Il sole era sparito da un pezzo, tra le montagne, e il cielo si era illuminato di punti bianchi. Ahiru se ne stava sul ponticello del lago a pensare: alla scuola, alla danza, alle sue amiche, a Mytho e Ru. Chissà come stavano, ci pensava spesso; Mytho è stato il suo primo amore, un amore che non avrebbe mai dimenticato, che avrebbe tenuto per sempre nel cuore, anche se, ormai i sentimenti che provava per il giovane principe erano diventati sempre più sbiaditi.

Negli ultimi tempi faceva spesso strani sogni, sogni riguardanti la battaglia contro il Grande Corvo.

C'è n'era uno in particolare che spesso turbava il suo sonno.
Un sogno, che ogni notte sperava di non rivivere, ma puntualmente, ogni notte veniva a disturbare il suo riposo; in quel momento, le palpebre iniziarono a diventare pesanti, si addormentó con l'angoscia e un pensiero in testa "Ti prego, lasciami riposare, lasciami stare".

La finestra era illuminata dai raggi di luna che, con la sua luce bianca, rendeva ancora più pallido il viso del giovane scrittore, era ormai passato un mese dalla battaglia ed era sempre da un mese che Fakir non riusciva a chiudere occhio, tutte le volte che lo faceva gli passavano davanti le immagini di ciò che era avvenuto: la gente trasformata in corvi, il ritorno del Grande Corvo, la scomparsa della principessa Tutú, Ahiru....

Guardò fuori dalla finestra, vide una papera intentata a osservare il cielo stellato.
Si era sempre chiesto come doveva essere strano, per Ahiru, tornare a una vita che lei stessa aveva dimenticato di avere.
Forse un tempo aveva vissuto come papera, ma lui sapeva quanto le mancasse essere una ragazza; Mytho con la sua scomparsa aveva lasciato un vuoto nel cuore di entrambi, un vuoto che forse non avrebbero mai colmato.

Ma si sa nulla è per sempre, niente rimane immutabile, ormai, loro sapevano che niente sarebbe stato come prima.

ECCO A VOI IL 2° CAPITOLO.

Spero vi piaccia. 😊