10• Victor si rivela una versione alternativa di Lanterna Verde
Kimberly si prese una buona mezz'ora per prepararsi e per scendere in salotto. Non ci mise molto per vestirsi, tuttavia impiegò molto tempo per prepararsi su cosa dire a Victor e sua madre. A come cercare di apparire normale. A quanto pareva, Victor le aveva fatto un sorta di incantesimo – o ipnosi – quando era arrivata ed Aaron era riuscito ad infrangerlo, qualsiasi cosa fosse. Victor, però, non lo sapeva. Sicuramente pensava che Kimberly fosse ancora come l'aveva lasciata il giorno prima. Mentre la ragazza scendeva le scale, tirò fuori il suo miglior sorriso da figlia adorante e devota ed entrò in cucina con una finta aria pimpante.
«Sembri di buon umore.» osservò immediatamente sua madre.
«Lo sono.» confermò Kimberly, mentre poggiava un piatto sull'isola della cucina tirata a lucido. Si sedette su uno sgabello color crema, imbottito e rivestito di pelle, e iniziò a sbocconcellare una fetta di pane tostato. «Per il matrimonio di domani.»
Kat si sporse su Victor e gli prese la mano. L'uomo era seduto di fronte a Kimberly e aveva un uovo sodo nel piatto. «In realtà abbiamo deciso di anticipare tutto ad oggi. Ci sposeremo subito dopo aver finito la colazione.»
“Cosa?!” sbottò mentalmente la ragazza. Non andava affatto bene; Kimberly, a quel punto, non aveva idea di come fare a sabotare il matrimonio. Almeno non con i mezzi brutali a cui bramava. Ci sarebbe voluto del tempo per ideare un piano di quel tipo, e lei non lo aveva.
Forse delle semplici preoccupazioni mortali avrebbe fatto al caso suo. Perciò, puntò tutto su quello.
«E il ristorante? E gli invitati?» chiese. «Non avete prenotato tutto per domani?»
Kat scrollò le spalle. «Non importa. Chiederemo un rimborso al ristorante. E riguardo agli invitati manderemo dei biglietti di scuse a tutti.»
«Sembra complicato.» tentò allora Kimberly. «Non credo ci sia bisogno di affrettare le cose.»
«Abbiamo già deciso così.» intervenne Victor. Sembra più burbero e agitato del giorno prima. Quasi furibondo. «Niente formalità. Solo noi due. E nel mentre, sarebbe carino se tu preparassi il pranzo e ci facessi trovare la casa libera prima del nostro ritorno.»
Kimberly si sentì arrossire; aveva perfettamente intuito il significato celato dietro le parole di Victor e non le piaceva affatto. Per di più, non l'avevano neanche invitata al matrimonio. Non che Kimberly volesse andarci. Disprezzava Victor; una parte di lei sperava che sua madre potesse riunirsi con Ares un giorno, per quanto fosse improbabile quella prospettiva.
«Già, sarebbe carino.» mentì Kimberly. «Oggi ripartirò, quindi prendetelo come un regalo d'addio da parte mia.»
«Bene. Sei ubbidiente.» affermò Victor con severa aria di approvazione. La madre di Kimberly era salita al piano di sopra per prepararsi, perciò l'uomo ne approfittò per dirle delle cose che Kimberly non si sarebbe mai aspettata di sentire. «Mentre io e tua madre non ci siamo, non far entrare il tuo ragazzo in casa. Vi ho visti questa notte, lo sai? Credevo fossi più facile da controllare. Pensavo anche che, prima o poi, mi avresti aiutato. A quanto pare mi sbagliavo. Sparisci, come ti ho ordinato. Non torcerei mai un capello a tua madre, se è questo che pensi che abbia intenzione di fare. Stare in sua compagnia è piacevole e io le voglio molto bene. Non è come la mia ex-moglie sleale. Tuttavia se riferirai questa conversazione a Kat, le farò del male senza farmi troppi scrupoli. Quindi attenta a come parli, ragazza.»
