14• Edmund si rivela un corteggiatore di occhi accanito

Qualche ora dopo il gruppetto di semidei formato da Kimberly, Aaron, Edmund e Lucas stava discutendo animatamente sulla questione davanti a dei piatti fumanti di uova strapazzate e pane tostato. A loro si erano uniti anche Daniel e Gordon, che stavano facendo fatica a star dietro a tutte le complesse teorie che i quattro ragazzi stavano ideando, entrambi troppo stanchi e assonnati per concentrarsi su altro che non fosse la loro tazza di caffè.

«Come ha fatto Eolo ad uscire dal vaso in cui lo abbiamo chiuso?» chiese Lucas.
«Deve esserci qualche altro traditore in mezzo agli dèi, che potrebbe averlo liberato.» ipotizzò Edmund.
Lucas alzò la mano con entusiasmo, come se fosse nella sua classe del liceo e conoscesse l'esatta risposta di una domanda fatta da uno dei suoi insegnanti. «Potrebbe essere qualcuno in grado di mutare forma.»
«Come quello che si è trasformato in te per prendere Lewis.» aggiunse Kimberly, guardando Lucas.
Lui annuì. «Giusto!»

«E i vostri amici, Josh e Adria?» si inserì Aaron. «Dove credete che siano?» Infatti, quando Frank si era recato negli alloggi militari della Seconda Coorte non era riuscito a trovare Josh. Inoltre, anche Adria sembrava essersi volatilizzata. Nessuno credeva che fosse una coincidenza, dato che la figlia di Ade non perdeva mai di vista il suo ragazzo, quindi era piuttosto ovvio – oltre che un sollievo – che si trovassero insieme nello stesso posto. Quindi Frank e Reyna avevano iniziato a cercarli in lungo e in largo per il campo, dopo aver tentato inutilmente di contattarli tramite i messaggi-Iride, delle semplici telefonate e alcuni SMS.

«Chissà.» fece Lucas. «Non capisco come mai non rispondano ai messaggi e alle chiamate.»
«Forse non vogliono essere disturbati.» suggerì Edmund.
«O qualcuno sta bloccando le vie di comunicazione.» ribatté Gordon, pensando che quello fosse il momento giusto per prendere parte alla conversazione. «Di nuovo.»
Edmund lo guardò e annuì con entusiasmo. «Come quando abbiamo cercato di contattarli per dire loro di Ermes e qualcuno ha interrotto la connessione mentre stavamo parlando.»

«Adria mi ha detto che è stata una
dea. Non ricordo il suo nome, però.» disse Kimberly. «Forse è lei ad impedirci di contattarli.»
Senza aggiungere altro, iniziò a consumare la sua colazione. “Spero che Reyna e Frank li trovino al più presto” pensò. Preferiva non mostrare questa sua insicurezza agli altri, ma in verità era molto preoccupata per Josh e Adria. Temeva che fosse successo loro qualcosa.

«Ah Kimberly,» esordì Aaron, «non ci hai ancora detto che cosa hai scoperto a casa tua.»
«Giusto.» fece Kimberly. «Per farla breve: Victor è complice dei rapimenti. Ed è pericoloso.» confessò con aria spiccia.
«Tutto qui?» chiese Aaron.

Daniel distolse lo sguardo dalla sua tazza piena di caffè per guardare Kimberly. La sera prima, quando era tornata, i due avevano passato insieme praticamente ogni attimo del loro tempo durante il quale Kimberly aveva raccontato con precisione a Daniel tutto ciò che aveva fatto e scoperto a New York, dal primo incontro con Victor a quello col fantasma di suo fratello. Quando avevano deciso di andare a dormire, i due avevano iniziato un discorso particolarmente articolato sul ritorno della capacità di Kimberly di mutare forma e sul suo punto debole. Tutto quello era stato un ottimo trampolino di lancio per Daniel per intraprendere il suo discorso esageratamente affettuoso su quando amasse Kimberly.

