27• Hai mai visto una civetta con le verruche?
Adria guardò Josh sbalordita, poi si affrettò a tirare fuori dalla manica del suo vestito una foto tutta spiegazzata, quella che le aveva dato Loki. Fissò il ragazzo che vi era raffigurato: aveva gli occhi di un verde intenso e i capelli rossi. Ed era proprio identico alla persona in carne ed ossa che aveva davanti.
«Adria, mi riconosci?» gli chiese Josh, trattenendo il fiato.
Adria sbatté le palpebre, spostando ripetutamente lo sguardo dalla foto a Josh. Poi spostò gli occhi sul suo abito. «Chi mi ha conciata come una bomboniera?»
Josh si voltò verso i suoi amici. “È lei” mimò con le labbra. «Non hai risposto alla mia domanda.» aggiunse poi, rivolto ad Adria.
«È ovvio che io ti riconosca.» Adria alzò gli occhi al cielo, indicando con un cenno della mano Josh. «Tu e le tue magliette terribilmente non monocromatiche.»
«Oh, Adria.» Josh le si avvicinò, slanciandosi per abbracciarla. «Sei proprio tu.»
«Perché, chi credevi che fossi, una civetta con le verruche?»
Josh rise. «Esistono delle civette con le verruche?»
«Non lo so. Chiedilo ad un figlio di Atena.»
• • •
La mezz'ora successiva fu un insieme di abbracci, strette di mano e pensieri gioiosi riguardo il ritorno di Adria. Alla fine, Reyna riuscì a richiamare tutti all'ordine schiarendosi semplicemente la voce.
«Chiaramente siamo tutti molto felici di rivederti, Adria.» iniziò, rivolgendole un sorriso gentile.
«So già cosa vuoi chiedermi, Reyna.» la interruppe Adria. «E vi racconterò tutto quello che è successo, ma prima, ti prego, permettimi di togliermi questo vestito orribile.»
«A me piace come ti sta, però non ho nulla in contrario se vuoi togliertelo.» affermò Josh tutto contento.
«Josh, piantala!» lo rimproverò Adria, divertita.
«Non mi hai lasciato finire la frase.» replicò Josh senza alcuna traccia di imbarazzo nella voce. «Volevo dire: se vuoi toglietelo…per indossare qualcosa di mio.»
Kimberly ridacchiò. «Mentre tu e Josh andate, io e Daniel andiamo a prenderti da mangiare.»
«Ottimo.» approvò lei.
«E io…» cominciò Lucas, cercando di farsi venire in mente qualcosa da fare per Adria, «…beh, me ne starò qui ad abbracciare Reyna fino al vostro ritorno.» concluse.
Aspettò che tutti si fossero allontanati prima di mettere un braccio attorno alla vita di Reyna, avvicinandola a sé.
«Oggi sei in vena di coccole, Lucas?» le chiese la figlia di Bellona ridacchiando.
«Ah-ah.» confermò lui. «E poi mi andava di tirarti un po' su. Ti vedo un po' preoccupata ultimamente e quindi mi sono preoccupato anche io.» continuò. «Scusa il giro di parole, comunque.» aggiunse con un sorriso. «Che succede? Lo sai che a me puoi dire tutto.»
Reyna appoggiò la testa contro la sua spalla. «Te ne parlerò più tardi.»
Lucas annuì. «Va bene.»
«Vedo che in mia assenza voi due non avete perso l'abitudine di essere mielosi oltre ogni misura.» commentò Adria. Lei e Josh erano tornati piuttosto in fretta; ora lei indossava una maglietta larga e un paio di pantaloni piuttosto grandi per lei.
Lucas lasciò andare Reyna, accarezzandole i capelli prima di spostare il suo braccio sul tronco dell'albero sul quale era seduto. «Dovresti vedere Daniel e Kimberly. Saranno indaffarati anche ora, per questo non sono ancora tornati.»
Qualcuno lo schiaffeggiò dietro la nuca. «Ahi!» protestò, voltandosi per vedere chi fosse stato. Non si stupì di trovare Kimberly con la mano destra ancora alzata e un sorrisetto soddisfatto stampato in volto.
«Ben ti sta.» commentò la figlia di Ares mentre Daniel ridacchiava alle sue spalle.
Lucas lanciò ad entrambi un'occhiata fintamente ferita, poi si rivolse a Reyna: «Ry, hai visto? Kimberly mi ha picchiato e Daniel ha riso di me. Non potresti dir loro qualcosa?»
«Beh, loro sono i tuoi Centurioni, Lucas. Quindi tecnicamente hanno tutto il diritto di farlo.»
«Credevo che almeno tu fossi dalla mia parte.» si lamentò lui, imbronciandosi. Quell'espressione albergò sul suo viso per tutto il tempo che Adria impiegò a narrare tutto ciò che le era successo.