«Frena, frena, frena. Chi sei tu?» gli chiese Kimberly con aggressività, mentre si armava di forchetta. Cercò di piantarla sulla mano che Victor teneva appoggiata sul piano dell'isola e per poco non gli ferì l'indice. Purtroppo, lui aveva i riflessi pronti ed era stato bravo a spostare giusto in tempo la mano.
Si mise a ridere. «Io avrei usato uno dei coltelli da cucina. Mi avresti preso di sicuro.»
«Smettila di darmi ordini. Non sono la tua schiavetta personale.» ribatté Kimberly e gli mollò un calcio sulla gamba, all'altezza del ginocchio.
«Io avrei mirato un po' più in alto.» suggerì quella volta Victor.
Kimberly balzò in piedi e contro ogni sua aspettativa, saltò sul tavolo e si mise a ruggire come un leone. Ma non stava solo ruggendo: aveva anche assunto le sembianze del leone albino nel quale adorava trasformarsi quando il sangue di Periclimeno le scorreva ancora nelle vene e la benedizione di Poseidone la sorvegliava in battaglia insieme – molto raramente – a quella di Ares. Inspiegabilmente, tutto quello sembrava essere tornato.
«Ma guarda.» osservò Victor, tutt'a un tratto soddisfatto. «Il re della giungla si è svegliato.»
“Su avvicinati” pensò Kimberly. “Ti strapperò la carne dalle ossa e la mangerò per colazione”. Da felino, la carne umana aveva un odore inebriante. Da umana, quella sorta di cannibalismo le avrebbe solo rivoltato lo stomaco. Per quello, quando si trasformava in leone o in qualche altra creatura, preferiva sempre non pensare da umana, senza però lasciar mai prevalere completamente il lato animale. Se lo avesse fatto in quel momento, avrebbe sicuramente neutralizzato la cucina. E, leone o meno, sua madre l'avrebbe presa a sculacciate non appena si fosse resa conto di ciò che Kimberly aveva combinato con le stoviglie sul tavolo.
Decise di ritornare umana; si ritrovò carponi sull'isola, con una mano affondata nella colazione lasciata a metà di Victor. Gli sputò una palla di pelo nel piatto.
«Non hai idea di cosa sono capace.» gli disse per spaventarlo.
Lui non pareva essere stato minimamente toccato da quelle parole. «Io so di te più di quanto immagini, figlia del dio della guerra.» dichiarò, mentre le sue pupille assumevano una bizzarra colorazione verde mista ad un rosso fiammante.
“Proprio come quella dell'orsacchiotto di Josh” pensò Kimberly, scioccata e sorpresa in egual misura.
• • •
Qualche ora dopo, a pranzo, Lucas e Daniel erano seduti l'uno di fianco all'altro e stavano cercando di non fissare troppo Josh e Adria. I due erano in vena di coccole quel giorno, perciò non facevano altro che baciarsi, abbracciarsi e ridere come due dodicenni che si baciavano per la prima volta. Il genere di cose che Kimberly avrebbe riassunto con un: “che schifo”. Adria avrebbe sicuramente concordato con la sua opinione, se solo non fosse stata lei la co-protagonista di quella critica.
Lucas avrebbe solo voluto andare ad accomodarsi vicino a Reyna, ma la sua ragazza si stava giostrando tra discussioni con diversi legionari, enormi liste di turni di guardia da compilare con l'aiuto di Frank e la trascrizione di tutte le informazioni che avevano ottenuto fino a quel momento. Lucas sarebbe stato solo di intralcio in quella situazione, in mezzo a tutte quelle scartoffie di cui non capiva nulla. Si ritrovò a sperare che, quella sera, Reyna gli avrebbe permesso di dormire con lei di nuovo. La notte passata si erano davvero divertiti molto: avevano parlato, riso un sacco e Lucas aveva raccontato a Reyna tutta la trama della prime tre stagioni di “How I Met Your Mother” fin quando non si era addormentata.