Perciò la guardò istintivamente in faccia per vedere se il ricordo della sera prima fosse riaffiorato anche nella sua mente. E, a giudicare dal leggero rossore sulle guance della sua ragazza e all'occhiata che gli aveva lanciato, Daniel pensò che fosse esattamente così. La cosa mise in imbarazzo anche lui, che tornò nervosamente a concentrarsi sul suo caffè.

«Sì, è tutto qui.» rispose Kimberly, puntando gli occhi sulla sua colazione.
«Ecco Frank e Reyna.» disse Gordon, indicando due ragazzi col mantello da pretore che si stavano avvicinando al loro tavolo.

«Non siamo riusciti a trovarli.» annunciò Frank senza fare giri di parole.
«Kimberly, tu che conosci Adria meglio di tutti, sai se lei andrebbe in qualche posto per rifugiarsi? Un luogo che ritiene sicuro?» chiese Reyna.
Kimberly scosse la testa. «So solo che starebbe insieme a Josh.»

«A questo punto, dato che non abbiamo praticamente nessuna informazione su di loro, credo sia meglio agire così.» iniziò Frank. «Aspetteremo la fine di questo giornata e se loro non si fanno vedere, faremo partire un gruppo di ricerca per andare a cercarli. Per ora non diciamo niente a nessuno.»
«Sono d'accordo.» fece Reyna. «Alabaster è ancora vicino al tempio?»

Nell'udire quel nome Kimberly trasalì, ma quella reazione durò appena qualche attimo; due secondi dopo fece finta di non aver sentito nulla. Daniel, invece, lasciò perdere la colazione e cercò di incrociare il suo sguardo. Si era completamente dimenticato di dirle di Alabaster e, a quanto pareva, era giunto il momento di farlo.

Ma Kimberly alzò lo sguardo solamente quando Frank rispose a Reyna: «Sì, sta ancora esaminando le macerie con la sua magia.» Poi il figlio di Marte guardò Lucas. «Ha chiesto di te, Lucas.»
«Probabilmente vorrà sapere come ho fatto a capire che il tempio è stato distrutto da Eolo.» ribatté Lucas. Si alzò dal tavolo. «Vado subito, allora.»
«Ti accompagno, se vuoi.» si offrì Reyna.

Lucas le sorrise e scosse la testa. «Resta pure a fare colazione. Sei in giro da praticamente tutta la notte.» Le diede un bacio sulla guancia, salutò i suoi amici agitando la mano e con un «ci vediamo più tardi», e si allontanò verso i templi.
Frank occupò il suo posto vuoto. Sul tavolo c'era un piatto di pizza alle olive; lo prese e lo posizionò tra sé e Reyna. Entrambi iniziarono a mangiare con voracità, troppo affamati per parlare o per dare altre spiegazioni riguardo la loro missione di ricerca notturna.

Per ravvivare un po' l'atmosfera Edmund decise di “fare il fidanzato” con Gordon, che stava ancora finendo la colazione. Lo baciò proprio mentre aveva la bocca piena di uova strapazzate e pane tostato, col risultato che la maggior parte gli finì in bocca.

«Edmund!» esclamò Gordon, sputacchiando i rimasugli del cibo che gli era rimasto in bocca in un tovagliolo. «Ma che combini?»
«Niente.» rispose lui disinvolto. Okay, magari baciarsi in maniera simile al modo in cui un uccellino appena nato mangiava i suoi vermi dopo che la mamma glieli aveva masticati per bene era stato un tantino disgustoso. Ma almeno era riuscito ad attirare l'attenzione di Gordon e a stuzzicarlo.
«Ti bacio. Non posso?» E gli afferrò il viso, continuando a tempestargli la faccia di baci.

«Ecco, magari… avresti dovuto scegliere un momento meno… gastronomico.» tentennò Gordon.
Edmund fece un verso di finto assenso, per far capire a Gordon che non lo stava davvero ascoltando.
«Dai, smettila.» si lamentò Gordon, cercando di toglierselo gentilmente di dosso.