«Ora molte cose sono chiare.» commentò Reyna, una volta che la figlia di Ade finì di raccontare a tutti le sue peripezie. «E almeno sappiamo che i figli di Ermes stanno bene. Almeno la maggior parte.»
«Essere sotto il controllo di Loki è meglio della morte, in effetti.» concordò Adria.
Le due semidee si lanciarono una lunga e significativa occhiata; erano entrambe consapevoli del fatto di star riflettendo sullo stesso pensiero: la morte di Adria. C'erano un mucchio di domande senza risposta nelle loro menti e loro si sentivano entrambe impaurite, frustrate e stanche di non poterne sapere di più.
«Però c'è una cosa positiva in tutto questo.» disse Daniel. «Adria è riuscita a tornare in sé nonostante fosse sotto il controllo di Loki. Ed è successo perché ha visto Josh. Quindi anche per gli altri figli di Ermes dovrebbe essere lo stesso.»
«Quindi dici che piazzando Josh sotto il loro naso potremmo riuscire a riaverli tra noi come nuovi?» gli chiese Adria.
«Non deve essere proprio lui.» precisò Daniel.
«Sarà un piacere rendersi utile!» esclamò Josh nello stesso momento. «Ah.» aggiunse poi deluso. «Quindi cosa intendi, amico?»
«Forse basta una persona cara. O qualcuno che conoscono.» Daniel alzò le spalle. «Nei film romantici funziona sempre.»
«Ho sempre pensato che i tuoi gusti in fatto di film fossero orribili.» ribatté Adria.
«Però potrebbero tornarci utili, no?» lo difese Kimberly. «E poi questi film…» Esitò. «…non sono così male come dici.»
«Il ragionamento di Daniel non fa una piega, in effetti.» ammise Adria.
«Quando arriveremo all'Hotel Valhalla ne parlerò con Frank.» dichiarò Reyna. «Comunque anche io penso che sia un metodo efficace. Certo molto lento e difficoltoso da mettere in atto, ma ce la faremo.»
«Potremmo ripartire adesso, Reyna.» propose Kimberly. «Tanto ormai siamo vicini.»
«Già, forse è meglio non stare troppo tempo nei paraggi.» Reyna si guardò nervosamente intorno. «Partiremo tra un'ora. Giusto il tempo per smontare le tende.»
«Sarà meglio che mi rimetta in cammino anch'io.» fece Adria, alzandosi in piedi e spolverandosi il retro dei pantaloni.
«Cosa?» sbottò Josh. Le prese la mano, costringendola a sedersi. «Ma sei appena tornata...»
«Credimi, nemmeno io muoio dalla voglia di infilarmi di nuovo quel vestito da vecchia baldracca.» ribatté Adria scherzosa.
«Dico sul serio, Adria.» rispose Josh. «Io ero talmente preoccupato quando quell'uomo ti ha presa e dopo….»
Adria si guardò intorno con circospezione, poi prese la mano destra di Josh e la tenne stretta tra le sue. «Ascolta, Josh, a me piacerebbe molto restare con te. Davvero. Ma se restassi, metterei in pericolo tutti.»
«Perchè dici così?»
Adria tornò a rivolgersi a tutti. «C'è un'ultima cosa che non vi ho detto. Io sono venuta qui con un dio. Si chiama Apate e mi ha accompagnata qui per controllare che facessi il mio lavoro. Prendere Kimberly e portarla alla villa con me.»
Lucas si irrigidì nel sentire il nome del dio greco dell'inganno, ma non aprì bocca, lasciandosi tranquillizzare dalle carezze di Reyna, che gli stava passando la mano sulla schiena con una delicatezza rassicurante.
«E perché dovevi prendermi?» chiese Kimberly ad Adria.
«Questo non lo so. Non me lo hanno detto.» le rispose Adria. «Poi avrei dovuto condurre una missione in Italia per andare a catturare l'ultimo dio del vento. Ap…»
«...Apeliote.» la interruppe Daniel. «Abbiamo già sentito parlare di lui. Sia Eolo e Alabaster hanno accennato qualcosa riguardo un incantesimo.»
Adria annuì. «Eolo sta continuando a mettere in atto il suo piano con tutti i ventus. Ma prima deve recuperarli tutti. Ed Ermes ha messo a disposizione i suoi figli per farlo. E Loki, beh, non so molto riguardo a lui, ma credo anche lui sia accecato dalla vendetta.»
«Ancora non capisco perché vuoi tornare indietro.» intervenne Josh.
«Perché Apate potrebbe insospettirsi. E se dovesse succedere, verrà a cercarmi e tutti saranno in pericolo. Invece se tornassi, andrebbe tutto bene. Ricordo perfettamente ciò che ho fatto e il modo in cui mi comportavo, perciò non sarà difficile fingere.»
Josh sospirò. «Allora verrò con te.»
«Certo, così ti cattureranno non appena metterai piede nella villa.» rispose Adria sarcastica, roteando gli occhi.