«Kimberly ti ha detto qualcosa che dovrei sapere?» chiese a Daniel, un po' per prenderlo in giro, un po' per tirargli su il morale, dato che sembrava triste e nostalgico. Sicuramente sentiva la mancanza di Kimberly.
Lui alzò le spalle. «Che mi ama.» Sospirò. «E che vorrebbe essere qui. Non è assolutamente adorabile?»
«Kimberly, adorabile? Davvero? Racconta.»
«Uhm, no.»
«No?» ripeté Lucas, come se non potesse credere alle sue orecchie. «Non puoi dire di “no” a me. Sai che sono il tuo consulente.»
«Oh, giusto. Scusa per aver offeso il tuo spirito lavorativo.» rispose Daniel sarcastico.
«Sì, prendimi pure in giro. Ma ti ricordo che senza il mio aiuto tu e Kimberly non stareste insieme a quest'ora.»
«Sì, giusto.» si arrese Daniel. «Scusa.»
«Allora, ci sono altre novità?» li interruppe Josh, mentre avvolgeva gli spaghetti contenuti nel suo piatto con la forchetta. Lui e Adria avevano deciso di prendersi una pausa dalla loro sessione di coccole, comportandosi come se, in realtà, non avessero fatto alcuna sessione di coccole.
«Non so quanto abbiate ascoltato prima.» disse Lucas.
«Non molto, temo.» rispose Adria. Sembrava tesa come un manico di scopa. Josh si domandò se fosse colpa del troppo affetto. Con Adria non si poteva mai sapere. «Io ho sentito solo parlare di Lewis. Sono stati Kimberly e Aaron a trovarlo. Ho capito bene?»
«Sì.» confermò Daniel, visibilmente felice di non sentirsi più a disagio davanti a lei e Josh. «In casa di Kimberly. E ora stanno tornando. Beh, tranne lei. Mi ha detto che doveva indagare. Non so su cosa, di preciso.»
«Oh, e poi Frank ha detto a tutti dell'arrivo di Alabaster.» aggiunse Lucas tempestivo.
«Pessimo. Davvero pessimo.» commentò Adria.
«Cosa?» chiese Josh. «Non ti piace il pranzo?» Adria aveva ancora il piatto pieno per metà, il che era una preoccupante novità.
«No. È pessimo che Alabaster venga qui. Kimberly sarà furiosa.»
Lucas si ricordava delle maniere scortesi ed irritati che la sua amica aveva usato con Alabaster, tuttavia non ne aveva mai conosciuto la ragione. Josh brancolava nel buio quanto lui. Daniel era l'unico in grado di poter comprendere a fondo le parole di Adria.
«Lo terrò alla larga da lei.» promise il ragazzo ad Adria.
Lei annuì. «Eccellente, Morris.» disse in una passabile imitazione del signor Burns, il miliardario dei Simpson.
«Ma che cosa state dicendo?» chiese loro Lucas, visibilmente confuso.
Josh guardò Daniel. «A me quel ragazzo non fa una buona impressione. Ma credevo che tu volessi provare ad essergli amico.»
«Smettetela di farvi gli affari degli altri.» Adria puntò loro il dito contro. Pareva furiosa, ma allo stesso tempo divertita. «Somigliate a due vecchie comari impiccione.» concluse.
Josh e Lucas si ammutolirono, per niente felici di essere stati definiti “vecchie comari impiccione”.
Adria li guardò con aria soddisfatta, dopodiché decise di dedicare la propria attenzione al proprio pranzo – un doppio cheeseburger per la precisione –. Aveva trascurato troppo il cibo quel giorno. Era giunta l'ora di recuperare.
Ehilà. Oggi spazio autrice piccino. Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto con un commento o una stellina. Alla prossima, che non so quando sarà, ma spero il prima possibile! 👀❤️
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