«Tra un minuto.» continuò Edmund, continuando con le sue coccole e i suoi baci.
«Ehi, non leccarmi gli occhi!» protestò il figlio di Apollo divertito.
«Per Zeus, sei diventato davvero un brontolone.» borbottò Edmund, decidendo di lasciar perdere Gordon e di far finta di essere offeso.

La sua tattica funzionò alla grande:  Gordon lo abbracciò da dietro ed Edmund sentì il suo accenno di bicipiti e pettorali aderire contro la sua schiena. «Dai, non fare così.»
«Okay, però posso leccare i tuoi occhi?» domandò Edmund speranzoso.
«No.»
«Sai che lo farò comunque, vero? Soprattutto quando dormirai.»
«Lo so. Però dovevo provare a dissuaderti.»

Kimberly si schiarì la gola, decidendo di interromperli. «Ma voi due siete sempre così? Anche quando siete soli?» Non sapeva quale fosse la parola più adatta per definirli.
«Per la maggior parte delle volte, Edmund è carino e fastidioso.» assicurò Gordon.
«Affettuoso. Sei tu quello fastidioso.» ribatté Edmund, correggendolo. «Per la minor parte delle volte, invece, tento di lubrificare gli occhi di Gordon con la mia saliva.»

In mezzo a tutti quei discorsi sugli occhi, Daniel non era ancora riuscito ad attirare l'attenzione di Kimberly, almeno non come avrebbe voluto. Il problema era proprio il suo sguardo; non riusciva a lanciarle occhiate significative, ma solo timide. Gli sguardi determinati e le occhiatacce le riservava solo ai nemici e a Lucas quando iniziava a prenderlo in giro con i suoi discorsi da consulente matrimoniale. Con Kimberly era tutto diverso: era già una grande vittoria, per Daniel, riuscire a guardarla senza dare l'impressione di essere uno stalker. A volte, ancora non riusciva a capacitarsi del fatto che Kimberly e lui stessero insieme. L'aveva sognato ed immaginato così tante volte che la cosa gli sembrava surreale.

«Kimberly, ti devo parlare di una cosa.» Alla fine, Daniel decise di adottare il metodo tradizionale, che funzionò a meraviglia. Detto quello, infatti, Kimberly gli concesse tutta la sua attenzione. «Dimmi pure.»
«Posso dirtela in privato?»
Kimberly annuì e Daniel si alzò dal tavolo, facendole cenno di seguirlo verso una delle colonne di marmo del porticato della mensa. Kimberly si appoggiò con la schiena contro una di esse.

«Allora, di cosa mi devi parlare?»
«Di Alabaster.»
Kimberly si avvicinò a Daniel. «Ti ha fatto qualcosa?»
«No, niente.» si affrettò a rispondere Daniel. «Però ieri sera, quando sei tornata, mi sono completamente dimenticato di dirti che era qui.»
«Ah quello.» fece Kimberly con noncuranza. «Non importa.»
«Sicura?» insisté lui.

Kimberly annuì. «Sì. Sul serio, non mi importa che lui sia qui. Non ho intenzione di ucciderlo, né di farci amicizia.»
«Io sto cercando di dargli fiducia.» ammise Daniel. «Al palazzo di Eolo ci ha aiutati, quindi credo che meriti il beneficio del dubbio.»

«Se tu pensi che vada bene così, allora sta bene anche a me. Se non c'è altro torniamo a fare colazione? Gli altri si staranno chiedendo dove siamo finiti.»

Daniel le cinse la vita con entrambe le mani. «Io avrei un'idea migliore.»
Kimberly rise. «Penso che la tua idea mi piacerà molto.»

Vi dico solo che non ho finito di scrivere il capitolo 29, però ho pubblicato comunque – amatemii – e che non vedo l'ora che venga mercoledì perché finalmente mi arriverà il cofanetto di The Grisha Trilogy ✨
La conoscete come saga? :D

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