«Non se tu fingi di averlo catturato, Adria.» propose Lucas.
Josh gli lanciò uno sguardo carico di approvazione. «È un'ottima idea.» Poi spostò gli occhi su Adria. «Che ne dici?»
«Potrebbe funzionare.» ammise a malincuore ad Adria. «Reyna, tu che ne pensi?»
«Senza ombra di dubbio questo piano è folle e rischioso. Molto rischioso. Però non ho visto con i miei occhi la villa in cui Adria è stata, né tanto meno posso comprendere perfettamente il modo di agire di questi dei. Perciò, dato che tu, Adria, dici che potrebbe funzionare, allora lo penso anche io. Però dovete farmi una promessa: se le cose dovessero farsi pericolose, scapperete.»
Adria e Josh annuirono.
«Se posso permettermi, Reyna,» intervenne Daniel, con la voce tesa, «Non credo che sia una buona idea. Dovrebbe andare solo Adria. Il piano è troppo rischioso e…potrebbe finire male. Potremmo rischiare di ritrovarci tutti in pericolo.»
«Ma sei impazzito?» sbottò Josh.
Daniel scosse la testa. «È per la sicurezza di tutti. Se andasse Adria da sola sarebbe meglio. E correremo tutti meno rischi.»
Josh si alzò in piedi. «Senti, Daniel, a che gioco stai giocando? Come mai stai parlando in questo modo? Ci nascondi forse qualcosa? Sei alleato con loro e non vuoi dircelo?» gli chiese, con la voce che trasudava di rabbia.
Kimberly si fece avanti. Dalla sua espressione tutti riuscirono a notare quanto fosse furiosa in quel momento. «Non gli parlare così. Non osare. Mai più.»
«Non riesco a credere che tu sia d'accordo con lui.» ribatté Josh. Era diventato rosso di rabbia e il suo viso era perfettamente in tinta con i suoi capelli. «È che tu sei talmente accecata dai sentimenti che provi per lui da non esserti resa conto che vorrebbe spedire la tua migliore amica in una missione suicida!» sbraitò Josh.
«Non ho mai detto di essere d'accordo. E non pensare di essere il solo ad essere preoccupato per Adria. Cosa credi, che tu sia stato l'unico ad aver sentito la sua mancanza? Beh, sappi che non è così. Perché io l'ho sentita eccome e, ora come ora, vorrei prenderla da parte e raccontarle un mucchio di cose. Solo che non posso, perché ci sono delle priorità.»
Josh rimase a fissarla in silenzio. Lucas, Daniel e Adria, invece, sembravano scioccati. Era ovvio; nessuno si aspettava che il ritorno di Adria avrebbe causato tanto scompiglio nel loro gruppo.
Reyna, che era l'unica a possedere sempre un briciolo di razionalità in ogni situazione, si alzò in piedi e raggiunse Kimberly e Josh, piazzandosi in mezzo ai due e costringendoli ad allontanarsi l'uno dall'altra. Era stato un gesto saggio dato che i due avevano iniziato a fissarsi in cagnesco e con tutta l'aria di volersi prendere a pugni a vicenda.
«Basta così voi due.» ordinò loro Reyna con voce ferma. «E dimmi, Daniel, come mai dici di voler mandare Adria da sola? Ci stai nascondendo qualcosa?»
«Io…non posso rispondere.» balbettò Daniel.
«Perché non puoi?»
«Non posso rispondere neanche a questo.»
«Allora ti ordino di dirmelo.»
Daniel la guardò trattenendo il fiato. Non rispondere a delle domande era una cosa, ma disobbedire ad un ordine diretto di un pretore… «Mi dispiace Reyna, ma non posso obbedire ai tuoi ordini.»
Reyna sospirò. Alzò lo sguardo verso il cielo per un paio di secondi, osservando con intensità le nuvole. Poi batté le palpebre lentamente e tese la mano verso Daniel. «Allora riconsegnami la tua spilla da Centurione. Sei sollevato dal tuo incarico.»
Lucas e Adria rimasero a fissare con sguardo leggermente sorpreso Daniel sbottonare la spilla da Centurione dalla sua maglietta e consegnarla a Reyna. Il ragazzo non sembrava triste, ma solo rassegnato, come se sapesse che prima o poi quel momento sarebbe arrivato.
Josh aveva un'aria ancora più sorpresa di Lucas e Adria; certo, era arrabbiato con Daniel, ma non voleva che si arrivasse a tanto.
Kimberly, però, era la più sbigottita di tutti. «Non posso credere che tu lo abbia fatto, Reyna.» E poi, con un gesto che fece sgranare gli occhi a tutti i presenti, si tolse la spilla da Centurione e la piantò in mano a Reyna.
«Kimberly, non penso che tu debba…» iniziò la figlia di Bellona.
«Di quello che pensi non me ne importa un accidente.»
Oh-oh, che avrà combinato Daniel?😳
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