla di semidei. «E la maggior parte di noi resterà qua giù, pronta a salire e a fare da rinforzo.»
«Mi occupo io della formazione dei gruppi.» si fece avanti Frank, con aria autoritaria.
«Ti dò una mano.» disse Reyna, pensando che tenendo la mente impegnata avrebbe pensato meno ad Adria e Josh.
Non ci volle molto a formare i gruppi e i primi ad entrare furono coloro che erano legati ai figli di Ermes e Mercurio scomparsi, diligentemente condotti da Reyna e Frank. Si addentrarono nei corridoi con molta cautela, perché sapevano che, se fossero giunti a destinazione il più silenziosamente possibile, avrebbero potuto riabbracciare i loro amici, fratelli, fidanzati e fidanzate anche prima di sconfiggere Eolo, Ermes e Loki, se non che avrebbero anche avuto il vantaggio di molte braccia in più per combattere e vincere.
«Su in soffitta.» disse Reyna quando arrivarono in cima al primo piano incolumi.
Frank annuì, e individuò subito la porta a scomparsa sul soffitto. La aprì e tirò giù la scala, salendo su per primo. Reyna lo seguì immediatamente e i semidei che erano entrati con loro subito dopo, sempre con la loro andatura silenziosa.
Reyna vide che quella che in realtà aveva immaginato essere una soffitta, non era altro che un'area immensamente più grande, con numerose sbarre alle pareti. Reyna non era sicura se ci fosse altro o se ci fosse qualcuno lì dentro; era difficile dirlo vista l'oscurità e il silenzio che dominava la stanza.
«Sparpagliamoci.» mormorò subito Frank, ricomparendo dal nulla dall'oscurità. «Che qualcuno chiuda la porta. E andate ad avvertire Chirone che potrebbero servirci parecchi rinforzi. Questo posto dà l'idea di essere più grande di quanto sembri.»
«Hai visto qualcuno, Frank?» sussurrò Reyna mentre insieme a lui si addentrava tra quello che le sembrava un corridoio infinito. Non poté fare a meno di pensare a Lucas e alle fiamme viola che era in grado di produrre. Senz'altro sarebbero state utili. Tenne la sua spada protesa verso l'esterno, mentre lei e Frank perlustravano la zona e lui le rispondeva: «No, ma ci deve essere sicuramente qualcuno.»
E poi Reyna vide effettivamente qualcuno: «Connor Stoll, dico bene?» chiese, mentre si accostava ad una delle gabbie, mantenendo comunque una certa distanza di sicurezza.
«Sono io.» confermò lui, con la voce leggermente incrinata. «Reyna? Sono arrivati i rinforzi?»
«Sì. Stai bene? Sei ferito?» si assicurò lei, mentre Frank teneva la guardia alta e le copriva le spalle, pronto a scoccare una freccia col suo arco al minimo attacco.
«Non mi dispiacerebbe un po' di ambrosia, in effetti. Potreste tirarmi fuori da qui, per favore?»
«Certo.» disse Reyna, cercando a tentoni la serratura e rendendosi conto che non c'era. E non c'era neanche verso di piegare le sbarre in qualche modo: anche se ci fosse riuscita senza rompere la spada, avrebbe fatto comunque troppo rumore.
«Ci penso io.» disse Frank. Reyna si scambiò di posto con lui e fu lei a fare la guardia mentre Frank si trasformava in un orso grizzly. Piegò le sbarre con facilità, come se non fossero fatte di metallo, ma di bastoncini di zucchero. Sempre con la stessa fluidità tornò umano e tirò fuori dalla tasca della tuta che indossava un pacchetto ancora intatto di ambrosia. La diede a Connor.
«Sai chi altro c'è dietro queste sbarre?»
Connor annuì, mentre masticava. E quando parlò, la sua voce non era più incrinata, ma chiara e sicura. «Ci sono gli altri miei fratelli. Ci hanno chiusi qui perché siamo riusciti a resistere agli incantesimi che Loki ha fatto su tutti noi.» rispose, prima che potessero chiedergli di cos'altro erano a conoscenza. «Non so che cosa abbiano intenzione di fare con noi, ma so per certo che qui ci deve essere un'uscita che porta ad una villa. È lì che ci ha portati il serpente ed è anche lì che ci sono altri figli di Ermes. O almeno, quelli che loro sono riusciti a tenere sotto controllo. Credo che non siano molti.»
«Sappiamo dell'incantesimo e come spezzarlo.» disse Reyna. «Prima dobbiamo liberare i tuoi fratelli, Connor, poi aspetteremo gli altri rinforzi ed entreremo nella villa.»
«Io posso liberare tutti e riunire chi era con noi.» propose Frank. «E tu, Reyna, puoi scendere ed andare ad avvisare Chirone di mandare tutti qui, pochi per volta.»
Reyna annuì. «Vado subito.»
Dai, che questa volta ho pubblicato in tempo 😎
Ieri ho finito "La Torre di Nerone", quindi sono un po' triste perché non leggero più di Apollo, ma ho tanta fiducia sul fatto che Rick scriverà il libro su Nico :')
Voi avete letto il libro? Fatemi sapere e ditemi se vi è piaciuto! (ovviamente senza fare spoiler!)
Al prossimo capitolo ✌️✌️
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